Fulmini e Saette

possa un cieco recuperar la vista...

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    Il Colosso non mollò la presa mentre la ragazza si agitava, ogni suo tentativo era inutile come anche i calci, era un po’ come tenere un topolino imprigionato tra due mani, solo che teneva la ragazza tra braccia e petto.
    Fortuna volle che non fosse tanto avvezza alla preparazione bellica dei ninja accademici e si ammansì immediatamente appena sentito il sibilo della lama dopo il fodero, effetto che non si limitò a calmarla ma anche ad oliargli la lingua.

    Oh, ti assicuro che pochi escono indenni anche a sfidarsi con me.

    Interloquì mentre la ragazza continuava a rispondere alle sue domande e fare bella mostra delle informazioni che aveva appreso.

    Ommioddio, con queste pericolosissime informazioni non posso certo tenerti ancora qui, ancora qualche attimo e potresti addirittura leggermi nella mente!

    Disse mentre si agitava tutto, recitando maldestramente la parte di un uomo timorato, salvo tornare serio poco dopo.

    Ma fammi il piacere, spaventata come sei mi hai dato ben 2 informazioni:
    Sei un ostaggio prezioso, se ti tengo qui il tuo capo non mi aggredirà, e credimi non lo farò, ma sei comunque un assicurazione.
    E inoltre pare che tu sappia cose che io non so.
    Direi che è l’ora di salire sul ponte della nave.
    Hai pure un bel nome, snella come sei in un’altra situazione avrei anche potuto provarci.


    Interloquì mentre le afferrava il braccio e, un po’ rudemente, la tirava su senza lasciare la presa.



    Mi raccomando, niente scherzi, parla quando te lo chiedo e tutto fila liscio.
    Per te, ovviamente.


    Furono sul ponte in pochi secondi, il tempo di salire insieme le scale, cosa scomoda in una nave da fare in due, soprattutto con un individuo fuori misura, ma era nulla contro quella maledizione che ora gli stringeva il cuore: la nebbia.
    Fuori c'era la nebbia del fottuto kiriano.
    Fischiò sonoramente, attirando l’attenzione dei più che si premurarono di chiamare chi non aveva udito, evento curioso, dopotutto, quello di una donna che sbuca fuori dal nulla.

    Etsuko, sposta questa nebbia dalle palle, altrimenti non esco da qua!
    Abbiamo appena subito un… oddio, mi verrebbe da dire arrembaggio, ma mi sembra un po’ troppo, comunque, la simpatica donzella è inoffensiva, almeno per me, non so per voi. Ma si, insomma, ci hanno beccato nonostante questa porcheria.
    Venendo al sodo, mi serve carta e penna e una scialuppa in mare.


    Ottenute le prime due cose le passò a Karin.

    Bene signorinella, scriverai di tuo pugno le parole che sto per dettarti, il tuo capitano senza nebbia è probabile che ti veda, speriamo per te che comprenda che non deve attaccarci.

    Aspettò con una smorfia particolare sul volto, quella che solo i professori più fastidiosi e antipatici sanno fare, quel sinistro sorriso che strapperebbe la pelle dalla rabbia persino al buddha.

    Caro e qui aggiungi il nome del capitano della nave, che immagino sia il tuo maestro.
    Sto bene, nella nave non c’era ciò che ci aspettavamo, sono tenuta in ostaggio e non mi verrà fatto nulla, mi trattano con riguardo e dicono che lo faranno fino a quando non toccheremo terra, momento in cui verrò riconsegnata a te indenne, se non attaccherai la nave, per questa ragione dovrai tenerti a distanza di sicurezza mentre ci seguirai. Non saranno accettati attacchi neanche da parte di altri pirati.
    Questo mio dito è la prova che sono ancora in vita.


    Attese qualche istante per poi ridere.

    No scherzo, al posto di dito metti capelli, te ne taglieremo un ciuffo.

    Sorvegliò Karin durante la trascrizione dell’intero testo per assicurarsi che non scrivesse niente di pericoloso. E una volta terminato prese la lettera e dopo averla piegata la consegnò ad un mozzo.

    Bene, monta nella scialuppa e rema verso la direzione che ti indicherà gentilmente Karin, troverai una nave a breve, consegna il messaggio e dopo averlo fatto di che devi tornare indietro per portare una risposta affermativa o negativa. Se vogliono prenderti come contro ostaggio accetta e di che dovranno seguirci fino alla terra ferma come da patti.
    Ovviamente, non devo dirtelo, ma spingi per tornare indietro.
    Mentre la signorinella starà sotto la mia stretta sorveglianza e quella del vigile occhio di Etsuko.
    Direi che può andare così.


    Disse mentre riportava Karin nella coperta, lontano dalla nebbia.
    Giunto nuovamente al sicuro dalla nebbia e "poggiata" Karin nel suo angolino gli rivolse nuovamente la parola.

    Ora, siccome sono un gentiluomo, ti chiederò gentilmente di parlarmi di Goemon e di questi gruppi a cui voi non siete alleati. Io non sono esattamente un turista in queste zone, per cui devo assicurarmi un passaggio sicuro e le tue informazioni me lo permetteranno. Sappi che sono un attento osservatore e ottimo spargi frottole, quindi... beh, riconosco facilmente i miei simili.

    Sorrise nuovamente mentre attendeva risposte.

     
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