Amicizia tra due Artisti

free gdr tra Shu e Hohenheim

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  1. - Hohenheim -
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    Free Gdr - Flashback
    Considerazioni di un bambino ninja
    Suna



    Shu spiegò con estrema chiarezza la sua condizione: sebbene facesse parte del clan dei Marionettisti, preferiva progredire come artista, piuttosto che nelle arti ninja. Tuttavia, era chiaro che al ragazzo piacesse profondamente l’arte del marionettismo, sia nella sua mera pratica meccanica, quanto nella sua concettualizzazione. Il bambino, sebbene la sua giovane età, vide dove questa propensione poteva portare, e gli piacque.

    “ Capisco. In questo sono totalmente differente da te. Io amo la battaglia e la cacofonia di suoni, la concitazione del momento! Io mi sento un ninja e ho intenzione di dare tutto me stesso per proteggere queste terre e i suoi confini. Non sono qui per contestare la tue ragioni, perché le rispetto, ti posso solo dire che la battaglia e la pratica ninja influenzano la MIA arte e viceversa: non c’è distinguo tra le due cose, e queste crescono di pari passo.”



    Il bambino aveva un’aria bonaria, ma nei suoi occhi si leggeva lo sguardo di qualcuno che conosceva la crudeltà del mondo in cui vivevano:

    “ Se ti posso dare un consiglio, impara l’arte del tuo clan e piegala ai tuoi fini. Se non ti piace l’offesa, raffina l’arte di proteggere perché, se è chiara una cosa a questo mondo, è che nessuno è totalmente al sicuro! O meglio siamo noi, con le nostre mani, che creiamo la sicurezza della nostra persona e delle persone che ci sono intorno. Forse, se vedrai sotto questo punto di vista l’arte ninja, forse ti andranno a genio anche le armi!”


    Il bambino si mise a sedere a gambe conserte! Si mise ad ammirare anche lui il villaggio segreto della Sabbia, per il quale voleva dare tutto se stesso:

    “ Tutto quello che hai di fronte a te rappresenta il tuo passato, presente e futuro e noi, come ninja, abbiamo giurato di proteggerlo! Io ho giurato di proteggerlo!”



    Così volle concludere quel piccolo intermezzo di serietà. Forse, parlare in questi toni con una persona appena conosciuta, non era esattamente il massimo, eppure tutto questo aveva per il chunin un’importanza tale da non poter non essere esternata. Tuttavia ripiegò velocemente su toni più scherzosi:

    “ E poi se decidi di fare sul serio come ninja, ti alleno io! Guarda che sono un pezzo grosso AHAHAHAHAHAHH”



    I due continuarono a parlare della loro arte, per ora unico vero argomento che li legasse. Ad Hohenheim quel ragazzo era simpatico a pelle. Shu gli parlò della filosofia dei marionettisti e della maniera in cui essi considerassero le marionette come mezzo per raggiungere una perfezione assoluta e duratura. Il bambino poteva capire perfettamente quanto quel tema potesse essere affascinante:

    “ Certo! Quale tematica più affascinante dell’eternità! Sai mi piacerebbe davvero tanto vedere il lavoro che fate voi marionettisti, mi sembra un qualcosa di eccezionale. Te l’ho detto, non ho mai conosciuto qualcuno con le tue doti!”


    Infine Shu gli chiese di poter farsi un giro su una delle sue creature. Il chunin gli rispose con allegria:

    “ Massì, qual è il problema? Però dovrai andare da solo perché non ce la faccio a reggere due persone lì sopra! Mica soffri di vertigini? Ahah”



    Detto questo, Hohenheim immerse la mano sinistra all’interno della sacca di argilla e fagocitò, con la bocca sul palmo, una quantità di argilla sufficiente per manipolare una grande aquila. La creazione che realizzò in un attimo era la sintesi di una tecnica che si stava perfezionando tramite ore e ore di modellizzazione, di osservazione naturali e di pratica costante. L’aquila si sarebbe leggermente abbassata, inclinandosi su un lato, e steso l’ala dalla parte di Shu come per invitalo a salire.

    “Se ti porti il quaderno, ti consiglio di tenertelo ben stretto da qualche parte; e lo stesso vale per matite e cose del genere: non vorrai che qualcosa cada in testa a qualcuna ahaha”



    Infatti il chunin, in queste situazioni di volo per gioco, non si portava mai nulla dietro, se non altra argilla!
    In breve l’aquila con il suo passeggero si lanciarono dalla zona rocciosa dove si trovavano, giù per il precipizio. Hohenheim si sarebbe divertito a far venire un po’ di strizza al giovane disegnatore, perché poche cose ti fanno arrivare il cuore in gola, come il buttarti giù da centinaia di metri. Dopo una brusca discesa, l’aquila avrebbe spiegato le ali per riportare in quota l’insolito passeggero. Per il resto Hohenheim non avrebbe avuto cuore di far prendere altri spaventi al ragazzo. L’aquila avrebbe sorvolato tutto il villaggio permettendo a Shu di avere chiara visione di ogni anfratto di Suna. Avrebbe stazionato anche sull’immenso portone a difesa della Sabbia ed avrebbe sfiorato le zone dell’Anauroch prima di riportarlo a terra.
     
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