Al Tempio della Nebbia - La Quinta Riunione di Kiri[Amministrativo]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    La Quinta Riunione di Kiri
    La Morte di un Kage





    Il Tempi della Nebbia per l'occasione non recava scranni. Non recava sedie se non alcune panche disposte dinanzi al muro. Non c'erano decorazioni quel giorno al Tempio della Nebbia eppure ogni Kiriano era stato avvisato.
    Non sembrava esserci nessuno nel tempio ancora, anche se era aperto a tutti quanti coloro, all'interno di Kiri erano ninja e volevano parteciparvi.
    C'erano grandi e gravi notizie per Kiri che dovevano essere comunicate.
    Ad ogni ninja di Kiri sarebbe giunta una lettera, che, in ogni modo sarebbe arrivata al destinatario.

    CITAZIONE
    A tutti i ninja di Kiri.
    Tra una settimana, a partire dalla ricezione di questa lettera, si terrà la Quinta Riunione di Kiri. Ci sono importanti novità che devono essere comunicate.
    La Riunione si terrà come di consueto al Tempio della Nebbia.
    La partecipazione è obbligatoria per tutti i Kiriani: l'eventuale assenza porterà ad indagini sugli spostamenti da parte delle Squadre Speciali.

    Tuttavia, non c'era alcuna firma. Perché quella riunione, era forse la più atipica di tutte le riunioni di Kiri mai fatte dalla Fondazione dell'Accademia.

    Kiriani, benvenuti alla quinta riunione di Kiri.
    Premetto che l'apertura del topic è stato autorizzato dall'Amministrazione del Forum.
    Come già detto in altri canali, cercate di partecipare indipendentemente dal grado e da dove attualmente si trova il vostro personaggio.
    Per ora un post di presentazione ciascuno. Avete tutti quanti tempo una settimana per postare, poi ci sarà un mio post dove spiegherò i motivi della riunione.


    Edited by -Max - 22/12/2012, 14:27
     
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  2. Akashi Mikawa
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    La Quinta Riunione





    Avevo ricevuto la notizia direttamente da Itai il quale, con l'aria di chi sta per andare ad un funerale, si era presentato alla porta di casa mia una decina di giorni prima della data per la quale la riunione era fissata. Non mi era mai capitato di vedere Itai così serio, la questione per la quale la riunione di Kiri era stata convocata non doveva essere affatto banale. Non lo conoscevo da moltissimo tempo, ma potevo certamente dire che era persino più preoccupato di quando mi presentai alle porte di casa sua in piena notte in lacrime per aver picchiato mia madre sotto l'influenza del demone. Così, senza fare troppe domande alle quali sicuramente non avrebbe potuto rispondermi, lo lasciai andar via.


