La Tana del Serpente[QdE]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    La Tana del Serpente
    La scoperta di Omoi


    I


    Uno scantinato sotto un vecchio albero. Un vecchio albero nel Bosco dei Sussurri. Sotto lo scantinato un'altra botola. Aperta la botola, il mondo.
    Omoi aveva ricercato quel posto per anni e anni, dopo la morte di Orochimaru. Nessuno ero riuscito a trovarlo, il laboratorio segreto del vecchio serpente. Probabilmente quella che Omoi aveva scovato era solo una delle molte entrare per quel luogo carico di mistero, scienza e tanto altro.
    La ricerca era stata un vero e proprio inferno. Orochimaru aveva fatto in modo che quell'accesso interagisse solo con il suo chakra, e ovviamente ottenere un po' del chakra di Orochimaru non era possibile vista la sua condizione di defunto. Così Omoi aveva dovuto inventare qualcosa di realmente complicato.
    Il risultato dell'esperimento, che aveva richiesto sangue - il suo -, sigilli - sempre i suoi - e qualche cadavere era stato riuscire a individuare in quel luogo una specie di discrepanza nel flusso della natura. Come se qualcosa fosse stata aggiunta in un momento sbagliato, secondo modi sbagliati. Il chakra stesso dell'anomalia era più potente rispetto a quello delle normali piante, di norma impercettibile.
    Individuato l'albero però, non aveva visto altro che un albero. Allora, l'aveva fatto saltare per aria.
    L'esplosione aveva rivelato la botola che portava ad un polveroso scantinato che puzzava di muffa con al centro una seconda botola, carica dei più intricati sigilli per impedire a chiunque di metterci piede.
    Un mese ci era voluto ad Omoi per aprire quella botola, disfacendo sigillo su sigillo, strato su strato, rischiando più volte di perdere un braccio, un occhio o la vita. Poi, alla fine, la pesante botola di ferra si era aperta rivelando ciò che nascondeva.
    Il laboratorio di Orochimaru, o almeno, uno dei tanti. Si trattava di una stanza lunga quasi venti metri, larga altrettanto, divisa in file da banconi di laboratorio sui quali vi erano sparsi fogli, rotoli, provette, contenitori contenenti liquidi di diversi colori e dalla dubbia natura. Quando Omori aveva riattivato la fornitura elettrica sollevando un malconcio interruttore aveva rivelato qualcosa di sorprendentemente disgustoso. Diversi cilindri di vetro poggiati su basi metalliche parevano ribollire in eterno in liquidi rossastri. Pareva sangue. Il colore era denso e non permetteva di vedere cosa ci fosse dentro, ma Omoi sospettò che lo stato di abbandono in cui versava quel laboratorio avesse solamente provocato diversi danni a tutti gli esperimenti che erano condotti. Forse erano semplicemente schifosissimi esperimenti andati a male.
    Omori girovagò tra i banchi e fissò quasi divertito tutta l'immensità che aveva davanti, quindi rise, rise forte.
    AHAHAHAHAHA. sapeva bene che Oto, dopo Orochimaru, sembrava essere andata incontro ad un inesorabile declino. Tutto ciò che avrebbe trovato lì dentro sarebbe stato a dir poco oro colato per la vera rinascita del Villaggio.
    Perfetto, PERFETTO! disse Omori allargando le braccia quasi ad abbracciare l'immensità della sua scoperta Orochimaru avrà sicuramente lasciato tutti i suoi studi, se ben ricordo era un bastardo meticoloso quindi si diresse verso la porta del laboratorio, dal lato opposto della stanza rispetto al quale si trovava.
    Posò una mano sulla maniglia di ferro, la spinse verso il basso.
    Poi un rumore.

    TUMP



    Omoi si bloccò di colpo. Ritrasse la mano e si voltò. Non si doveva sottovalutare ciò che potevano nascondere quei lunghi cunicoli. Proseguire da solo sarebbe stata pura follia.
    Aveva bisogno di qualcuno che lo accompagnasse. Qualcuno di forte e di fidato.
    Il Kokage? Quell'essere vuole solo il suo cappello, il suo potere e nient'altro... è decisamente colpa sua se il villaggio naviga nella merda più nera ma il nome dell'uomo a cui avrebbe dovuto chiedere aiuto giunse presto. L'unico ad Oto ad avere le palle di contrastare il Kage assenteista. L'unico ad anelare a quel potere.
    Il Mikawa, eh? Omosi sorrise.
    Si voltò e lasciò il laboratorio, imprimendo diversi sigilli esplosivi affinché nessuno potesse anche solo lontanamente pensare di mettervi piede e avere tutte le gambe intere.



    Villa Mikawa era una bella casa, dopotutto. Ma non voleva entrarci. Rimase fuori, si grattò la barba chiara e lanciò un urlo belluino per attirare l'attenzione dell'uomo che vi risiedeva. Non voleva perdere tempo in nessun convenevole, Omodi voleva esplorare quel laboratorio.
    MIKAWA MALEDETTO VIENI FUORI! SONO OMOI! avrebbe continuato finché l'alta e muscolosa figura di Diogene non fosse comparsa.
    Era passato un po' di tempo dalla cattura del Nibi, del resto.
    Tsè, ti fai attendere troppo, Diogene disse Omoi con un sorriso storto. Non sembrava essere uno che sorrideva così facilmente, del resto.
    Ho trovato qualcosa di realmente interessante, laggiù al Bosco si avvicinò allora al Mikawa, così che potesse parlare a voce più bassa Il laboratorio del vecchio serpentone. Uno dei laboratori, ma probabilmente è collegato a qualche struttura che comprende altre camere. Ho come il sospetto che sia più simile a un labirtino, se ricordo la tendenza di Orochimaru a fare le cose in grande.
    Quindi si allontanò per tornare a parlare normalmente, rivolgendo allora la sua proposta al Mikawa.

    immaginemkd


    La dentro, Diogene, c'è abbastanza conoscenza da poter fare di Oto qualcosa di meravigliosamente forte. Credo però che sia pericoloso per un uomo solo esplorare quelle stanze. Frugare nei segreti di Orochimaru e sperare di uscirne vivo, o sano di mente, è la speranza degli sciocchi. Ho bisogno di due uomini almeno, ma non voglio che la cosa arrivi... abbassò la voce Al Kokage quindi riprese a parlare con tono normale Mi fido di te Mikawa. Sei forte. Ciò che hai fatto per catturare il Nibi è qualcosa di stupefacente. Se c'è qualcuno che voglio a capo di questo letamaio che è Oto, sei tu.
    Allora allungò una mano, per siglare il patto.
    Diogene e un altro avrebbero accompagnato Omoi nelle viscere del suolo Otese, per cercare tutto ciò che Orochimaru poteva aver lasciato. Stava a Diogene scegliere l'uomo che avrebbe condiviso con loro due quella sventurata ricerca.
     
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    Hebiko the Explorer

    I



    Un corvo becchettò più volte la finestra dell’Amministrazione di Konoha, fiondandovisi dentro qual’ora fosse stata aperta e poggiandosi spavaldo sulla scrivania. Alla zampa, una piccola lettera arrotolata, breve e concisa:

    CITAZIONE
    Mi serve aiuto. Penso possa trattarsi di una trappola. Ti spiegherò tutto a voce. Hebiko.

    Sotto la firma erano indicati luogo, data e ora. La Vipera gli aveva chiesto di raggiungerla appena fuori al bosco dei sussurri, facendogli così capire che non sarebbe stato necessario farsi vedere ad Oto. Il corvo se ne sarebbe rimasto nell’ufficio per un po’, becchettando a giro prima di svolazzare fuori per conto suo (o scacciato dall’Hokage stesso).



    Una nervosa Hebiko camminava avanti e indietro nel punto prestabilito. Aoda, al suo fianco, la fissava sibilando preoccupato, mentre la ragazza sfogava i suoi dubbi e paure sulla povera bestia.

    Ho scritto troppo poco. Sicuro non l’ho convinto. Non avrà nemmeno capito dove venire. Ho scritto dove doveva venire?
    Sì signorina. Con tanto di ora e data.
    BEH PERCHè NON è ANCORA QUI ALLORA!?
    Perchè siamo in anticipo di un’ora, signorina.
    Ah.

    Hebiko sbuffò, sedendosi a terra, poggiando la schiena ad uno dei grossi alberi. La sua prima intenzione era quella di esplorare la botola con Febh, ma per colpa dell’imminente riunione e altri affari ai quali lei a quanto pare non doveva aver a che fare, aveva capito di non poter contare su di lui in tempi brevi. Avendo fretta di risolvere quella questione ormai rimandata fin troppo, e fidandosi solo di un’altra persona che conosceva il suo segreto, d’istinto inviò una lettera a Raizen. Senza pensarci su. Fu solo dopo che il corvo partì che iniziò a farsi mille problemi a riguardo.

    Non si preoccupi signorina Hebiko. Ha spedito quella lettera proprio perché si fida di lui. Non ha motivo di preoccuparsi.
    ...Va bene. Solo, la prossima volta che mi viene in mente qualcosa, fermami e fammi pensare prima di agire.
    Sss... Ci ho provato, signorina.
    Giusto. Beh, fallo meglio.
    Le mie scuse, mi impegnerò di più la prossima volta.
    Bravo.

    Un paio di buffetti sulla testa come ricompensa furono sufficienti. Sospirò, aspettando il suo compagno di avventura, tesa come una corda di violino.
    Non appena Raizen avesse fatto capolino, la Vipera sarebbe scattata in piedi, fiondandosi di fronte a lui con evidente fretta:

    Ah! Eccoti! Muoviamoci, il nostro obiettivo è da quella parte. Ti racconto tutto per strada.

