Fulmini e Saette

possa un cieco recuperar la vista...

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Cronache di un viaggio
    La foglia tra le nebbie


    Il solito spiritoso…
    Storcere il muso era il modo con cui mostravo il disappunto e certamente in quella circostanza la mia espressione non era sfuggita al mio amico di viaggio.
    È inutile parlare con te, non hai nulla che mi devi insegnare sullo stile, d’altra parte basta guardarti.
    Sicuramente il modo di vestire di Raizen non era consono agli standar del ninja di Kiri che poteva godere di tutte le comodità. Una casa accogliente, un maggiordomo e una serie di abiti di alta sartoria e di certo non si poteva discuter il buongusto che Etsuko mostrava. L’accuratezza nello scegliere i dettagli era impeccabile. Era pignolo e questo lo si poteva riscontrare in ogni cosa.
    Sbrighiamoci… rechiamoci al porto.
    Il viaggio lungo la strada che dal villaggio della foglia portava al porto fu semplice e abbastanza piacevole, la giornata era calda, il sole alto nel cielo, per fortuna la strada era protetta dagli alberi e nonostante il sole filtrasse sovente tra le foglie, era possibile facilmente schivarlo restando nelle zone d’ombra.
    Allora ti sei ripreso dalla strigliata al faro meridionale?
    Spezzai così il silenzio che ormai da tempo era calato lungo il tragitto.
    Pensi davvero che i draghi settentrionali potranno aiutarci? Spero almeno ci diano una dritta in più sugli uomini di cui ci aveva parlato Masamune.
    Non riuscivo più a provare risentimento nei confronti del ragazzo, avevo somatizzato l’accaduto, valutandolo con occhi diversi.

    [… Al Porto…]
    La foresta si era ormai diradata e davanti a noi si apriva una radura con cespugli bassi ed erba soffice, il mare era vicino, potevo fiutarlo, l’aria salmastra entrava nelle narici e l’umidità era tangibile sulla pelle scoperta. Superato un dosso ci fu facile vedere il porto del paese del fuoco.
    Fummo presto tra la folla che abitava quei luoghi.
    Nonostante fossi abituato, rimanevo sempre sbalordito dall’ambiente in se… gli odori forti che si mischiavano. Gli ormoni mascolini in fermento dei muscoli che trasudavano sudore, le pelli lucide e i tendini tesi sino all’inverosimile, i tatto che si stendevano sulle braccia dei manovali. Si mi turbavano a dimostrazione, come avevo scoperto da tempo, che non solo le donne scuotevano il mio istinto sessuale, ma anche il simil sesso. Amavo la bellezza ed ero un fautore della stessa indipendentemente dai diversi fattori che la differenziavano.
    Vidi la locanda in cui solitamente alloggiavo, nei miei spostamenti sino all’accademia, feci cenno a Raizen di seguirmi, era ormai il tramonto e gli ultimi raggi solari entravano nella locanda orizzontalmente attraverso le finestre illuminandone il muro frontale, dove si trovava il bancone.
    Buonasere Hiro kun…
    L’oste mi rivolse un sornione sorriso e mi venne incontro.
    Etsuko sama, non mi aspettavo di rivederla così presto.
    Hai ragione Hiro è che il mio amico, mostrai l’armadio che avevo dietro di me, è stato incalzante nel voler ripartire subito, cosa che neppure io mi aspettavo.
    Non ci son problemi Etsuko, per voi ci son sempre stanze a disposizione.
    Sei troppo gentile Hiro, non mi merito tutte queste attenzione.
    Bleffavo, eccome se bleffavo, quelle attenzioni io le pretendevo e l’essere modesto proprio non calzava con la mia reale personalità.
    Hoi, hoi… Etsuko kun. Smettila Sato, quante volte ti devo dire che non puoi rivolgerti a Etsuko sama come se fosse tuo amico? Ma Etsuko kun è mio amico.
    La faccia triste del figlioletto del locandiere spuntò goffamente dal bancone.
    Etsuko, Etsuko, mi insegni qualche tecnica segreta della Nebbia? Daiiiii… voglio diventare il ninja più forte di tutto il continente.
    Corse in avanti con uno straccio a coprirgli la fronte ed un piccolo tasselo con sopra inciso il simbolo della nebbia.
    Ahhh… ma sei diventato un ninja?
    Era chiaro il mio riferimento al falso coprifronte.
    Si, si… si spostò lateralmente.
    E questo chi è? Heiiiii… ma ti pare il modo? Questo? Chiedi subito scusa al signore…
    cosAAAAA? Ma è un ninja di Konoha, l’ho riconosciuto dal coprifronte. Ma Etsuko Kun cosa ci fai con un ninja della foglia? Mi hai detto tu che tutti i ninja di quel villaggio sono dei buoni a nu…. Hemmm… dai Sato, vieni con me, mi è venuta sete, accompagnami a bere qualcosa, mentre tuo padre provvederà ad assegnarci 2 stanze.
    Guardai Hiro, assicurandomi che avesse capito.

