Gli eroi non vivono in eterno

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Errata Corrige~


    Erano ormai alcuni minuti che Atasuke si trovava in quella stanza, tuttavia nulla pareva avere un senso. Al di fuori dell'arredamento infatti non vi era nulla, nulla che lasciasse in qualche modo intuire chi o cosa lo stesse aspettando, sempre che qualcosa ci fosse.

    °Strano... qui qualcosa non torna... Che alla fin fine fosse una trappola? Avrebbe senso, tuttavia non vedo perchè farmi attendere tanto prima di provare ad eliminarmi... Qui qualcosa non quadra... che abbia sbagliato luogo?°


    Le domande iniziarono a ronzargli in testa come uno sciame d'api, finchè ad un tratto sulla parete non iniziò a comparire una scritta, con l'ormai nota calligrafia del misterioso personaggio che voleva incontrarlo. Atasuke si mise a leggere con attenzione, curioso di sapere se era il successivo indizio o se era un messaggio diretto. Alla fine, l'unica cosa limpida come l'acqua di una sorgente, era che quella scritta era tutto meno che chiara.

    °Il loto è nei numeri. I numeri non possono essere fraintesi... Che vorrà dire? Ma soprattutto, che diavoleria è mai questa? Che di possa essere di mezzo un Genjutsu?°


    Le iridi del giovane divennero quindi rosse come il fuoco mentre solo due tomoe nere ne spezzavano il cremisi. Appena un'istante ed ecco che tutto ciò che lo circondava cambiava di colore, passando dai colori vivi ed accesi ad un azzurrino traslucido, una sorta di velata nebbiolina, attraverso la quale si vedeva chiaramente una catapecchia. L'unica cosa che sembrava essere rimasta come prima era la scritta la quale restava indelebile sulla parete.

    °Un Genjutsu... Come ho fatto a non capirlo prima, dannazione... Tuttavia ancora non mi è chiara una cosa... Se tutto questo era un'illusione, perchè non è scattata una trappola, non mi hanno teso un imboscata o altro? Non ha senso, a meno che...°


    Solo in quel momento comprese di aver sbagliato, di aver completamente sbagliato l'approccio alla questione. La soluzione era li, davanti ai suoi occhi e lo era sempre stato, solo nel cercare un qualcosa di più complesso non aveva osservato proprio davanti al suo naso. Sembrava quesi assurdo quanto cercare di vedere lontano potesse avergli impedito di guardare vicino.

    «A meno che questo non sia l'edificio sbagliato! Ora è tutto chiaro... Devo fare in fretta per recuperare il tempo perduto...»


    Sfruttò quindi ancora una volta il potere dei suoi occhi per rilasciare quell'illusione che lo circondava in modo da dirigersi il più in fretta possibile all'uscita dell'edificio puntando verso quella che doveva essere il vero edificio.

    °Il loto è nei numeri... Questo significa che tutto quanto il dilemma è nei numeri, non c'è da trovare delle parole chiave attraverso quei numeri... Inoltre come i numeri della lettera mi hanno portato all'indirizzo dello sgabuzzino, evidentemente qualche combinazione differente deve potermi portare all'edificio ed alla stanza corretta... Potrebbe semplicemente essere una diversa combinazione di quei numeri, tuttavia, nel secondo messaggio c'era scritto: "giace indistinguibile dai suoi fratelli" Questo implica che evidentemente tutti e tre i numeri devono essere corrispondenti... Se si aggiungono i kunai e gli shuriken della trappola, sommandoli tra loro si ottiene 13-13-13 dato che con una sottrazione non c'è modo di ottenere tre numeri uguali... dannazione a me che non l'ho capito prima...°


    Mentre correva sotto la velata pioggerellina che andava ricadendo sul piccolo villaggio di otafuku dirigendosi a quell'indirizzo. Per certi versi si odiava per non aver capito una cosa tanto semplice, ma allo stesso modo comprese uno dei vecchi insegnamenti che gli erano stati impartiti da ragazzo: "Chi mira troppo in alto verso la perfezione non riesce a cogliere i fiori che ha sotto i piedi".
    Da quasi troppo tempo puntava alla perfezione e quella lezione gli sarebbe servita per non perdere nuovamente di vista il terreno solo per cercare di raggiungere il sole.

    [...]


    Di volata raggiunse quindi il "giusto" edificio, che per sua fortuna non era troppo lontano dal luogo in cui si trovava. Almeno non avrebbe perso altre ore a vuoto per attraversare Otafuku. Ironicamente si presentò la stessa medesima scena, la stessa medesima struttura fatiscente che una volta entrati si tramutava in un luogo a dir poco lussuoso e costoso. Unica differenza, oltre alla pioggia che poco alla volta aumentava di intensità, non fece la sua comparsa l'omone che tanto rassomigliava a Raizen. Evidentemente egli non era parte della mera illusione, segno che ciò che aveva visto doveva essere ciò che realmente accadeva nel luogo corretto.

    °Speriamo che questa volta sia l'edificio giusto e non sia di nuovo un'illusione...°


    Avrebbe potuto verificare nuovamente se si trattava o meno di un'illusione sfruttando un'alra volta il potere dei suoi occhi, tuttavia preferì non farlo per evitare di sprecare nuovamente altro chakra.
    Con lo stesso passo deciso del suo precedente ingresso, si diresse alla porta indicata con il numero 13, li di nuovo gli stessi due tizi in completo si presero la liberà di chiedergli nuovamente la frase d'ordine ed Atasuke, nuovamente ripetè ciò che vi era scritto sul primo foglio.

    «Placido il loto siede sui numeri»


    Se gli avessero concesso il passaggio sarebbe quindi avanzato verso la stanza successiva, nella speranza che questa volta si trattasse del luogo corretto.

    Se invece lo avessero bloccato, allo stesso modo avrebbe provato invece a comunicare la frase del secondo messaggio, dato che era l'ultima delle possibili "frasi d'ordine" comunicate.
     
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43 replies since 28/2/2013, 14:45   499 views
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