    Si sarebbe incamminata verso l’obiettivo, facendosi guidare da quel ricordo non suo, mentre spiegava al Kage la situazione, camminando a passo svelto:

    Tempo fa c’è stato un problemino. Diciamo che per colpa di un genjutsu mi sono ritrovata a sfidare arrogantemente il frammento nella mia testa. E non sono sicura se l’abbia presa bene o male, ma mi ha mostrato l’entrata di qualcosa, un laboratorio forse. Beh io ho pensato al laboratorio, non so cos’altro potesse mostrarmi di nascosto in una botola sotto ad un albero. Comunque ho il grosso sospetto che sia tutta una trappola, magari là dentro c’è qualche altro esperimento con un frammento, e sta provando a riunirci per potenziarsi. Insomma dubito che me lo abbia mostrato per farmi vedere “l’eredità che mi aspetta”. Però sono terribilmente curiosa ed ho bisogno di sapere. E tu mi servi perché… perché sei una delle pochissime persone di cui mi fido. E che conosce la mia storia.

    Avrebbe a malapena preso fiato durante il suo spiegone, ma una volta finito sarebbe stata ben disposta a rispondere ad ogni dubbio del colosso, seppur leggermente imbarazzata per via della sua piccola confessione. Voleva che capisse l’importanza di quell’esplorazione.
    Nel bel mezzo del percorso si bloccò, sussultando e voltandosi verso il suo accompagnatore:

    ...OH. E poi devo parlarti di un’altra cosa, sai… D-diciamo che ho trovato il modo per far sapere a Febh di ciò che sai riguardo Diogene. ...C’è un piccolo problema. Febh vuole prepararti una trappola, e tu devi caderci.

    Arrivati al punto prestabilito, la Vipera dopo una rapida occhiata si mise le mani tra i capelli. L’albero era stato abbattuto, ed avvicinatasi con cautela, pur mantenendo le distanze di sicurezza, aveva notato come la botola fosse stata riempita di sigilli. Non ricordava nulla del genere dalla sua visione.

    Maledizione! Qualcuno è già stato qui! Nella visione era tutto intatto io… Non so nemmeno quando possa essere successo.

    Ad un rapido esame, la base dell’albero mostrava segni di bruciature, probabilmente più a causa di un’esplosione che una fiammata. Si allontanò dalla botola con diffidenza e timore, voltandosi verso Raizen:

    Io non… non so come liberarci dei sigilli. Voglio dire… Credo che questo luogo sia abbandonato da tempo, potremmo lanciarci sopra qualcosa e lasciare che si attivino da soli aprendoci la strada. Sempre che non attirino l'attenzione... Insomma, siamo in mezzo al bosco, chi può sentirci.

    Non sapeva bene come comportarsi. Non avrebbe valutato la questione del “superiore”, tantomeno si sarebbe fatta grossa per farsi vedere come fosse la migliore tra i due. No, aveva di fianco a se qualcuno di cui si fidava, del quale voleva sapere i consigli e le idee, solamente per una questione di rispetto.


    Edited by Waket - 18/6/2017, 14:50
     
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    Richieste Inaspettate








    Il corvo della vipera arrivò in amministrazione poco dopo l’ora di pranzo, in quel momento di stasi onirica al limite della dormiveglia, dovuta all’abbiocco post pranzale lo costringeva a sonnecchiare accanto alla scrivania, munito di un clone-amaca che gli dava più o meno un oretta di sonno utile a renderlo reativo e scattante durante il pomeriggio.
    A quell’ora del pomeriggio l’amministrazione si faceva estremamente quieta, come se uno strato di ovatta ricoprisse ogni fonte di rumore, e casomai qualche spigolo, o qualche gamba di sedia ne fosse per errore priva, un concerto di richieste di silenzio strisciava dalle labbra di ogni impiegato serpeggiando minacciosamente verso lo sprovveduto.
    Nell’ora della pausa, persino l’esterno dell’amministrazione era silenzioso, i passanti non vociavano e i bambini si tenevano lontani dal parco, anche a causa della propizia ora in cui Raizen faceva la sua pausa che li vedeva chiusi in casa a mangiare, si, aveva pianificato tutto: anticipare lievemente i pasti per essere certo di passare la pausa in totale relax. I bambini erano spesso sconsiderati, e la loro assenza di paura li portava a rischiare l’osso del collo, ed era curioso che tanti ninja valutassero le loro difficoltà con lo stesso metro di giudizio.
    Per questo quando il corvo bussò al vetro del suo studio la montagna fece qualche smorfia infastidita, ma presto si rese conto che quell’insistenza era dovuta ad uno di quegli uccellacci che venivano usati per consegnare i messaggi. Poggiato il piede sul pavimento con un tonfo che ne lasciava intendere a pieno la sua massa imprecò, e l’esterno dell’ufficio si fece silenzioso come un vecchio cimitero.
    Aprì un occhio con uno sbuffo per accertarsene, e prima che l’altro lo seguisse il sopracciglio si era già pericolosamente inclinato, quando la finestra venne aperta il corvo non fece in tempo ad entrare che la mano di Raizen gli avrebbe strizzato il collo, per prendergli la lettera e poi poggiarlo nuovamente sul davanzale come una cicca da spegnere.
    Il pennuto però non era contento, e mentre Raizen leggeva la sintetica lettera si fece un giro per la stanza, zampettando qua e la, fino a che l’Hokage non gli indicò la finestra, gesto che il merlo troppo cresciuto parve comprendere, tornandosene da dove era venuto.
    Insieme alla richiesta d’aiuto era stata allegata una data, un ora ed un luogo.

    Eh, come se non mi bastassero i miei di ninja.

    Si buttò nuovamente sull’amaca, sbuffando senza protestare oltre. Solitamente i problemi della Vipera erano cosa da poco.

    [...]

    Il giorno dell’appuntamento sarebbe arrivato puntuale, difficile fare ritardo per lui, visto che i minuti persi eventualmente alla partenza potevano essere guadagnati durante il tragitto con qualche goccia in più di sudore.
    Si stava facendo largo tra gli arbusti con la dovuta calma, quella che le persona puntuali si prendevano in quanto consapevoli della loro precisione, quando Hebiko lo scorse.

    Eh oh!
    Con calma signorina!
    Innanzitutto buongiorno e buonasera, non siamo nati tutti in una lattina grondante di liquidi corporei e feci di gran parte delle specie animali del continente.
    Ciao anche a te.


    Concluse con un sorriso sardonico per poi ascoltare cosa avesse da dire la ragazza.

    Ufffff! Laboratorio un cazzo Hebiko!
    Ti avevo detto di disfarti di quel rimasuglio!
    Gli stai continuando a dare troppo retta!
    E non negarlo, ti ha mostrato una cosa e tu hai abboccato come una trota.


    Sospirò mentre si strofinava le tempie, indeciso sul da farsi.

    Per Febh non c’è problema, quando sarà il momento avvisami.

    Si voltò poi verso la botola, annerita come il suo intorno da chissà quale esplosione.

    È la cosa meno affidabile che io abbia mai visto, e indovina un po’?
    È una botola!
    Se ad Oto non scavate nella terra come le bestie più lorde del creato non siete contenti!
    O avete un po’ di lordume addosso oppure niente.
    Allontaniamoci un po’ va, non credo che il sasso funzioni contro i sigilli, ma meglio provare prima di scialacquare chakra.


    Si misero ad una ventina di metri di distanza prima che Raizen potesse afferrare un sasso grande quanto la testa di un uomo e lanciarlo esattamente sopra la botola, stupendosi se i sigilli vi avessero reagito, in caso contrario avrebbe inspirato deluso.

    E ti pareva… vabè, non che ci sia da sorprendersi, se avesse funzionato a quest’ora avremmo mezza fauna del bosco morta di chissà cosa nei dintorni.

    La Montagna non era esperta di sigilli, per cui non sapeva con cosa aveva a che fare, quindi la strategia migliore era… cancellarli.
    Certo, magari la sua gomma era leggermente più aggressiva di una gomma normale, peggio delle gomme abrasive celesti, avrebbe suggerito qualche imbrattacarte imbruttito da due fondi di bottiglia inforcati sul naso.
    Prese bene le misure, inquadrando la botola in un obiettivo formato dal pollice e l’indice di ogni mano, mentre il chakra del demone iniziava a scorrergli nel corpo.

    Ohhhh!
    Si polverizza qualcosa?


    Beh, è quello che ci riesce meglio!

    Avrebbe caricato la tecnica più caratteristicaBijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (7)
    L'utilizzatore, se attivata la tecnica speciale, può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica larga 3 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 24 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 60 entro un raggio di 6 metri, l'esplosione causerà un danno di potenza pari a 40. Se attivata tecnica "Demone" è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Richiede Chakra del Demone III]

    +

    Raggio demoniaco
    Talento: L’utilizzatore al momento dell’emissione potrà generare anziché una sfera un raggio di chakra, avrà forma conica con base pari a 9 metri di raggio e gittata pari a 30 metri. Se l'utilizzatore è trasformato in demone il cono avrà raggio pari a 12m. Può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da Chunin in su]

    Mutazione
    Abile: L’utilizzatore può modificare la natura elementare della bijudama, allineandola ad una delle impronte possedute.
    [Da Genin in su] (vento)
    + impronta vento + concentrazione aumentata (controllo demoniaco - 3 forza) + ninjutsu perfette + ninjutsu inarrestabili, pot finale 90
    + manipolazione della natura potenza contro oggetti x3
    dei jinchuriki per poi rilasciarla verso la botola nella forma di un raggio che mirava a scoperchiarla, scavando per due metri.

    Beh, dovrebbe aver funzionato.

    Disse con una naturalezza sconvolgente per uno che aveva appena vaporizzato una porzione di foresta, disattivò poi il chakra del demone.

    Direi che adesso possiamo avvicinarci.
    Mi raccomando, si entra per distruggere, non per controllare, non per contrattare.
    Per distruggere.


    Anche se in avanscoperta avrebbe mandato un clone appositamente creato, per un genin probabilmente quella distruzione in scala così ampia, in così breve tempo poteva risultare tremenda, me nel mondo di Raizen e di coloro che gli si potevano paragonare era all’ordine del giorno.





