Kurohai

La fiamma della conoscenza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    La bocca dell' Inferno







    C’erano occasioni in cui il Colosso rimaneva lievemente stranito dalle risposte che gli davano gli altri… umani. Si, umani, in quei casi riusciva persino a sentirsi di una specie diversa.

    Non esiste nulla che non si possa imparare.

    Obiettò con tono serio, quasi come se da quelle parole volesse rivelarsi un intenzione, una volontà ferrea.
    Quella che Itai chiamava casa era ormai un rudere, ma nonostante tutto pareva che per il kiriano avesse ancora qualche segreto da nascondere.

    Io lo salvo, e dopo quel ringraziamento stiracchiato dimostra il suo attaccamento al dono della vita che gli ho fatto buttandosi di sotto come un suicida, se per errore sbagliasse qualche calcolo vi avverto che non raccatterò un solo cucchiaino del suo corpo.
    Mah.


    Osservò Raizen mentre Itai prendeva velocità durante la sua caduta.
    La gita durò poco, giusto il tempo per Itai di prendere le sue cartacce e per Raizen di fare qualche provvista di cibo per entrambi.

    Immagino avrai fame no?

    Gli chiese mentre gli passava un sacchetto con del ramen e qualche pezzo di carne alla griglia, le due cose non si conciliavano poi troppo bene, ma per Raizen non esisteva odore più invitante della carne alla griglia. Grassa al punto giusto e con quelle parti appena bruciate che insieme alla fragranza della brace davano alla carne quel tocco leggerissimo di affumicato che nessun’altra pietanza poteva superare, questa volta la scelta ricadde in un bel pezzo di manzo, “lievemente” più grande per il fedelissimo della foglia.

    Direi che si può partire, se i nostri compagni fossero in grado di sfamarsi con una porzione di questa roba avrei provveduto anche a loro, ma temo che non abbiano porzioni per Kaminari o Yohan nel bugicattolo in centro, mentre per Sojobo questa roba ha così poco alcool che sarebbe come servirgli acqua.

    Sali quindi sul dorso di Kaminari e ripartirono nuovamente.


    Kurohai.
    Un isoletta nel nulla più totale abitata da una manciata di persone di cui al Colosso importava ben poco.
    Kurohai: se l’inferno aveva un entrata stava li.
    Fu all’avvicinarsi di Kaminari che qualcosa di inconsueto successe: il vulcano, silenzioso fino a quel momento, tuonò scuotendo la terra, una singola volta come se avvisasse.

    Ra-ra-RAIZEN!
    Devo devodevo lasciarti qui!
    Non posso procedere oltre!


    Va bene Kaminari, vai pure, mi darà uno strappo Yogan visto che non è nelle mie abitudini lanciarmi come un razzo da queste altezze.

    Il drago non mostrò paura, parlare rapidamente era infatti nella sua natura, come se quelle scariche elettriche che lo pervadevano ogni tanto andassero a toccargli qualche neurone facendolo andare troppo veloce.
    Arrivare a Kurohai non era mai troppo piacevole il vulcano perennemente attivo spandeva nuvole nere che precipitavano di continuo quella cenere che rendeva la terra nera ma estremamente fertile, anche se solo grazie all’intervento dell’uomo quell’ambiente poteva essere domato, senza di essi la cenere si depositava sulle foglie, soffocando letteralmente le piante e bruciando qualsiasi cosa cercasse di crescere in quel luogo.
    L’isola era poco più che uno sputo di terra intorno al gigantesco vulcano, e ciò che stupiva il Colosso era il coraggio delle persone che ci abitavano, se mai quel monte di fuoco avesse deciso di fare sul serio sarebbe stato in grado di carbonizzare le loro vite ed utilizzare la cenere come malta per le fondamenta di una nuova terra. Nonostante tutto vi era qualcosa di estremamente affascinante in quella terra nera e secca striata di quel rosso così vivido, uno spettacolo grandioso che solo in quel luogo poteva ammirarsi in quelle proporzioni, forse anche il rischio contribuiva ad aumentare quel fascino
    Erano ancora abbastanza lontani ma già l’immensa aura di calore iniziava ad essere fastidiosa durante il respiro seccando le labbra e raggrinzendo i polmoni: troppo secca e polverosa.

    Yogan, se non ti dispiace, cerca di stare lievemente più a nord, al momento siamo controvento e non è troppo piacevole per noi.

    Chiese educatamente quel favore in quanto sapeva che genere di rapporto condivideva con Itai, e se ad una richiesta che già di base poteva non essere eseguita ci si aggiungeva la scortesia era probabile che il prossimo posto che avrebbe visitato sarebbe stato il fondo del mare.
    Continuando ad avvicinarsi avrebbero potuto iniziare ad udire la voce della montagna, un susseguirsi di sordi rintocchi che solo corde vocali di granito mosse dal calore potevano produrre, consigliavano di stare alla larga da un luogo così inospitale e sacro, pena la morte.
    Giunti sull’orlo della caldera l’aria era così rarefatta che i due ninja solo grazie al loro fisico perfetto potevano reggere la carenza di ossigeno.

    Fuscello, te la cavi?

    Chiese il Colosso al traditore della foglia, mentre iniziavano la discesa verso la densa lava che sciabordava placida, a causa dei gas che ogni tanto risalivano dalle profondità della terra. Un fenomeno inusuale a cui nulla poteva opporsi, neanche la tenace terra, tutto dopo pochi minuti veniva disciolto e divorato da quel mostro rosso incandescente che nel suo lento e incessante movimento pareva avere vita propria.

    Direi che da qui in avanti posso continuare da solo.

    Disse mentre si calava verso il margine del mare rosso iniziando a sudare copiosamente, da quando stava in quella caldera aveva iniziato a sfruttare al meglio le correnti di vento, imparando a farsi circondare da esse per avere sollievo da quella calura, al momento non riusciva a fare tanto di più, ma tenere lontano il caldo era già qualcosa.
    Per il momento non avanzò, si limitò ad attendere, anche solo il silenzio, come permesso di accesso ad un luogo in cui ben pochi esseri umani potevano poggiare i piedi, rimase sul bordo di quel muro di calore, immobile e tenace come il granito.

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    The place where everything started

    Il viaggio della redenzione



    Non riuscii a sentirmi emozionato quando rividi l'isola a me tanto cara. Ne ero il governante, ma era un titolo poco più che onorifico: i cittadini gestivano tutto per conto loro, l'avevano fatto dai tempi del primo Haishikken, l'avrebbero fatto anche ai tempi del terzo, quarto e quinto. Potevo proteggerli quando si presentava una minaccia ma dopo aver ucciso Enma in pratica Kurohai era al sicuro. Il Villaggio Nuovo era stato ricostruito, abitato nuovamente, le mura ricostruite e le armi imbracciate. Kurohai era una macchia nera nella grande mappa di inchiostro, una minuscola macchiolina insignificante e a nessuno sarebbe più importato di mettere le mani su mezza isola (perché l'altra metà era puro inferno).



    Yogan si avvicinò al cratere del monte Gekido. Era da molto che non lo visitavo, e dovevo dire che mi mancava davvero poco: se c'era un posto che voleva dire "inospitale" sicuramente era quello. Raizen calò giù dalla dragonessa, apostrofandomi con "fruscello" e fore non aveva tutti i torti. Ero magro ed indebolito, ma vivo e pronto a tornare alla mia vita di prima. Non appena posai i piedi sulla terra bollente del monta Gekido mi morsi un dito ed effettuai la tecnica del richiamo. Erano passati alcuni giorni e Sojobo doveva essere tornato da Kiri ed ero ansioso di sapere notizie in merito. Allora Sojobo... notizie da Kiri? Cos'ha detto il Daimyo.. Ayame..? la situazione era definibile "di merda". Per venti mesi c'era stato un falso Mizukage a regnare su Kiri, e sopratutto c'era stato un altro me in casa mia, nel mio letto, ad allevare le mie bambine. Il Daimyo era abbastanza sconvolto, ma è felice che tu sia riuscito a liberarti Credo di dover un grosso favore a Raizen Hai avuto la forza di far sapere un bel po' di cose, nonostante ciò che ti facevano. In ogni caso, la tua posizione sarà discussa quando tornerai a Kiri. Fino a quel momento non c'è un Mizukage, potrebbe non esserci nemmeno quando torni.. per cui non far tardi. aggrottai le sopracciglia Ed un consigliere? Hou.. come diavolo si chiama? Nessuno Itai. A Kiri per ora non c'è nessuno ad occupare qualsiasi carica di comando militare. Per quanto riguarda Ayame... è sconvolta, come credevi che la prendesse? Parecchio sconvolta. La tua copia era del tutto identica a te, in ogni particolare e non parlo dolo di fisico si batté una mano sulla testa Pensava come avresti pensato tu, agiva come avresti agito tu, aveva il tuo stesso chakra ed in qualche occasione ha persino dimostrato di poter usare il chakra di Kaku il tengu mi guardò seriamente Ayame sta bene, perché non avrebbe mai potuto farle del male perché tu non avresti potuto farle del male. Quel clone eri tu, in tutto e per tutto, nemmeno tua moglie ha notato la differenza, nemmeno uno straccio di sensitivo: era un arte raffinata svanita nel momento in cui hai ricominciato ad acquisire le tue facoltà mentali con maggiore consapevolezza ed a tenare di uscire. Ecco perché quella droga, ti stordiva, ti faceva dimenticare tutto, ti imprigionava... Mi imprigionava in un loop di tempo, una finestra che andava tra un pasto e l'altro. Basta che stiano tutti bene Sojobo... il tengu mi posò una mano sulla spalla Kiri non sta bene. La tua copia è stata un Kage pessimo: ha trascurato il villaggio, ha fatto il minimo indispensabile per tenerlo in vita. In ogni caso, ti ho riportato queste.



