[Evento Dinamico] La Nave Straniera

Aperto a tutti i giocatori. Scadenza 22/08/13

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  1. Naruto Legend Staff
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    Una nota per tutti: NON esiste un ordine di posting. Postate nell'ordine che preferite, e badate che io stesso potrei postare una risposta a qualcuno con un mini-post anche prima del mio "turno" effettivo.

    [Una mattina movimentata - Per le Strade]

    Disgraziato, pagherai fino all'ultimo! Le mani ti faccio tagliare, le MANI! E ora sta un pò fermo, così ti prendo!! Il pingue mercante ansimava tra una parola e l'altra mentre sotto il peso della sua clava inseguiva in giovane dai capelli rossi che perse appena un secondo per rispondere: IO SONO UN CAPITANO, IDIOTA! E TI HO LASCIATO I SOLDI LA' SUL BANCON... Ma voltandosi notò come i pochi ryo fossero già spariti nel nulla...certo erano meno della metà del dovuto ma si trattava pur sempre di un pagamento! BEH COMUNQUE SAREI STUPIDO A FERMARMI!!!

    Ora spendiamo due parole per descrivere il mercante che, in abiti sudati e clava minacciosa fendeva la folla con relativa facilità. Non era mai stato un brav'uomo, ed anzi nella vita aveva più volte abbracciato la filosofia del "dopotutto se uno è stupido e si fa fregare la colpa è sua", ma fortunatamente per gran parte del mondo si trattava anche di un pavido, che difficilmente sarebbe mai uscito dal suo piccolo orticello per mettere in atto la sua filosofia. Per inciso, i ryo lasciati dal capitano erano scivolati elegantemente nelle sue tasche nel momento in cui l'inseguimento aveva inizio, ma questo piccolo dettaglio è solo una nota di colore, dato che comunque non erano abbastanza.

    Un'altra cosa da dire sul mercante, il cui nome in effetti non è tra le cose più interessanti, era il suo odio profondo ed atroce verso i ladri (ecluso sè stesso, ma la sua era un'arte mercantile, o così si raccontava): già tre volte aveva subito dei furti dalla bancarella (e chissà quante altre volte non se ne era accorto, dannata la sua cataratta) e in tutte quelle occasioni i ladri avevano subito una punizione a dir poco esemplare, basti dire che il piccolo Nuitaro, dodici anni di età, era stato brutalmente malmenato e poi schiaffatoo in riformatorio per aver rubato una mela...ed ora quel dannato ragazzino coi capelli rossi, certamente un'altro di quei ridicoli mendicanti arrivati come clandestini dall'estero (visti gli abiti strani), aveva osato sfidare la sorte. LA PAGHERAI CARA! La clava oscillava, fendendo la folla con la sua sola minaccia, mentre il giovane in fuga aveva sempre più difficoltà a superare quel muro di indifferenza chiamato "gente per strada", che a quanto sembrava non aveva alcuna intenzione di spostarsi e far strada, spintonando in risposta alle spinte e gorgheggianto insulti di ogni foggia dalle sue mille e più bocche.

    Maledizione, maledizione, maledizione! Il capitano era veloce, e probabilmente sarebbe stato un buon combattente, ma non poteva mettersi a scatenare una rissa in mezzo alla gente o la sua nave avrebbe potuto andare incontro a qualche guaio...la legge è legge dopotutto. Non posso nemmeno saltare... Sibilò tra i denti, conscio che sarebbe potuto balzare su un tetto se lo avesse voluto, ma a quel punto non sarebbero state delle guardie ed un grassone ad inseguirlo, ma piuttosto delle forze scelte: un salto da terra fino a un tetto è una cosa da Ninja, non da capitano di una nave...e vai poi a spiegare tutta la faccenda...

    Il fato però venne incontro al ragazzo, quando improvvisamente il mercante scivolò su alcune biglie, ritrovandosi a stretto contatto con la sua clava. Sulla fronte. Non stiamo a descrivere le dettagliate e convolute imprecazioni che accompagneranno il suo risveglio, pensiamo solo che per il momento era fuori gioco. Sarebbe tornato? Forse. Intanto il ragazzo dai capelli rossi aveva trovato un alleato improvvisato. Tu...tu chi sei? Perchèè lo aveva aiutato? Sembrava uno straniero, dopotutto, magari era stato solo colto da un moto di simpatia...o voleva qualcosa. Nello sguardo del capitano scivolò un istante di sospetto, ma era anche una persona capace di giudicare gli altri e decie, in quel momento, di fidarsi.