    Pochi giorni dopo casa Muramasa ricevette la lettera di convocazione ufficiale che a tutti i Kiriani era stata consegnata. Questa non fece altro che confermare la gravità della situazione, rendendomi inquieto. Fu papà a leggerla a tutti noi, con aria assai preoccupata: benché gli avessi già anticipato che una lettera del genere sarebbe arrivata, la non tanto velata minaccia di indagine in caso di assenza gettò visibilmente ansia sul suo viso. Fu sul punto di dire qualcosa, poi si trattenne e fu mamma a dirlo: Takuma...io e tuo padre pensiamo che possa essere qualcosa che abbia a che fare con il Sa...bhè, con quel che ti è successo in mare. Hai idea di cosa potrebbe volere Itai? Ti ha lasciato intendere qualche dettaglio? In un istante, otto paia di occhi di Muramasa furono puntati su di me. Avvertii il Sanbi destarsi dal suo torpore per tendere l'orecchio ed ascoltare, forse lo faceva anche ridendo. Mi alzai in piedi, e passaggiando nervosamente avanti ed indietro per la stanza, mi presi qualche istante per pensare, poi dissi loro: No, Itai è stato più stringato persino di quella lettera. Mi ha anticipato in via ufficiosa il contenuto di quella lettera, ne più ne meno, ma se volete il mio parere, no. Non si tratta del Sanbi. Non può essere. Non si è fatto tutto questo fracasso quando c'era il pericolo che io esplodessi distruggendo mezza Kiri, perché lo si dovrebbe fare adesso che la Bestia è completamente domata? Quelle parole ferirono il Sanbi più che mai, lo sentii contorcersi per la disperazione, ed a giudicare dal bruciore allo stomaco che provai, doveva aver dato qualche colpo alle sbarre del suo cancello nell'invano tentativo di spezzare il sigillo. Attesi che qualcuno dicesse qualcosa, poi ripresi: Se la cosa avesse riguardato me di certo Itai me lo avrebbe detto, è un mio amico! Questa parte del discorso mandò su tutte le furie mio padre che, sbattendo i pugni sul tavolo si apprestò a dire: Takuma! Ma per tutti i Kami, è possibile che tu non capisca che, amico o meno, Itai ha qualcuno sopra di lui? E non capisci che se questo qualcuno ha dato ordine ad Itai di non proferir verbo sulla questione, Itai NON LO FARA'? Al diavolo tu e le tue chiecchere sull'amicizia! La reazione di mio padre mandò, però me su tutte le furie, ed avvicinandomi a lui tanto che i nostri nasi furono sul punto di sfiorarsi, dissi lui serio quanto mai: Ma è possibile che per te esiste solo il lavoro? Mapporc...Pensi che ad Itai avessero ordinato di catturare il Sanbi quando l'ho accompagnato per mare? Non conosci Itai, non provare a prevedere le sue mosse immaginandoti quindi che possa agire come agiresti tu! Piuttosto, che ne dite del nostro...che ne so, del nostro Kage! Da quanto è fuori Kiri? Fu mia sorella a prendere la parola, quella stronzetta era nemmeno tanto segretamente innamorata di Shiltar, e non glielo si poteva nemmeno toccare: E adesso che c'entra Shiltar, eh? Prontamente risposi: E io che ne so, eh? Magari è più probabile che ci vengano a dire che ha tradito il Villaggio! Perchè devo c'entrare per forza io, eh? Mia sorella maggiore, risentita per le ombre che avevo gettato sul suo amato cominciò a dire: Non osare diffam... Ma mio fratello piccolo la interruppe esordendo: Basta, mi avete scocciato, vado a tirare gli shuriken ai piccioni... Ed alzandosi dalla sedia su cui poggiava, fece per andar via venendo però trattenuto per un braccio da mia madre, che disse: Hanzo Muramasa! Non osare far un'altro passo, altrimenti.... Mio fratello la interruppe tempestivamente dicendo: Altrimenti? Dai, è inutile che sto qua, mi state facendo saltare gli allenamenti, almeno se tiro qualche shuriken qui e là mi tengo in allenamento, e tolgo di torno qualche piccione, lasciami ma'! Mio padre non ci vide più: HANZO MURAMASA! COME DI PERMETTI DI PARLARE IN QUEL MODO A TUA MADRE! La discussione continuò per duecentosessantatrè minuti, senza ovviamente giungere a nessuna conclusione.


    Nel giorno in cui la riunione era fissata, quando oramai i nostri animi si erano calmati, fummo tutti e cinque puntualissimi al Tempio della Nebbia. In men che non si dica, avremmo conosciuto la motivazione di tanto mistero e tanta preoccupazione. Non vedevo Itai dal giorno in cui era venuto a bussare alla porta di casa mia.


     
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  3. Sanshou
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    Il Tempio della Nebbia