    Il tengu mi passò un sacco contenente alcuni miei vestiti, tutto il mio equipaggiamento e sopratutto la mia spada. garyua. Afferrai la lama con le dita e la tirai fuori: il metallo cremisi vibrò nell'aria e lasciai che il chakra scorresse al suo interno. le fiamme avvolsero la lama e sentii la mancanza delle lotte con quella lama al mio fianco. Grazie Sojobo dissi ma Sojobo scosse il capo Non ringraziare me, Ayame ha avuto il pensiero. Ha detto testualmente "se dovrai fare il ninja ancora un po' prima di tornare a casa tantovale che tu lo faccia bene" sorrisi, tipico di lei Mi manca dissi a bassa voce, rivolto a me stesso C'è anche una lettera, Itai, nella sacca con l'equipaggiamento. Credo sia tutto, no? Raizen-kun, Togan-chan, a presto. e scomparve.



    Presi la sacca con l'equipaggiamento e cercai, vidi la lettera di Ayame e me la rigirai tra le dita. La rimisi al suo posto senza aprirla: forse non avevo il coraggio di leggere ciò che c'era scritto dentro. Sembravano essere diversi fogli anche. Mi rivolsi a Raizen, ponendo fine a quella malinconia Riguardo a quello che dicevamo qualche giorno fa, Raizen lo guardai dritto negli occhi Non c'è nulla che non può essere imparato, vero. Ma ci sono cose che non possono essere insegnate. Ma voglio rendermi conto di una cosa, voglio parlare a tu per tu con il Bijuu senza troppe cerimonie allungai un pugno verso di lui, tendendolo Avanti, credevi che ci fosse qualche strano rituale? e se lui avesse toccato il mio pugno con il suo i nostri chakra sarebbero entrati in contatto e sarei riuscito a trovare la dimensione spirituale dove risedeva la volpe.


    Allora sei qui? Perché non ti fai vedere...? Credo che sarebbe bello scambiare due parole, non trovi?


    Ero il Jinchuuriki più esperto del continente, avevo spinto il mio legame con Kaku quasi alla perfezione. Raizen mi aveva chiesto un consiglio prima, ma senza parlare con il suo Bijuu non potevo consigliargli nulla. A che punto erano? Il sigillo era ancora integro, ben messo, probabilmente mai aperto. Quel contenimento era già un segno chiaro delle loro divergente non ancora appianate. Ma non ero lì per perdere tempo, ma per iniziare a ripagare il mio debito con Raizen. Certo, trattandosi di un Bijuu, avrei anche potuto peggiorare le cose.

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Un Luogo di Ira Soppressa]

    Fu come se all'improvviso pesanti sbarre metalliche cadessero intorno ai due Jinchuuriki. Non ci fu alcun movimento nel mondo reale, ma quel baratro infinito che era il mondo interiore fu scosso pesantemente mentre i due raggiungevano la sede del sigillo. Sembrava diverso dall'ultima volta che Raizen ci era stato, forse era cambiato qualcosa dentro di lui, o magari la volpe aveva deciso di rimodernare gli interni, per così dire, per accogliere i suoi ospiti.

    Certo, la prigione era sempre là, con il sigillo in piena vista ma le sbarre metalliche sembrava estendersi da quel punto in avanti, circondando anche la stanza dei "visitatori, quasi a dimostrare che, se la volpe era in trappola, in un certo senso lo erano anche loro. Un trucchetto psicologico ovviamente, ma che comunque faceva la sua parte in quell'ambiente terribilmente buio e caldo. Gli occhi della volpe si scorgevano appena, socchiusi nell'ombra della sua gabbia, e parevano roventi come due piccoli soli, crudeli ed inesorabili. Ed il respiro poi era quello che più soffriva in quell'ambiente immaginario: quasi come nel mondo reale, una brezza incandescente strappava via il fiato e l'umidità dalle labbra, graffiando gli occhi e la gola come se la cenere del vulcano occupasse ogni più piccolo anfratto

    Ma bene. Vedo che sei venuto con un amico...quello che tiene schiavo mio fratello.

    Ottimo. Dovrò fare gli onori di casa.

    Vuoi forse dimostrarmi che prima o poi mi metterai un guinzaglio?

    Sei Ridicolo.



    evil_kyuubi_wants_out_by_ZenOkami



    Il tono di voce del Kyubi era molto meno altisonante del passato. Non c'era quello strano riverbero che quasi sembrava una seconda voce. Non c'era l'aria che tremolava ad ogni sillaba, quasi terrorizzata dalle vocali. Non c'erano le raffiche di violenza ed odio che come adrenalina si scatenavano per quella stanza, quasi fosse il ventre di un essere vivente. No, era una voce possente ma quasi calma, appena un poco minacciosa, il minimo sindacale, mentre la figura avvolta dalla semioscurità muoveva pigramente le sue code.

    Ma dimmi, visto che sei qui e sei in vena di conversare...dove mi hai portato, piccolo sacco di interiora e sterco utile solo a scarrozzarmi?



    Sarcasmo ed ironia invece che grida furiose, minacce ed aggressioni. Che fosse una nuova strategia della volpe a nove code per sottomettere il suo portatore? Una nuova trappola? O forse non poteva agire a quel modo in presenza di un secondo Jinchuuriki nel suo mondo? Ad ogni modo la volpe si alzò, una sagoma nera con fin troppe code che, elegante e massiccia al contempo, avanzò lentamente fino al limitare di quelle sbarre, aumentando il calore che irradiava. Il pelo fulvo appariva in parte cosparso di una fine polvere grigia, come la cenere del vulcano su cui si trovavano.

    Un luogo pieno di odio. Odio, Ira. Moltissima Ira, a malapena soppressa. Sentimenti che capisco. Sentimenti che qualcuno ha messo a dormire per troppo tempo. Vuoi forse scatenarli di nuovo? Vuoi che me ne nutra per diventare più forte? Non saresti il primo a cercare di farlo...



    Amarezza. Era amarezza quella percepita appena nell'ultima frase? In ogni caso la volpe portò lentamente lo sguardo su Itai, digrignando i denti e lasciando che uno sbuffo di chakra incandescente fuoriesca tra un dente e l'altro. Si sollevò sulle zampe posteriori appoggiandosi alla gabbia con le anteriori: in quella posa sembrava ancora più imponente ed aggressiva, mentre ringhiava sommessamente, eppure vederla là con le sbarre a limitare le sue azioni ispirava quasi un moto di pietà per una creatura tanto maestosa limitata in un luogo del genere. Pietà per un mostro distruttore, per quanto strano potesse sembrare.

    Cosa credi di fare in questo mondo? Io ed il mio carceriere siamo gli unici a poterlo abitare. Non crederai forse di essere come quel ridicolo cantante di tanti anni fa, voglio sperare?



    [All'esterno]

    Il vulcano borbottava appena, quasi pigro dopo quei primi rauchi inni che avevano accolto l'arrivo dei ninja. Yogan avrebbe sentito un suono non molto distante...era uno strumento musicale di qualche genere, forse uno strumento a corda, e sembrava provenire dal cratere principale della montagna, alcuni metri più in alto. Cosa poteva essere? Lo aveva percepito altre volte, ed era qualcosa di estremamente piacevole al suo ricordo, eppure da quando era nata non aveva mai udito nulla di simile...come spiegare una simile sensazione? Doveva avvicinarsi da sola per scoprirlo? O attendere che Itai e Raizen terminassero quel poco ortodosso rituale?

    Se non avesse fatto nulla, dopo circa cinque minuti il suono si sarebbe esaurito da solo, divorato da quell'orchestra infernale che erano i lamenti del monte Gekido.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Due Gabbie

    Quattro prigionieri







    Il Colosso toccò il pugno di Itai con una faccia eloquente che non faceva segreto dei suoi pensieri.

    Ma guarda te che cose da ricchioni mi fa fare sto qua, tra un paio di secondi scommetto mi farà tingere i capelli di quel suo stesso biondo piscio scommetto.

    Il contatto funzionò, e questa volta erano in due a cadere dentro il mondo interiore di Raizen, era pronto a vantarsi del distruttivo fascino che avrebbero dovuto trovare il quel luogo, ma a quanto pareva la volpe aveva fatto piazza pulita, e i due, rallentando poco prima vennero raggiunti da delle sbarre che si piantarono insieme al loro, creando quella recinzione che sigillava la volpe ma al contempo pareva imprigionare anche loro.

    Oh! E chi l’avrebbe detto!
    Anche tu impari! Pare che continuare ad interrogarmi sul controsenso della tua forma da volpe, comunemente un animale dotato di astuzia e ingegno, sia diventata inutile!


    Sbuffò in maniera soddisfatta, quasi fosse orgoglioso.

    Ei Itai, Itai!
    La senti?
    Ste cose le ha imparate da me!


    Affermò dopo che la volpe gli riservò quel colorito insulto.

    Comunque puoi stare sereno, è stato lui a voler venire qui, non so con quali intenzioni, di certo non l’ho invitato io, ti sembro tipo da pic-nic?

    Come se fosse a casa sua si accomodò, poggiandosi ad una sbarra con la schiena mentre sedeva per terra, salvo immobilizzarsi come un manichino quando la volpe iniziò REALMENTE a dialogare, le parole di poco prima potevano passare come la sua solita ironia, ma quella domanda… la volpe non poneva mai domande. MAI. Diceva a Raizen di essere in vena di chiacchiere, ma era l'esatto opposto.
    Solo dopo qualche secondo il Colosso riuscì a focalizzare meglio sulle parole della volpe.

    Odio e ira?
    Devo essere onesto, non so di cosa parli, sono praticamente appena arrivato in questo luogo con la consapevolezza di non trovarci un pasto caldo ed una coperta davanti al mio film preferito, ma non so niente di questo. Pare che solo tu lo senta, forse a causa della risonanza di sentimenti.


