La Falce che miete e il Vento che punge

Il viaggio

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  1. DioGeNe
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    ...continua...

    Notte insonne passata al capezzale di un eterno rivale; forse più maestro e incredibile combattente in quei momenti. Chi altri se non l'uomo dalle ossa d'acciaio avrebbe potuto sopravvivere a tutto quello? E ora il donatore universale tenta di tenerlo in vita e lui, come attaccato ad una qualche macchina di tempi e storie diverse, risponde bene alla terapia. Un taumaturgo Mikawa...probabilmente il miglior medico che si possa pensare.
    Peccato che di garze e ferite non mi ero mai occupato; a dire il vero avevo sempre reputato l'arte medica inferiore a molte altre, un perditempo per uomini che non sanguinano. Da allora non lo pensai più...
    Due tonici lo tennero in vita, giacché di sangue chakra non avevo piene scorte. All'alba il colorito della sua pelle divenne più roseo, le sue labbra irrorate delle poche scorte d'acqua rimaste e le ferite cicatrizzate dall'infuocata Mumei. Se un vero medico fosse stato lì mi avrebbe rimproverato di cento sbagli ma, il suo fisico allenato mi diede una mano, e così migliorai le sue condizioni. Mi addormentai chiedendomi se avrebbe resistito un giorno in più, fino ad arrivare a Kalma dove forse reali cure lo avrebbero aspettato. Volevo tenerlo in vita per molte ragioni, nessuna delle quali mi impegnai di analizzarle a pieno.

    Due ore di riposo, se così possiamo dire: le preoccupazioni erano tornate e i mostri del passato e del futuro erano tornati a farmi visita. Questa volta svegliai io Kaori, la quale si era addormentata qualche ora prima di me il giorno precedente. Shiltar dormiva profondamente, non aveva aperto nemmeno per un momento gli occhi nemmeno quando affondai le sue carni con l'ardente metallo...ma il suo cuore batteva e questo mi dava speranza.

    " Ieri abbiamo guadagnato qualche ora di viaggio, dovremmo arrivare nella città nel tardo pomeriggio. Non è un villaggio ninja anche se è una tappa di passaggio per molti viaggiatori...con un po' di fortuna sosteremo senza destare troppo nell'occhio. Tu come ti senti Aloysius? "

    Non ricevette risposta. Gli caricai i due carichi sulla schiena e partimmo.
    Camminai cercando di liberare la mente da ogni pensiero; niente acqua, cibo e risorse fisiche a cui attingere. Non so quanto tempo passò prima di perdere sensibilità alle gambe e rovinare a terra ma il sole aveva passato da poco il suo punto più alto e l'ultima volta che avevo controllato il kiriano apparteneva ancora al nostro mondo.

    :::

    Quante volte era accaduto? Gli occhi che si aprono lentamente, la vista che dapprima sfocata si posa su candide lenzuola. Poi ti giri e vedi un volto amico che ti guarda contento come per dire 'grazie al cielo!'. Era almeno la ventesima volta che mi capitava; la stanza era in genere quella di villa Mikawa e il volto di volta in volta cambiava (anche se ultimamente era Matsumoto a risvegliarmi dopo il lungo sonno). Sapevo che dovevo molto a quegli allenamenti che più volte mi avevano portato alla perdita dei sensi; la manipolazione del sangue richiedeva enormi sacrifici per arrivare a migliorarsi e questo era legato proprio al fatto che il nostro potere era anche la nostra fonte di vita.
    Portai lo sguardo più in la e vidi il corpo di Shiltar disteso, come il mio, su di un letto. Entrambi eravamo attaccati a due flebo, di cui una contenente sangue...era un ospedale, l'ospedale di Kalma. Eravamo solo noi tre nella stanza.

    " Tieni, ho tenuto da parte sia la colazione che il pranzo, pensando che avresti avuto fame una volta sveglio. Per fortuna gli abitanti di questa città fanno poche domande; mi è bastato..."

    " Mi hai portato in groppa per tutta la strada rimanente?!"

    " Bhe si, ma ora anche io ho una storia da raccontare alle altre donnole su di te, e posso vantarmi di averti salvato la vita! ahahah"

    " Ti sono debitore. Raccontami tutto. "

    " Arrivati alle porte della città ho dovuto mentire dicendo che eravamo stati attaccati da un gruppo di briganti e che necessitavamo di cure. I medici di qui sono abbastanza capaci e hanno subito pensato a Shiltar. Mi hanno anche chiesto chi lo avesse conciato in quel modo,riferendosi alle cure mediche: non avevano mai visto bendaggi fatti peggio ma io ho sorvolato sulla faccenda...in ogni caso la situazione è grave, secondo loro è un miracolo che sia ancora vivo. Diversi organi interni sono gravemente danneggiati e oltre che stabilizzarlo momentaneamente non possono fare molto, bisogna solo aspettare e vedere come il suo corpo reagirà ai farmaci.
    Per quanto ti riguarda, le tue scorte di sangue erano basse, avevi anche la febbre alta a causa di un forte colpo di sole; ma le tue condizioni non erano precarie.
    Ora saranno le sette di sera."


    " Bene, quindi non abbiamo perso...aspetta. Dove è Hoshikuzu?"

    Dissi bevendo l'ultimo cucchiaio della zuppa. Avevo divorato tutto in pochi istanti e ora, con la pancia piena, la mia mente aveva come ripreso a funzionare.

    " Emh...per entrare nella città bisognava pagare un dazio e anche le cure mediche avevano un costo elevato..."

    " Non dirmi che..."

    " Questa gente vive a spesa dei passanti, Gene! Non sapevo cosa fare e addosso a te e Shiltar non ho trovato nulla di valore! Le armi non bastavano quindi ho spacciato il sunese per una statua di grande valore, l'oggetto che proteggevamo e per il quale i briganti ci avevano attaccati! All'inizio non sembravano essere interessati alla statua ma poi uno di loro ha convinto gli altri ad accettare il pagamento."

    " Dobbiamo recuperarlo! "

    " Ne ho seguito gli spostamenti per un po' e sembra lo abbiano portato nell'abitazione del capo della città. Le condizioni di Shiltar ci danno un po' di tempo...dopotutto non sono ninja, non sarà difficile riprenderci il ragazzo."

    " Andiamo, fammi vedere dove si trova."

     
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