    L'orfanotrofio di Kiri, un posto abbandonato dai Kami dove sopravvive il più forte. Potrà sembrare un iperbole ma quando ti ritrovi in una casa piena di bambini frustrati, complessati e tristi la parte peggiore dell'animo umano prende il sopravvento. Quante volte ho assistito ad atti di bullismo nei confronti dei più piccoli? Quante volte sono rimasto in disparte per evitare di mettermi nei guai? Ormai credo sia incalcolabile. Ero in quella struttura da quando ero nato, non ho memoria del mio passato, dei miei genitori, della mia famiglia. Ci ero abituato, i più grandi maltrattavano i più piccoli in virtù della loro maggiore permanenza nell'orfanotrofio, una cosa stupida direte, ma cosa ne sapete voi di cosa vuol dire essere orfano? Ora ero io uno dei più grandi, molti dei ragazzi se ne erano andati accolti da famiglie benestanti, molti erano fuggiti e di loro nessuno aveva più notizia. Io, da parte mia, mi ero sempre rifiutato di andarmene per vivere con una famiglia che non era la mia, preferivo stare li sorvegliando gli ultimi arrivati. L'orfanotrofio era un posto da cani, cani randagi come noi. Avevo da poco fatto richiesta d'iscrizione ai corsi accademici, non nascondo un certo senso di colpa nell'averlo fatto, lasciare gli orfani al loro destino sapendo quanto fosse amara la vita li mi preoccupava ma non potevo permettermi di non fare qualcosa della mia vita, non potevo permettermi di rimanere nell'ignoranza, non potevo permettermi di rimanere per sempre un semplice orfano. Tuttavia pensavo a cosa sarebbe successo una volta che io fossi partito. All'interno dell'orfanotrofio ricopro un ruolo auto-impostomi, quello di supervisore dei nuovi arrivati: insegno loro come sopravvivere al duro regime di bullismo e come difendersi dai più grandi. A volte ricopro anche il ruolo di punitore (anche se in maniera molto blanda). Nell'orfanotrofio mi conoscono tutti e per non so quale motivo tutti hanno timore di me, i loro volti diventano pallidi e subito si calmano; non ho mai fatto del male a nessuno e non capisco perché abbiano tanta paura di me. Anche le madri dell'orfanotrofio sono restie nei miei confronti, eludono ogni mia domanda e, a differenza di come si comportano con gli altri, cercano sempre di non infastidirmi e non obbligarmi a fare ciò che non voglio fare; un esempio è l'ora della cena, non sono obbligato, come tutti gli altri, a presentarmi nella mensa, se voglio mangiare lo faccio altrimenti mi viene lasciata la libertà di rimanere nel dormitorio, o di rimanere sotto la pioggia ad allenarmi quando agli altri è severamente proibito uscire dall'orfanotrofio durante i giorni di pioggia. Cos'ho di tanto speciale, o di tanto assurdo da dover instillare la paura per una mia qualsivoglia reazione? Non lo so, ma questo mi ha portato ad iscrivermi all'accademia ninja.



    Era un giorno di pioggia come tutti gli altri, ero nel cortile steso su una delle poche zolle d'erba a godermi la sensazione della pioggia sul viso, quando sento il fastidioso cigolio del mal messo cancello dell'orfanotrofio. Non mi muovo, credendo che fosse un'altra delle tante richieste d'adozioni, unici momenti in cui la gente faceva visita all'orfanotrofio; non era così. La figura ammantata, per coprirsi dalla pioggia, si fermò proprio al mio fianco, fissandomi Sto cercando Eiji Mokizuki, sai dove posso trovarlo? Mi disse, destando in me una certa curiosità mal celata Sono io... gli risposi con calma ed ella mi porse un rotolo di pergamena bagnato per poi andarsene. Mi alzai, stringendo il rotolo ben saldo tra le mani, andandomi a rifugiare sotto il portico dell'orfanotrofio; era una convocazione ad una riunione di villaggio nel Tempio della Nebbia: che fosse successo qualcosa? Non lasciai alla mente la libertà di viaggiare tra le mille ipotesi possibili, mi limitai ad aspettare il giorno fissato per la riunione.



    La settimana passo molto in fretta, tra una rissa sedata ed un bullo appeso a testa in giù fuori dalla finestra del dormitorio. Di prima mattina mi recai verso il luogo dell'incontro, arrivando al Tempio in perfetto orario. Al suo interno solo poche persone ad aspettare che la riunione iniziasse. Un ragazzo in particolare attirò la mia attenzione, biondo e con una cicatrice sul naso. Mi ci avvicinai studiandolo a poco a poco, aveva un non so che di rassicurante. Ciao, mi chiamo Eiji, sono uno studente, è qui che si tiene la riunione? Sapevo bene che quello era il tempio della nebbia ma odiavo le lunghe attese senza senso, volevo parlare con qualcuno: conoscere altri ninja mi avrebbe portato sempre più vicino al mio obiettivo.