    Poi notò la polvere che sostava sopra il pelo del demone, e visto che in un luogo simile non poteva arrivare della polvere non riuscì a frenarsi dal domandare riguardo ad essa.

    E quella roba che hai addosso cosa è? Non ti sarai mica rotolata nel fango!

    Chiese ironico.

    Comunque no, non voglio nutrirti dell’odio di questo posto, non di mia spontanea volontà, ma… se tu desiderassi essere ancora più forte di quanto già non sei… beh, dammi le indicazioni e le seguirò, ovvio, non devono comportare il tuo rilascio, e non chiamarmi carceriere, ti ho già spiegato le nostre posizioni, da questo nuovo arredamento pensavo che l’avessi già capito, no?

    Parlava con la volpe come poteva parlare ad un suo pari, cosa azzardata, ma dopotutto erano al sicuro e la volpe pareva essere abbastanza serena, se si voleva dialogare era quello l’unico momento in cui farlo. Mentre disquisiva l’ambiente intorno a loro mutò, per sua volontà, cambiando totalmente e… facendo comparire un unico piccolo sasso affianco al Colosso, che dapprima vi giocò qualche secondo poi lo lanciò sulla testa di Itai, facendolo rimbalzare fin dentro la gabbia della volpe, un discreto tiro, ed un discreto dolore per Itai.

    Beh? Non ti si sarà seccata la lingua, sputa il rospo.

    Disse mentre voltandosi sorrise in direzione della volpe, che il suo fosse un sorriso complice o di sfida verso il demone stava al demone stesso deciderlo.

     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    The demons inside us

    Le verità nascoste da troppo tempo



    Quel posto faceva schifo. Non dissi nulla, limitandomi ad osservare ed ascoltare la furia cieca e piena di rancore soppresso del Kyuubi. Così potente, maestoso eppure così imbrigliato nella sua sfiducia da essere solo uno tra i tanti! La volpa parlò e Raizen rispondeva a tono, un esercizio fatto anche da me, anni prima, senza alcun risultato. Non era quello il modo di trattare con il proprio Bijuu ma fui ben attento dal dirglielo: il rapporto andava costruito, non insegnato, poiché solo il lavoro donava la forza e solo la forza poteva tenere saldo quel legame. Un esercizio preconfezionato avrebbe creato falsi legami, deboli e corruttibili, che la Volpe a Nove Code avrebbe potuto sfruttare senza problemi per liberarsi ed uccidere Raizen. Ilq uale, gentilmente, fece per lanciarmi un sasso ed io, altrettanto gentilmente, glie lo polverizzai con una coda di chakra che comparve all'improvviso Non è gentile colpire alle spalle gli ospiti. dissi liquidando la questione, facendo sparire il manto e la coda di chakra. Sentii il Nanabi ringhiare dentro di me, come se qualcosa lo preoccupasse. Non ho schiavo nessuno, Kyuubi dissi semplicemente, senza durezza nella voce E non so a che cantante ti riferisci, ma non preoccuparti, non intendo abitare dentro Raizen più il necessario per farti una domanda...



    Senza timore mi avvicinai alla gabbia, fino quasi a poter toccare le sbarre se avessi allungato una mano e fissai la volpe dritta in uno dei suoi occhi Tempo fa, quando ho rimosso il sigillo del demone per strappare via il chakra a Kaku, ho incontrato una delle sue precedenti Jinchuuriki. Mentre mi parlava mi è parso che stesse per chiamare Kaku con un altro nome dissi poi socchiusi gli occhi Non è che ci abbia pensato molto da allora, non ho mai avuto molto tempo per badarci, ma adesso questa cosa mi torna in mente sempre più spesso, Kyuubi. Ma Kaku è testardo, ce l'ha ancora con me e rifiuta qualsiasi invito ad uscire dal palazzo in cui si è rinchiuso... inoltre mi guardai le mani I miei Doton, sono spariti. Dipendevano tutti da lui, ed ora non riesco più ad usarne uno, come se mi impedisse di usarli il mio tono era pensieroso ma rialzai lo sguardo sulla volpe Te lo chiedo per favore, se ritieni di doverlo fare, se ti va... ADESSO BASTA!



    Alla fine era successo. Quella continua provocazione aveva spinto Kaku ad uscire dalla sua tana, a percadere il mio corpo con il suo chakra, a inviarlo nella dimensione spirituale di Kaku ed infine a comparire. La gigantesca Lince a Sette Code mi comparve alle spalle, sovrastando sia me che Raizen. Se avesse voluto avrebbe potuto schiacciarci con una zampa, ma era ben attento a non fare una cosa del genere: eravamo solo un po' di chakra, niente di quello che avrebbe potuto fare poteva realmente ledere chicchessia. Kaku? la lince mi ringhiò furiosamente, ed io mi accigliai NON CHIAMARMI CON QUELLO STUPIDO NOME CHE MI AVETE AFFIBBIATO VOI UMANI! dopo quello sfogo parve un attimo calmarsi e si rivolse al Kyuubi Questo moccioso ti voleva usare per attirarmi allo scoperto disse indicandomi Ti sbagli, io volevo risposte, visto che tu ti rifiutavi di darmele. dissi seccamente Eppure ho l'impressione che tu debba dirmi qualcosa, e dopo la bellezza di sei anni che ci sopportiamo è anche ora di smetterla con i segreti mi voltai verso la lince la quale aveva uno sguardo irritato, ma serio allo stesso tempo Ma è qualcosa di cui voglio parlarne da soli... ho capito l'antifona, non avrei dovuto chiedere al Kyuubi i fatti tuoi, scusa Scusa un paio di code, Itai disse il Bijuu Non dirgli nulla K... Kyubi ma si fermò, fissando le sbarre Hai capito. avevo notato che si era interrotto prima di pronunciare qualcosa, immaginai il motivo.



    La Lince sparì com'era venuta. Credo di dover fare una chiacchierata con lui dosso riferendomi al Sette Code Per ciò che mi avevi chiesto Raizen, ho visto abbastanza. mi volsi verso il Kyuubi E' stato un onore dissi tranquillamente. La sua ira non poteva scalfirmi. Il suo odio non poteva ferirmi. La sua furia non poteva avvelenarmi: erano tutte cose che avevo già sconfitto e lui, il Kyuubi, quello avrebbe potuto percepirlo. Avrebbe potuto percepire la serenità del mio animo e la serenità quasi innaturale che provavo al suo cospetto, come se dinanzi alla più potente arma del mondo non fosse affatto intimorito.



    Perché non lo ero affatto. Avevo smesso da anni di considerare i Bijuu delle armi dopotutto... solo che questo, il Sette Code, ancora non l'aveva compreso. Cosa gli era successo? Qual'era il peccato di Mikoto?






    Fuori da quel trambusto Yogan riposava tranquillamente. Si sentiva molto più tranquilla ora che ero al sicuro e l'inquietudine dei giorni passati era sparita. All'improvviso però il suo orecchio fu colpito da un suono. Dolce, rassicurante, che evocava in lei antichi ricordi, ancestrali memorie di altre vite ed in ognuna di essere quella melodia pareva significare solo pace, tranquillità e felicità. Così, attirata dal suono sollevò il suo immenso corpo dal suolo e levitando come un drago e sinuosa come un serpente si diresse verso la fonte del suono, incuriosita. Cos'era?

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Nel Mondo Interiore]

    No, non sei un cantante...decisamente il Nanabi ti avrebbe ucciso molto prima che tu iniziassi a usare gli Enka con quell'assurda cadenza musicale.

    Nessun sigillo lo avrebbe potuto fermare.


    Uno sbuffo incandescente fuoriuscì dalle zann della volpe, quasi una piccola risata per chissà quale ricordo, ma fu rapida a riprendere compostezza, fissando i suoi occhi di brace sui due visitatori di quella prigione.

    Ma resta il fatto che è un tuo schiavo. Io riesco a vedere la prigione in cui lo hai confinato. Un palazzo sotterraneo ed una grotta. Ironico che, tra tutti noi, proprio lui si sia rifugiato nel sottosuolo....anche se rinchiudersi in un bozzolo è quantomeno appropriato, anche se a forma di palazzo.

    Raizen chiese di rimando, in quella che forse era la prima conversazione diversa da un semplice litigio tra i due. La volpe voltò appena la testa di lato, appiattendo le orecchie sulla testa e chiudendo gli occhi, quasi fosse irritata da tutti quei discorsi.

    Ora capisco. Sono già stato qui, e mi sono già nutrito di parte di quest'odio.

    Aprì un occhio, fissando il suo portatore.

    Desiderio di accumulare ancora più odio e potere? Non c'è niente di più potente di me, non essere ridicolo. Ma se desideri rendermi tanto forte da sbranarti dall'interno allora accomodati: trova la fonte dell'odio e lascia che io lo divori rilasciando il sigillo. Avrai tutto il potere che desideri, come tanti hanno fatto in passato...ma non garantisco che tu resterai vivo dopo tutto questo.

    Inconsueto che il Kyuubi non sfruttasse quest'occasione per liberarsi...avrebbe potuto mentire ed ottenere una speranza di libertà...o forse STAVA mentendo e si trattava di un tranello? In ogni caso non avrebbe parlato più della faccenda, borbottando al più qualcosa di vago sul fatto che anche divorandolo, quell'odio era fin troppo. Poi Itai prese a parlare, ed il suo Bijuu si intromise in quel mondo interiore!
    Quasi sorpresa, la Volpe a Nove code inarcò appena le folte sopracciglia quando il ninja di Kiri tirò in ballo l'evento della sottomissione, tra scontri con Jinchuuriki precedenti, il castello profondo ed ora la scomparsa delle tecniche legate alla terra. Solo un secondo dopo la Volpe avrebbe riso, riconquistando quel tono soprannaturale con cui si era avvicinata a Raizen, quando aveva cercato di ingannarlo, superando il blando sigillo di sangue tracciato dal suo precedente guardiano.