    Ferite Nessuna
    Vitalità 25 su 25
    Chakra 147 su 150

    Slot Tecnica Avanzata Bijudama
    Slot Tecnica Avanzata kagebushin
    Slot Tecnica Base attivazione TS

    Slot Tecnica manipolazione natura (ho voluto giocarmelo visto che ancora non ci sono limiti di round, in caso ci fossero non contare questo, di modo che riesco a fare il clone)


    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1 //
    Slot Azione2 //
    Slot Azione3 //
    Slot Azione4 //


    Edited by F e n i x - 19/6/2017, 00:10
     
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    Il grosso masso non fece scattare i sigilli imposti da Omoi per proteggere il luogo dopo che era riuscito a disinnescare con grande fatica tutte le trappole ideate da chissà chi anni prima. La fine non prevista della missione di cattura dello Yonbi aveva poi impedito al jonin delle squadre speciali di tornare nel laboratorio con Aloysius e così il luogo era rimasto inesplorato e finito nel dimenticatoio nella mente affollata del Colosso. Dopotutto nessun altro ninja ancora in vita poteva conoscere la posizione della botola ed individuarla nell'intricato bosco di sussurri sarebbe stato praticamente impossibile, no?
    Ma il modo di operare di Orochimaru era per definizione non convenzionale e fuori da ogni logica...una parte di se aveva attecchito in una kunoichi ancora troppo debole per destare le attenzioni dei jonin di Oto e lì quel seme velenoso stava avendo il tempo e il modo di attecchire. Era altresì vero che la presenza dell'Hokage era un pericolo serio per la salvaguardia degli esperimenti che Omoi stesso aveva indicato essere "oro colato" per la rinascita del villaggio!

    Il più potente jutsu mai pensato nella storia, invece, scoperchiò in un sol colpo non solo l'albero e la parte superiore della botola ma polverizzò anche l'intera flora nel raggio di 30 metri! Un'azione "di fino" che aveva risolto il problema di entrare in sicurezza ma che avrebbe potuto attirare l'attenzione delle guardie appostate al gate più vicino al bosco...Il boato assordante, la coltre di fumo e terra alzatasi e lo stormo di volatili spaventati avrebbero potuto destare più di qualche sospetto anche per gli standard di caos e distruzione di Oto.
    Ad ogni modo, ora le forzute braccia dell'Hokage sarebbero riuscite a fare strada in quel miscuglio di massi, radici e terra liberare un passaggio per l'antro oscuro; avrebbe dovuto sporcarsi le mani, proprio come aveva detto alla genin in riferimento allo stile "lordoso" del Suono.

    All'interno oscurità più totale e una puzza di muffa e decomposizione organica che inibiva quasi completamente l'olfatto, per assurdo infastidendo ancor più chiunque avesse una percezione migliorata in tal senso [Percezione tramite Olfatto ridotta di 6, Abilità legate all'olfatto compromesse]. Delle piccole scalette, irregolari e scavate nella terra, permettevano di scendere fino a circa diciotto metri di profondità; un cunicolo in cui il Gigante di Konoha avrebbe avuto problemi non solo di altezza e larghezza delle spalle ma anche per far entrare la pianta del piede sullo scalino. Qualora il duo fosse stato in grado di vedere nell'oscurità, apparte la pendenza a 45 gradi della scalinata, sarebbe stato possibile notare degli altoparlanti agganciati al soffitto da fascette usurate e appoggi in legno mangiati dalle termiti...una tecnologia antica e probabilmente non più funzionante visto lo stato di degrado. Un occhio particolarmente attento, invece [Occhio di Falco o Vista Perfetta], avrebbe potuto scorgere dei piccoli fori ad intervalli regolari di cinque metri sul soffitto e, agglomerati in alcuni punti, anche sui lati del condotto. Provare ad interagirvi sarebbe stata una scelta tutta loro.

    Solo un grande sensitivo avrebbe inoltre potuto capire di essere già finito all'interno di una sfera di individuazione il cui perimetro cadeva proprio qualche metri dopo l'inizio della discesa [Barriera di Individuazione] ; un sigillo permanente che evidentemente era stato piazzato al centro della struttura. Solo nel caso in cui qualcuno dei due avesse avuto modo di eludere quel meccanismo di allarme, non si sarebbero attivati gli altoparlanti sparsi nel covo; altrimenti una voce maschile e metallica avrebbe iniziato a riecheggiare in quel cunicolo buio, mostrando ancora l'effettivo funzionamento di quella tecnologia antiquata:

    " Un lurido foglioso...bene, c'è bisogno di un insetticida potete per blatte del genere. "

    Preoccuparsi di a chi appartenesse quella voce sarebbe stato un'inutile perdita di tempo (nessuno dei due poteva conoscere quell'uomo), soprattutto perchè del gas velenoso sarebbe stato spruzzato a grande velocità in tutto il cunicolo attraverso i cinque fori! Inalare quel veleno invisibile avrebbe provocato non solo la riduzione dei riflessi dei malcapitati ma avrebbe anche compromesso il sistema respiratorio provocando per giunta forti bruciori al petto [Ogni ugello "lancia" Nebbia velenosa, Veleno Stordente A0 + DnT Medio per bruciore alle vie respiratorie].
    Come se non bastasse, dai fori più grossi posti di lato sarebbero scattati quattro serpenti che avrebbero puntato dritti alle caviglie dei due ninja con il chiaro tentativo di bloccarne il movimento e costringerli a restare a contatto con il gas [Stretta delle Serpi Oscure, Nera]!

    ZLsvg0v

    Qui sarebbe accaduta la prima di una strana serie di accadimenti per Hebiko: istintivamente si sarebbe accorta di avere la capacità di poter comunicare con quei rettili riuscendo addirittura a dissuaderle dall'attaccarla! In altre parole, aveva il potere di agire sulle loro intenzioni! Per farlo, però, avrebbe dovuto sacrificare la sua fase difensiva; doveva ancora comprendere quel mistico legame e non avrebbe quasi avuto scelta...già da un po nella sua testa riecheggiava il volto del Sennin più forte che Oto avesse mai avuto.

    Superare quella trappola non avrebbe permesso ai due di arrivare indenni alla fine della scalinata: proprio su uno di uno di quei gradini, infatti, era nascosto sotto un meccanismo a pressione un sigillo antico, vecchio quanto la costruzione di quel posto, ma ancora di grande efficacia. Incappare nella trappola avrebbe rilasciato una cascata di olio nerastro lunga sette metri del condotto tale da inzuppare dalla testa ai piedi i due...nulla di così pericoloso se non fosse che a quel punto il jutsu attivato tramite il sigillo si sarebbe palesato riempiendo l'intero condotto di fiamme carbonizzanti [Fiato ardente del Drago, Pot + 20 se ricoperti d'olio]!

    qTqEEbS



    CITAZIONE
    Eccoci qui! Allora, siete appena entrati in uno dei dungeon più subdoli della storia di Oto; ovviamente le minacce sono pensate in rapporto ai due pg, confidando nel caso di trappole comuni ai due il più grosso pensi anche alla viperella XD Se avete dubbio o altro, discord è la via ;)

    Barriera d'Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Tocco (0)
    L'utilizzatore, imponendo un sigillo sul terreno, può innalzare una barriera invisibile di raggio pari a 150 metri. All'interno l'utilizzatore può Percepire qualsiasi manifestazione di chakra e Percepire qualsiasi ingresso di oggetti. È possibile percepire i ninja occultati tramite 'Chakra Nullo' o conoscenze analoghe solo quando oltrepassano la barriera.
    Tipo: Fuuinjutsu - null - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Alto )
    [Da Chunin in su]

    Nebbia Velenosa - Biransei no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (8)
    L'utilizzatore può emettere una nuvola di gas tossico di raggio pari a 6 metri frontalmente rispetto a sé. Il veleno ha le proprietà di un veleno di lista almeno parigrado l'utilizzatore, di un veleno personale posseduto o di un veleno presente nel proprio organismo. Chiunque entri in contatto con la nube gli verranno somministrate di 4 dosi di veleno scelto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Medio )
    [Da Chunin in su]

    Stretta delle Serpi Oscure - Senei Jashu
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Serpente (1)
    L'utilizzatore può far comparire dal proprio braccio, proteso verso l'avversario, quattro serpenti di taglia mediogrande. La Velocità è pari alla Velocità o Forza dell'utilizzatore. Le serpi andranno ad immobilizzare fino a 4 arti dell'avversario. Ogni round causano un danno alla vitalità pari a una leggera ad utilizzatore e vittima. La vitalità delle serpi è pari a 3 leggere, e viene incrementata dalla vitalità sottratta dalla vittima. Non è possibile utilizzare gli arti imbrigliati né utilizzare la Forza per liberarsi dalla presa.
    Tipo: Ninjutsu - Hebiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto )
    [Da chunin in su]

    Fiato Ardente del Drago - Katon: Karyuu Endan
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Pecora, Cavallo, Serpente, Drago, Topo, Bue, Tigre (7)
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca un getto di fiamme lungo 21 metri e largo 6 metri, frontalmente l'utilizzatore. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza è 60 e può Carbonizzare (DnT Grave). Entro 6 metri la fiammata, il calore ha potenza 20 e può causare Ustione (DnT Media).
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Livello: 2 / Consumo: Elevato )
    [Da jonin in su]
     
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    Bijudama "controllata"

    II



    La Vipera si limitò a borbottare quando la Montagna le fece notare (a modo suo) di aver dimenticato le buone maniere non salutandolo. Si sarebbe quindi inchinata, alzando appena i lembi del vestito, con un sorrisetto a denti stretti:

    Salve, mio prezioso aiutante, sono lieta che sia arrivato in tempo. Vogliamo andare ora?

