Amicizia tra due Artisti

free gdr tra Shu e Hohenheim

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  1. Shu Akasuna
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    Amicizia tra due Artisti



    Post Quarto
    Suna
    3 anni fa




    Ascoltai Hohenheim e capii come fosse possibile considerare l'arte come una tecnica ninja, e viceversa. Non ci avevo mai pensato in effetti, chiuso nelle mie idee. E' proprio vero che conoscere persone diverse ti apre la mente. E forse sarebbe stato possibile allargare ancora di più il concetto di arte. Ci avrei dovuto lavorare, per arrivare a capire la vera essenza di quella cosa meravigliosa che è la vita; perché dopotutto qual'è il vero scopo dell'arte se non quello di capire la vita?


    Umhh... forse potrei. Ma dovrò rifletterci molto. Non sono sicuro di voler diventare un ninja. Comunque se vuoi vedere come operiamo noi marionettisti, penso che forse potrei mostrarti qualcosa... dovrò convincere mio padre però...

    Ero ancora molto titubante e timido, dei difetti che con gli anni avrei superato.

    Rimasi tuttavia entusiasta all'idea di poter sorvolare il villaggio!

    Grazie, grazie molte!

    gli avrei risposto, con la luce negli occhi, che divenne ancora più intensa quando lo vidi modellare l'aquila di argilla con quella strana bocca. Decisi però di affidare il mio quaderno ad Hohenheim.

    Con te sarà molto più al sicuro!

    Oltre a quello, rappresentava anche un grosso gesto di fiducia che ero certo che lui avrebbe compreso. Le proprie creazioni sono tutto per un artista, e potevo solo immaginare anche quale angoscia potesse essere padroneggiare quell'arte, in cui le tue creature dovevano sacrificarsi. E comunque lui mi aveva mostrato la sua arte segreta, affidargli la mia era il minimo che potessi fare per ricambiare la fiducia che lui aveva mostrato a me.

    L'aquila mi offrì la sua ala, e io non me lo feci ripetere due volte! Salii in groppa, notando come la consistenza dell'argilla, al tatto, fosse abbastanza soffice. Incredibile pensare come una cosa così... morbida potesse acquistare una tale potenza distruttiva.

    Giusto il tempo per assestarmi bene in groppa all'animale ed esso si gettò in picchiata dal precipizio. Era...


    YYYYYYYYYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH, SIIIIIIIIIIIII




    Incredibile. Non avevo mai provato un'emozione simile nella mia vita. Era meraviglioso. Mi sentivo così... vivo. Come se fino a quel momento non avessi mai veramente visto il mondo per quello che era. Il villaggio, che rappresentava il centro del mio mondo, sembrava così piccolo, circondato dal deserto. Nessuno avrebbe mai pensato che qualcuno sarebbe potuto vivere li. La nostra sola esistenza era qualcosa di incredibile e la diceva lunga sulla tenacia dei Sunesi.

    Potevo anche vedere i vari edifici, l'amministrazione, casa mia, il palazzo del kage, i quartieri dei vari clan, l'ospedale (con un breve pensiero che andò alla piccola sakura). Sapevo anche che li in mezzo c'era addirittura un dojo con tanti altri artisti che come Hohenheim stavano modellando quella meravigliosa materia!

    Ci fermammo un attimo, ad alta quota, sopra il portone del villaggio. Potevo scorgere il via via calmo e tranquillo come le sabbie del deserto, mentre tutti venivano controllati dai guardiani del villaggio. Ci dirigemmo poi verso l'anauroch, ma senza penetrarci. Non vi ero mai stato ma sapevo che era un luogo molto pericoloso, si diceva che solo i ninja più esperti potessero entrarci senza rischiare la vita. Forse il mio nuovo amico era uno di quelli...

    Alla fine tornammo in cima al crepaccio, dove Hohenheim mi attendeva.


    Grazie mille! E' stato... fantastico, meraviglioso! Una delle più belle esperienze della mia vita!

    Saremmo forse restati a parlare per un altro paio di minuti, poi avremmo potuto sentire entrambi dei passi e delle voci, che riconobbi immediatamente. Mi terrorizzai, e, afferrato Hohenheim ci nascondemmo dietro una roccia, intimandogli il silenzio.

    Due uomini sarebbero giunti camminando. Uomo era un bestione dai capelli rossi, l'altro un uomo decisamente più malconcio, ai limiti del sottopeso. Entrambi sembravano essere quasi sulla quarantina, tuttavia l'uomo malconcio aveva i capelli neri che gli cadevano addosso e sembrava dimostrarne molti di più.

    Per primo parlò il gigante

    Allora, Satoru, come procede l'allenamento di Shu?

    Te l'ho già detto, Agashi, mio figlio non vuole diventare ninja. Vive semplicemente per la sua arte. Una cosa che molti altri membri del clan dovrebbero imparare. Dopotutto anche Monzaemon...