    Forse sarebbe stato meglio non farlo, non tanto per ciò che sarebbe venuto in seguito, ma piuttosto per il fatto che guardare e rispondere al nomade sunese implicava necessariamente distogliere lo sguardo per un istante. E non si deve MAI distogliere lo sguardo mentre si corre a perdifiato in mezzo alla folla in un ambiente poco conosciuto, perche un secondo può bastare a toglierti il favore del fato, che ripaga il favore delle biglie infilando, magari, una scatola piena di alambicchi e strane altre cose proprio sul tuo cammino. Il capitano rosso travolse in pieno la scatola finendo proiettato in avanti in mezzo ad un rumore di vetri infranti degno del migliore dei film d'azione ... M.a.a.a... per una frazione di secondo tutto gli sembrò andare al rallentatore ...C.o.o.o.o.s.s.s.s.a.a.a.a... Vide il volto di una ragazza, probabilmente la proprietaria della scatola, ed in quel tempo dilatato pensò persino che fosse carina ...S.u.u.u.c.c.c.c.c.e.e.e.e.d.d.d.e.e.e.e? Notò anche il suo inaspettato alleato che allungava una mano, pronto ad usare la sua tecnica di teletrasporto (anche se questo il capitano non lo sapeva) e, per il gran trambusto, senza accorgersene il nomade di Suna toccò il fratellino della suddetta ragazza trasportandolo lontano assieme a sè in una nuvoletta di fumo.

    Intanto il tempo riprese a scorrere come di norma, mentre il capitano si sfracellava al suolo assieme ai vetri, rotolando due o tre volte e ritrovandosi infine supino, con un taglio sulla fronte che gli dipingeva addosso una maschera di sangue ed un gran numero di lividi assortiti. Perlomeno sembrava respirasse...il guaio era che le guardie si stavano avvicinando sempre più, e la grande fuga aveva già provocato due vittime: un mercante ciccione ed uno scatolone innocente. Per non parlare del ragazzino petulante preso in ostaggio da un sunese di passaggio...

    Forse, e dico "forse" le cose stavano iniziando a complicarsi un tantino...


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    [Una mattina movimentata - La Taverna]

    Aomitsu non era abituata a bere. O meglio, non era abituata a bere piscio annacquato come quello che le stavano servendo in quella bettola: lei aveva solcato i mari più lontani e scolato botti intere dei più pesanti superalcolici inventati dalla mente perversa dell'uomo, quindi stare in quella taverna a buttar giù quell'acqua colorata la stava annoiando sempre di più...e quando lei si annoiava sapeva come diventare molto, mooolto pericolosa, come avevano potuto scoprire alcuni sventurati di cui al momento è bene non parlare.

    Ad ogni modo, tutto questo giro di parole voleva spiegare che per lei non c'era poi tanta differenza tra bere quella birra e respirare e probabilmente avrebbe potuto continuare per ore senza perdere realmente il controllo, ma dato che si stava annoiando, aveva deciso di comportarsi come se fosse un pò brilla, così, per ridere...e le veniva dannatamente bene (aveva un bel pò di esperienza in materia, questo è da dire). Aveva steso facilmente un paio di poveri idioti che speravano di farle girare la testa e magari sollevare la gonna...quasi li compativa. Ma ecco che arrivò LUI.

    Alto, biondo, ben piazzato, e con due boccali di birra in mano. Era carino. Sarebbe stato un passatempo divertente mentre aspettava che quel Toshi si decidesse a tirar fuori un pò di artiglieria pesante. E ci stiamo riferendo ai superalcolici, ovviamente, qui non si fanno allusioni di nessun genere al magazzino segreto che Toshi NON ha in cantina e che NON usa per commerciare illegalmente in cartabombe, passando una piccola mazzetta alla polizia e con la protezione del Loto. Ok, non divaghiamo, anche se questo piccolo dettaglio potrebbe risultare rilevante più avanti.

    L'uomo dei suoi sogni (per i cinque minuti a venire) le si era piazzato davanti con un cipiglio fiero e gioco, quasi quanto quello di lei, che rispose a tono. Ehi carino, attento alle boiate che spari. Si sporse in avanti, mettendo in maggiore evidenza la scollatura e ciò che rivelava. Io mi annoio molto, MOLTO facilmente, dovrai impegnarti. E con un sorriso sghembo afferrò uno dei boccali, tracannandolo in tre sorsate. Avrebbe potuto farlo in una, ma voleva dargli una possibilità. EHI TOSHI! Gridò subito dopo, lanciando il bicchiere vuoto addosso all'oste che riuscì ad afferrarlo per puro miracolo prima che qualcosa finisse in frantumi. Inizia a preparare altri sei boccali di questo piscio che qualche marinaio di terza classe potrebbe chiamare birra. Si accomodò sulla sedia incrociando le braccia e poi guardando Kensuke con aria di sfida. Che dici, faccio preparare sei boccali anche a te?