    Il NOME?
    AHAHAHAHAH

    Il NOME?
    AHAHAHAHAH




    Kyuubi_by_PurpleKakashi



    Il nome è potente, piccolo umano. Non crederai che lui vada a spartirlo con chicchessìa. Ho conosciuto questa donna di cui parli, molto, moltissimo tempo fa, e so bene cosa è accaduto. Ma il mio sciocco fratello, che a quanto vedo mi ammira al punto da volermi somigliare, mi chiede il silenzio...ed io non parlerò oltre.

    Kaku ringhiò alla volpe prima di ritirarsi, minaccioso nelle intenzioni, ma di fatto inoffensivo, ed anche se sembrava sul punto di replicare a tono preferì tacere, anche se Raizen avrebbe forse notato il brevissimo sguardo che la creatura gettò al suo Jinchuuriki prima di svanire.

    Ti dico solo questo: L'odio mi da forza ed io lo impugno come fossero fiamme di distruzione. Mio fratello invece preferisce usarlo come una corazza, avvolgendosi per nascondersi a chiunque. Ed è stata quella donna ad usare la sua corazza contro di lui.

    La volpe non avrebbe aggiunto altro, mentre Itai lasciava quel luogo, e forse anche o stesso Raizen, che di fatto poteva andare e venire a suo piacimento, nonostante le sbarre intessute dalla volontà del Bijuu in quel terreno comune alle due menti.


    [Nel Mondo Esterno]

    Itai e Raizen erano ancora nel loro mondo interiore, del tutto inconsapevoli di ciò che accadeva nel mondo esterno, con Yogan che li avrebbe lasciati per allontanarsi (non molto in effetti) in cerca di quel suono tanto tranquillizzante. Risalì fino al cratere, sporgendosi oltre il bordo fumante e trovando infine l'origine di quella melodia: un ragazzo suonava un flauto seduto su una delle isole rocciose sul magma, apparentemente insensibile a quel tremendo calore. Un flauto, dunque, ma le correnti d'aria calda modificavano il suono rendendolo quasi irriconoscibile ed al contempo estremamente gradevole alle orecchie della dragonessa.

    amiboshi_from_fushigi_yuugi-13117



    Lui alzò lo sguardo e le sorrise, continuando a suonare, quasi attirandola. Solo una volta che lei fosse stata ad almeno una decina di metri le avrebbe rivolto la parola, smettendo di suonare. Bentornata amica mia. Ricordi i sogni in cui ci siamo conosciuti? Quei lunghi sogni che sono arrivati prima della tua nascita? In effetti il suo aspetto era assai familiare, così come quella voce calda, sognante. Eri solo un uovo, e non ti ho mai potuta toccare mentre giacevi tra le correnti di magma...ma pur di suonare per te ho imparato a sopportare almeno questo calore.

    La fissò, con gli occhi caldi di lacrime. Sei meravigliosa, proprio come nei sogni...se solo...se solo potessi sfiorarti, anche solo per un attimo... Ed allungò la mano verso di lei, chiedendole appena un secondo, una carezza, un briciolo di realtà nel suo sogno.

    Se Yogan non lo avesse toccato, avrebbe distolto lo sguardo, palesemente affranto, iniziando nuovamente a suonare una melodia assai più triste, tornando a guardarla solo dopo qualche minuto, colmo di malinconia...

    Se Yogan avesse toccato la mano che le veniva tesa, tuttavia, si sarebbe ritrovata avvolta dalle fiamme del vulcano, che sollevandosi dal magma fino al suo corpo la avrebbero pian piano intrappolata, senza possibilità di fuga, mentre un elaborato Fuuinjutsu appositamente creato la avrebbe rimpicciolita sempre di più fino a sigillarla all'interno di una sfera semitrasparente, non più grande di una mela, che il ragazzo avrebbe impugnato soddisfatto. Non temere, non ti farò del male. Ho aspettato anni che tu nascessi, ed alla fine sei stata ceduta ad un altro...ma farò in modo che le cose tornino come dovevano essere.

    Il ragazzo sollevò lo sguardo, con aria di sfida, fin oltre il cratere del vulcano

    Il prossimo passo è la spada.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Il Nome








    Mentre la volpe parlava Raizen sollevò gli occhi al cielo.

    Cioè, quello è chiuso in un palazzo, dentro ad una grotta, e tu ti lamenti di quattro catene e un cancello?
    E guardalo! Non fa neanche storie!
    Secondo me sono arrivati a questa situazione a furia di giocare a incularella.
    E non chiedermi di fare cose simili, sfrutta lui finchè c’è, ma avvertimi che mi giro!


    Disse mentre con faccia lievemente disgustata metteva in dubbio le origini del rapporto tra Itai e il suo demone, nonostante fosse evidente il tono scherzoso.

    Alla fin fine, guarda come si comportano, sembrano due sposini alle strette, lei lo butta fuori dal suo palazzo, e lui sta fuori a struggersi mentre pensa alle sue colpe, chiedendo agli amici di lei dove abbia sbagliato. Ovviamente per palazzo intendo letto.
    Vedi, è pure costretto a venire a chiedere un posto in cui dormire la notte!


    Si fermò un attimo fingendo di riflettere.

    Un mazzo di fiori, ecco cosa ti ci vuole! Con un bel bigliettino scritto a mano, ma con una bella calligrafia.
    E alla prossima un po’ di impegno con i preliminari!


    Ridacchiò facendo continuare la volpe a parlare mentre lui tacque, tornando ad essere quasi una figura di sfondo in quel dialogo, e capendoci poco fino al momento in cui la Volpe non evidenziò al meglio quale fosse il punto focale di quello strano incontro tra jinchuriki e demoni. Pareva che Itai, in una maniera o nell’altra, stesse cercando un modo per ottenere più potere dal suo compagno, attraverso il Nome.

    Il nome? Ah.
    Ne avete uno quindi.
    Anche se Kaku pare avere delle difficoltà di pronuncia.


    Era sinceramente sorpreso, anche se non riuscì a trattenere un filo di ironia.

    Effettivamente era un po’ strano chiamarvi per numero o per razza d’appartenenza.
    Certo, c’è da dire che all’anagrafe non si trova proprio tutto.


    Per quante idiozie si impegnasse a sparare in quel momento pareva comunque che quel nome avesse un valore tutt’altro che indifferente per i biju, ma visto che il potere esprimibile da un jinchuriki era dato quasi esclusivamente dal suo sigillo il nome era evidentemente qualcosa che legava le due entità in una maniera particolare, chissà come.
    Una domanda a cui il Colosso non avrebbe potuto dar risposta, anche perché pareva che la Volpe reputasse quell’argomento parecchio delicato.
    Aspettò che Itai e Kaku svanissero da li per parlare a quattr’occhi con Kyuubi.

    Parlare dice lui… quello è andato dritto dritto a comprare dei fiori, te lo dice Raizen Ikigami.

    Si era alzato per fare una sottospecie di onori di casa quando Itai si spostò per andare all’esterno o solo nel suo subconscio, per cui si mise nuovamente a sedere.

    Onestamente preferivo com’era prima, non tanto per la doppia gabbia, ma l’ambiente mi sembrava più… come dire… a tema.
    Ma almeno sembra che tu abbia capito il mio discorso.
    Non ti chiederò del nome, ho notato che l’argomento è delicato come una bacchetta di cristallo lunga due metri e poi, non so, mi pare sia una cosa che vada guadagnata.


    Fece una piccola pausa.

    Tuttavia, non so quanto della leggenda sia storia, ma se qualcosa lo è diciamo che Kaku, o qualsiasi nome lui abbia, è solo una bestia troppo gonfia con qualche coda di troppo rispetto a te.
    Rispettosamente parlando eh, dopotutto, siete fratelli.
    Venendo al succo.
    Ti hanno diviso, sei stata nutrita di odio.
    Sorge spontanea una domanda: adesso chi sei? Quanti sei? Cosa sei?


    Si grattò la testa.

    So troppo poco di te, ed in questo frangente è rischioso, e non solo per me.
    Io non sono un catalizzatore di odio, ma tu sembra che puoi esserlo, se già sei stato portato qui e pare che tu ne sappia qualcosa.
    Dovresti raccontarmi cos’è successo, ammenochè non vogliamo semplicemente lanciarci verso uno spontaneo suicidio, il che mi ricorda qualcosa di già avvenuto che non vorrei decisamente rifare.


    Potenziare la Volpe cosa voleva dire per Raizen? Al momento non lo sapeva di certo, visto che non sapeva ne la quantità del potenziamento e se questo ci fosse stato, e neanche se lui avesse potuto esprimerlo, certo era che avere più di una volpe in giro per il globo sarebbe stato una cosa scomoda.
    In realtà era infastidito anche dal dover chiedere consigli a quella mezzasega kiriana, soprattutto quando il risultato prodotto fu un nulla di fatto. Ma la risposta alla domanda non era quella, potenziare la volpe per Raizen non era soltanto un capriccio che gli permettesse di poter affermare di essere il più veloce o il più forte, voleva semplicemente essere il primo e l’unico in qualsiasi cosa facesse. E sarebbe stato il primo vero jinchuriki completo degno di tale nome.
    Demone permettendo.

