Due persone simili litigano. Qualunque cosa tu faccia lo scopo è vincere!

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    Il Sigillo






    Fu il clone ad aprire la porta, non senza un po’ d’ansia da parte del Colosso, ansia che tuttavia rimase immotivata, com’anche i suoi sotterfugi per evitare le trappole, un percorso sicuro alla fine.
    Entrò nella stanza come richiestogli e preso posto sulla sedia i suoi tre cloni gli si posizionarono dietro a braccia conserte, abbastanza grandi da creare quasi una quinta teatrale di composta serietà.
    Davanti a lui un altro di quei particolari spettacoli che soltanto le persone che gravitavano attorno a lui erano in grado di offrire. Tuttavia non si abbandonò ad una sciorinata di battutine sull’aspetto dell’uomo, limitandosi a tenerle per se.


    Uno scopettone da spazzacamino, sto qua per farsi la pettinatura ogni mattina deve usare uno specchio convesso altrimenti non ci sta tutto.

    Con un sospirò fugò l’ultimo rimasuglio di ironia e rispose all’uomo, continuando a recitare la sua parte, iniziata con il suo timido ingresso.

    Qualcosa di forte per sciogliere un po’ la lingua.

    Disse rapidamente, come se qualcuno avesse fatto forza su un tappo e un eccesso di parole fosse venuto fuori dalla sua bocca, fuoriuscita che terminò subito con un umettata alle labbra.
    Per il regista la scena andava bene, che poi il regista e l’attore coincidessero era solo un dettaglio.
    Buttato giù l’alcolico in pochi, affrettati e abbondanti sorsi poggiò il bicchiere con uno scatto e un sonoro tonfo che tuttavia non lo danneggiò.


    Non è andato tutto per il verso giusto.

    Spiattellò mentre i cloni si dissolvevano, decise che era quello il momento migliore per disfarsi delle copie, l’unico in cui la tensione calava, dopo aver saggiato la relativa calma del suo interlocutore.

    Come giustamente ha detto lei.
    Tuttavia ho qualche piccola informazione riguardo il capo del loto: son sicuro di conoscere il suo vero volto.


    Anche se l’attenzione e la meticolosità con cui si maschera rendono quasi inutile un informazione simile.

    Aggiunse tra se e se.

    Sono venuto qui perché sono fedele all’edera e mi sembrava corretto esporre i risultati della mia missione ad una mente tranquilla che fosse in grado di ottenerne qualcosa di concreto senza avere troppa fretta di eliminarmi.

    Sospirò gravemente.

    Infatti non è corretto dire che la missione è fallita, o meglio, lo è stato nel suo scopo principale, ma ha portato dei frutti.
    Anche se il loto ha deciso di contaminarli.


    Mostrò la lingua che grazie alla henge aveva impresso uno strano tatuaggio.

    È un sigillo, ed è la cosa peggiore che mi sia mai stata impressa.
    Sono arrivato in ritardo perché prima di venire qui sono passato dal nostro sigillatore ma ha detto che era una cosa abbastanza complessa da rilasciare, in quanto ha più di una sicura.


    Attese qualche istante, istanti di vergogna in cui guardava fisso il pavimento.

    Sono stato catturato dopo che un ninja della foglia mi ha messo i bastoni tra le ruote… tuttavia la cosa più grave… è che questo sigillo mi permette di rivelare le informazioni solamente al boss, in caso contrario per me sarà la fine, la fregatura sta nel fatto che il sigillo si attiva come un timer una volta rivelata la sua posizione, se entro lo scadere non comunicherò al boss il necessario morirò io, e al dire del loto mi porterò dietro anche parecchia gente.
    Se il sigillo interagisce in maniera imprevista col chakra altrui si attiva.
    Se rivelo le informazioni alla persona sbagliata si attiva.
    Se il tempo scade il sigillo si attiva.


    Prese ancora qualche secondo.

    Dicono che loro stabiliscono in questo modo la solidità di un gruppo, fiducia reciproca… Io ammetto le mie colpe, voi vi fidate del mio operato, questa è la ragione per cui sono dinnanzi a voi. Un continuo dare e ricevere.

    Dopo quelle parole scivolò giù dalla sedia e protendendo le mani in avanti mentre si inginocchiava iniziò nuovamente a parlare, affannando, in un misto di paura e apprensione.

    Mi perdoni, ho messo in pericolo la sua vita, ma reputo che il mio operato meriti questo rischio momentaneo, decida in fretta cosa fare di me, non voglio rischiare di nuocergli oltre.

    Sciorinò rapidamente quella mezza supplica, mettendo sul tavolo le sue carte.
    Un bluff dalle dimensioni non indifferenti, ma quella era una partita sul filo del rasoio sin dal primo istante
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