La Tana del Serpente

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  1. Waket
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    Hebiko the Explorer

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    Un corvo becchettò più volte la finestra dell’Amministrazione di Konoha, fiondandovisi dentro qual’ora fosse stata aperta e poggiandosi spavaldo sulla scrivania. Alla zampa, una piccola lettera arrotolata, breve e concisa:

    CITAZIONE
    Mi serve aiuto. Penso possa trattarsi di una trappola. Ti spiegherò tutto a voce. Hebiko.

    Sotto la firma erano indicati luogo, data e ora. La Vipera gli aveva chiesto di raggiungerla appena fuori al bosco dei sussurri, facendogli così capire che non sarebbe stato necessario farsi vedere ad Oto. Il corvo se ne sarebbe rimasto nell’ufficio per un po’, becchettando a giro prima di svolazzare fuori per conto suo (o scacciato dall’Hokage stesso).



    Una nervosa Hebiko camminava avanti e indietro nel punto prestabilito. Aoda, al suo fianco, la fissava sibilando preoccupato, mentre la ragazza sfogava i suoi dubbi e paure sulla povera bestia.

    Ho scritto troppo poco. Sicuro non l’ho convinto. Non avrà nemmeno capito dove venire. Ho scritto dove doveva venire?
    Sì signorina. Con tanto di ora e data.
    BEH PERCHè NON è ANCORA QUI ALLORA!?
    Perchè siamo in anticipo di un’ora, signorina.
    Ah.

    Hebiko sbuffò, sedendosi a terra, poggiando la schiena ad uno dei grossi alberi. La sua prima intenzione era quella di esplorare la botola con Febh, ma per colpa dell’imminente riunione e altri affari ai quali lei a quanto pare non doveva aver a che fare, aveva capito di non poter contare su di lui in tempi brevi. Avendo fretta di risolvere quella questione ormai rimandata fin troppo, e fidandosi solo di un’altra persona che conosceva il suo segreto, d’istinto inviò una lettera a Raizen. Senza pensarci su. Fu solo dopo che il corvo partì che iniziò a farsi mille problemi a riguardo.

    Non si preoccupi signorina Hebiko. Ha spedito quella lettera proprio perché si fida di lui. Non ha motivo di preoccuparsi.
    ...Va bene. Solo, la prossima volta che mi viene in mente qualcosa, fermami e fammi pensare prima di agire.
    Sss... Ci ho provato, signorina.
    Giusto. Beh, fallo meglio.
    Le mie scuse, mi impegnerò di più la prossima volta.
    Bravo.

    Un paio di buffetti sulla testa come ricompensa furono sufficienti. Sospirò, aspettando il suo compagno di avventura, tesa come una corda di violino.
    Non appena Raizen avesse fatto capolino, la Vipera sarebbe scattata in piedi, fiondandosi di fronte a lui con evidente fretta:

    Ah! Eccoti! Muoviamoci, il nostro obiettivo è da quella parte. Ti racconto tutto per strada.

    Si sarebbe incamminata verso l’obiettivo, facendosi guidare da quel ricordo non suo, mentre spiegava al Kage la situazione, camminando a passo svelto:

    Tempo fa c’è stato un problemino. Diciamo che per colpa di un genjutsu mi sono ritrovata a sfidare arrogantemente il frammento nella mia testa. E non sono sicura se l’abbia presa bene o male, ma mi ha mostrato l’entrata di qualcosa, un laboratorio forse. Beh io ho pensato al laboratorio, non so cos’altro potesse mostrarmi di nascosto in una botola sotto ad un albero. Comunque ho il grosso sospetto che sia tutta una trappola, magari là dentro c’è qualche altro esperimento con un frammento, e sta provando a riunirci per potenziarsi. Insomma dubito che me lo abbia mostrato per farmi vedere “l’eredità che mi aspetta”. Però sono terribilmente curiosa ed ho bisogno di sapere. E tu mi servi perché… perché sei una delle pochissime persone di cui mi fido. E che conosce la mia storia.

    Avrebbe a malapena preso fiato durante il suo spiegone, ma una volta finito sarebbe stata ben disposta a rispondere ad ogni dubbio del colosso, seppur leggermente imbarazzata per via della sua piccola confessione. Voleva che capisse l’importanza di quell’esplorazione.
    Nel bel mezzo del percorso si bloccò, sussultando e voltandosi verso il suo accompagnatore:

    ...OH. E poi devo parlarti di un’altra cosa, sai… D-diciamo che ho trovato il modo per far sapere a Febh di ciò che sai riguardo Diogene. ...C’è un piccolo problema. Febh vuole prepararti una trappola, e tu devi caderci.

    Arrivati al punto prestabilito, la Vipera dopo una rapida occhiata si mise le mani tra i capelli. L’albero era stato abbattuto, ed avvicinatasi con cautela, pur mantenendo le distanze di sicurezza, aveva notato come la botola fosse stata riempita di sigilli. Non ricordava nulla del genere dalla sua visione.

    Maledizione! Qualcuno è già stato qui! Nella visione era tutto intatto io… Non so nemmeno quando possa essere successo.

    Ad un rapido esame, la base dell’albero mostrava segni di bruciature, probabilmente più a causa di un’esplosione che una fiammata. Si allontanò dalla botola con diffidenza e timore, voltandosi verso Raizen:

    Io non… non so come liberarci dei sigilli. Voglio dire… Credo che questo luogo sia abbandonato da tempo, potremmo lanciarci sopra qualcosa e lasciare che si attivino da soli aprendoci la strada. Sempre che non attirino l'attenzione... Insomma, siamo in mezzo al bosco, chi può sentirci.

    Non sapeva bene come comportarsi. Non avrebbe valutato la questione del “superiore”, tantomeno si sarebbe fatta grossa per farsi vedere come fosse la migliore tra i due. No, aveva di fianco a se qualcuno di cui si fidava, del quale voleva sapere i consigli e le idee, solamente per una questione di rispetto.


    Edited by Waket - 18/6/2017, 14:50
     
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