     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Kurohai

    Il catalizzatore dell'odio



    Non risposi a quella inutile, pesante e fastidiosa sparata di frecciatine che Raizen credeva mi avrebbero fatto infuriare. Ai miei occhi il suo tentativo di decifrare il mio rapporto con il Nanabi erano al pari degli inutili tentativi dei bambini di capire il complesso mondo degli adulti. Lui, come un bambino, non aveva affrontato ancora nulla. Mi rivolsi al Kyubi, prima di lasciare quella dimensione. Lui, al contrario di Raizen, era furbo e potente e non mi piaceva che pensasse che le mie intenzioni erano così grette Non avrei mai osato chiederti il nome di tuo fratello, Kyuubi. Volevo solo una risposta per riuscire a parlargli, grazie dissi semplicemente, lasciando poi quella dimensione per tornare nel mondo reale.



    Raizen era lì dinanzi a me e quando anche lui avrebbe aperto gli occhi avrei detto ciò che dovevo. Sei sulla buona strada, Raizen dissi Per la tomba. aggiunsi poi perentorio Tu ed il Kyuubi non siete minimamente vicini. Ti considera un bambino che lo tiene prigioniero contro la sua volontà e tu brami il suo potere come fonte di grandezza lo fissai negli occhi Tu ti credi un gradino sotto gli dei, Raizen, anche io mi sentivo così i primi anni... potente, invincibile. E la sensazione non fa che aumentare dopo, quando acquisisci sempre maggior potere Il Nanabi mi aveva permesso di fare cose straordinarie, come lottare alla pari con il Mizukage da semplice Chunin. La sensazione di grandezza era inebriante, ubriacava più del Saké dei Tengu, ma non era quello il modo di gestire un demone. Non erano solo una fonte di potere. Se continui a bramare solo il potere della Volpe, alla fine diventerai il catalizzatore del suo odio. Quella brama di potere farà crollare le tue difese e lui si impossesserà di te, del tuo corpo e ti schiaccerà come un moscerino. Non diventare la sua valvola di sfogo per la sua rabbia Raizen, nel momento in cui crederai che sia la cosa migliore sarà il momento in cui avrai perso tutto. E non c'è una via per tornare indietro... sai cosa vuol dire essere un Jinchuuriki? mi voltai, dandogli le spalle, fissando il cratere fumante che emanava un tremendo calore Forza del sacrificio umano. Questo vuol dire ciò che siamo, Raizen. Siamo gli aghi della bilancia di questo mondo, e le nostre azioni possono scatenare conflitti e distruggere vite. Cosa serve allora il nostro legame con i Bijuu? non attesi una risposta, tanto sarebbe stata sicuramente poco gradita Riflettici Raizen e capirai cosa devi fare per combattere insieme alla Volpe... la risposta che ho trovato io non andrà bene per te. I miei scopi sono diversi dai tuoi, la mia vita è diversa dalla tua, è il Nanabi non è la Volpe. Ma se diventi il catalizzatore del suo odio, sei morto.



    Così come per il Nanabi, ero convinto che il Kyuubi non era una creatura di puro odio. L'avevo capito riflettendo sul peccato che aveva commesso Mikoto, qualsiasi cosa fosse. I Bijuu erano creature viventi, potenti, millenarie eppure potevano essere ferite e la loro fiducia nel genere umano poteva scemare così come accrescersi a seconda di cosa accadeva. Stava ai Jinchuuriki dimostrarsi degni di loro e farsi accettare come compagni, oppure venire schiacciati dal loro potere.



    Un ruggito, di dolore, scosse qualsiasi cosa. Anche i sassi. Sentii i brividi scuotermi l'anima e senza esitazione estrassi Garyuka dal fodero, brandendola verso la direzione dell'urlo. Yogan! riconoscevo fin troppo bene la voce della dragonessa. E mi sembrava tremendamente in pericolo.

     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Nel Mondo Interiore]

    La Volpe a nove code non replicò alle battute di pessimo gusto di Raizen se non all'ultimo, quando Itai si allontanò da quel mondo interiore. Solo a quel punto avrebbe spezzato il silenzio. Sei il più irritante e disgustoso tra tutti i tuoi predecessori. Ringhiò con un tono basso, tornando ad accoccolarsi sulle zampe anteriori, mentre degnava appena di uno sguardo il suo Jinchuuriki

    Non potresti guadagnare tanto nemmeno se vivessi mille anni. Tagliò corto la Volpe, dimostrando ancora tutta la sua ostilità al suo portatore. E ti sconsiglio di adularmi con parole vuote. Anche se mi è inferiore, mio fratello è comunque infinitamente più importante di qualsiasi essere umano. Perlomeno, di quelli ancora in vita. Battè una zampa sul tereno, provocando una vibrazione che si sarebbe estesa fino a Raizen, quasi facendogli perdere uno o due battiti cardiaci. Io sono il Kyuubi. Nulla di più. Nulla di meno. A te basta solo avere un "destriero", no? Quella parola viene pronunciata con un disgusto estremo, segno che a nulla erano servite le giustificazioni date dal ninja in una precedente conversazione. E non "dovrei" proprio nulla... Anche se se lasciò la frase in sospeso, come se le fosse tornato alla mente qualcosa all'improvviso. ...anche se non hai tutti i torti. Non ci tengo a morire di nuovo in questo luogo maledetto.

    Cambiò appena un pò la sua posizione, prima di raccontare: Qui è successo qualcosa di orribile. Un gruppo di draghi proteggeva gli umani ed era protetto da loro. Poi sono come impazziti, e hanno scatenato la loro furia sull'umanità. Hanno versato tanto di quel sangue che da bianchi sono diventati rossi. Alcuni umani hanno cominciato a combatterli, ed anche i draghi, per quanto forti, iniziavano a perire. Un tuo predecessore venne coinvolto nella lotta ed mi usò per divorare parte di quella furia e di quell'odio che andava crescendo...usando quel momento, alcuni umani legarono la loro mente ai draghi, condividendone la furia e l'odio, ma al contempo restituendo la razionalità a quelle creature. I portatori del legame presero il nome di Ryukishi, se non ricordo male...ma non so cosa accadde in seguito perchè quel mio jinchuuriki venne sopraffatto dal sigillo e fu ucciso prima di liberarsi.

    Le sue ultime parole sono cariche d'ira repressa.

    Vili! Codardi! Traditori!

    Dopo avermi usato mi uccisero, ed ho impiegato quasi trent'anni per assumere nuovamente una forma fisica.





    Piazzò gli occhi iniettati di sangue sul suo portatore.

    Avrei dovuto ucciderli tutti invece di credere alle loro menzogne!

    Dopotutto è quello che voi umani fate sempre...patetici, deboli mortali!





    Con quella frase la volpe interruppe ogni contatto, tanto che la "sua parte" di ambiente interiore cambiò radicalmente, allontanando a centinaia e centinaia di metri il Bijuu dalle sbarre, così che non potesse sentire ciò che Raizen aveva da dire (o almeno fingere molto bene che non fosse così).


    [Nel mondo esterno]

    Il grido di Yogan sparì dopo appena un secondo: una volta sigillata nella sfera non aveva modo di comunicare con l'esterno, fatta eccezione per i suo rapitore che sembrò assai turbato. Ora le nostre menti comunicano...come...come puoi chiamare LUI con tanta angoscia? IO sono nato per te. Tu saresti dovuta nascere per ME. Serrò la presa su quella prigione tascabile. Ma lo capisco...capisco che ti abbia annebbiato il cervello. Non temere però, tutto questo avrà fine. Tutto tornerà come deve, stai tranquilla!

    Se Itai si fosse recato al cratere non avrebbe trovato traccia nè del drago nè del suo rapitore, che certo si era allontanato seguendo qualche sentiero solo a lui noto. Raizen probabilmente a quel punto si sarebbe risvegliato dalla trance del mondo interiore...e restava da vedere cosa fare. Dovevano rivolgersi al villaggio? Cercare Yogan con le loro forze? O recarsi da Ryujin? Molte strade possibili, ma quale affrontare?
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Ignoranza e Consigli

    Come essere un buon jinchuriki








    Raizen fu deluso dalle risposte della Volpe, non tanto emotivamente, ma perché non riusciva a prevedere e scongiurare quell’ostilità così radicata nel suo animo.
    Rimase impassibile mentre la vedeva allontanarsi, ma per quanto scappasse lontano, per quanto la distanza tra lui e il Colosso la rendesse invisibile era impossibile per entrambi scappare dalle parole dell’altro, li dentro non c’era isolamento, si poteva solo fingere di non ascoltare.

    Parliamo onestamente, al presente, perché io dovrei mentirti? Che vantaggi ne avrei?
    Siamo una cosa sola, se ci separassimo uno dei due morirebbe, generalmente sarei io.
    Tu no, tu in un modo o nell’altro torneresti, per cui che vantaggio ne avrei a mentire?
    Riflettici, e se sei incapace di darti una risposta forse è perché non esiste.
    TU odi gli uomini, e stai includendo l’uomo sbagliato tra i tanti che non sopporti, e MAI nemmeno per una volta hai provato ad investire più che una semplice botta ad un cancello troppo solido per scoprire chi avevi di fronte.
    IO non ho MAI mentito, e tu lo sai.
    È che ti rode il culo che sei stata messa nel sacco senza neanche una menzogna.


    Restò qualche secondo in piedi, distante chissà quanto dal suo “inquilino”, in silenzio.

    Vedremo cosa fare con queste informazioni.



    Così la sua immagine perse di consistenza lasciando il Demone a riflettere, solo finchè non avrebbe accettato l’unica compagnia per lui disponibile: uno dei tanti uomini che odiava.
    Ad aspettarlo fuori c’era Itai con un inizio di discorso ad effetto, che sparato a quel modo non potè che far gonfiare le guance di Raizen con una risata trattenuta a stento.

    Io sono cosa?
    Ahahahahah!
    Itai, la tua ignoranza è ben più imponente dei demoni che ci portiamo dentro.
    Credimi.
    Ti darò un piccolo, piccolissimo indizio riguardo il mio carattere e riguardo ciò che mi lega alla volpe.
    Sai quante volte ho usato il suo potere?
    Nessuna.
    Sai grazie a cosa sono arrivato a questo livello?


