[Gioco] Spore, Parte II

Grado B

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    Un nuovo campo di battaglia







    Ormai aveva dimora quasi fissa nella sua affezionata catapecchia, abbastanza da dargli un nome affettivo: Caty. Agli effetti non era troppo scomoda, aveva tutto il necessario, un angolo per il letto, un angolino con una mensola storta su cui mangiare e un bagno discretamente pulito in cui dopo essersi lavato non si sentiva ancora lercio, inoltre era comoda per un ninja, un passo falso e Caty avrebbe schiacciato l’intruso con tutta la sua mole rimanente (ben poca). Nonostante tutti i vantaggi qualcuno sapeva sempre di lui: l’accademia e l’amministrazione del villaggio, pareva che dovesse essere sempre e comunque rintracciabile in quanto ninja esperto e con esperienza poteva essere richiesto in qualsiasi momento, per cui, quell’assillante sottospecie di postino ora continuava ad attenderlo sotto casa da qualche ora. Chissà, magari credendolo fuori, o semplicemente rispettava la richiesta, sotto palese minaccia, di non entrare nella sua dimora senza permesso, il che, coadiuvato dall’assenza del campanello ed ad un po’ di ben educazione del postino che gli impediva di urlare per strada dava quello come risultato. Contrariamente a ciò che ci si sarebbe aspettato dal carattere irritante del Colosso però non avrebbe lasciato il postino ad attendere li in eterno, lo raggiunse per l’ora di pranzo (forse perché affamato e costretto ad uscire di casa, ma sono un altro paio di maniche) facendogli un cenno della testa e un sorriso tirato di cortesia.
    L’impiegato sorpreso si scosse un po’ riassestandosi per poi rivolgergli la parola.


    Ikigami Raizen-san?

    Il Colosso continuò a camminare, come se non fosse se stesso e neanche si conoscesse, ma pareva che il ragazzo fosse stato informato a modo sul profilo del konohaniano e presto gli fu alle calcagna, correndo un po’ storto e perdendo qualche foglietto qua e la, forse per via della lunga attesa fuori dalla porta.

    C’è una guerra!

    Disse rassegnato vedendo che non riusciva a stare per troppo tempo dietro all’uomo. Raizen dal canto suo si impietrì fermando a mezz’aria il passo.

    Come?

    Era stupito e al contempo interessato, estremamente interessato, sufficientemente interessato da sorridere come non faceva da tempo
    Si voltò, avvicinando rapidamente l’omino per poi prenderlo sotto braccio e costringerlo al bar più vicino. Parlottarono a lungo sulla missione e ne emerse che il Colosso era stato convocato a causa del suo anno di pausa e per via delle sue esperienze in territori non accademici.


    Si, insomma, hanno condito a modo una punizione per non aver contribuito alla società per un anno in cui mi preparavo a farlo al meglio.

    Pensò un po’ scocciato mentre strappava di mano la bustarella al postino.

    Da qua va, e di ai tuoi superiori di farsi un bagno nella merda, non sia mai che riescano a metterne un po’ tra le crepe che i miei vaffanculo gli stampano sulla faccia.

    A quanto pareva Konoha voleva riscattarsi dall’ultima sconfitta, ed in base all’opportunità data dal paese del te aveva risposto alla chiamata, il Colosso da parte sua non poteva rifiutare, da tempo gli mancava il piacere della lotta, per cui non poteva arrabbiarsi nemmeno più di tanto con l’accademia, solamente l’epidemia gli dava qualche grattacapo, l’ultima volta che aveva visto in un epidemia era in un’altra dimensione.
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    L’ordine era di partire immediatamente, e Granpasso non avrebbe aspettato un secondo di più. Tornato a casa Raizen avrebbe raccolto le poche provviste necessarie per poi mettersi in viaggio, avrebbe fatto il tragitto a piedi, in un primo momento vestito normalmente, solo a metà tragitto avrebbe cambiato gli abiti e indossato la maschera, avendo cura di mimetizzare un po’ il suo odore. Non era inseguito, o così gli sembrava, per cui usare troppe accortezze non era necessario.
    Giunto ai confini del fuoco il Colosso riaggiornò la mappa, cercando di scegliere la migliore strada per recarsi a Degarashi.
    Giunse alla città portuale dopo una settimana di cammino sostenuto, meravigliandosi di trovare qualcosa di carino in quella sovraspecie di topaia che era il paese del tè. La città era posta su una piccola vallata affacciata sul mare, con il porto ai piedi e il palazzo del daymio sulla parte alta, come al solito privilegiata e probabilmente più sicura.
    Giunto alle porta del palazzo dovette presentare la sua pedina, il drago bianco, insieme alla parola d’ordine che gli permise di accedere al palazzo, fu rapidamente scortato in una stanza personale in cui gli venne chiesto di attendere l’arrivo degli altri. Sapeva che la sua identità doveva rimanere nascosta, ma non gli andava troppo a genio ritrovarsi in una stanza chiusa circondato da altre “identità nascoste” per cui analizzata la stanza e avuto notizia del fatto che la stanza delle riunioni stava pochi metri più in la si nascose nel controssoffitto della stanza, rimettendo apposto il pannello e lasciando un kage bushin al suo posto.
    Non sapeva cosa poteva trovare nella stanza, non sapeva chi aspettarsi in quella stanza, per cui un affezionata copia sarebbe stata la scelta migliore.
    Per cui, a passo lesto questa si diresse verso la sala, quando venne convocata.
    Ascoltò per filo e per segno le informazioni date dal generale, mostrando la pedina datagli da Raizen quando questa gli venne richiesta, per poi prendere la parola dopo i suoi compagni, avendo cura di modellare a dovere il suo timbro baritono.


    Si, insomma, avete organizzato un piano con i controfiocchi, accidenti!
    Giusto per dirne una: potevate tranquillamente tatuarci addosso un richiamo per l’equipaggiamento, ma va bene, non stiamo a discutere l’impeccabile strategia.
    Mi domandavo se non fosse più utile, viste le nostre abilità che direi sono abbastanza caratterizzanti


    Disse sottolineando l’ultima parola.

    Attaccare gli invasori e travestirci come loro dopo averli uccisi, poi, una volta conclusa la razzia o quello che sarà dovremmo già essere pronti e quindi nascosti, in caso contrario saremmo già in vantaggio di qualche morto con loro e con dei prigionieri a spalleggiarci, una volta arrivati alla loro base avremmo il vantaggio di essere "alcuni di loro" con un alibi perfetto a coprirci e non degli ostaggi da trasformare in chissà cosa.
    Senza contare che questa graziosa tavola potrebbe tranquillamente essere colma della feccia più bassa che circola per il continente ninja.
    Senza offesa, alcuna.


    Aggiunse rapidamente voltandosi verso tutti i partecipanti.

    La squadra DEVE conoscere la squadra.
    E io sinceramente non voglio affrontare una missione con delle "maschere".
    Oppure credete veramente che quelle stupide pedine e una parola d’ordine siano sufficienti a prevedere un furto e un cambio di identità che queste maschere possono benissimo celare?
    Voi riccastri capite di guerra quanto uno straccione capisce di soldi, per cui dateci gli obiettivi e poi fuori dai piedi.
    Detto questo metterei ai voti le lievi modifiche al piano e anche allo smascheramento, che ne dite?


    Così il Colosso concluse il suo intervento, incrociando le mani e attendendo reazioni dai presenti.
     
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96 replies since 4/11/2012, 04:22   2475 views
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