[Evento Dinamico] La Scomparsa di Keita

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    Luna nera a Konoha






    Quella di Raizen dopotutto non era una serata così male, prendeva un delizioso freschetto che spirava da chissà dove, un luogo che nel suo rilassaento non aveva la minima intenzione di rintracciare, e stava seduto ad osservare il cielo. Aveva già sentito suonare l'allarme all'ospedale di Konoha ma non se ne era preoccupato visto che aveva taciuto in breve tempo e visto che alla fin fine, aveva di meglio da fare.
    Certo, il tutto poteva avere conclusione migliore se improvvisamente un ombra indistinta non avesse oscurato gran parte del suo raggio visivo facendolo scattare in piedi, a quanto pareva soltanto qualche secondo prima della folla sotto di lui.
    In pochi attimi fu l'inferno, e lui stesso inizialmente, che non sapeva cosa gli stesse cadendo addosso, fu preso da una certa paura e mentre il suo sguardo guizzava da un tetto all'atro in cerca di un appoggio diretto che potesse portarlo nel più breve tempo possibile verso l'esterno, notò che i tetti si riempivano di sagome. La prima, quasi come un baluardo, vi si stagliò immobile e in poco tempo si diede da fare, un appartenente del clan fondatore di Konoha, ma di certo non difendeva bene la sua patria, un attacco che per quanto massiccio risultò inefficace, come lo furono i successivi.
    Nonostante l'apparenza anche i ninja sembravano inermi contro quella "cosa".
    La priorità in quel momento non fu più la fuga, bensì limitare il danno, la possibilità c'era e il ninja che aveva attaccato per primo sicuramente sapeva il fatto suo.
    Non restava che precipitarsi verso di lui.


    Raizen.

    Annunciò il suo nome con tono fermo e deciso anzichè salutare, dopotutto la situazione era abbastanza rischiosa da mettere da parte la cortesia.

    Non ho molto in più dei ninja che sotto di noi si stanno dannando per fermare quella roba, ma tu di sicuro ne sai più di noi visto cosa sei riuscito a fare a quella... Cosa, ma preparati perché il primo round era penoso, e il secondo deve essere decisivo.

    Qualsiasi cosa fosse quella cupola era certo che non fosse un pezzo di terra c'erano ben poche persone in grado di tirare su una simile struttura che a questo punto non poteva che essere chakra.
    E visto che aveva visto ben poche tecniche ma soprattutto persone in grado di compiere simili imprese era intuibile che per qualche ragione qualcuno volesse sigillare il villaggio dall'interno verso l'esterno.
    Tecnica o sigillo che fosse gran parte della sua solidità era dovuta molto probabilmente all'equilibrio e al punto in cui riceveva il chakra.
    Se questo veniva dal centro era molto probabile che l'apice della cupola fosse la parte più resistente, contrapporgli solo una guglia non sarebbe bastato a distruggerla, come il jonin aveva mostrato, seppur il suo attacco potesse essere apportato con maggiore efficacia.


    Ne ho viste tante di quelle GABBIE

    Ne ho viste tante di quelle GABBIE



    Da solo non puoi nulla contro quel TAPPO

    Da solo non puoi nulla contro quel TAPPO



    Ma per quelle così è necessario il POTERE

    Ma per quelle così è necessario il POTERE



    Deliziosa voce baritona, posata e ben più nobile , nessuno potè udirla mentre dai meandri della mente di Raizen strisciava in superficie scaldandogli la schiena con quella sua promessa di folle onnipotenza, tuttavia la parola onnipotenza per quanto piacesse al Colosso si portava sempre appresso "folle" e a meno di restare senza alcuna carta in mano non era proprio il caso di fare quella scommessa.

    Sei Accidioso...