    Mostrò le mani con una faccia che lasciava ad intendere che fossero quelle il motivo del suo successo, una metafora dentro l’altra che vedeva lui stesso come fautore dalla sua fortuna.

    E non sai nemmeno per quale motivo la volpe sta dentro di me, per cui, vacci piano.
    Per cui, di nuovo, se il tuo intuito fa cilecca affidati all’osservazione e forse potrai comprendere che il mio orgoglio di essere umano è più grande del potere che la volpe potrebbe offrirmi.


    Inspirò a fondo, calmando il tono della voce.

    Ma hai ragione su un punto, non posso vantare un ottimo rapporto, e ci lavorerò, cerco di farlo ma è un po’ come parlare ad un gigantesco muro a cui i tuoi più forti colpi non possono che causare un misero graffietto.
    E SOLO quando questo succede il muro parla e nega l’evidenza dicendo che quel graffietto non esiste, oppure che l’hai nuovamente ferito nel profondo e metterà una pezza d’acciaio in quel graffietto.
    Non è affatto semplice.


    Sospirò.

    Mi vanto di poche cose, tra le quali c’è il mio carattere, anche se antipatico riesce a rendermi abbastanza forte, e non penso che l’odio della volpe possa riuscire ad intaccare il mio guscio. Il suo odio è il suo, e il mio è il mio.

    Il ruggito di Yogan troncò definitivamente il discorso, facendo calare i due nel cratere, soltanto per verificare che il drago era sparito.

    È appena scomparso un drago.
    Ma qui c’è solo un Ryukishi, ne sai qualcosa?


    La sua faccia diceva di no.
    Si vociferava nel mondo medico ninja che uno shinobi leggendario fosse in grado di secernere da particolari ghiandole dentro alla scatola cranica particolari sostanze in grado di incrementare le facoltà fisiche e celebrali dell’individuo per un tempo variabile ed intensità elevatissima.
    Raizen secerneva turpiloqui liquidi.

    Direi… direi che se sei d’accordo è il momento di capire cosa sta succedendo qui dentro.
    Dovremmo… dovremmo provare a contattare i draghi che ancora stanno qui.


    Tratteneva l’ira stretta tra i denti, perdere tempo raramente lo rendeva di buon umore, ma lentamente l’idea di poter trovare uno spiraglio di convenienza in quella situazione stava facendo rientrare i nervi ai loro posti.

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Kurohai

    Ridammi la mia forza!



    Alzai appena un sopracciglio guardando Raizen, poi lasciai perdere. Il suo orgoglio era tale da renderlo cieco anche dinanzi l'evidenza: come poteva essere così sicuro che il potere del Kyuubi fosse inferiore al suo orgoglio di essere umano? Spero che il tuo orgoglio rimanga intatto anche quando capirai cosa vuol dire essere un Jinchuuriki. Ah, non essere sicuro dell tenuta del tuo guscio: sei un uomo, ricordalo. Solo un uomo e se lasci che la volpe continui a provare quell'odio il tuo guscio lo riddurrà il polvere ed il suo odio diventerà il tuo. Non sopravvalutarti quando parli di loro, non farlo mai. dissi solamente. Non aveva che iniziato a grattare la superficie dell'immensità del suo potere. Non stava a me fargli capire quanto era profondo.





    Il cratere era vuoto. Yogan non c'era. Era sparita nel nulla e mi pareva assurdo nemmeno riuscire a sentirla. Con il mio sesto senso la cercai, ma non trovai nulla: le uniche fonti di chakra lì eravamo io, Raizen e Ryujin che era sopito come un enorme serpente, con il corpo maestoso che pareva roccia lavica incandescente. No.. quel grido, era un grido di aiuto... dissi a bassa voce, tanto che Raizen avrebbe potuto appena udire un borbottio Cosa diavolo è successo... dissi a voce più alta.



    Mi rivolsi allora al ninja di Konoha, stringendo l'elsa di Garyuka tra le dita, quasi a volerla sfoderare carico di pura furia. Raizen, Yogan è in pericolo. Non riesco a percepire più il suo chakra ed era qui poco fa. Devo salvarla mi voltai verso l'altra parte dell'enorme cratere dove diversi metri più in basso Ryujin Non posso farlo in queste condizioni! maledissi la prigionia, maledissi il Villaggio della Zanna, maledissi il mio corpo indebolito ed inutile. Ero uno dei ninja più temuti del mondo ed ero ridotto ad uno straccio, incapace persino di aiutare la mia più cara amica!



    Senza dire una parola corsi giù dal pendio, saltando rapidamente verso il basso, fino a ritrovarmi al cospetto di Ryujin, ancora profondamente addormentato. Forse, tra tutti, lui poteva aiutarmi! Ero più che certo che lui sapesse come fare per recuperare la mia forza dopotutto doveva essere stato lui il fautore del jutsu che aveva fatto sì che una enorme quantità del mio chakra finisse in lei accelerando la sua crescita da un piccolo serpentello alla maestosa dragonessa qual'era! Ruijin-sama, svegliati, svegliati ti prego! Yogan è sparita! urlai a pieni polmoni per destare il grande drago. Non aspettai una reazione, avevo come il sospetto che anche da addormentato lui comprendesse Devo salvarla Ryujin-sama, aiutami so che puoi! Rifallo, rifai ciò che feci io con lei, condividi la tua forza con me... devo... caddi in ginocchio, profondamente addolorato. Se lui temeva per il mio legame con la dragonessa, poteva capire quanto fosse saldo, quanto puro e forte fosse il canale che collegava Yogan con me, il suo Ryukishi. Mai l'avrei abbandonata, mai e poi mai! E Ryujin, che teneva a Yogan più di ogni altra cosa, doveva aiutarmi. Devo salvarla Ryujin-sama... devo farlo con le mie forze, è compito mio, ma la prigionia mi ha reso debole. Aiutami, so che puoi, lo so!





    Un terremoto parve scuotere il mio mondo interiore. Perché ti preoccupi così? chiese allora il Nanabi dal suo palazzo nel quale era rinchiuso. Non riuscivo a vedere nulla delle sue fattezze. Perché è mia amica, maledizione, devo salvarla! dissi Amica? Non dirmi cazzate, è un'arma. Un'arma così come lo sono quegli uccellacci, come lo sono io! Voi umani vedete tutto come armi... rimasi in silenzio dopo quelle parole. Poi, piano, mi voltai verso di lui Cosa è successo con Mikoto?



    Quella sarebbe stata la prima delle numerose volte che glie l'avrei chiesto. Volevo saperlo, sapevo che era quella la chiave di tutto quel suo astio nei confronti del genere umano ed era stata Mikoto stesso a dirmelo, anni addietro, mentre affrontavo il Nanabi. Solo se fossi riuscito a comprendere gli errori del passato avrei potuto distruggere quel palazzo che si era creato attorno e fargli capire che dopo tutti quegli anni, dopo tutte le battaglie, avevo smesso di considerarlo come una mera arma. Avevo cercato di farglielo capire anche in passato, quando avevo parlato di voler costruire qualcosa di solido con lui. Quando dentro di me speravo che capisse ed iniziasse ad essere felice anziché astioso; ma il passato e gli errori che si portava dietro erano più pesanti delle parole e solo parole non sarebbero state sufficienti ad abbattere l'ultimo muro che separava la nostra reciproca comprensione.

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Il Vulcano di Kurohai]

    Il maestoso drago dormiva. Le suppliche del giovane ninja non smossero minimamente il suo sonno profondo, la sua immobilità che quasi lo faceva sembrare una semplice roccia e nulla di più. Uno scherzo della vista, un sasso che quasi pareva un drago addormentato, come accade in tante leggende che parlano di mitologici animali nelle ombre della notte e che svaniscono quando al mattino realizzi che sono solo profili di rocce e rami. Eppure Ryujin avrebbe dovuto rispondere, perchè giaceva così, immobile in mezzo ai flutti della lava che emergeva dalle spaccature nel terreno? Possibile che il grande e possente re dei draghi avesse abbandonato così l'uomo con cui aveva stretto un patto? E forse quella scena avrebbe dovuto in qualche modo turbare anche il colosso della foglia: i draghi neri del Sud avevano detto che Ryujin era il guardiano del Tempio Centrale, che supervisionava all'equilibrio tra i quattro clan...cosa ci faceva nel luogo di riposo dei Draghi Rossi?

    Il silenzio era spezzato solo dai fischi della pietra incandescente che ogni tanto si spaccava appena lasciando scivolare un rivolo di vapore bollente, mentre la lava, dal calore quasi insopportabile, gorgogliava come una brodo primordiale, pulsante quasi fosse il cuore del mondo. Ma non erano quelli i suoni importanti: mancavano le parole. Parole di risposta, parole di conforto e di aiuto che certo lo shinobi anelava...parole che non sembravano intenzionate a giungere. Poi qualcosa interruppe quella scena desolante: non si trattava della voce altisonante di un drago, tanto forte da far tremare i visceri quasi fosse un tamburo, no, era una voce umana. Una voce carica di disprezzo e venata da un tono arrogante, ma certamente era una voce umana.

    Vieni a piangere come un poppante? Perdi di vista la persona con cui dovresti condividere il fuoco dell'anima e tutto quello che sai fare è piangere in ginocchio? Sei un patetico sacco di letame. Un uomo si fece avanti, emergendo dalla lava come se fosse stata semplice nebbia. Non poteva essere umano: la sua stazza era comparabile a quella del ninja di Konoha ed il suo volto mostrava due occhi rossi, occhi di drago, mentre sulla sua fronte campeggiava l'ideogramma che rappresenta il vuoto. E' inutile che stai là a guardarmi come un povero imbecille o che preghi di fronte a quel guscio vuoto. Il tono era sprezzante, quasi una cantilena pensata apposta per irritare, ed intanto a passi lenti, camminando sul magma come fosse una strada asfaltata, quel massiccio individuo si affiancò alla testa immobile di Ryujin....solo per sferrarle un pugno tanto forte da far tremare la bocca del vulcano e frantumarla completamente!