    Lui finì il primo, quello che si era portato dietro, e quasi in segno di approvazione lei disse: Puoi chiamarmi Aomitsu...tu invece chi sei, carino? Va detto che lei avrebbe bevuto tutti e sei i boccali senza dare il minimo cenno di cedimento, anche se un buon osservatore avrebbe notato, alla fine del sesto, una minima incertezza nei movimenti delle dita di lei. Era voluta o meno? Ma lui in che condizioni si sarebbe trovato dopo tutto quel piscio...pardon, alcool?

    In tutto ciò la folla, numerosa nonostante l'orario (e forse attirata dalle voci sulla donna-spugna) stava bene a distanza, ciarlando, scommettendo e ridendo dei loro amici crollati contro una donna in una gara di bevute...ma ovviamente nessuno osava alzarsi a sfidarla perchè "sarebbe troppo facile" dicevano "lei ha già bevuto tanto, ora è brilla e fa la spaccona". Sono curiosi i metodi che la gente usa per nascondere la paura, no? Ad ogni modo il broker accolse senza batter ciglio la scommessa di Ichirou. Lo do tre a uno...la ragazza ha bevuto già tanto, non reggerà ancora. Strana gente questi di Kumo, no? Donne marinaio che bevono come uomini... Stava commentando, dopo aver intascato i soldi e dato un pezzo di carta scarabocchiata come "ricevuta". Scommetto che là sotto è più dotata di te! Replicò una voce dal fondo, ma quando l'uomo si voltò nessuno osò ridere. Non si rideva mai di chi gestiva la scommessa...potevi finire male.

    Pare sia arrivata qui dopo una tempesta, e ora stanno risistemando la loro nave. Disse un'altro in mezzo alla folla, non troppo lontano da Deveraux. L'uomo al tavolo con lui rispose: Io non so nulla di nessuna tempesta, e dire che seguivo più o meno quella rotta col mio rimorchiatore per cercare la nave di Suna scomparsa. Ed un terzo. Tu non troveresti nemmeno il cesso di casa tua, lo sanno tutti che non sai leggere le mappe! Scoppiò una breve rissa, subito sedata da amici e avventori, mentre la sfida alcoolica proseguiva. L'uomo coi capelli argentati davanti all'otese intanto non sembrava troppo contento di avere compagnia al tavolo. Ma che ne so io? Lasciami in pace...

    Va detto che il poveretto era stato lasciato la sera prima dalla moglie E dall'amante (che per inciso erano poi andate a vivere assieme come una coppia) ed era alla taverna sin dalle quattro del mattino, tracannando lentamente un bicchiere dopo l'altro mentre decideva il modo migliore per ammazzarsi. Tutte uguali le donne...mai mischiare mare e donne...fai solo casino. Mugugnò. Quella là beve e parla come un uomo ma non sa nulla di mare, io lo so...Kumo non sta a quattro giorni di nave...no...una volta ci ero andato con Sadako...e un'altra con Kayano...maledette donne... L'espressione da funerale rendeva evidente come nella sua testa si stessero combattendo i vari propositi di suicidio, con il coma etilico come favorito, al momento.


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    [Una mattina movimentata - Al Porto]

    Il grido aveva attirato un pò di curiosi prima che Atauke potesse fare qualunque cosa. Non erano molti, una mezza dozzina al massimo, e di questi solo due sembravano abbastanza sobri da costituire un problema. Non avrebbe potuto fare a meno di notare una presenza sul tetto poco distante, che sembrava osservare la scena con interesse [La Percezione di Atasuke batte la Furtività di Igoru], ma si trattava di un'informazione periferica, dato che la sua intera attenzione era incentrata sulla ragazza singhiozzante a pochi metri da lui. Non sembrava essersi accorta della sua presenza, almeno fino a quando lui non sbottò, chiedendole cosa fosse successo!

    Lei sussultò improvvisamente, sopresa dalla sua presenza e istintivamente arretrò di qualche passe, guardandosi attorno come per cercare una via di fuga mentre brividi di puro terrore le scuotevano il corpo. Io...io...mi dispiace...non volevo...non pensavo succedesse di nuovo...io... Non oppose resistenza quando lui la toccò, ed anzi sembrò aggrapparsi ferocemente a quel contatto umano, come se la mano calda sulla spalla fosse la cosa più importante in quel momento Atasuke avrebbe potuto notare che oltre lo strano copricapo la ragazza aveva il volto completamente coperto di bende dal naso in su. Come riuscisse a vedere era un mistero, ma i movimenti del volto indicavano che stava proprio fissando Atasuke. Tu...mi puoi aiutare? Sollevò la mano tremante per sfiorare quella di lui. Quegli uomini mi hanno attaccato...e poi Shiromitsu è uscita e...e ha fatto questo. Lo ha fatto...di nuovo...è successo di nuovo... la sua stretta si sarebbe fatta più forte. Ti prego, non so cosa fare..la voce era rotta dal pianto anche se non si poteva scorgere alcuna lacrima oltre i bendaggi.