    Non mi parlare di lui! E' vero che è il creatore della nostra arte, e per questo va rispettato, tuttavia i tempi sono cambiati. Sono finiti i tempi dei Sasori, dei marionettisti con fantasia che creavano le loro marionette con passione... Oggi sono tutti dei patetici copioni, nessuno è in grado più di creare qualcosa di originale... tranne forse mio figlio, e non mi riferisco a quella tua patetica imitazione.

    Dovresti avere più rispetto per Shu, è un ragazzo che ha delle idee chiare, e anche se non sarà questo grande ninja, comunque a modo suo cerca di contribuire alla grandezza di Suna... ha dei progetti interessanti, delle marionette molto, intriganti. Senza armi, purtroppo, dato che lui lavora solo per l'amore dell'arte ma... è da lodare.


    Lodare? Per favore! Se non è utile in battaglia non serve a nulla e lo sai. Ho fatto bene quella volta a darti quel ragazzo. Non mi piace per niente la direzione che gli stai dando, anche se probabilmente è tutta colpa sua. E' nato bacato, te lo dico io. Fortuna che l'altro mio figlio, il mio Shu, ha preso tutte le buone qualità dei due gemelli.

    Rimasi con gli occhi sbarrati. Quello voleva dire solo una cosa... Agashi, l'uomo dai capelli rossi, era il mio vero padre. E suo figlio Shu non era mio cugino, ma mio fratello gemello. Mio padre mi aveva abbandonato quando ero nato, e mi aveva dato a Satoru. Mi misi a piangere. Mai avrei immaginato una cosa del genere. La mia vita era stata distrutta in quel momento. Tutto quello che avevo vissuto, era una menzogna. Nessuno mi voleva bene, ed ero solo al mondo.

    Devi smetterla di parlare così! Anche se non è un ninja, io sono fiero di lui!

    Ahahahaah, ma figurati. Cosa vuoi saperne tu? IO sono suo padre, tu non vali nulla.

    Un padre non è solo un donatore di materiale genetico, e te lo dimostrerò!

    Vuoi combattere? Molto bene. Fammi vedere di che cosa sei capace...

    I due si portarono ad una distanza di circa 50 metri l'uno dall'altro, per poi estrarre un rotolo di richiamo

    Shiro Higi: Evocazione dei guardiani della fortezza!

    Aka Higi: Evocazione dei 100 distruttori!

    Satoru fu il più rapido e subito dal suo rotolo uscirono 9 marionette, i guardiani della fortezza. Le marionette del suo ramo della famiglia, che si diceva risalisse fino a Monzaemon, il creatore della Kugutsu no Jutsu e delle prime tecniche segrete del clan, le tecniche "Shiro" che si basavano sul controllo specializzato di poche marionette, oltre all'uso di meccanismi di combinazione e del lavoro di squadra, per quanto si potesse parlare di squadra in uno scontro tra marionettisti. Tutte le marionette indossavano un mantello bianco, a significare la scuola di pensiero a cui si riferivano.

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    Vedo che ancora ti adatti a quelle tradizioni. Io invece, preferisco altro, come puoi vedere.

    La tecnica di Agashi, mio padre, era molto diversa. Si basava sulle tecniche del marionettista Sasori, a detta di tutti uno dei più grandi marionettisti mai esistiti, e l'inventore della tecnica di marionetizzazione dei cadaveri. Il suo stile, "Aka" si basava sull'evocare un enorme numero di marionette, fino a cento, e a soverchiare gli avversari con la pura potenza e la superiorità numerica. Assieme alle marionette Agashi evocò anche delle specie di guanti, probabilmente necessari per poter controllare un così grande numero di pupazzi.

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    Come puoi vedere la mia collezione è quasi completa.


    Sia io che Satoru, restammo senza parole. Quelle... erano tutte...

    Marionette viventi... quindi le dicerie sono vere. Sei sul serio riuscito a perfezionare la tecnica di Sasori e a creare marionette anche dalle creature di evocazione.

    Impressionante vero? Molti Shinobi e molti dei loro alleati hanno dato la vita per questo. E' il mio esercito personale. E direi che sei finito, ora. Vuoi ancora attaccarmi?

    Avrei spiegato in breve ad Hohenheim quello che stava succedendo, e come la battaglia fosse intensa. Come uno scontro tra marionettisti in realtà non fosse uno scontro tra ninja, ma tra due comandanti militari. E quello tra quei due non era un semplice scontro. Era una battaglia di idee, di modi diversi di vedere la vita, di stili diversi di combattere.


    Era la vera essenza di una battaglia tra marionettisti.


    Era una vera e propria guerra.




    OT

    Ta dan, il prossimo turno si comincia con lo scontro leggendario (che durerà mezzo post)... dopo penso che possiamo passare al reincontro dei due ai "tempi moderni" /OT
     
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24 replies since 20/10/2012, 14:17   231 views
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