    Akashi scusa ma ti ho rubato l'impaginazione xD
    Per la descrizione del tuo PG mi son rifatto all'immagine in scheda.
    Spero di non aver fatto cazzate.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    La Quinta Riunione

    La lettera che giunse non fu che una conferma di quello che era avvenuto pochi giorni prima a casa Akuma, a quanto pareva Itai aveva preso seriamente le mie parole e come me, non era intenzionato ad essere governato da un sedicente amministratore, di cui non si conosceva il nome, ne in alcun caso sino a quel momento era stato possibile ufficializzarne la carica.
    Se si univa a tale situazioni i pericoli imminenti che arrivavano dai paesi ninja vicina, non c’era assolutamente da star tranquilli, gli allori su cui per troppo tempo Kiri si era crogiolata erano ormai marci. Ci ritrovavamo, senza Mizukage, con una potenza militare esigua e con un villaggio ninja allo sbando. Quello che tutti avrebbero definito un bersaglio facile.
    Bisognava tornare ad essere pericolosi.
    Il telo nero scendeva sulle spalle e si stringeva sui fianchi, tenuto aderente da una sottile stringa dello stesso colore, dopotutto eravamo a lutto e presto i timori che erano palpabili tra le supposizioni della gente, sarebbero divenuti la cruda e nuda realtà.
    Ma proprio perché non vi era mai fine al peggio, non solo Shiltar era da ritenere morto o perlomeno Shiltar come noi tutti lo conoscevamo ma anche e soprattutto un burattino pericoloso manovrato da mani altrettanto pericolose.
    Un disastro.

    Entrai nel tempio e la situazione si prospettò inquietante, rispetto alle meno rosee aspettative che avessi potuto congetturare…
    2 sole presenze attualmente, uno lo riconobbi subito, Takuma, il possessore del demone, l’altro non l’avevo mai visto, doveva essere nuovo.
    Mi feci avanti , pur tuttavia restando in disparte, avrei atteso che Itai presenziasse e perché no, magari ci saremmo dovuti attendere la visita di questo amministratore fantasma…

     
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    La Quinta Riunione di Kiri
    Le ceneri di un Villaggio Distrutto



    I


    La prima sensazione che provai nel vedere le genti che si erano raccolte al Tempio fu una tale rabbia da costringermi quasi a rompere ogni cosa. Una sensazione così violenta che riuscii a placare pensando che proprio per quello io ero lì. Ma la lista delle persone che sarebbero dovute esserci in quel momento in quella stanza era ben più lunga di quella. Rimasi alcuni secondi nell'ombra dove avevo deciso di essere, in un angolino scuro alla destra dell'ingresso, quindi emersi.
    Presi i battenti dell'enorme porta e con una forza disumana li richiusi violentemente, facendoli tremare. Sfogai così la rabbia nel vedere come ormai di Kiri non importava più nemmeno ai Kiriani.
    Lì c'erano solo Takuma, Etsuko e un ragazzino che non avevo mai visto. Senza dire una parola e senza fare nulla mi diressi verso l'altare del tempio, sollevato rispetto alle panche su cui gli altri erano accomodati, e rimasi a fissare per dei lunghi istanti il muro davanti a me. Non c'era nemmeno il sedicente amministratore. Persino lui doveva essere scappato da Kiri. Tuttavia non era escluso che potesse presentarsi e a quel punto desideravo quasi ardentemente che lo facesse.
    Solo per chiedere lui qualche spiegazione, prima di passare ad altre cose più serie.
    Con una lentezza quasi esasperata mi voltai verso i miei concittadini e li fissai ad uno ad uno, a lungo. L'ultimo sguardo fu per Etsuko, ma non fu d'intesa: ero triste, oltre che arrabbiato. Vedere Kiri ridotta in quelle condizioni era per me doloroso oltre ogni dire.
    Noto che siamo in molti, questa volta l'ironia delle parole era palpabile e il mio tono gelido come Genosha Io conosco quasi tutti voi e quasi tutti voi conoscete me. Sono Itai Nara, Jonin, Jinchuuriki del Sette Code, Capo della Mano Nera di Kiri. E sono qui, oggi, per annunciarvi che il Sandaime Mizukage, Shiltar Kaguya, ha trovato la morte.
    Lasciai quelle parole in sospeso per dei lunghi istanti lasciando che l'enormità della notizie colpisse i cuori di quei pochi ninja presenti. Il Mizukage era morto.
    In piedi, tutti quanti, dunque. Propongo un minuto di silenzio alla memoria del nostro Mizukage.
    E restai in silenzio. Per un lungo interminabile minuto restai in silenzio, rievocando le ultime immagini che avevo di Shiltar. La battaglia alle porte di Iwa, poi l'esplosione che ci aveva divisi.
    Poi nient'altro.
     
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    Giocata Chiusa



    Le sue conseguenze potete leggerle qui a distanza di due anni quasi.
     
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5 replies since 18/12/2012, 14:44   339 views
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