    Se avessi pensato che questa stupida reliquia avrebbe attirato dei seccatori inutili come te la avrei distrutta parecchio tempo fa. Sputò a terra, disgustato e nel punto di impatto ci fu una piccola esplosione. No, quello non era un essere umano. Ryujin se ne è andato. Il mondo cambia, e lui gestisce l'equilibrio. Ora l'equilibrio sta tornando e pure lui è tornato dove doveva stare...dopotutto qui ha fatto già abbastanza danni, qui. L'uomo incrociò le braccia davanti al petto, alzando lo sguardo verso le pareti rocciose che lo circondavano (erano dentro la bocca del vulcano in fondo) ed a voce alta si rivolse a Raizen, che era rimasto lassù. Ehi cacasotto, ti piace guardare a quanto sembra, o hai abbastanza palle da avvicinarti a noi? Questa mammoletta avrà bisogno di aiuto per andarsene da qui. Quindi su Itai. Ringrazia di essere il compagno di Yogan o ti avrei sbattuto fuori da qui a calci nel culo. Il volto duro dalle iridi draconiche, carico di disprezzo e disapprovazione, avrebbe seguito il giovane Ryukishi per tutto il tempo.

    Io sono Hibachi.

    E ti sto offrendo una scelta. Yogan è la TUA compagna...questo tuo implorare è patetico, se sei davvero il suo Ryukishi devi occuparti TU di lei, senza piangere in ginocchio in cerca di potere.
    Quindi sbuffò, teatrale. Umani...puah! Puntò quindi una mano verso l'alto, verso le sporgenze di roccia che permettevano di uscire od entrare dal cratere. Vattene e cerca aiuto da altri umani, se davvero ti senti debole. Oppure vai e cerca Yogan da solo. Questa è la scelta che hai davanti. Quindi inclinò appena le labbra in un sorriso sprezzante. Certo, a meno che tu non voglia provare a superarmi per parlare con Jigoku-sama. E iniziò a ridacchiare, come se quella fosse una battuta.

    Non pensare nemmeno per un istante che io possa andarci piano con te, indipendentemente da quello che sei.


    CITAZIONE
    [Il mondo interiore di Itai]

    Non pronunciare mai quel nome.



    Il castello sotterraneo tremò, quasi stesse per crollare e scatenare gli orrori indicibili che conteneva, ma fu solo qualcosa di momentaneo. Come sempre, il chakra strappato al Bijuu aveva l'aspetto di un sole al tramonto proprio oltre quella costruzione dalle porte sigillate e non sembrò minimamente interessato da quell'attimo di furia. Quel Bozzolo, come lo aveva chiamato il Kyuubi, serviva davvero a contenere il demone a sette code, anche se per sua scelta.

    Un frammento di quella strega rimarrà per sempre dentro il mio chakra, avvelenandomi l'esistenza. Tu, che non sai nulla, non devi nemmeno nominarla...avrai anche parte del mio chakra, ma posso sempre cercare di rimprendermelo. Il sole che brilla dietro il mio palazzo prima o poi sarà esaurito, e ti serviranno nuove energie...ed allora l'abisso senza fine della mia disperazione ti divorerà!

    Ma intanto, ad una delle finestre di quella fortezza proibita, una fanciulla dagli abiti candidi salutava il Jinchuuriki da lontano con la mano, mentre un sorriso triste trasformava il suo volto delicato nella più perfetta rappresentazione del rammarico. Mosse le labbra, ma senza parole, ci sarebbe voluta molta attenzione per capire cosa stava dicendo...anche se bisognava comunque ricordare che il quel mondo interiore i suoni, le immagini...tutto non era altro che una manifestazione della volontà.

    Devi...capirlo...da...solo. Ricorda...cosa...avevo...detto...e...cosa...ha...detto...la...Volpe.

    Kaku...non...è...sempre...stato....così.

    Il...mio...peccato...è...l'inganno.


    CITAZIONE
    [Il mondo interiore di Raizen]

    La volpe non avrebbe risposto alle argomentazioni di Raizen, come sempre accadeva quando non era più intenzionata a parlare...vai a capire se fosse perchè punta nel vivo o semplicemente disinteressata alla farneticazioni del suo portatore. Tuttavia divenne incredibilmente tesa e circospetta alla comparsa di quell'uomo col simbolo del Vuoto. Quello non è umano...non pensavo che esistessero ancora draghi capaci di assumere il vostro aspetto senza perdere nemmeno un'oncia delle loro capacità...è una capacità incredibilmente rara.

    Non ti conviene andargli contro...sospetto che le sue fiamme possano arrivare persino qui dentro.

    Ho incontrato uno come lui...quella volta che ti ho raccontato. Non è stato affatto piacevole.
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Anche i demoni sono prudenti








    Mentre Hibachi parlava il Colosso rimase impassibile per un primo momento, salvo riattivare il cervello quando gli venne dato del codardo, facendo una faccia fintamente meravigliata si voltò a guardare dietro ed intorno a se.

    Ah ma quindi dicevi a me?
    Dipende, ogni tanto vedere uno spettacolino simile mi diverte, non è cosa da tutti i giorni vedere una Checca che si accapiglia con una Mammola.
    E visto che mi danno noia i gridolini delle checche isteriche che bisticciano, non volevo interrompere.
    Speriamo tu non abbia fatto male a Mammola.
    Tuttavia…


    Il Colosso si fece quindi più vicino in poche, ampie e rapide falcate per poi stagliarsi di fronte a Hibachi a braccia conserte, fronteggiando la sua strafottenza con la propria.

    Sei l’unico qui attorno che si è fatto vivo, e i tuoi occhi la dicono parecchio lunga sulla faccia squamosa che nascondi dietro a questo muso giallo.

    Ridacchiò.

    Ci sono due possibilità: o sei molto stupido, oltre ad essere checca, e sei sceso quaggiù a farti vanto delle tue palline che usi solo come zip per non cagarti sotto, scommettendo sulla tua giornata fortunata che tutti fossimo come Mammola e scappassimo solo dopo aver ascoltato qualcuna delle tue parole ad effetto.
    Oppure sai che qualcuno dei tuoi verrà a salvare le tue chiappe da scrostacessi quando saremo impegnati a gonfiarti la faccia.
    Ma c’è anche un’altra piccola possibilità.


    Senza disgiungere le braccia lo indicò con l’indice.

    Sei davvero un soggetto speciale in grado di darci filo da torcere.
    E tra voi draghi chi ha abbastanza filo sa anche parecchio di tutto il resto.
    Per cui ora si fa a modo mio.
    Chi sono immagino non ti interessi, ma mi serve sapere TUTTO ciò che vi riguarda, ho bisogno di sapere la verità.
    TU sicuramente sai qualcosa, ma questo Jigoku a cui fai il cane da guardia probabilmente ne sa molto di più.
    Quindi nessuno se ne va da qui.


    Disgiunse le braccia mentre lentamente portava le mani sotto alle vesti e ne estraeva i guanti da combattimento per poi indossarli.

    Ma visto che hai fatto il bello fino ad ora, e che prima mi avete ignorato, facciamo che ciò che mi serve te lo chiedo mentre ti spacco a cazzotti quel culo che hai sopra le spalle.
    Allora, scegli, con quante mani vuoi che ti spacchiamo la faccia?
    Due, o quattro?


    Finì di allacciare i guanti e ne provò l’aderenza facendo scricchiolare la pelle e incurante del fatto che la pausa desse o meno il tempo al drago di rispondere riprese.

    Ah, ovviamente chi resta col culo a terra dovrà ben più di mere risposte al vincitore.
    Allora, ci stai?
    Oppure hai paura di rovinarti lo smalto?



    Nel mentre all’interno il demone disse la sua, attirando l’attenzione di Raizen.

    Lo immaginavo quello sputo e i suoi occhi lasciavano pochi dubbi.
    Ma andargli contro è l’unica possibilità che ho, non dico che son venuto apposta, ma pare che lui sia un rapido lasciapassare.
    Se mi dai una mano al momento opportuno non credo ci saranno grossi problemi.


    Poi, processando ulteriormente ciò che la Volpe aveva detto prese a ridere, non che la sua risata fosse tonante ma di sicuro risuonava sufficientemente forte da arrivare cristallina alle orecchie del demone.

    Tu! Ahaha!
    Proprio tu hai paura? Ahahah!
    Potrei avere la vita eterna e raccontarla ogni secondo che passo a calpestare questo mondo pulcioso ma non mi crederebbe mai anima viva!


    Cercò di sedare le risate, tornando serio.

    Tranquillo cagasotto, me la caverò in un modo o nell’altro.
    CE la caveremo, pardon.
    Se hai bisogno mettiti una stuoina sotto, non vorrei che sporcassi qui dentro, demo che una doccia non mi basterebbe a levarmi la merda da dentro la testa.


    Quasi serio.


     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Breakout

    When everything goes down to the hell


    TbwFNnN



    Quando, esattamente, avrei versato una sola lacrima?





    Angoscia. Di un altro livello ben peggiore rispetto a quella poc'anzi provata. Una pressante sensazione di disturbo sempre più grave e crescente. Raizen, quel drago umanizzato, tutto era semplicemente scomparso in un vortice caotico che distruggeva rapidamente il mio contatto con la realtà, rendendola sempre più sfocata.