    Si rialzò in fretta, incamminandosi a passo svelto ed ascoltando le restanti lamentele da parte di Raizen. Roteò gli occhi, fortunatamente di spalle non avrebbe dovuto percepirlo, borbottando la sua risposta con aria scocciata:

    Sì, lo so, sarà palesemente una trappola. Non sono stupida. Per questo ho chiamato anche te. Se sperava che ci andassi da sola, beh, si sbagliava. Ma qualcosa di importante dev’esserci per forza. Ho bisogno di sapere.

    Non potè non rallentare il passo fino a fermarsi, fissando il Kage sbigottita.

    Cioè. Per la storia del laboratorio hai già iniziato a farmi la predica, mentre se ti parlo di fare l’esca per Febh sei tutto tranquillo e rilassato!? Cosa c’è che non va in te?

    Il viaggio non durò molto, ma una volta di fronte alla botola Raizen ebbe di nuovo da ridire, non risparmiandosi gli insulti verso il suo paese. Non che non condividesse praticamente tutto o quasi di ciò che aveva appena detto, ma avrebbe comunque risposto allargando le braccia, con la sua solita aria insolente e rispettosa che in pochi avrebbero rivolto ad una persona del suo carico:

    Sì, ok, facciamo cagare, nascondiamo le cose, abbiamo segreti. Come un qualsiasi villaggio!! Scusa se mio padre non è stato abbastanza previdente da preparare un’entrata con tappeto rosso e lucine colorate! Scommetto che i segreti di Konoha li tieni sotto ad un’insegna luminosa, ho ragione!?

    Indietreggiò come richiesto, tenendo le braccia incrociate come fosse offesa, fissando con tristezza il primo tentativo di sbloccare i sigilli fallito. Ci rimuginò un po’ sopra alla cosa, mentre Raizen sembrava prepararsi silenziosamente a fare qualcosa.

    Mmh… Potremmo provare ad irrorare il sasso di chakra. Oppure se non funziona potrei ricorrere alla mia elettricità, facendola arrivare alla botola sperando che at-

    Il raggio esplosivo la colse tremendamente impreparata, venendo prima investita dall’onda d’urto e successivamente sbarrando gli occhi di fronte alla desolazione che quell’attacco aveva causato ai dintorni. Lentamente, Hebiko portò le mani sulla testa, fissando senza riuscire ad emettere suoni il disastro che aveva di fronte. Impiegò qualche minuto per trovare le parole adatte da dire in merito alla tecnica utilizzata:

    ...Ma sei un RITARDATO!?

    Portò entrambe le braccia in avanti, ad indicare l’evidente traccia lasciata dalla bijudama.

    Sei serio!? Con tutte le tecniche che un fottuto Kage esperto come te può conoscere, mi usi la… Distruzione totale dell’ecosistema!?! Cosa ti è saltato in mente!? Era una fottuta botola, potevamo tentare mille cose diverse, ma… QUELLO!? DAVVERO, RAIZEN?! DAVVERO!?

    Innervosita e visibilmente insicura, iniziò a guardarsi attorno, alla ricerca di una qualsiasi soluzione che avrebbe potuto mascherare quel macello appena causato.

    T-ti giuro che se qualcuno passa e ci trova… Oh, Kami. Oh, no, non va bene, non va bene per niente…

    Avrebbe voluto fuggire, darsela a gambe e non lasciare traccia dei possibili colpevoli. Ma ciò significava anche lasciare aperta la porta a chiunque fosse arrivato lì. E, se prima la botola era ben nascosta dal bosco, ora la tecnica aveva lasciato una traccia ben evidente, sia a chi capitava in quella direzione, sia a chi si trovava in volo. Non potevano più tornare indietro, l’unica cosa possibile era entrare ed uscire da lì più in fretta possibile.
    Fissò Raizen con gli occhi ricolmi di rabbia non appena quello accennò al “solo distruggere”:

    Distruggere!? Oh no, signorino. Tu non distruggerai più NIENTE a meno di un’ordine preciso da parte MIA. Hai già distrutto abbastanza ancor prima di entrare! TU sei il mio accompagnatore, IO ho richiesto il tuo aiuto. Perciò IO decido cosa fare e cosa no. E grazie a quello che hai combinato qui fuori, dobbiamo andare lì sotto, prendere tutto il possibile e andarcene il più in fretta possibile. Ogni appunto, briciola, o insetto lasciati da mio padre sono MIEI di diritto. Non li distruggerai né dimenticherai lì sotto a meno che non sia un mio ordine preciso. Sono stata chiara?

    Lo avrebbe fissato dal basso, immobile, fiera come mai sarebbe stata di fronte a qualcuno che come lui avrebbe potuto schiacciarla con un solo dito. Ma con lui era diverso, aveva quel minimo di confidenza da permettersi di alzare la voce se necessario. E se si fosse reso conto del suo errore, avrebbe probabilmente accettato anche il resto del discorso, magari obiettando come al suo solito, ma senza pestare i piedi.
    La fretta data da quell’evento rischiava di essere una cattiva consigliera, e l’inesperienza della Vipera ancora di più. Minuta com’era, non avrebbe avuto difficoltà a zampettare rapidamente giù per le scale, non fermandosi a meno di una salda presa da parte della Montagna. Puzzo a parte, Hebiko sarebbe stata in grado di vedere a malapena i gradini che stava scendendo, perciò non avrebbe potuto nemmeno accorgersi delle numerose trappole che li attendevano. Certo, se fosse riuscita a raggiungerle...
     
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    Errori di Calcolo








    Il Colosso guardòUfUJwnt per qualche secondo lo spiazzo che aveva creato con la tecnica, un fischio, sempre più forte, ovattò il suo udito mentre si focalizzava sulla radura un tempo occupata dagli alberi.



    La voce di Hebiko era lontana, un po’ come la sua ragione, la vipera avrebbe potuto infatti notare uno strano tic nell’occhio di Raizen.
    Si era decisamente fatto prendere la mano.

    Beh.

    Chiunque avesse fatto quell’errore al posto suo sarebbe stato divorato da Raizen stesso per la sua poca attenzione ad un dettaglio grande quanto un palazzo, ma non gli veniva decisamente bene prendersi a pedate da solo.

    MA CHE DIAVOLO MI HAI FATTO FARE?!?

    IO?!?
    SEI TU CHE SEI VENUTO QUI TUTTO BELLO BALDANZOSO A CERCARE POTERE!
    E TI ARRABBI SE TE LO DO?!?


    HAI MILLE ANNI DI ESPERIENZA DOVEVI TIPO FERMARMI!
    GUARDA CHE CAZZO DI MACELLO!


    Macello quello?
    Pft, si noterà a stento da una quarantina di metri.


    E TI SEMBRA FOTTUTAMENTE POCO ?!?
    GUARDALO!


    Ei. Ei.
    Resta colpa tua.
    Io qui mi annoio, se posso mi diverto, e queste cose aggiungono sempre un po’ di pepe.


    Intanto all’esterno la catalessi di Raizen perdurava.

    Clone, si.
    Ci vuole qualche clone.


    Disse con voce meccanica. Ed i cloni sarebbero stati la soluzione migliore fin dall’inizio per far scattare le trappole, ma del raggio tutto si poteva dire, fuorchè fosse stato inefficace, dopotutto insieme agli alberi aveva rimosso con se qualsiasi tipo di pericolo insito nell’ingresso e che magari il clone poteva non rilevare: c’erano vari tipi di trappole ed in uno scantinato simile persino una salda chiusura poteva rivelarsi un grosso problema. Intanto la sua mano si ingigantì[trasformazione in demone (uso solo 10 di potenza) e disattivazione innata a termine dell’operazione] c’era qualcosa di piccolo che era possibile fare per distrarre l’attenzione: simulare un combattimento tra le bestie che abitavano il bosco dei sussurri, operazione che gli prese poco tempo vista la sua rapidità, permettendogli di occupare il tempo necessario ai suoi cloni[Kagebushin + 5 cloni anti-dolore
    Arte dei Cloni: Indolore
    Talento: L'utilizzatore può creare cloni che alla distruzione non riducano la vitalità, il numero massimo è 5. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Chunin in su]]
    di liberare il passaggio.

    SENTI MI SONO DISTRATTO VA BENE?!?
    OGNI TANTO SENTO UN PICCOLO RONZIO UN SUONO ACUTO E QUALCOSA ESPLODE!
    VA BENE?!?


    Fesserie. Aveva risolto un problema nel peggior modo possibile, certo, Febh ne sarebbe stato più che orgoglioso, ma non c’era troppo da vantarsene, decisamente no.
    Quando i cloni finirono di ripulire il passaggio nella zona era stato sparso anche qualche masso spezzato, ebbe cura di piazzarli in modo che sembrasse fossero stati spezzati dal combattimento, più che riposizionati.
    Gli ordini di Hebiko lo fecero finalmente rinsavire, risollevandolo dalla sua catalessi da profonda vergogna.

    Ey. Aspide. Calma le ovaie.
    Non stai dando ordini a Febh, ricordati che il lombrico in debito qui sei tu.
    Quindi…


    Fu costretto perfino a prenderla per la collottola mentre si avviava verso il tunnel.

    Calma ho detto.
    Iniziamo a far le cose a modo.


