Al Tempio della Nebbia - La Quinta Riunione di Kiri[Amministrativo]

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  1. Akashi Mikawa
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    La Quinta Riunione





    Avevo ricevuto la notizia direttamente da Itai il quale, con l'aria di chi sta per andare ad un funerale, si era presentato alla porta di casa mia una decina di giorni prima della data per la quale la riunione era fissata. Non mi era mai capitato di vedere Itai così serio, la questione per la quale la riunione di Kiri era stata convocata non doveva essere affatto banale. Non lo conoscevo da moltissimo tempo, ma potevo certamente dire che era persino più preoccupato di quando mi presentai alle porte di casa sua in piena notte in lacrime per aver picchiato mia madre sotto l'influenza del demone. Così, senza fare troppe domande alle quali sicuramente non avrebbe potuto rispondermi, lo lasciai andar via.


    Pochi giorni dopo casa Muramasa ricevette la lettera di convocazione ufficiale che a tutti i Kiriani era stata consegnata. Questa non fece altro che confermare la gravità della situazione, rendendomi inquieto. Fu papà a leggerla a tutti noi, con aria assai preoccupata: benché gli avessi già anticipato che una lettera del genere sarebbe arrivata, la non tanto velata minaccia di indagine in caso di assenza gettò visibilmente ansia sul suo viso. Fu sul punto di dire qualcosa, poi si trattenne e fu mamma a dirlo: Takuma...io e tuo padre pensiamo che possa essere qualcosa che abbia a che fare con il Sa...bhè, con quel che ti è successo in mare. Hai idea di cosa potrebbe volere Itai? Ti ha lasciato intendere qualche dettaglio? In un istante, otto paia di occhi di Muramasa furono puntati su di me. Avvertii il Sanbi destarsi dal suo torpore per tendere l'orecchio ed ascoltare, forse lo faceva anche ridendo. Mi alzai in piedi, e passaggiando nervosamente avanti ed indietro per la stanza, mi presi qualche istante per pensare, poi dissi loro: No, Itai è stato più stringato persino di quella lettera. Mi ha anticipato in via ufficiosa il contenuto di quella lettera, ne più ne meno, ma se volete il mio parere, no. Non si tratta del Sanbi. Non può essere. Non si è fatto tutto questo fracasso quando c'era il pericolo che io esplodessi distruggendo mezza Kiri, perché lo si dovrebbe fare adesso che la Bestia è completamente domata? Quelle parole ferirono il Sanbi più che mai, lo sentii contorcersi per la disperazione, ed a giudicare dal bruciore allo stomaco che provai, doveva aver dato qualche colpo alle sbarre del suo cancello nell'invano tentativo di spezzare il sigillo. Attesi che qualcuno dicesse qualcosa, poi ripresi: Se la cosa avesse riguardato me di certo Itai me lo avrebbe detto, è un mio amico! Questa parte del discorso mandò su tutte le furie mio padre che, sbattendo i pugni sul tavolo si apprestò a dire: Takuma! Ma per tutti i Kami, è possibile che tu non capisca che, amico o meno, Itai ha qualcuno sopra di lui? E non capisci che se questo qualcuno ha dato ordine ad Itai di non proferir verbo sulla questione, Itai NON LO FARA'? Al diavolo tu e le tue chiecchere sull'amicizia! La reazione di mio padre mandò, però me su tutte le furie, ed avvicinandomi a lui tanto che i nostri nasi furono sul punto di sfiorarsi, dissi lui serio quanto mai: Ma è possibile che per te esiste solo il lavoro? Mapporc...Pensi che ad Itai avessero ordinato di catturare il Sanbi quando l'ho accompagnato per mare? Non conosci Itai, non provare a prevedere le sue mosse immaginandoti quindi che possa agire come agiresti tu! Piuttosto, che ne dite del nostro...che ne so, del nostro Kage! Da quanto è fuori Kiri? Fu mia sorella a prendere la parola, quella stronzetta era nemmeno tanto segretamente innamorata di Shiltar, e non glielo si poteva nemmeno toccare: E adesso che c'entra Shiltar, eh? Prontamente risposi: E io che ne so, eh? Magari è più probabile che ci vengano a dire che ha tradito il Villaggio! Perchè devo c'entrare per forza io, eh? Mia sorella maggiore, risentita per le ombre che avevo gettato sul suo amato cominciò a dire: Non osare diffam... Ma mio fratello piccolo la interruppe esordendo: Basta, mi avete scocciato, vado a tirare gli shuriken ai piccioni... Ed alzandosi dalla sedia su cui poggiava, fece per andar via venendo però trattenuto per un braccio da mia madre, che disse: Hanzo Muramasa! Non osare far un'altro passo, altrimenti.... Mio fratello la interruppe tempestivamente dicendo: Altrimenti? Dai, è inutile che sto qua, mi state facendo saltare gli allenamenti, almeno se tiro qualche shuriken qui e là mi tengo in allenamento, e tolgo di torno qualche piccione, lasciami ma'! Mio padre non ci vide più: HANZO MURAMASA! COME DI PERMETTI DI PARLARE IN QUEL MODO A TUA MADRE! La discussione continuò per duecentosessantatrè minuti, senza ovviamente giungere a nessuna conclusione.


    Nel giorno in cui la riunione era fissata, quando oramai i nostri animi si erano calmati, fummo tutti e cinque puntualissimi al Tempio della Nebbia. In men che non si dica, avremmo conosciuto la motivazione di tanto mistero e tanta preoccupazione. Non vedevo Itai dal giorno in cui era venuto a bussare alla porta di casa mia.


     
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5 replies since 18/12/2012, 14:44   339 views
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