Il Fuoco Interiore

Controllo del Sangue I per Kenzaru

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  1. ¬Chris
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    Il Fuoco Interiore
    VII Post

    Il sorriso dipinto sul mio viso era il frutto di quella sensazione di onnipotenza e, contemporaneamente, di profonda insicurezza. Sentivo un fuoco brillare dentro in me ma il mio timore era di venirne bruciato. Rimasi così a guardare ed ascoltare Livon, mentre, dopo essersi complimentato, mi invitò a sedermi su una sedia fatta di sangue. La guardai piuttosto perplesso e osservai sedersi prima Livon e, dopo aver assaggiato la durezza dei braccioli, mi sedetti a mia volta.
    Poi diede inizio allo spettacolo, mi mostrò cosa fosse possibile fare con il sangue e una sua accurata manipolazione: una fenice cremisi venne plasmata con un movimento della mano e il chakra subito mutò nuovamente, prima in un elefante, poi nave e drago poi una ragazzina. Il vestitino, sempre cremisi, veniva mosso dal vento così come i lunghi capelli di lei, quindi Livon si alzò e le si avvicinò. Le passò un braccio da parte a parte, bucando quella scultura perfetta ma non sporcandosi di sangue, tentò nuovamente colpendola duramente ma questa volta il sangue non si plasmò e rimase duro come il ferro.
    Rimasi sbalordito non solo dalla capacità di Livon nel creare quelle sculture pazzesche, ma più che altro dalla possibilità di riuscire ad aumentare la densità del costrutto aumentandone la durezza.
    Ascoltai quindi le sue istruzioni, avrei dovuto creare uno scettro e una corona con il mio sangue.

    Concentrati, Immagina, Manipola, Realizza.

    Mi accomodai meglio sul trono, tenevo la schiena ben ritta e chiusi gli occhi alla radura che lentamente si lasciava abbracciare dalla sera. Iniziai così a tranquillizzarmi, avrei dovuto far assopire la rabbia che prima mi era esplosa per lasciare spazio alla tranquillità e serenità, decisi così di fare profondi respiri finché non mi sentii più tranquillo, quando il battito cardiaco riprese la sua andatura normale abbracciai il silenzio della radura scordandomi del resto.
    Tenevo quindi gli occhi chiusi e pensai ad uno scettro ed a una corona, decisi che sarebbe stato il mio primo pensiero di corona e scettro quello che avrei provato a riprodurre. La corona era a forma circolare e la sommità era aperta, diverse gemme avrebbe impreziosito il metallo dorato se non si fosse trattato semplicemente del mio sangue. Le estremità si acuminavano portandosi verso l'alto e terminando in una perla perfettamente circolare, la base della corona invece era sottolineata da una striscia di pietre che la ricopriva; alternandosi con pietre di fatture e misure diverse.
    Lo scettro assomigliava di più ad un morningstar, piuttosto che ad un vero scettro da re. Infatti, sebbene fosse una mazza chiodata lunga circa quaranta centimetri culminante con una sfera - che avrà avuto un diametro di 10 centimetri - e ricoperta da spuncioni, era impreziosita dagli intagli che era possibile vedere sul legno/sangue e all'estremità, subito dopo il manico, una grande gemma.
    Ora che avevo ben chiaro cosa modellare, impastai del chakra e lasciai uscire dalla ferita che mi ero provocato in precedenza una discreta quantità di sangue con la quale iniziai a creare la corona. Ebbi qualche difficoltà ma alla fine, colto come liquefare o indurire il sangue, fu abbastanza semplice; dedicai molta attenzione ai particolari, le "gemme" le modellai dando loro una forma il più veritiera possibile. Sorrisi guardando soddisfatto la mia creazione, la sollevai e la l'appoggiai su un bracciolo del trono senza muovere un dito controllandolo con il chakra.
    Era quindi giunto il momento dello scettro, feci uscire altro sangue dalla ferita. Rimasi per un attimo affascinato dal movimento controllato del sangue che iniziava a prendere una forma oblunga e lentamente veniva limato nei particolari, partii dal manico ricreando una forma che avrebbe ricordato una striscia di cuoio arrotolata.
    Guardai le punte che, lentamente, si formavano e per un attimo pensai ai capelli di Toro per somiglianza, sorrisi e tutto andò in fumo. Persi la concentrazione, la corona ritornò liquida ed il sangue cadde a terra mentre riuscii a mantenere lo scettro quasi intatto. Mi era bastato una piccola distrazione per perdere la concentrazione e scordarmi della corona, mandai una maledizione e ripresi il lavoro. Fortunatamente lo scettro non aveva subito molte modifiche, qualche gemma si era liquefatta e dovetti rimetterla in sesto e così per le punte della testa del morning star.
    Questa volta impastai una quantità maggiore di chakra all'interno dello scettro per poterlo tenere allo stato solido mentre dava una forma alla corona, ebbi meno difficoltà a manipolare il sangue. La difficoltà era mantenere contemporaneamente lo scettro così come l'avevo fatto e modellare la corona, si trattava infatti di un diverso utilizzo del chakra e questo rallentava la modellazione del sangue.
    Quando ritenni di avere finito mi alzai e guardai Livon, sospesa in aria tenevo la corona a circa l'altezza del mio torace mentre con la sinistra impugnavo il morning star/scettro, sperai che il mio duro lavoro gli sarebbe andato a genio. Nascosi la fatica con un leggero sorriso e prima di parlare asciugai il sudore che mi imperlava la fronte:

    Ecco quello che mi hai chiesto, spero possa essere di tuo gradimento..


     
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