New Kiri Order

Parte 1 - Rinascita

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  1. leopolis
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    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    °Pensieri°
    «Dialoghi»


    Non doveva essere passato molto tempo dall'ultima volta che mi ritrovai a passeggiare tra le vie di Ame, dove i raggi di sole non penetravano ormai da molto tempo lasciando spazio infinito all'infinita pioggia. Forse qualche giorno, da quell'evento in cui riuscii a riacquistare la vista, la lingua e l'udito grazie alle abili mani di Orb e dei suoi soci, forse qualche dì in più. Durante il periodo della mia momentanea cecità, avevo completamente perso la mia orientazione (qualsiasi essa fosse), e ciò mi aveva creato non pochi problemi. Dalle ultime parole di Etsuko, capii però che mi ci volevano circa 4 tramonti e 4 albe per riprendere completamente l'uso degli occhi - questi nuovi con delle splendidi iridi azzurrastre e qualche inspiegabile puntino nero intorno-, e un altro paio per riprendere completamente le conoscenze che il mio Clan - sempre esso sia maledetto - al fine di riacquistare il legame profondo che avevo creato tempo prima con Asmodai. Seppur stetti giusto 4 giorni dal mio recupero del Magan a preoccuparmi della sua assenza, egli tornò a farsi vivo non appena riuscii a Vedere ciò che altri non vedevano, ovvero il colore dell'Energia Vitale delle persone. La cosa mi sorprese e, come normale che sia, mi rallegrò al contempo. Mi sorprese poiché pensavo che quel Demone mi avesse ormai abbandonato per sempre dopo la sconfitta con la ragazzina sunese (non altro se non una piccola deviazione sulla mia Strada), e mi rallegrò poiché riacquistai l'amico, fido consigliere, nonché saggio fratello di cui tanto necessitavo negli ultimi due mesi. La sua mancanza, del resto, mi era pesata come un macigno; una pietra lastricata, un peso, e un fardello da portare. La sua voce, come prima del mio passo falso, risuonò oscura nel mio cervello, assicurandosi che fossi io e dicendomi che era tornato per ridarmi ciò ch'era mio. Io, d'altro canto, non potei che inchinarmi alla sua benevolezza, e stimare il suo profondo senso di amicizia che nutriva nei miei confronti. E seppure pensavo di riuscire a mascherare perfettamente i miei dialoghi con lui - questi quasi sempre (nei pochi casi in cui si parlavo d'altro ero costretto a subirmi le sue lamentele per essere nato un Demone e non un uccello, oltre a dovergli fare inutili complimenti per aver imparato nuovi, anch'essi inutili, vocaboli dal mondo ninja) riguardanti tematiche politico-filosofiche di medio-alto livello - , dovetti ricredermi: mi ero dimenticato che soltanto io potevo sentirlo nella mia testa, e che gesticolare con le mani mentre si camminava da soli poteva essere malvisto da alcuni, pignoli, abitanti di Ame. Non che la cosa mi preoccupasse in qualche piccola, spicciola maniera; del resto, la mia reputazione ninja alla vista di taluni era già di per sé inferiore a livello del "fondo". E la cosa mi andava anche bene, come del resto andava bene anche ad Asmodai. Fu egli a confermare la sua voglia di collaborazione con me in uno dei nostri lunghi dialoghi sui Massimi Sistemi del Mondo.

    Ciò che invece egli non mi confermò, fu l'assoluta necessità d'agire per realizzare i miei piani. Fui io, spinto dalla mia poderosa volontà e della voglia di fare, a proporre vari piani e vari passi da seguire per arrivare all'obiettivo. Passi, di cui il primo ci condusse in un caldo Bar di Ame per sfuggire all'eterna pioggia di quel villaggio, oltre che ai insistenti e oltremodo fastidiosi sguardi delle persone. Così, ordinato del saké e sedutomi in un angolino nella penombra, cominciai l'elaborazione del mio piano insieme al mio amico più fidato. Le prime idee - devo ammetterlo - furono le più deliranti, ma sorprendentemente, furono anche a essere prese in maggiore considerazione. Non seppi dirne il perché, ma come ai bei vecchi tempi passati, le idee mi prendevano come se fossero scintille; piccole stelle volte ad accendere dei grandi fuochi.
    Già, non ero per nulla cambiato.
    Con gli occhi vigili, osservai silenzioso quel calmo andare e venire di persone e di gente. Facce allegre a bere, volti disinteressati, non impauriti e non pensierosi. Piccole monetine che scivolavano via dalle loro mani, per cadere sul bancone con un tonfo metallico, e poi bere, bere e ancora bere. Non sapevo quanto quelle persone bevevano, ma osservarli farlo mi fece saltare in mente dei ricordi, delle immagini e anche, ahimé, delle idee.