    Furono infatti i cloni a calarsi per primi, tutti tranne uno, l’ultimo a chiudere il piccolo cordoglio, ma che non li avrebbe seguiti nell’esplorazione, sfruttando infatti la tecnica della trasformazione e il chakra nullo avrebbe replicato il terreno nei dintorni annullando del tutto la sua presenza e nascondendo il passaggio da occhi indiscreti, ed al contempo sorvegliando i dintorni con i suoi sensi.
    L’interno del cunicolo si rivelò quanto mai sorprendente: chiunque li avesse rivelati era riuscito a capire di aver a che fare con un konohaniano, seppure non riusciva ad immaginare come. Poco dopo degli ugelli posti in alto iniziarono a secernere quello che dava tutta l’impressione di essere un gas velenoso, i cloni in avanscoperta non impiegarono troppo a percepire il suono del gas pressurizzato ed attivarono in poco tempo il chakra repulsivo per pulirsi uno spazio vitale d’aria sufficientemente ampio, cosa che però non avrebbe protetto Hebiko. Problema che sarebbe stato presto risolto dal clone: una rapida folata di ventoVento Infernale
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare dalle mani una potente corrente d'aria gelida. Ha gittata pari a 12 metri,potenza pari a 25, il freddo causa Intralcio Leggero per 2 round.
    Tipo: Ninjutsu-Fuuton
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Raggio corrente: 1,5 metri ogni Grado]

    [Da studente in su]

    + impronta vento + nin inarrestabile potenza finale 45
    si sarebbe propagata dalle mani, andando a pulire l’aria, spingendo via il veleno e diradandolo e probabilmente sigillando gli ugelli con della condensa ghiacciata senza ovviamente ledere Hebiko che tenne alle sue spalle.
    L’azione però non gli permise di osservare i serpenti che cercavano di sgusciare verso le sue caviglie, sufficientemente pericolosi per i cloni da causarne la scomparsa, tuttavia se Hebiko avesse scoperto le sue qualità avrebbero potuto procedere senza intoppi.

    Mh.
    Temo che questo posto sia tappezzato di sorprese.
    Aspettiamo qui.


    Fu soltanto uno dei cloni a spingersi verso il fondo delle scalinate, facendo scattare le pericolose trappole.

    Wow, come sono vintage, olio e fuoco!

    Ma, vintage o meno, erano riuscite a neutralizzare uno dei cloni, l’olio aveva infatti espanso troppo le fiammate perché fosse possibile schivarle, fortunatamente il vento e la fiammata ripulivano lievemente l’aria, permettendo alla Montagna di liberarsi dal tanfo di quel posto.
    Dotato il clone di una torcia, in caso fosse assente l’illuminazione, l’avrebbe mandato in avanscoperta dinnanzi a se.






    Ferite Nessuna
    Vitalità 25 su 25
    Chakra 147 su 150 (chakra demone esaurito)

    Slot Tecnica Avanzata Kagebushin
    Slot Tecnica Avanzata Demone (potenza 10, consumo basso)
    Slot Tecnica Base Vento gelido (tecnica rapida)

    Slot Tecnica manipolazione natura (ho voluto giocarmelo visto che ancora non ci sono limiti di round, in caso ci fossero non contare questo, di modo che riesco a fare il clone)


    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1 //
    Slot Azione2 //
    Slot Azione3 //
    Slot Azione4 //
     
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    Accoglienza calorosa

    III



    Hebiko proseguì nell’insultare l’Hokage senza freni, insistendo su quanto ritenesse stupido quel gesto con parole poco consone ad una signorina. Raizen sembrò finalmente riprendersi, reagendo in risposta con un grido, forse nel tentativo di calmarla. Tentativo fallito.

    Cos… NO CHE NON VA BENE! UN CAZZO VA BENE!! Cose del genere me le sarei aspettata da Febh!! O tutti quelli a capo di un villaggio sono rincitrulliti, o si rincitrulliscono nel momento in cui ottengono il potere! ...Fatti controllare le orecchie, porco Amaterasu!!

    La rossa ebbe da ridire anche sulla sua decisione di mimetizzare l’incidente come se fosse stato causato da qualche animale selvatico. Il problema più grosso era che un disastro del genere non poteva essere causato nemmeno da una mandria di animali, e la Vipera era troppo sicura che quel trucco non fosse sufficiente.

    ...Certo. Ora sì che sembra un comunissimo campo di battaglia dove è appena passato un fottuto demone. UGH! VA BENE, HO CAPITO, hai fatto il possibile. Non credo sia abbastanza. Se non hai nessun… trucchetto illusorio per far sembrare la zona rigogliosa e ricoperta di querce, muoviamoci a scendere ed andarcene da qui il più in fretta possibile.

    Venne presa al volo prima di poter scendere nella botola, sorbendosi persino una sgridata. Lei, leggermente meno isterica data la precedente sfuriata, ma comunque adirata (era abituata a sentirsi chiamare Vipera, aspide era nuovo e meno apprezzato), si agitò cercando di liberarsi, portando poi un braccio lungo i fianchi e l’altro ad indicare Raizen stesso:

    Piantala di rinfacciarmelo! Con questa richiesta sto tecnicamente peggiorando il mio debito. Volevo che venisse qualcuno di fidato con me, e tu sei una delle due persone che conosce il mio segreto e che non ha tentato di uccidermi quando l’ha scoperto. Sto cercando di fidarmi di un mezzo sconosciuto che potrebbe polverizzarmi schioccando le dita. Puoi, per favore, fidarti anche tu di me, e fare solo l’aiutante in questa mia… ricerca?

    Borbottò quelle parole quasi arresa. Essersi resa conto di essere effettivamente davanti alla botola aperta ed essere ad un passo dallo scoprire cosa Orochimaru le volesse mostrare la rendeva nervosa. Non sapeva nemmeno lei cosa stesse cercando, voleva solo scoprirlo. Conoscere la sua storia. Imparare nuove abilità. E, con i poteri che avrebbe potuto acquisire dal vecchio padrone di Oto, guadagnarsi un posto tra i ninja più forti ed essere temuta dai suoi nemici.
    I due rimasero fermi all’entrata, mentre un paio di cloni iniziarono la discesa, tastando il territorio alla ricerca di trappole. Durante la discesa, una voce metallica risuonò nel cunicolo, mettendo entrambi in allarme, ma Hebiko più del dovuto, nonostante la voce avesse parlato solamente di un “foglioso”. La cosa lasciava intuire che non si trattasse di una voce registrata, non erano soli. La Vipera si guardò attorno, irrigidendosi, preparandosi ad un attacco improvviso, ma non dovette fare nulla: il clone di fronte a lei respinse del gas velenoso che si era appena liberato nell’aria con una potente folata di vento, andando ad otturare tutti i fori dai quali il fumo si spargeva, eliminando la prima minaccia senza troppe difficoltà. E la ragazza si rese conto come quella fosse la prima volta che qualcuno avesse fatto qualcosa per proteggerla, invece di lasciare che se ne occupasse da sola. Fortuna volle che l’ambiente fosse buio, e qualsiasi segno di imbarazzo non sarebbe stato notato da Raizen.
    In un attimo, dei serpenti sgusciarono tra le gambe del clone, pronti ad accanirsi sugli originali, quando qualcosa scattò nella ragazza, che come prima cosa allargò le braccia, rivolgendosi all’uomo alle sue spalle:

    Non fargli del male.

    Alcuni ricordi, di quando era molto più piccola, e dedicava tutto il suo tempo alla natura e a queste creature. Forse non se l’era immaginata, forse non era necessario che i serpenti parlassero il linguaggio umano perché lei potesse capirli. Hebiko sibilò, i serpenti immobili, di fronte a loro, soffiavano aggressivi, riconoscendoli ancora come una minaccia. Ma la rossa li fissava senza paura, con sguardo serio. L’Hokage avrebbe solamente percepito un sussurro sibilato, vedendo la ragazza concentrata sui serpenti, che avevano arrestato la loro avanzata. Quel sussurro era in realtà un vero e proprio linguaggio, una richiesta che la Vipera aveva appena fatto loro, facendosi riconoscere come colei che aveva liberato Manda, il loro re, dalla sua prigionia, e come fosse l’erede di Orochimaru stesso. I serpenti smisero di soffiare, strisciando lentamente verso la ragazza e avvolgendovisi con delicatezza. Hebiko li raccolse, sospirando, e dopo qualche secondo li avrebbe lasciati strisciare fuori, rivolgendosi a Raizen, potenzialmente confuso:

    Non potrei mai uccidere un serpente. L’ho fatto una volta sola, sotto sua esplicita richiesta, per salvarne un altro. Ed ora ho un contratto con loro e mi sento responsabile per la loro salute.

    Non aveva accennato però alla sua parlantina serpentosa, dove aveva chiesto ai due rettili di non attaccarli e tornarsene liberi nel bosco, chiedendo inoltre di spargere la richiesta a qualsiasi altro serpente lì presente. Si sentiva piuttosto orgogliosa delle sue ritrovate abilità, da quando aveva fatto il contratto non se n’era preoccupata, i serpenti che la circondavano non l’avevano messa in allarme al punto da tentare quel tipo di comunicazione, mentre la situazione, l’ambiente, e probabilmente l’influenza costante di Orochimaru avevano risvegliato questa lingua dimenticata.
    Quando i cloni attivarono le trappole successive, Hebiko rabbrividì. Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fosse scesa da sola in quel corridoio di fuoco.

    Devo dire che sono abbastanza felice di aver scelto te. I tuoi cloni si stanno rivelando piuttosto utili, e non ti serve diventare un mostro per agire con serietà. ...Certo, a parte l’incidente di prima…

    Infierì sottovoce, con tono vagamente preoccupato.

    Dici che il tizio che ci ha visti abbia visto anche me? Sai, da come ha parlato sembrava avesse percepito solo te, magari potrei restarmene nascosta e potrei coglierlo di sorpresa.

    Sussurrò, guardandosi attorno e restandosene vicina a Raizen. Era fin troppo inesperta per riconoscere in tempo le varie trappole, mentre lui sembrava decisamente più esperto e rilassato nella stessa situazione. La cosa la aiutava a mantenere la calma.
     
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    - SEGRETI & SCOPERTE -

    Intrusi? - Parte I




    Quale che fosse stata la mansione del Jonin alle mura non era importante. Quel boato, quel rumore così improvviso, attirò l'attenzione della stragrande maggioranza dei soldati di ronda sulle mura, ed ovviamente anche del Fedaikin. Persino i rumori dei lavori vennero coperti dal suono dell'esplosione, il cui eco si disperse nell'etere per altri interminabili secondi; alla sua conclusione il silenzio era diventato sovrano, i presenti avevano interrotto qualsiasi attività ed ora si guardavano intorno per capire da dove esattamente provenisse quel suono e se - effettivamente - anche loro fossero in pericolo.