    Sei timido...



    chissà cosa penserà

    chissà cosa penserà



    la tua patria

    la tua patria



    Insisteva, e pur senza vederla Raizen sapeva come passava la sua lunga attesa: stesa, rilassata, ad attendere il momento propizio a braccia conserte, mentre la sua aura si spegneva in una lontana risata, dopo aver lasciato li quell’invito così galante e lussurioso.
    Ma gli occhi rossi del Colosso non esitarono, doveva organizzare un offensiva più efficiente a quella cupola.
    Doveva inclinarla per minarne l'equilibrio, e dopo colpirla nel punto che maggiormente si innalzava dal terreno, o che comunque presentava meno densità, se nulla fosse variato dopo lo squilibrio allora quella era un emanazione di chakra solido e sarebbe stato possibile infrangerla al pari di un materiale e non deformarne la struttura da cui attingeva energie per costituirsi, e se contro quella gigantesca emanazione era possibile far qualcosa l’attacco avrebbe funzionato, in caso contrario si sarebbero rintracciati i creatori lungo il perimetro della stessa.
    La prima cosa da fare era guadagnare una postazione elevata.


    Shinobi, ho in mente un piano, cerca di seguire le istruzioni, non le ripeterò due volte.
    Non ce ne sarebbe il tempo.


    La seconda era sfruttare una cassa toracica di dimensioni inusuali per avere un po’ di quella potenza vocale che solo un Colosso poteva vantare.

    BRANCO DI SPAURITI SHINOBI!
    STATE ATTACCANDO CON LA STESSA COORDINAZIONE DI UNA GALLINA SENZA TESTA.
    TRA QUALCHE ISTANTE SI INNALZERA’ DAL TERRENO UNA GIGANTESCA SPINA DI LEGNO, PUNTERA’ ALL’APICE DELLA CUPOLA, POCO PRIMA CHE LEGNO E CUPOLA SI SCONTRINO QUELLI PRESENTI A NORD DELLA VIA PRINCIPALE BERSAGLIERANNO LA CUPOLA CON TECNICHE DI FUOCO, QUELLI PRESENTI A SUD QUALCHE ISTANTE DOPO FARANNO LA STESSA COSA CON LE TECNICHE DI VENTO IN MODO CHE LA POTENZA SI SOMMI ALLE PRIME. PASSATE PAROLA CHE A NESSUNO RESTINO LE MANI IMMOBILI!
    INIZIATE A RADUNARVI SOTTO AI RESTI DEL PUGNO!


    Si voltò nuovamente dal senju.

    Hai capito che devi fare?
    Una spina robusta come il primo pugno, ma appuntita, usa la massa che formava il pugno per dare una base più solida, impaleremo letteralmente la cupola dopo averla ammorbidita con le tecniche, in un lasso di tempo troppo breve perché possa rigenerarsi.


    Se la prima volta il braccio aveva frenato la discesa della cupola voleva dire che aveva sufficiente forza sa sostenerla per un attimo e quindi anche per forarla se aveva la giusta forma

    Se quella merda si apre nel centro per farsi penetrare crea altri rami e falli crescere fino a creparla, le radici spezzano le rocce, spezzeranno anche la cupola.
    Prega nuovamente.


    Disse riferendosi alla particolare posizione delle mani assunta dal ninja.

    E prega anche che funzioni.

    Mentre parlava venne creato un suo clone.

    Io coordinerò gli attacchi da sotto.

    E così fece, mandò il clone a nord mentre lui andava a sud, quando il momento sarebbe giunto sarebbe stato il clone a dare il segnale per far partire le tecniche di fuoco, per poi disfarsi una volta che queste fossero partite in modo da far sapere a Raizen il momento preciso del loro lancio.
    Pochi istanti dopo partirono, sotto segnale di Raizen, le tecniche di vento.
    La cupola era lontana, ma la spina recuperava strada, forse dando possibilità per un terzo attacco.
    Non restava che pregare, o bestemmiare se non avesse funzionato, e visto quanto il Colosso era propenso alle preghiere probabilmente si sarebbe dedicato con singolare passione solamente alla seconda delle ipotesi.




    Ferite //
    Chakra 97 su 100 bassi


    Edited by F e n i x - 17/9/2014, 12:09
     
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