Gli eroi non vivono in eterno

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Una inaspettata luce di stupidità in fondo al tunnel~


    Come temeva le sue parole non sortirono un'effetto positivo, anzi, parvero inguaiarlo ulteriormente. Il solito uomo infatti si prese la libertà di rispondergli per poi comunicare qualcosa tramite una radio ed infine tornare a lui con le risposte. Era ormai chiaro che quella guadia avesse allertato i piani alti o in qualche modo avesse dato una sorta di allerta per far preparare una sala adibita ad interrogatorio o simili.

    °Sta pure certo che se ne esco vivo tu sarai uno dei primi che verrò a sbattere dentro, bastardo°


    Pensava tra se senza scollare gli occhi di dosso dal cieco e dal suo compare.

    "Chi lo farebbe? Un protetto, ecco chi. Ma lei pare non lo sia, tutte le persone qui dentro sono dei protetti, tranne lei. Strano, no? Ciò che succede ad Otafuku resta ad Otafuku, signor guardiano. Il suo copione da film di spionaggio è decisamente banale"


    Appena quelle parole finirono Atasuke sentì come una forza addosso che ne limitava i movimenti, come se in un certo senso tutto stesse diventato più pesante e difficile da muovere. Ormai il dado era tratto e difficilmente ne sarebbe uscito con un qualche tentativo di fuga.

    "Ed è strano come l’unico dotato di armi sia anche l’unico vestito in maniera sospetta.
    Tutto ciò è decisamente troppo."


    «Se sei contento così, continua pure a credere ciò che vuoi... se il "mio copione" è così banale come dici, forse è perchè non è un copione... Ma non sono qui a discutere con una guardia»


    Fissò il cieco con sguardo di sfida, conscio del fatto che egli non potesse vederlo.

    "Non penso che gli ospiti gradiscano questo tipo di spettacolo, la prego di seguirmi senza opporre resistenza."

    «Come se fino ad ora avessi fatto resistenza...»


    Gli rispose con tono sarcastico prima di iniziare a seguirlo.
    D'un tratto una terza voce fece la sua comparsa, una voce sconosciuta che giungeva dall'interno della stanza.

    "Ehi Baka! Finalmente sei arrivato ti stavo aspettando..."


    Atasuke si voltò incuriosito verso la fonte della voce e vide con sorpresa che era il cameriere del bancone ad essergli corso incontro come a salutare una vecchia conoscenza.
    Mentre Atasuke si immergeva nei suoi pensieri il cameriere avviò una fitta serie di menzogne atte in qualche modo a tirarlo fuori dai guai o per infilarvisi a sua volta. Qualunque fosse il motivo era chiaro che quella era la sua unica via di uscita in quella situazione, o meglio, l'unica via di uscita senza grossi danni.
    Atasuke stette in silenzio ad ascoltare le parole del giovane e resse al gioco fingendo di essere questo famigerato "Baka" almeno finchè la cosa poteva tornare utile. Diede fondo alle sue capacità di attore nel celare la sua persona divenendo quindi questo "Baka", ma stando bene attento a non dare troppo nell'occhio con uno sbalzo di personalità troppo evidente e sospetto.
    Terminata la serie di discussioni riprese la parola cambiando però tono e passando ad uno più sottomesso e dispiaciuto.

    «Eddai... Che ne potevo sapere io eh? Che ne so che qui ad Otafuku fanno in escandescenza per un paio di costumi di scena? Potevi anche dirmelo no? E poi lo sai che quando mi assegnano una parte per un nuovo film mi metto sempre in costume per entrare meglio nella parte... Che ne sapevo di essere così bravo da farmi passare veramente per un guardiano?»


    Rise stupidamente sfruttando al limite il tutto e giustificando le sue sciocche azioni di prima come una mera farsa, dando in verità anche ragione al guardiano, per poi riprendere un'ultima volta la parola, nella speranza che dopo quel passaggio tutto fosse finalmente in discesa.

    «Ah, tra l'altro, sono anche stato scortese da non presentarmi, come già detto, sono Baka, Baka Yamashita, attore di professione, o meglio... comparsa... ma solo perchè quei bastardi della produzione mi credono un'idiota... bah Comunque eccovi le "mie armi" anche se in verità non sono mie, ma le ho prese dal set della produzione... è per quello che vi avevo chiesto di restituirmele, hehe se mi beccano sono finito... questa volta si che mi licenziano... a meno che almeno questa sera non mi vada bene... per una volta... così vedranno chi licenzia chi...»


    Terminò abbassando sempre di più il tono di voce arrivando ad un certo punto quasi a borbottare tra se come un demente, cercando di avvalorare in tal modo la teoria del cameriere e cercando di dimostrare ulteriormente il suo grado di inettitudine. A quel punto doveva passare per un inetto, quella sarebbe divenuta la sua copertura per quella serata. Quella doveva essere la sua via di fuga: Passare per un elemento assolutamente inetto ed innocuo.
     
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43 replies since 28/2/2013, 14:45   499 views
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