La Fenice Ossea ed il Turbine Rosso

Free Gdr - Hoshi Chikuma / Feng Gu

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Feng Gu

    Trovare la casa di Hoshi non fu difficile per il monaco di nome Zong Wu, ma se quel primo passo non fu complicato, tutto il resto fu inaspettato, a dir poco.
    Non avrebbe mai immaginato che la casa di Hoshi fosse mezza distrutta, o meglio, non sarebbe stato del tutto inverosimile per il Mizukage di Kiri credere quello possibile, ben conoscendo l'amico dai capelli rossi, però, una casa distrutta e senza nessuno al suo interno, quello sì che era una preoccupante sorpresa.
    Ancora più preoccupante fu rendersi conto di un fatto: nessuno spiffero di vento, nessun odore, niente di niente, come era capitato più di un anno prima all'allora Mizukage ed al chunin di Suna contro una kunoichi della Zanna che si diceva dello stesso clan di Hoshi.
    Dulcis in fundo: una sensazione però gli si palesò al tatto, qualcosa che premeva contro il suo collo, anche se invisibile, qualcosa di affilato, il che, considerando che Feng Gu (o Zong Wu) non aveva il tatto raffinato di Shiltar, indicava che non si trovava nella medesima condizione affrontata tempo prima dal Kaguya in quel di Iwa... probabilità confermata dal sentirsi una voce alle sue spalle, che gli chiedeva come mai cercasse Hoshi.

    "Mi è stato detto, da una guardia alle mura di Suna, che per me, che cercavo un meccanico esperto ed un ninja di Suna capace nell'uso di Doton d'alto livello, Hoshikuzu Chikuma era il ninja da incontrare.", rispose semplicemente Zong Wu, non era una menzogna, ma non completava tutti gli obbiettivi che in effetti avevano portato lì quel monaco pelato.
    "Tu invece? Scusa se non mi giro per vedere chi sei, ma mi chiedevo se hai sistemato tu così quella che mi dicono essere casa sua.", affermò con un tono forse troppo simile a quello che lui era stato un tempo, ma Hoshi era Hoshi, uno dei pochi che il defunto Mizukage avrebbe chiamato amico, quindi gli ci volle qualche altro istante per ritrovare la propria "parte" ed aggiungere: "Non penso di poterti aiutare a fare pace con qualsiasi divinità tu onori per aver profanato la casa di un altro individuo, ma sapere se potrò ancora incontrarlo, mi premerebbe.", aggiunse secco, pronto ad una qualsiasi reazione, con già il chakra che vibrava fra le ossa, pronto a difendere la vita al di sotto della pelle.

    Hoshi

    "Sei buffissimo, fratellone!", continuava a ripetere il piccolo Kigeki, "Si è svegliato?", esclamò d'improvviso una voce più femminile, mentre una seconda sagoma entrava nella visuale di Hoshi, altrettanto piccola, ma ben più effemminata, era Kyoiku, la sorellina di Kigeki.
    "Konen'nin san, temevamo parecchio per te! Il saggio Daikenjin ha chiesto di essere subito avvisato non appena tu avessi ripreso conoscenza.", avrebbe esordito, prima di voltarsi verso l'uscita di quella piccola sala di pietra, "Seguimi presto!", lo esortò.

    Hoshi avrebbe potuto seguire i due piccoli fennec ritrovandosi in quelli che molto probabilmente avrebbe riconosciuto come alcuni dei cunicoli del monte Hitozatohanareta, gli stessi dove di certo ricordava di aver sviluppato un'alleanza con i Fennec, anni prima assieme a Shiltar, ed in seguito di essere stato addestrato a diventare un konen'nin.
    Non poteva ricordare che proprio in quei luoghi, dopo l'acquisizione di quel titolo, aveva combattuto contro Gekisen, né che Daikenjin lo aveva perfezionato anche nell'uso dei Doton, seppur non in quei luoghi e di certo ciò che avrebbe visto quando la sua passeggiata fra i cunicoli si fosse conclusa, lo avrebbe lasciato a dir poco sorpresa.

    Kigeki e Kyoiku, infatti, lo avrebbero condotto in un'ampia sala di pietra, una sala dall'alto soffitto, dove alcune colonne di sabbia scivolavano dai lati, fino a perdersi nelle profondità del terreno, lì Hoshi, prima ancora di vedere qualcuno, avrebbe sentito tre voci.
    "Dunque siete sicuri che sia lui?", chiese una prima voce, "Sì, nobile Chikuma, siamo certi... ma sembrano esserci degli inconvenienti, seppur non abbiamo ancora capito su che scala. Prima di qualsiasi incontro fra di loro, aspetterei di vedere come sta il Konen'nin.", suggerì quello che, evidentemente, era il vecchio Fennec.
    "Hoshikuzu è forte, sono certo che non sarà niente di grave.", sottolineò una seconda voce che, probabilmente, il ragazzo non avrebbe riconosciuto come Genkisen.
    "Non è così semplice, lui non è il Chikuma che tu ed io abbiamo incontrato.", ripropose la prima voce misteriosa, prima che Hoshikuzu potesse entrare nella stanza.
    Il Rosso, o ex Rosso, non avrebbe però visto tre persone al suo arrivo, bensì il vecchio Daikenjin ed un altro massiccio Fennec, della terza misteriosa voce, solo un frusciare nel vento che si disperse, agitando la sabbia che scivolava verso il terreno.
    "Hoshikuzu!", esclamò lieto Genkisen, avanzando verso di lui come se stesse vedendo un vecchio amico.
    "Giovane Konen'nin, come va? Ti ricordi di Genkisen, vero?" , avrebbe chiesto semplicemente l'anziano Fennec, una domanda banale, apparentemente, ma che in se implicava tutta una serie di conseguenze che, probabilmente, nemmeno Hoshi immaginava.

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    OT: Ho guardato il vecchio addestramento del Konen'nin e lo scontro/addestramento con Genkisen è parte integrante dell'add. per la viola che ad Iwa tu non hai (mi pare).
    Nel dubbio ho lasciato sul generico quanto il tuo pg e Genkisen siano legati o meno (come ad esempio nella quest di Grimdad che di certo è stata vissuta dal "clone Hoshi" ^^' )/OT
     
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10 replies since 18/5/2013, 08:27   169 views
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