    L'allarme fu immediato. Campane gravi risuonarono su tutto il perimetro Nord del villaggio ed i soldati si stavano cominciando a posizionare come da protocollo. Considerando la situazione politica instabile, il guardiano dei Gate si era messo ancora più a disposizione: ormai quasi non dormiva più pur di tenere sotto controllo il perimetro di Oto e contemporaneamente portare avanti i lavori di ristrutturazione. Aveva cominciato ad addestrare i suoi sottoposti a reagire immediatamente ad una situazione del genere, a trovare subito posizione per poter reagire ad un assalto improvviso. Oto poteva essere sotto attacco e lui era già uscito in direzione del fumo che aveva cominciato la sua scalata verso il cielo.


    CITAZIONE
    Allarme
    Arte: L'utilizzatore, quando è sulle mura, può segnalare ai ninja del villaggio la presenza di una minaccia. Se utilizzato Allarme, arriveranno il turno successivo un gruppo di sentinelle, come se l'utilizzatore avesse 1 competenza Gregari [Alleati], mentre dopo 4 round arriverà 1 PG alleato. Ogni volta arrivati i PG alleati è possibile riutilizzare l'abilità; ogni riutilizzo successivo raddoppia (x2) il numero di PG alleati richiamati, ma non richiama altri Gregari. L'attivazione di Allarme è sempre percepita dall'invasore.
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da chunin in su]


    Sistema di Sorveglianza
    Abile: L'utilizzatore, quando è sulle mura, percepisce in qualunque punto delle mura: la differenza tra la Percezione dell'utilizzatore e la Furtività dell'obiettivo Furtivo definisce la distanza in metri dalle mura di villaggio entro la quale l'utilizzatore può percepire l'obiettivo Furtivo. La percezione dell'utilizzatore è ridotta di 3; l'utilizzatore percepisce automaticamente solo coloro presente entro 1,5 metri da sé.
    [Da chunin in su]

    [...]

    Fumo nero all'orizzonte. Mi dirigo verso la sua origine.

    Comunicò il Fedaikin tramite una piccola ricetrasmittente. La squadra di gregari lo seguiva poco dietro, mentre lui avanzava veloce nella direzione dell'esplosione: la sua velocità, complice anche le sue braccia mutate e proviste di piccoli artigli, lo avevano reso molto più veloce della squadra che si era portato al suo seguito. Lui si muoveva come un predatore esperto, sulle cime più alte del bosco, senza sfiorare una foglia e senza produrre alcun rumore [Furtività 10.5 + Movimenti Silenziosi]. Da quella posizione rialzata, i suoi sensi si erano espansi per individuare con precisione il luogo da cui proveniva il fumo, prima di pattugliare furtivo i dintorni dell'area [Percezione 16.5 - Ecoradar 50m - Investigatore].

    Mi serve un perimetro intorno al bosco dei sussurri. Pattugliate la porzione Nord Nord-Est del Bosco e riferite la posizione ogni 240 secondi.

    Agli ordini, Shinken-sama.


    CITAZIONE
    Comandante (Superiore)
    Speciale: L'utilizzatore ora può invece comandare un gruppo di 3 gregari apprendisti. Ognuno ha 6 leggere di vitalità e le statistiche pari ad un'energia Blu; ognuno può sopportare fino a 12 leggere prima di morire.
    [Da jonin in su]

     
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    Le trappole piazzate nel covo abbandonato venero attivate scatenando tutta la loro potenza sul clone del Kage, il quale aveva avuto un'ottima idea nell'utilizzare un'approccio meno violento e più intelligente per scardinare le difese di quel posto. Ma di certo il bello doveva ancora venire...se era stato davvero Orochimaru ad ideare quel posto allora di cosa strane i due ne avrebbero viste eccome! Intanto Hebiko aveva avuto la sua prima interazione "mistica" con i serpenti, quelle adorabili creature velenose e mortali che lei non avrebbe mai osato uccidere. E proprio una prova sul generis gli attendeva in fondo alla scalinata che conduceva sotto terra, più vicini al cuore del vecchio laboratorio.

    0yt4riz

    Era una porta di spesso acciaio apparentemente senza una maniglia per aprirla; al suo posto uno strambo meccanismo raffigurante 7 serpenti sembrava regolarne l'accesso. La forza bruta generalmente poteva essere una soluzione ma in quel caso specifico, apparte l'oggettiva resistenza del metallo [Potenza 40, durezza 4], un fuuinjutsu ivi imposto attivava una barriera perenne in grado di assorbire gran parte del chakra o di un urto diretto [Potenza fino a -200 per tecniche/abilità di lista]. Raizen ne avrebbe avuto prova vedendo come anche una propria Bjudama non avrebbe scalfito la struttura: il famigerato Sennin aveva avuto modo di venire a contatto con praticamente ogni tecnica conosciuta e quindi sapeva bene come contrastarne la maggior parte!
    Analizzare invece attentamente il meccanismo avrebbe fatto scoprire diverse cose ai due shinobi: la prima era una frase criptica, collocata lungo tutto il perimetro esterno del portone circolare, che citava:

    " Quando si fa buio resta solo la mia solitudine. "

    Un occhio attento poi [Percezione 9 o più] avrebbe notato 2 cose in particolare: la prima era che i denti sporgenti di ogni rettile fossero sporchi di sangue raggrumato; la seconda, invece, consisteva in delle piccole incisioni nascoste tra le scanalature che andavano a formare il manto di ogni rettile: sette tabelle su cui erano segnati dei numeri e delle x in corrispondenza di alcuni particolari riquadri ma non al centro di essi bensì su uno dei lati che li componevano.

    xNA438o

    Il tassello finale sarebbe stato notare che le teste di tutti i rettili potevano essere premute fino ad incassarle nel proprio scomparto; esse però sarebbero ritornate subito alla posizione iniziale qualora il legame non fosse stato precedentemente instaurato. Qualora trovato il modo per tenere ogni "interruttore" abbassato e chiudere il circuito la porta si sarebbe aperta solo se la combinazione fosse stata quella corretta! In particolare, ad ogni errore commesso, 3 Leggere di vitalità sarebbero state sottratte a chi avesse già compiuto l'indispensabile pegno.

    :::

    Intanto il guardiano di Oto aveva visto del fumo stagliarsi sopra la folta chioma dei Sussurri e ne aveva dedotto un buon motivo per andare a controllare. La zona però distava circa 300 metri dal gate più vicino del villaggio e il jonin avrebbe dovuto correre a perdifiato per riuscire ad arrivare in tempo per capire cosa stesse accadendo.



    CITAZIONE
    OT/ Post raccolto ma complesso; inoltre andare oltre di ipotetiche non avrebbe senso. E' un classico enigma alla Diogene ;)
    Shinken tu in base a quanto puoi fare a round raggiungerai il posto ad un certo punto della vicenda! /OT
     
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    Puzzle!


    IV



    Scesi nelle profondità, trovarono forse l'ultimo ostacolo che avrebbe anticipato l'entrata al laboratorio, covo, o qualsiasi cosa fosse nascosta lì sotto: un enorme porta di ferro, ornata da serpenti, senza apparenti manglie o meccanismi di apertura.

    E' chiaramente una porta, non può essere un'altra trappola. Fermo lì tu! Sia mai che questa roba riesca a distinguere il chakra di chi si avvicina, non vorrei facesse scattare qualcosa se percepisse il tuo.

    Lei era sicura di essere pulita, dopotutto era figlia di Orochimaru, se il meccanismo avesse avuto quel tipo di difesa, a lei non sarebbe successo nulla.
    Osservò ogni dettaglio con cautela, armandosi della sua agenda quando intravide la frase nascosta, appuntandola sul quadernino. Le macchie di sangue dentro le teste di serpente le lasciarono immaginare che essi potessero in qualche modo "svegliarsi", perciò evitò di toccare la porta, pur proseguendo con il suo studio. Ogni serpente aveva una sorta di tabella incisa, una per testa. Dovevano chiaramente indicare una sorta di codice, ma non colse subito il significato. L'ultimo dettaglio fu un leggero distacco dietro la testa di ogni rettile, ed una sorta di spazio sotto di essa, che indicavano come ognuna di essa si poteva abbassare.

    Chiaro, tra questi dettagli è nascosto una sorta di "codice" che indica in che sequenza premere le varie teste.

    Si sarebbe allontanata dalla porta, concentrandosi sugli appunti scritti nell'agendina, ignorando tutto ciò che le stava attorno e concentrandosi terribilmentetenor sui suoi appunti, iniziando a scrivere a raffica, cercando l'eventuale soluzione dell'enigma.

    I numeri della tabella arrivano massimo fino al 4, non possono indicare le teste, quindi probabilmente vanno premute una volta sola. Una tabella per ogni testa, perciò ognuna di loro andrà premuta, sicuramente nel corretto ordine. Basta pensare a cosa significhino queste tabelle... Devo pensare a cosa potrebbe essere nello stile di Orochimaru. Ma cosa potrebbe essere... Era uno scienziato, un "genio" secondo molti, il fondatore del villaggio del suono...

    Un barlume si accese negli occhi della vipera, che rapida ricontrollò le tabelle, contandole, e poi la frase, contandone le sillabe e arrivando a capire il dettaglio principale, che la portò a scrivere con più foga le sue idee nel piccolo quaderno:

    Suono! Le teste rappresentano le note! La tabella indica le note da premere? ...No, le tabelle indicano che tipo di nota rappresenta quale testa, è la frase che nasconde delle note! Quan-do, si, fa... Ma certo! Quindi le tabelle indicano uno spartito! Non ne ho mai visti di simili però... AH! Ricordo la notizia dell'Hokage che ha fatto un concerto durante la sua elezione! E l'Hokage è qui con me! Sicuramente saprà di cosa si tratta!!

    Emozionata per le sue scoperte, con un ghigno soddisfatto stampato sulle labbra e lei che a stento si tratteneva dall'esultare per aver risolto un complesso enigma superando l'intelletto del padre, alzò la testa verso Raizen, esaltata:

    Raizen!! Ho capito!!

