Vuoto di Luna negli Occhi

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    [L'Ombra del Parassita e gli Spiriti Inquieti]

    Il braccio cadde strappando alla sua invisibile vittima una fontana di sangue cremisi, mentre il corpo della ragazza, dai lineamenti stravolti per la sorpresa, cadeva a terra dall'albero, spezzandosi come una bambola di stracci all'impatto col terreno. Certo lei non si era minimamente aspettata che il suo carnefice sparisse alla vista, copiando la sua stessa tecnica, e non tentò nemmeno di abbozzare una difesa cadendo quindi vittima di quell'energia maledetta. Tutto intorno poi la natura sembrò reagire con furia a ciò che accadeva, mentre una sensazione di ostilità si riversava contro lo Sconosciuto, come se tutto ciò che lo circondava cercasse con tutte le sue forze di opporsi alla sua presenza, pur soccombendole.

    Ma quello che più avrebbe dovuto interessare lo Sconosciuto, al di là dello spettacolo di corruzione che dilagava partendo dal suo corpo, era il destino di quella vita che aveva appena spezzato, una vita conclusasi colma di odio, che aveva attirato a sè le attenzioni di qualcosa, o di qualcuno. Era simile, molto simile a qualcosa che era accaduto in passato ma che non poteva ricordare, e nonostante tutto si trattava di qualcosa di completamente diverso. L'ombra abbozzata che aveva intravisto si manifestò nuovamente, appena percettibile, mentre si faceva forza nel ventre squarciato dell'arciera...poi più nulla.

    Libero di andare e venire come meglio credeva, lo Sconosciuto avrebbe potuto spostarsi senza nuovi attacchi nè minacce occulte, salvo alcuni scoiattoli apparentemente rabbiosi, che comunque fuggivano all primo segnale di pericolo. Sarebbe stato dopo quasi un'ora che, anche se fatto a pezzi, il corpo della giovane kunoichi avrebbe avuto un piccolo movimento: niente più che una brusca contrazione delle dita della mano destra. Ma dopo pochi minuti ecco una seconda contrazione, ed una terza, fino a quando il corpo si sollevò come un'innaturale e contorta marionetta i cui fili erano tirati da un qualche ubriaco...gli occhi della donna erano diventati completamente neri. Barcollando lentamente, anche in presenza dello Sconosciuto, si sarebbe diretta verso i corpi spezzati dei suoi compagni, inchinandosi poi per un meccanico ed orrido bacio sulle labbra di entrambi. Poi un'attesa apparentemente interminabile, fino a quando anc'essi si sarebbero risollevati, privi di ombra, per quanto la cosa apparisse innaturale, come se il corpo la avesse risucchiata all'interno. E in quei volti animati da una vita che non era vita, l'unica espressione che si poteva leggere era il desiderio di cacciare.

    In quel preciso momento, ovunque fosse, lo Sconosciuto avrebbe avvertito una strana sensazione. Qualcosa di nuovo, ma che spiccava in mezzo alle innumerevoli novità che stava pian piano affrontando. Era simile al dolore e all'ira che aveva già sperimentato, ma c'era un brivido aggiunto che era difficilmente identificabile...ciò che era stato un tempo lo avrebbe compreso senza alcun ritardo: quella era paura. Una paura irrazionale ma presente, non come segno di debolezza ma piuttosto come un avvertimento...la certezza che esisteva, in quel preciso momento, un nemico che costituiva un reale pericolo.

    Sarebbe stato solo una o due ore dopo, quando ormai lo Sconosciuto era in vista di un centro abitato, che il pericolo si sarebbe manifestato con tutta la sua potenza: una freccia, nera come la pece, avrebbe cercato di infrangersi al centro della sua schiena, gettata da forse cinquanta o sessanta metri di distanza e carica di una tremenda energia, tanto simile a quel fulmine crepitante che aveva avvolto il suo braccio nello scontro con l'arciera. [Potenza 60 - Forza Viola]. Se fosse sopravvissuto all'attacco, avrebbe potuto scoprire chi fosse il suo aggressore, trovando nuovamente la donna che aveva ucciso, ma in una posa quantomeno bizzarra, con le gambe storte e divaricate, la testa ciondolante e un arco puntato contro...dietro di lei, altre due sagome avanzavano arrancando Ma come potevano averlo raggiunto se erano tanto lente? Cibo. Sussurrò l'arciera, ed intanto l'aria tutto intorno si faceva irrespirabile. Cibo. Cibo. aggiunsero gli altri due aggressori, mentre l'erba cominciava ad avvizzire. Che possedessero lo stesso potere dello Sconosciuto?

    Abbiamo atteso...un contratto. Abbiamo atteso...questo! Ora sei...vulnerabile. Ora sei..Cibo. Una nuova frecci avrebbe preso il volo contro lo Sconosciuto [Viola - Potenza 60], mentre le altre due sagome scattavano in avanti fino a ridurre la distanza tra loro e la Preda a venti metri scarsi, qui spalancando le bocche avebbero vomitato nella sua direzione due nubi di fango e polvere, condensate a formare due draghi gemelli che, avvolgendosi e volando a gran velocità, avrebbero cercato di dilaniarlo [Doton - Potenza 50 per drago - Concentrazione Viola+3 tacche] Non c'erano alberi tutto intorno, solo la terra su cui lo Sconosciuto posava i piedi, e l'aria che respirava.

    Chi erano quelle Ombre che, parassitando i morti, cercavano a tutti i costi di combatterlo?
     
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41 replies since 18/9/2012, 20:21   1102 views
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