    «Blah! I soldi muovono le persone. Il Denaro è il motore delle cose. Cosa pensi avrebbero fatto costoro se non avessero quelle monetine?.. »

    °Avrebbero svolto una vita diversa, forse. Non a marcire in un locale, ma a combattere sui campi di battaglia.°

    «Già. Il denaro acceca le persone, né è l'illusione più forte. Quando ero piccolo, mio padre mi raccontava sempre che ognuno era catturato da una propria illusione, ne era rimasto intrappolato. Il Denaro, bhe... è l'illusione del Potere, è l'illusione dei poveri e perciò dei molti. Chi ha Denaro, pensa di avere il Potere, ma non è così. Solo un dettagliato sviluppo spirituale, una ricerca interiore, una mente lucida e razionale possono permettere di possedere il Potere, quello vero, smentendo così la presunta forza dei Ryo. »

    °Capisco. Il tuo piano quindi sarebbe quello di diventare il più ricco uomo al Mondo per comprarti Kiri?°

    «Nah. Comincerò a raccogliere i soldi. Mi arriccherò abbastanza da potermi comprare un esercito. Farò cadere le persone nella mia illusione: farò pensare loro che sono un Dio venuto al Mondo per imporre il proprio volere, farò pensare loro che i miei soldi sono infiniti, farò pensare loro che il mio esercito è infinito, che il mio Potere è infinito...»

    °E invece?°

    «E invece no. Ogni illusionista ha i suoi assi nella manica. Ogni illusionista illude il proprio pubblico, deviandone l'attenzione, e in ogni illusione, in fondo c'è qualcosa di Vero. La mia Verità sarà la loro sconfitta.
    La mia Arte tornerà ad essere il loro incubo.»


    Kira_s_Eye__Light_Yagami_



    Furono attimi in cui percepii le sensazioni del Demone che tanto mi erano mancati: paura, rabbia, odio, rassegnazione, gioia, felicità, tristezza. Ogni cosa che si sovrapponeva ad un'altra; ogni cosa, che sembrava essere l'ombra di un'altra. I Demoni, incomprensibili entità agli umani. Eppure, tanto mi erano vicine le sue sensazioni. Tanto mi ero vicine le sue emozioni. Pensavo forse che la sua concezione del Mondo era divenuta uguale alla mia? M'illudevo forse nel pensare che egli e io potevamo diventare la stessa cosa? Non seppi dirlo, ma ciò che fu sicuro era che la mia illusione era piacevole, e volevo che tale fosse: divenire io stesso un'illusione. La domanda, del resto, non era esistere o non esistere, bensì: era possibile esistere e non esistere in contempo?
    Sì. Ne ero certo. Sì.


    [...]



    «Cominciamo.»



    Quando uscii dal locale in cui mi ero appollaiato, fuori pioveva ancora. Le gocce scendevano dal cielo a una velocità impressionante, e io dal canto mio, pensai che piovesse così tanto per segnare l'alba di una nuova Era per l'umanità, anche se in fondo era del tutto un fenomeno normale in quei posti. Erano minuti di calma e silenzio. Un virtuoso, lento, andare del tempo; come un respirare aria gelida, prima di andare. Mi serviva qualcuno per iniziare.


    °Il primo passo?°



    «Sfruttare il falso perbenismo delle persone. Rapiremo qualcuno, poi chiederemo il riscatto. Poi ne rapiremo qualcun altro, e chiederemo di nuovo il riscatto. Su questo mondo di rovine, ne costruiremo uno nuovo.»



    °Un Mondo di Luce?°



    Sorrisi.

    «Un Mondo dei Giusti, un mondo di Kiri.»



    Rimasi sulla soglia della porta per un po'. Non seppi dire con precisione per quanto fui lì, ma al tramonto del Sole notai che smise di piovere. Le raggi filtrarono allora attraverso le sparse nubi, illuminando Ame con ciò che a quel Villaggio mancava da tempo: Speranza.
    Rapidi, i miei occhi andarono a ricercare la mia prima preda, il mio primo passo verso la realizzazione del mio Sogno. Non sapevo ancora a chi sarebbe toccato l'onore, il dare Via alla mia Strada, e del resto non era così importante.


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    «L'era del falso perbenismo sta per finire. L'era di Kiri, inizierà a breve.»



    °L'era di Kiri? Era dei Demoni! Uomini di questo Mondo e Demoni di Geenna meritano di vivere insieme, non credi?°



    Afferrai il cappuccio del mio mantello, mettendomelo sulla Testa. Nella penombra dello stesso, un piccolo sorriso venne a formarsi sulle mie labbra.

    «Già. Sarà un mondo di Giusti. Illusoni e realtà vivranno uno accanto all'altro... Mi serve solo qualcuno da catturare.»




    Ot.
    Parte introduttiva al combattimento con Alkaid, tra le Mura di Ame.
     
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