New Kiri Order

Parte 1 - Rinascita

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  1. leopolis
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    Ame non era di certo un posto per bambini.



    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    °Pensieri°
    «Dialoghi»


    Che Ame non fosse un Villaggio per ricchi, lo si era capito ormai da tempo; con precisione, da quando l'Accademia aveva deciso di "poter decidere", giocando con gli altri Villaggi e con le vite delle persone. Un fenomeno normale, del resto, per un'associazione che tra le propria fila poteva contare su non-shinobi come il Mizukage, come il Nara, come lo stesso amministratore otese, o come la poco simpatica e poco intelligente kunochi della Sabbia. Volti che già di loro rappresentavano il lento decadere morale, un lento decadimento spirituale e fisico; un effetto intrinseco all'Accademia. Un tramonto - questo - che avrebbe presto trascinato l'associazione a delinquere denominata "Accademia" e i villaggi che ne facevano parte in un lungo, buio, tenebroso oblio. Del resto forse loro non sapevano che scrutare dentro l'abbisso, permetteva all'abbisso di scrutare dentro di te.


    «Devo catturare un ninja. Un qualcuno che sia all'altezza di essere catturato, e anche un qualcuno che possa darmi abbastanza denaro da poter partire. Un shinobi di valore, insomma. »



    °Non faresti forse meglio a catturare un ricco commerciante?°



    «Anche. Ma ora devo concentrarmi per misurare le mie capacità. »



    °Capisco.°



    Un problema non piccolo, insomma. Trovare un shinobi di quel genere ad Ame sarebbe stato abbastanza difficile, se non del tutto impossibile forse. Un ninja al mio livello, che mi avrebbe permesso non solo di svolgere una battaglia all'altezza delle mie aspettative, ma anche, una volta catturato, di guadagnarci un bel po'.
    I candidati che riuscirono a catturare la mia attenzione, passandomi davanti sulla strada a cui si affacciava quel locale (una delle più poppolate di tutta Ame), furono 3 o 4; non seppi dirlo con precisione.
    Vi fu dapprima una donna. Non capii il perché, ma assomigliava alla kunoichi che collaborava insieme a Orb. Indossava un lungo mantello violastro, e il suo viso sembrava essere il viso di una donna decisa. Pensai che fosse una ricca kunoichi di un qualche villaggio, e che per il suo riscatto mi avrebbero coperto d'oro. Vi fu però un elemento che non mi convinse: non sembrava essere speciale. Non, quindi, un qualcuno adatto a permettermi di risorgere dalle mie ceneri, a segnare l'inizio della mia rinascita e dei cambiamenti nel Mondo.
    Tra le grandi masse di persone che si spostavano lente sotto la pioggia, vi fu poi un omino di grandi dimensioni a farmi riflettere sulla possibilità di concentrare su di lui tutte le mie attenzioni. Non si vedevano spesso uomini di quel genere ad Ame, e non mi ci volle molto per capire che probabilmente era solo uno a caso venuto da chissà dove. Probabilmente nemmeno un ninja. Uno che non aveva valore alcuno, e che pertanto non era degno affatto della mia attenzione.
    Dovetti aspettare la fine della pioggia, per vedere finalmente un qualcuno che attirò la mia attenzione più degli altri. A semplice vista, era un bambino. Un bambino qualsiasi, forse. Ma era proprio quello il punto: ad Ame, dove spesso regnava l'anarchia assoluta (e la colpa era solo e soltanto accademica), un bambino camminava solo soletto in mezzo a persone affamate di soldi, e di fama... e fra non molto vi sarebbe stato il tramonto, "l'ora degli avvoltoi", come mi piaceva chiamarla. Se non sapeva difendersi, sarebbe stato presto catturato e, probabilmente, venduto al mercante degli schiavi, oppure ucciso e dato in pasto ai cani che abitavano ad Ame. Una sorte decisamente non benevola.


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    All'improvviso ricominciò a piovere con la stessa intensità di prima, quasi non volesse più smettere. Sistematomi il cappuccio del mantello sulla testa in modo che nascondesse, seppur parzialmente, il mio volto nell'ombra, uscii dal locale, seguendo il bambino a una distanza di circa 10 metri senza perderlo mai di vista.

    «Andiamo.»



    Dissi, informando As delle mie intenzioni.
    Chissà che quel strano, solitario, bambino che girovagava per le vie di Ame, non mi avrebbe dato opportunità per vedere chi era e cosa nascondeva.
    Ame non era di certo un posto per bambini.




     
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