Ombra e Fiamme

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  1. F e n i x
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    La missione di Kubomi







    Nulla delle successive azioni sorpresero il Colosso, la giustizia si era mostrata stupida ancora una volta, eccezionalmente stupida, abbastanza da far compiere un ultimo gesto a Raizen prima che perdesse i sensi: pareggiare Kubomi. Il piccolo drago scomparse, consapevole di ciò che era accaduto e della persona che doveva cercare, e se il piccolo non fosse bastato l’intero monte Amenoukihashi si sarebbe mosso verso Konoha. Ma confidava nell’intelligenza del rospo.

    Ahahah, stupide puttane.

    Una sottilissima risata, piacevole e sentita come poche da parecchio tempo a quella parte, aveva vinto lui, poco gli importava se quelle persone avessero avuto o meno le informazioni che andavano cercando, probabilmente sarebbero tutti schiantati nel tentativo di utilizzarle, oppure, cosa migliore, avrebbero strappato via tutte quelle belle medaglie dal petto rigonfio del comandante, e poi, a prescindere da tutto, gliele avrebbe comunque date a tempo debito.
    Qualcosa gli chiuse violentemente la bocca, bruciava, probabilmente era un pugno, ma aveva ormai perso quasi del tutto i sensi e non avrebbe mai potuto saperlo.
    Kubomi intanto avrebbe atteso ben poco tempo dal momento del suo pareggio per rimettersi in viaggio verso la foglia, il piccolo non era troppo veloce, ma aveva dalla sua parte il vantaggio del volo, e in un giorno di serrata “marcia” sarebbe riuscito a tornare al cospetto di Drake, trovandolo senza troppe difficoltà.
    All’ignaro amministratore gli si sarebbe fiondato addosso un piccolo rettile, all’incirca di un metro o poco più, simile ad un serpente escluse due piccole braccia e la testa da coccodrillo munita di corna e criniera.
    Trafelato interloquì, senza salutare eventuali presenti ed andando dritto al punto.


    Drake-san! Drake-san!
    Rospo!


    Aggiunse imitando quello che gli piaceva chiamare “fratellone”. Appena avuta l’attenzione dell’amministratore non gli diede il tempo di rispondere che gli vomitò addosso l’intera storia, raccomandandosi di cercare al più presto il Colosso per aiutarlo, poi facendosi trascinare dalle emozioni l’avrebbe preso per il colletto scuotendolo ripetutamente.

    Allora hai capito drake san?!? Haaaaiiiii capiiiiito?!?

    Solo dopo ottenute le giuste rassicurazioni si sarebbe accasciato, come se avesse esaurito nuovamente le pile, alimentate sino a quel momento dalla pura adrenalina.
    Nel mentre il Colosso si sarebbe nuovamente svegliato con un emicrania, per l’ennesima volta.


    Porcaccia miseria, non mi stupirei se una di queste notti mi stuprassero.

    Nonostante la frase degna del suo umorismo sottile e delicato come un maglio, la sua mente era decisamente occupata da problemi ben più grandi, quasi come se non li avesse abbandonati nemmeno durante quel sonno profondo e artificiale: la volpe, il vecchio morto e la colpa della perdita di una vita che gravava sulle sue spalle.
    Ora aveva ben più del mero egoismo per imprigionare definitivamente quella creatura.
    Poco dopo, oltre il filo dei pensieri il suo cervello ebbe la brillante idea di riconnettere l’udito, solo per ottenerne la spiacevolissima sensazione che qualcuno tentasse di demolirgliela dall’interno, ma era soltanto una pesante nocca che bussava alla sua sgangherata porta, accompagnata da tre voci conosciute, sin troppo.
    Era arrivato il pacco speciale.


    Edited by F e n i x - 24/11/2012, 16:49
     
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