     
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    A mali estremi...


    - IV -
    Violenza e rimedi





    Il corridoio non riservò ai due alcun tipo di sorpresa, snodandosi dritto senza ulteriori trappole, fino a che uno spesso oblò di metallo sbarrò la strada ai due.
    Pessima notizia. E come se non bastasse a peggiorare la situazione sulle teste si serpente che facevano probabilmente da passanti ci stavano quelli che sembravano essere dei piccolissimi ma precisi bassorilievi.

    Oh no… oh no…
    Non dirmi che è un tranello da risolvere perché guarda io…


    Si lamentò per qualche minuto mentre Hebiko si concentrò sul portone, e mentre lei rifletteva si limitò a dare una sbirciata ai serpenti, non capendoci praticamente niente. Era un appassionato di musica, vero, ed aveva una discreta potenza vocale ma da qui a capire che erano gli spartiti a definire le melodie in quanto tali, ed a riconoscere quelli di chitarra ne passava parecchio.
    Restò quindi in disparte ad aspettare che Hebiko cercasse di venirne a capo.

    Senti ma non puoi fare di nuovo quella roba del serpentese?
    Prima è stato utile, qui ci sono dei serpenti, magari ti ascoltano pure questi di metallo.


    Ma niente, ed a dirla tutta era un consiglio a cui pure lui credeva poco, ma agli otesi aveva visto fare questo e altro, Febh aveva trasformato le sue armi in serpenti, magari quelle serrature erano qualcosa di simile.
    Fu proprio qualche istante prima che Hebiko arrivasse alla soluzione che il clone gli passò davanti e senza farsi troppi problemi agguantò i sette serpenti come se fossero spaghetti, strizzandoli con una potenzaPotenza Disumana
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica: sarà possibile - ad esempio - estrarre le radici degli alberi, abbattere muri o vegetali, spostare un grosso masso.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]
    del tutto fuori scala. Il metallo gridò, stridendo come se avesse vita propria, ma non potè evitare di piegarsi fornendo alla mano un ansa su cui fare presa e strappare l’intera porta dal muro, calcinacci compresi in caso fosse ben ancorata.
    Una piccola esplosione, dovuta al raggiungimento del punto di rottura dei mattoni, sancì che la piccola opera di ristrutturazione si era completata.

    Bene, andiamo?

    Avrebbe detto mentre poggiava la porta in metallo accanto a se, passando oltre con nonchalance.
    In caso non avesse funzionato, con uno sguardo lievemente stupito si sarebbe ritratto.

    Oh, accidenti, l’ultima volta che ho tentato una cosa simile avevo scardinato un portone grande e spesso almeno il triplo, difesa interessante, ma a mali estremi…

    E nuovamente, senza dare ad Hebiko il tempo di farsi interrompere avrebbe illuminato il suo braccio di elettricitàHinto
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Bue, Coniglio, Tigre, Bue (4)
    L'utilizzatore può rivestire una mano o un'arma di chakra elettrico dalle alte capacità penetranti. Distrugge qualsiasi protezione con durezza pari o inferiore a 4. La potenza è pari a 90. Necessita di uno slot azione di caricamento in cui la mano o l’arma non può essere adoperata.Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Consumo: Elevato)
    [Da jonin in su]
    così concentrata da passare il metallo come il burro, ritagliandolo dalla sua sede come se fosse carta.

    Eh, anche basta, non è che una porta può impegnarci per più di quattro minuti.

    Il clone diede una spintarella finale per concludere l’opera con un gong quasi assordante.

    Chakra: 143-134/150
    Vitalità: 25/25
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: Potenza Disumana
    2: Hinto
    3: ///
    Note
     
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    Scardinare interamente il portone dalla roccia del covo sotterraneo era di gran lunga il modo più efficacie di risolvere il secondo impedimento a difesa dei segreti ivi nascosti...una prova di forza degna del Jinkurichi del Nove Code, sebbene in quel modo Hebiko non aveva avuto modo di testare il suo acume con i giochetti ideati dal creatore di quel luogo.

    " Salve padrone. E' assente da 4.588 giorni...il processo è in stasi, si aspetta la sua conferma per svuotare le vasche. "

    Gracchiarono gli altoparlanti installati sul soffitto; una chiara prova che quei messaggi vocali fossero stati registrati in precedenza e che si attivassero a seguito di determinate condizioni...la verità era che in quel posto non entrava nessuno da almeno 12 anni. Ora che erano all'interno, inoltre, i meccanismi di difesa non sembravano più riconoscerli come una minaccia, quindi avrebbero avuto vita facile nell'indagare su quel posto dimenticato dal mondo.

    La struttura del laboratorio era molto articolata e si espandeva scendendo nel sottosuolo per diversi metri in un intreccio di cunicoli e stanze, ognuna dedicata ad un'attività specifica. L'ingresso ospitava il reparto di "botanica", una zona molto verdeggiante che godeva della luce dei raggi solari che riuscivano a penetrare, nel punto può rialzato e lontano dall'ingresso (dove vi era il varco per il piano inferiore), attraverso le fitte e radici degli alberi del Bosco dei Sussurri. Varchi che dall'esterno sarebbero stati praticamente impossibili da scorgere ai piedi della gigantesca conifera che faceva da cappello all'intera struttura sottostante.

    2IZqG7H

    Uno strato di polvere di diversi centimetri ricopriva ogni cosa e, per quanto isolato, vermi, scarafaggi e altri animali del sottosuolo avevano fatto del covo la loro casa. Le postazioni con le strumentazioni, ormai antiquate per lo stato della tecnologia attuale, sembravano ancora funzionare: i macchinari erano accesi e attraverso strani tubi regolavano l'afflusso di liquido e sostanze chimiche particolari all'interno delle sei grosse teche illuminate a giorno da forti fasci giallastri. Al loro interno vi era una cultura di una strana piantina acquatica, ignota praticamente a tutti perché in nessun libro del settore sarebbe stato possibile trovarla: era una specie di alga, alta trenta centimetri, alla cui estremità nasceva una struttura corallina fosforescente che fungeva da guscio ad una parte molle color cenere situata al suo interno. Apparte osservarne le fattezze, però, l'unico modo non invasivo e/o rischioso per ottenere qualche informazione sarebbe stato cercare di accedere a quelle vecchie macchine elettroniche: dei computer rudimentali, programmati in qualche linguaggio antiquato e non può in uso in tutti i maggiori centro di ricerca del continente. Di fatti riuscire ad interagirvi sarebbe stato molto complesso, perché solo la giusta combinazione dei simboli del tastierino alfanumerico poteva sbloccarne l'accesso; la scritta sbiadita sul monitor era inequivocabile.

    " Password: _ _ _ _ _ _ _"

    L'unico indizio sarebbe stato il fatto che la tastiera mancava delle lettere 'm' e la 'i', come se saltati per l'uso eccessivo; pulendola minuziosamente dalla polvere, inoltre, una vista di falco [Percezione +12] avrebbe potuto notare che le lettere 's' e 't' sembravano più usurate della altre. Forse, sapendo la lunghezza del codice, combinando queste informazione si poteva arrivare a qualcosa...ma indubbiamente conoscere qualcosa sulla vita di Orochimaru avrebbe potuto aiutare molto.



    CITAZIONE
    OT/ Benvenuti nel posto più bello del mondo. Sentitevi liberi di fare quello che più ritenete opportuno; nel caso in cui decidiate di avanzare e passare alla stanza successiva descrivete minuziosamente come lo fate ;) Buon divertimento! /OT
     
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    Soluzioni alternative


    V



    Non appena la Vipera alzò lo sguardo sul suo compagno, un terribile rumore metallico anticipò la forzata apertura del portone, rovinandolo irrimediabilmente pur aprendo il passaggio (per loro e tutti i babbei che avrebbero trovato quel posto, se prima di andarsene non avesse avuto l'accortezza di richiuderlo in qualche maniera o demolire tutto). La ragazza sembrò arrossire mentre gonfiava le guance d'aria, terribilmente offesa per non aver potuto dimostrare il suo acume contro uno dei difficili indovinelli lasciati da suo padre. A vederla bene si poteva notare come avesse persino gli occhi lucidi.

    DUE. MINUTI! Dovevi solamente aspettare DUE. FOTTUTISSIMI. MINUTI!! Ora non saprò mai se la mia risposta era giusta o meno!!

    Al diavolo i ringraziamenti per l'apertura della porta. La infastidiva terribilmente sapere che era stato Raizen, per la seconda volta, a superare gli ostacoli. Sì, se l'era portato dietro anche per quello, ma il restare con nulla in mano dopo tutta quella concentrazione spesa in quella sorta di indovinello le lasciò l'amaro in bocca. Frustrata, zampettò dentro, accolta da una voce registrata che li avvertiva da quanto tempo nessuno avesse messo piede lì dentro.

    VAFFANCULO ANCHE TU. Come cazzo parli, 4500 giorni... Il "genio" non era in grado di far dire alle loro macchine mesi e anni!? Inutile biscia che non sa nemmeno costruire porte resistenti...

    Si immobilizzò per un momento, realizzando un terribile pensiero, per poi piazzarsi davanti a Raizen e portare le mani avanti, fermandolo:

    Momento! Facciamo i seri un attimo. Ti ringrazio per il passaggio anche se avevo trovato la combinazione, ma qua dentro non provare a rifare una cosa del genere senza che ti venga richiesto esplicitamente. O uno dei due rischi la vita. Incastrare un piede sotto una mattonella e iniziare a gridare non è rischiare la vita. Quindi niente scuse. Questo posto è mio, e sarò io a decidere il suo destino.

