La riunione del Clan

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. leopolis
        Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    °Pensieri°
    «Dialoghi»

    Poteva mai Etsuko rifiutare un simil incontro?.. Conoscendo l'indole del suo compagno di clan (perché no? magari anche un lontano familiare?), Seinji non aveva avuto alcun he, Seinji aveva dubbio, sul fatto che si sarebbe presentato all'incontro. L'ultima volta che si videro, fu anni e anni addietro, nella Stanza del Mizukage a Kiri. Quel giorno Etsuko aveva perduto al fiducia di Itai Nara, mentre Seinji... beh, Seinji aveva perduto gli occhi, la lingua e un orecchio. Dai ricordi di quella (brutta) giornata, Seinji si ricordava soltanto gli artigli di un uccello, e una sabbia calda-arroventata, dispersa chissà dove, su chissà che isola. Il piano del Mizukage di quel tempo non voleva tanto ammazzare Seinji, quanto farlo soffrire il più possibile, tanto che mai potesse rappresentare ancora una minaccia non "per Kiri" (come lo diceva lui), bensì per il suo titolo di Kage. Tuttavia, vuoi per l'autoconvincimento di Seinji riguardante l'esser parte di una Provvidenza Divina, che come come scopo aveva quello di far ritornare a Kiri la forza di un tempo; vuoi per delle semplicità casualità e degli eventi fortunati; o vuoi perché gettare una Fenice in fin di vita sulla sabbia arroventata (rilasciandola dagli artigli di un'altra Fenice) è una pessima mossa proprio per via del fatto che le Fenici rinascono più forti di prima, ma da quel tempo Seinji non solo aveva ripreso il pieno controllo – sì, grazie a dei ninja criminali, ma pur sempre ninja! - dei suoi occhi, della sua lingua e del suo udito, ma si era allenato per diventare più forte.

    Così, quando Etsuko Akuma raggiunse la cascata trovandoci Seinji seduto dinnanzi a un rotolo di richiamo con sopra cibi e bevande varie, la domanda – o meglio l'affermazione -, si fece avanti da sola: per uno che era morto, Seinji stava anche fin troppo bene.
    «Le Idee non muoiono.» – Rispose Seinji, preparandosi a gustare del gustoso sushi. - «Loro possono sparire, cambiare forma, nascondersi, ma morire... no, mai.»
    Della personalità accesa e irrequieta di cui Etsuko si poteva ricordare nell'Ufficio del Kage, non era rimasto praticamente nulla: viso calmo e sorridente, tono pacato e gentile; sul busto un mantello di colore bianco, senza alcun segno distintivo, lungo fino ai piedi; gli occhi – di un colore rosso-fuoco, e il coprifronte di Kiri sul capo – con una lunga striscia orizzontale, a dichiarare a tutti i presenti, che Seinji non era più un shinobi della Nebbia. Almeno non più per la burocrazia del villaggio, poiché nel suo cuore Seinji sentiva ancora un forte senso di appartenenza al villaggio, nonostante fosse passata non poca acqua dai tempi della sua ultima visita da quelle parti.
    «Cosa aspetti Etsuko? » – Chiese Seinji, alzandosi e abbassando il capo in cenno di saluto al proprio compagni di Clan. - «Do la mia parola ninnja che il cibo qui presente non è affatto avvelenato. » – Sorrise. - «Altrimenti non lo mangerei.»
    Sedutosi di nuovo, il nukenin della nebbia non seppe far di meglio che indicare a Etsuko l'altra parte della tavola (rotolo di richiamo), lanciandogli contro due bacchette completamente uguali, che ovviamente Etsuko avrebbe riconosciuto essere quelle per mangiare.
    «Lo sai anche tu, Etsuko, che i villaggi non muoiono da soli. Quello che fecero a Kiri era tenerla in stato di coma, aggravando il suo stato di salute molto lentamente, con una precisione e accuratezza unica.» – Afferrato un pezzettino del sushi li dinnanzi, Seinji lo fece immergere quasi completamente nel wasabi, per poi tirarlo fuori e gettarselo nella bocca con un gesto solo.
    °Merda... L'ho cucinato di nuovo troppo piccante.°
    Facendo finta che in realtà era un ottimo cuoco e che il cibo era buonissimo (doveva pur mostrarsi abile cuoco agli occhi di un Akuma...), Seinji prese uno dei calici richiamati, e vi versò del vino.
    «Immagino ti stia chiedendo il motivo di quella missiva. Bhe, e cosa se semplicemente mi mancavi e ti ho fatto venire fin qui solo per gustarmi questo cibo in tua compagnia?» – Per un attimo, Seinji distolse lo sguardo dagli occhi dell'altro Akuma, osservando il fantastico panorama dei dintorni: cascata, pesci, alberi, il bel tempo. - «Anche se non nego che è stata la curiosità a spingermi a inviarti quella missiva. Volevo vederti; vedere i progressi che hai fatto e cosa sei diventato. E inoltre, vorrei sapere com'è morto il villaggio, e se, sulle sue ceneri, ci sono ancora i suoi nemici a far festa.»

     
    .
13 replies since 10/8/2014, 22:34   166 views
  Share  
.