    Junjun1
    (ignorate la donna in piccolo sulla sinistra nell'immagine)



    Shiromitsu...non può essere fermata... ora dorme ma se mi succede qualcosa potrebbe svegliarsi di nuovo...se arrivano le guardie sarà un disastro...aiutami, ti prego! Afferrò la mano di lui con entrambe le proprie...ma cosa gli stava chiedendo? Di insabbiare tutto? E come avrebbero fatto coi sei testimoni (Shisui incluso)? Devo..devo far sparire tutto o arriveranno le guardie e Shiromitsu attaccherebbe pure loro! Non posso permetterlo, lo capisci? Aiutami ti prego! E come se non bastasse si mise di mezzo l'imprevisto, quel caro vecchio diavolo che si divertiva ad annodare i fili delle storie in maniera inutilmente complicata: ad uno degli uomini che stavano là a fissare sbalorditi il massacro cadde l'occhio su ciò che restava di uno dei malcapitati, nello specifico sul tatuaggio che portava sul polso. EHI! Io conosco quel tatuaggio! A parlare era stato un marinaio rissaiolo senza famiglia nè ambizione, ma che bazzicava i porti in attesa di essere imbarcato con qualche incarico temporaneo...alle porte dei quarantanni era ormai un esperto del porto e di tutte le sue stranezze, nel bene e nel male, e sapeva benissimo con chi era meglio non avere a che fare. Nel caso di Otafuku, uno senza protezione non si doveva mai azzardare a piantar grane a chi portava quel tatuaggio!

    Fuuta il Mangiaratti! Questa cagna ha ammazzato il Mangiaratti! Disse a voce più alta facendo pochi passi avanti mentre gli altri curiosi mormoravano con eccitazione crescente. Va detto che il Mangiaratti non era esattamente uno sconosciuto, tanto che a Konoha erano persino arrivati alcuni rapporti su di lui e su come aggredisse la gente nel porto per derubarla (questo per tacere di ciò che accadeva alle ragazze che gli capitavano a tiro). Un pesce piccolo ma fastidioso (per non parlare del suo odore), che tuttavia non si faceva controllare da nessuno, nemmeno dal Loto o dall'Edera, e si limitava a qualche gola tagliata assieme alla sua piccola banda. Un galantuomo insomma, di cui non sentiremo parlare più dato che era stato letteralmente fatto a pezzi, ma l'eco della sua morte avrbebe potuto correre per il sottobosco di Otafuku, con conseguenze ancora non prevedibili!

    Io dico di prendere la cagna e portarla alla Polizia! Ma quale Polizia, io dico di darle un premio! AHAHAHAHA!!! Mezzi ubriachi, i curiosi facevano baccano, e questo unito alle grida di prima avrebbe attirato molto presto l'attenzione. Cosa? No...io non ho fatto niente! E' stata Shiromitsu, non io! Lasciò Atasuke, arretrando ancora fino a toccare il muro, inzaccherandosi l'abito e continuando a tremare. Io non ho fatto niente...niente... Singhiozzava, anche se ancora una volta non c'erano lacrime, forse bloccate dal bendaggio (o magari la poverina non aveva più gli occhi)

    Pochi minuti ancora e le guardie sarebbero arrivate sul posto...e a quel punto le cose sarebbero potute peggiorare ulteriormente!


    [Una via parallela - Edera e Loto]

    Il barbone non avrebbe dato informazioni di particolare rilievo: la nave era arrivata come dicevano le voci e stava pian piano riparando i danni della tempesta. Per qualche motivo Edera e Loto erano rimasti in disparte ad osservare, senza che nessuno dei due si facesse avanti. Questo, secondo l'informatore, poteva significare che la nave era GIA' sotto la protezione dell'una o dell'altra organizzazione...o magari di nessuna ma, a causa del suo arrivo imprevisto, aveva lasciato i due gruppi sul bordo di un impasse in cui si limitavano ad osservare, pronti ad agire al primo segno di cedimento dell'altro.

    O magari la faccenda era ancora più sinistra...purtroppo nessuno ne sapeva niente, nonostante la nave fosse sulla bocca di tutti.

    Edited by Febh - 1/8/2013, 00:32
     
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