    Se avesse accettato le sue richieste senza problemi, dopo un paio di pacche leggere sul petto, lo avrebbe mandato ad esplorare liberamente, o anche semplicemente seguirla se avesse voluto. In caso avesse mostrato più violenza, avrebbero avuto parecchio da discutere a riguardo.
    Hebiko non poteva minimamente definirsi una scienziata, tantomeno aveva mai dimostrato di avere pensieri anche solo vagamente simili al padre, ma sicuramente ne condivideva la curiosità ed il piacere della scoperta. Poteva definirsi più come una ricercatrice, ammirava la natura e capirne i vari meccanismi, magari sfruttandoli per sè stessa, ma non modificandoli. Per questo, arrivata davanti a quelle piante apparentemente aliene, il primo istinto fu quello di tirar fuori la sua agenda e iniziare a disegnarle, appuntando colori, eventuali piante conosciute che coabitavano con essa e qualsiasi dettaglio avesse potuto trovare scritto su eventuali targhette o simili. Se Raizen non l'avesse distratta, se ne sarebbe rimasta lì per cinque minuti buoni.
    Tornando ad esplorare quella stanza, entrambi avrebbero notato un antiquato computer con lo schermo vagamente illuminato, ed una scritta inequivocabile. Due lettere sembravano particolarmente usurate, e se l'Hokage gliel'avesse fatto notare, altre due lettere sarebbero saltate fuori. Ripensando alle lettere, la Vipera borbottò una parola:

    Mitsuki.

    Quel nome le uscì quasi istintivo, e pareva pure della lunghezza giusta. Senza pensarci, fece per allungare la mano e tentare la combinazione, probabilmente sentiva ancora il vuoto della mancata prova della soluzione precedente, e trovando quel nuovo "enigma" voleva tentare di dargli una risposta.
     
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    Il Prezzo Giusto


    - V -





    La porta cadde a terra con un sonoro gong mentre Raizen batteva le mani scuotendo via la polvere abbastanza soddisfatto, quel gesto gli aveva garantito un accesso pulito alla sala.

    Stai parlando troppo entra che ti faccio vedere come si fanno le cose per bene.

    Una volta entrati infatti avrebbe preso il portone e l’avrebbe issato al suo posto fissandolo con una spallata, l’acciaio ancora bollente l’avrebbe mantenuto al suo posto, di fatto saldandolo col resto della porta. Loro potevano andare avanti e indietro grazie ad una sferetta messa in un angolo del corridoio nascosta nella polvere, ma qualsiasi nuovo visitatore avrebbe dovuto superare la dura prova dell’acciaio visto che la serratura controllata dalle serpi era decisamente fuori uso.

    Visto?
    C’è sempre un modo per mettere una toppa, abbiamo fatto un po’ di casino, ma difficilmente qualcuno potrà seguirci ora, tra il clone all’ingresso e questo direi che siamo decisamente apposto.


    Non un lavoro pulitissimo, ma sicuramente efficace. Terminato il piccolo intervento di bricolage si sarebbe voltato a guardare il laboratorio.

    Oh.

    Sarebbe stata la sua espressione meravigliata osservando quello che sembrava un centro di ricerca perfettamente funzionante per quanto vecchio di dodici anni a sentire dalla voce registrata.

    E piantala di imporre le regole, non è la cosa migliore quando il tuo compagno può stamparti una cinquina in faccia così forte da trasformare i serpentelli che la compongono in un frullato.
    Chiedi per favore, fallo ragionare ed otterrai di meglio.
    Fidati, è il consiglio migliore che ti possa essere dato nella tua carriera: capire come interagire col prossimo.
    Parola di chi ancora non riesce a farlo e a causa di questo continua a prenderle nei denti.


    Si sarebbe messo a braccia conserte iniziando a girare tra le gigantesche ampolle, ficcanasando un po’ ovunque cercando di capire cosa il proprietario di quel posto cercasse di fare al suo interno. L’ultima cosa studiata li dentro pareva essere una particolare alga che lui non aveva mai osservato, non era certamente un esperto di flora marina, quindi per lui quelle alghe avevano più o meno lo stesso valore di una spezia delle remote regioni di Iwa. Preziosa magari, ma del tutto inutile.
    Dopo aver constatato che l’abbandono la faceva da padrone a quel laboratorio sarebbe tornato da Hebiko, intenta a fissare la tastiera del computer.

    Stai cercando di parlarci?
    Non ti hanno insegnato che devi premere i tasti per dare dei comandi?
    Povera piccola… cresciuta sola in mezzo alla perdizione e l’ignoranza.
    Vieni qui guarda.


    Le prese le mani come si faceva ad un bambino e le posizionò sopra la tastiera facendole fare delle prove per poi premere il tasto Canc.

    Visto?
    Compaiono le letterine!


    Aveva un tono marcatamente canzonatorio per tutta la durata dell’interazione.

    Comunque, scherzi a parte, ci sono dei tasti più usurati, la M e la I.
    E… ho trovato il modo per farmi ripagare di questo favore.


    La guardò con malizia.

    No, non ha a che fare col tuo corpo, pervertita.

    Allargò le braccia.

    Sapere è potere, qui ci sono parecchie informazioni, al momento opportuno sceglierò quali mi aggradano e me le porterò dietro.
    Niente di esclusivo eh, potrai averle anche tu, ma le avrò pure io.


    Intanto che Raizen parlava con Hebiko il clone si sarebbe diretto a controllare il varco per il piano inferiore alla ricerca di eventuali trappole nelle vicinanze, sarebbe stato strano trovarle, dopotutto era ormai all’interno del laboratorio e piazzarsi delle trappole dove si lavorava sarebbe stato scomodo, a meno di settarle sul proprio codice genetico, una cosa in perfetto stile Orochimaru in fin dei conti.




     
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    Hebiko sapeva la soluzione, la conosceva anche senza conoscere le lettere che Raizen poteva vedere più usurate delle altre sulla tastiera. Usare un semplice nome come password era qualcosa di tremendamente stupido, un semplice attacco forza bruta per tentativi avrebbe potuto romperne la struttura...figuriamoci poi un nome così corto; il discorso era però che nessuno (e quando dico nessuno intendo proprio nessuno) poteva sapere anche solo dell'esistenza di quella persona eccetto Orochimaru stesso!
    Sbloccando il sistema, i due ninja avrebbero avuto accesso al potenziale pieno controllo di tutti i livelli che andavano a comporre il laboratorio e il monitor ne visualizzava il pannello delle azioni possibili:

    UuYUTp0

    A loro toccava interpretare il significato di quelle scritte anche se non ci voleva un genio per capire come il meccanismo funzionasse e di quali esperimenti si stava parlando: in quel posto si stava cercando di inventare, scoprire o evolvere un vasto spettro delle conoscenze ninja, dai veleni alle tecniche speciali più ambite. In pratica, attraverso il Nidaime e prima di lui Kabuto e il Vecchio primario, si stavano portando avanti gli esperimenti che da sempre il Sennin aveva mostrato interesse nel condurre al fine di arrivare all'unico scopo della conoscenza completa dei segreti del chakra.

    L'unico stato di "ERROR" che al momento era possibile constatare riguardava proprio una delle capsule presenti nella stanza: di fatto osservando attentamente la numero 4 era possibile notare come lo sportello posto sul fondo fosse stato manomesso e una delle piante sradicata brutalmente. Qualcuno era stato lì sebbene la voce nello speaker avesse comunicato loro che dalla porta principale nessuno era entrato da almeno dieci anni!

    :::

    Il clone del Kage avrebbe invece rivelato la struttura di quel posto: si trattava di un covo costruito su 5 piani che scendevano nell'entroterra del Suono per quasi quindici metri. Un'unica scalinata posta in fondo alla stanza permetteva lo spostamento tra i vari livelli ognuno dei quali era caratterizzato da una specifica attività di ricerca...chiaramente avendo le informazioni del pc non sarebbe stato complicato mappare ad ogni sezione il giusto laboratorio, anche perché erano disposti con la stessa sequenza del monitor.
    Nessuna trappola e, ad un primo controllo, la struttura sembrava inabitata e sicura...certo, qualora le cavie non si considerassero tali. Ad ogni modo, procedendo in modo progressivo e qualora la prima sezione non fosse stata più di interesse per i ninja, al piano di sotto tre teche erano lì ad aspettarli.
    Apparte i soliti macchinari complicati e il groviglio di fili e tubi, i 2/3 dello spazio del laboratorio erano occupato da una gigantesca gabbia di vetro vuota su cui era presente un enorme squarcio; era chiaro che qualcosa di molto grosso era scappato da lì...
    Poi ve ne era una di medie dimensioni che ospitava un serpente dal manto rosato e la mancia bianca: avrebbe sibilato rumorosamente qualora uno dei due si fosse avvicinato, fino ad iniziare a prendere a testate la sua gabbia contorcendosi in pose indescrivibili.

    tr1P86a

    Non sembrava contento di vederli e a dimostraziopne di ciò Hebiko avrebbe potuto percepire tra i versi animaleschi delle parole di senso compiuto che dicevano:

    " Andate via! Voi non sssiete il padrone! ANDATE VIA! "

    Forse proprio la piccola genin più che il portentoso Jonin avrebbe potuto cercare di far ragionare l'animale, magari per fornirgli qualche informazione aggiuntiva su quel posto, sfruttando proprio quell'abilità che aveva già capito di possedere all'ingresso del covo...qualcosa in lei era cambiato, lo poteva sentire.

    In un angoletto, infine, vi era un piccolo box trasparente con dentro un piccolo serpente poggiato su di un cuscino. Era giovane e stava dormendo però un occhio esperto nel campo avrebbe riconosciuto si trattasse di una vipera mamushi albina, praticamente il rettile più raro in circolazione! Svegliarlo sarebbe stato saggio? E se si, in che modo? Battere forte sul vetro o produrre rumori di qualunque tipo non avrebbe sortito l'effetto desiderato...anche il "serpentese" della kunoichi questa volta sembrava non funzionare.

    CZlVuKm



    CITAZIONE
    OT/ Passerò a descrivervi tutto un piano alla volta così avete modo di indagare con calma ;) / OT
     
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45 replies since 24/11/2012, 16:19   2189 views
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