    [… A Cena…]
    Etsuko Kun… Etsuko Kun…
    Una voce infantile proveniva dalla porta della stanza… era lì ormai da 2 ore ed aveva deciso di poggiarsi sul letto per ristorarsi e prepararsi al lungo viaggio…
    Hei Sato, dimmi tutto… rimasi sul letto a fissare il soffitto.
    Papà Hiro mi ha detto di dirti che la cena è in tavola. Grazie mille Sato kun, vai pure a chiamare Raizen, quel ninja grosso che mi accompagna e non badare, lui adora le persone insistenti, digli che lo aspetto al piano terra, a tavola.
    La cena era deliziosa e la tavola imbandita magnificamente, Hiro si era ancora una volta superato, aspettai che Raizen, scendesse e si unisse alla mensa.

    Domani mattina partiamo all’alba, una nave ci aspetta al molo 3… è una nave di Kiri, conosco il capitano e spesso viaggio con loro, non avremo problemi hanno da fare una consegna al paese del fulmine ci porteranno a Nord senza pretendere nulla… magari solo un po’ di protezione in caso di problemi.
    Mi pare uno scambio equo, non ti pare?


    La cena proseguì veloce, la levataccia all’alba era sempre più imminente, salutai Raizen e mi recai in stanza per riposare.
    Io vado Raizen Buonanotte.

    [… imbarco…]
    Per fortuna Sato dormiva, aveva fatto promettere a Hiro di svegliarlo per la nostra partenza… che ragazzo testardo. Diventerà un buon ninja…
    Il molo 3 a quell’ora era desolato, il Guzar era ormeggiato ma l’operosità dell’equipaggio dimostrava che erano quasi pronti a salpare, dovevamo muoverci.
    La nave trasportava generi alimentari, non doveva essere un bersaglio primario per i pirati, ma spesso l’intento di quelli e gli obbiettivi erano risultati variabili, dunque come recitava un vecchio detto: “nessuno era al sicuro”
    Anche in questo caso Etsuko fu accolto con tutte le reverenze del caso, lo stesso trattamento invece non fu riservato al ninja della foglia, gli abitanti di Kiri non vedevano di buon occhio i ninja “alleati” . coloro che un tempo erano nemici e per necessità son diventati amici, con la stessa facilità in futuro torneranno a voltarti le spalle. Era questo il detto degli abitanti della nebbia.
    Come dargli torto?
    Etsuko, alloggerai nella cabina del capitano… ma non possiamo garantire lo stesso trattamento al tuo amico che sarà costretto a viaggiare in stiva, spero non abbia problemi?
    Non credo… è abituato ai giacigli scomodi.
    Sorrisi
    Dovevo ammetterlo la cabina era davvero confortevole, chissà come se la cavava Raizen, l’avevo lasciato con alcuni marinai che si erano offerti d’accompagnarlo nelle sue “stanze”, beh almeno non gli sarebbero mancate le scorte alimentari…
    Che il viaggio abbia inizio. Così avrebbero esordito i libri di avventura e così successe quando il Guzar levò l’ancora e spiegò le vele in direzione del fulmine.

     
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