    Sfocata. Come le mie sensazioni in quel momento. Impossibili da decifrare, comprendere e mettere in fila in un pensiero logico che porta ad un'azione consequenziale. La definizione di quel turbinio indistinto di rabbia, angoscia, dolore e pura irragionevolezza dinanzi l'atto compiuto ha solo un possibile nome.

    Follia




    Quel sole pieno di energia, forza, vitalità splendeva dinanzi a me. Le parole di Mikoto le avevo ascoltate, le avrei ricordate certamente ma ciò che stava sconvolgendo la mia mente era troppo grande, profondo e potente per poter essere soprresso, troppo radicale per non avere conseguenze dirette persino in quella dimensioni: era come se la mia stessa anima si fosse improvvisamente spezzata, giunta al punto estremo di rottura ben al di là di qualsiasi azione sanatoria delle semplici parole. E la furia che mi scuoteva dal profondo dell'anima divenne pazzia e l'angoscia divenne paranoia e la rabbia divenne violenza ed il sole divenne potere.
    La terra attorno a me prese a tremare scossa in un tumulto di immane potenza e l'immagine calma di me divenne disperata. Non avevo idea se il Sette Code si sarebbe compiaciuto o meno di tutto quello, stava però accadendo. Spiccai un balzo che pareva infinito, mentre tutta la fisica di quel luogo pareva essersi sovvertita alla mia volontà, fatta eccezione per il palazzo del Sette Code sempre lontano ed inaccessibile. Ma non era a lui che miravo: era a quel sole splendente che era il potere.
    Normalmente mi bastava allungare una mano e cogliere una goccia di chakra in quel mare sconfinato ma la follia dell'imprigionato, torturato e debilitato era ben peggiore dell'imprudenza commessa. Quel trattamento subito aveva lasciato tracce e solo in quel momento, messo alle strette per la prima volta me ne rendevo conto. Anzi no! Non me ne rendevo minimamente conto, preso com'ero dall'insaziabile voglia di esaudire le parole di quell'essere che insultandomi non mi aveva concesso di riacquistare i miei poteri. Ed alla fine non fu una goccia di luce a raggiungere il palmo della mia mano, ma fui io stesso a tuffarmi a capofitto nel chakra di Kaku.



    Di Itai non c'era più traccia. L'uomo dopo aver pronunciato quelle parole rimase in ginocchio in silenzio con il volto chinato verso il basso, senza prestare minimamente ascolto alle parole di Raizen. Itai non era lì, ma rifugiato nelle profondità della sua stessa anima, cercando di trovare la via d'uscita dalla selva di foschi pensieri in cui si era perduto. Il Chakra del Demone parve ribollire rosso attorno al suo corpo martoriato, e se questo le stesse rinforzando non era ancora dato saperlo: tuttavia qualcosa stava accadendo e Raizen avrebbe dovuto agire bene perché non c'era altra cosa che quel simulacro abitato da un folle avrebbe fatto col potere col quale stava banchettando. Distruggere.
    Il chakra divenne un mantello e compatto ed impenetrabile ed al posto di due occhi verdi c'erano due globi luminosi senz'anima e pietà: eppure non era finita lì, giacché finalmente il Demone alzò il viso verso l'alto e Raizen avrebbe visto energia accumularsi dinanzi le fauci aperte e formare una sfera nera, compatta e pericolosa [Bijuudama]
    Bijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Se attivata la tecnica speciale, l'utilizzatore può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica di raggio pari a 1,5 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 30 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 50 e può causare Dolore Grave; entro un ha raggio di 9 metri, l'esplosione causerà un di potenza 20 e può causare Dolore Medio. Se attivata tecnica 'Demone' è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Richiede Chakra del Demone III]

    [Da chunin in su]
    che senza una parola, con la sola forza della mia disperazione recapitai la mortifera sfera verso il Nemico a piena velocità
    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità 'Talento', la potenza aumenta di 10.




    Impronta di Chakra [Oscurità] [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene un'impronta di chakra a scelta tra: Fuoco (katon), Acqua (suiton), Terra (doton), Elettricità (raiton), Vento (fuuton), Luce (genjutsu), Oscurità (tecniche derivate) o impronte concesse dalle TS; l'impronta Oscurità non si può sommare o sostituire alle altre categorie. È possibile acquisire fino a 3 volte questa abilità, scegliendo un elemento differente. L'impronta concede un potenziamento alla potenza o efficacia di una tecnica avanzata che sfrutta l'elemento; il bonus è doppio se fronteggia o è combinata ad una tecnica con un elemento debole a quello selezionato. Luce e Oscurità non hanno elementi deboli. Il potenziamento è pari a +10. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Scala di Forza: Fuoco> Vento> Elettricità> Terra> Acqua> Fuoco]

    , allo scopo dichiarato di frantumarlo.





    Breakout

    When everything goes down to the hell


    TbwFNnN



    Quando, esattamente, avrei versato una sola lacrima?





    Angoscia. Di un altro livello ben peggiore rispetto a quella poc'anzi provata. Una pressante sensazione di disturbo sempre più grave e crescente. Raizen, quel drago umanizzato, tutto era semplicemente scomparso in un vortice caotico che distruggeva rapidamente il mio contatto con la realtà, rendendola sempre più sfocata.

    Sfocata. Come le mie sensazioni in quel momento. Impossibili da decifrare, comprendere e mettere in fila in un pensiero logico che porta ad un'azione consequenziale. La definizione di quel turbinio indistinto di rabbia, angoscia, dolore e pura irragionevolezza dinanzi l'atto compiuto ha solo un possibile nome.

    Follia




    Quel sole pieno di energia, forza, vitalità splendeva dinanzi a me. Le parole di Mikoto le avevo ascoltate, le avrei ricordate certamente ma ciò che stava sconvolgendo la mia mente era troppo grande, profondo e potente per poter essere soprresso, troppo radicale per non avere conseguenze dirette persino in quella dimensioni: era come se la mia stessa anima si fosse improvvisamente spezzata, giunta al punto estremo di rottura ben al di là di qualsiasi azione sanatoria delle semplici parole. E la furia che mi scuoteva dal profondo dell'anima divenne pazzia e l'angoscia divenne paranoia e la rabbia divenne violenza ed il sole divenne potere.
    La terra attorno a me prese a tremare scossa in un tumulto di immane potenza e l'immagine calma di me divenne disperata. Non avevo idea se il Sette Code si sarebbe compiaciuto o meno di tutto quello, stava però accadendo. Spiccai un balzo che pareva infinito, mentre tutta la fisica di quel luogo pareva essersi sovvertita alla mia volontà, fatta eccezione per il palazzo del Sette Code sempre lontano ed inaccessibile. Ma non era a lui che miravo: era a quel sole splendente che era il potere.
    Normalmente mi bastava allungare una mano e cogliere una goccia di chakra in quel mare sconfinato ma la follia dell'imprigionato, torturato e debilitato era ben peggiore dell'imprudenza commessa. Quel trattamento subito aveva lasciato tracce e solo in quel momento, messo alle strette per la prima volta me ne rendevo conto. Anzi no! Non me ne rendevo minimamente conto, preso com'ero dall'insaziabile voglia di esaudire le parole di quell'essere che insultandomi non mi aveva concesso di riacquistare i miei poteri. Ed alla fine non fu una goccia di luce a raggiungere il palmo della mia mano, ma fui io stesso a tuffarmi a capofitto nel chakra del Sette Code.



    Di Itai non c'era più traccia. L'uomo dopo aver pronunciato quelle parole rimase in ginocchio in silenzio con il volto chinato verso il basso, senza prestare minimamente ascolto alle parole di Raizen. Itai non era lì, ma rifugiato nelle profondità della sua stessa anima, cercando di trovare la via d'uscita dalla selva di foschi pensieri in cui si era perduto. Il Chakra del Demone parve ribollire rosso attorno al suo corpo martoriato, e se questo le stesse rinforzando non era ancora dato saperlo: tuttavia qualcosa stava accadendo e Raizen avrebbe dovuto agire bene perché non c'era altra cosa che quel simulacro abitato da un folle avrebbe fatto col potere col quale stava banchettando. Distruggere.
    Il chakra divenne un mantello e compatto ed impenetrabile ed al posto di due occhi verdi c'erano due globi luminosi senz'anima e pietà e l'essere compì un rapido balzo all'indietro, allontanandosi dal raggio d'azione di ciò che sarebbe venuto dopo. Non era finita lì, giacché finalmente il Demone alzò il viso verso l'alto e Raizen avrebbe visto energia accumularsi dinanzi le fauci aperte e formare una sfera nera, compatta e pericolosa [Bijuudama]
    Bijuudama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Se attivata la tecnica speciale, l'utilizzatore può accumulare una grossa quantità di chakra compresso e rotante di colore scuro di forma sferica di raggio pari a 1,5 metri, emettendolo subito dopo. Il costrutto esplode a contatto. La gittata è pari a 30 metri, ha velocità pari ad una statistica a scelta dell'utilizzatore. La potenza è pari a 50 e può causare Dolore Grave; entro un ha raggio di 9 metri, l'esplosione causerà un di potenza 20 e può causare Dolore Medio. Se attivata tecnica 'Demone' è possibile incrementare la potenza diretta e dell'esplosione di 30 con un consumo Medio extra.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Richiede Chakra del Demone III]

    [Da chunin in su]
    che senza una parola, con la sola forza della mia disperazione recapitai la mortifera sfera verso il Nemico a piena velocità
    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità 'Talento', la potenza aumenta di 10.




    Impronta di Chakra [Oscurità] [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene un'impronta di chakra a scelta tra: Fuoco (katon), Acqua (suiton), Terra (doton), Elettricità (raiton), Vento (fuuton), Luce (genjutsu), Oscurità (tecniche derivate) o impronte concesse dalle TS; l'impronta Oscurità non si può sommare o sostituire alle altre categorie. È possibile acquisire fino a 3 volte questa abilità, scegliendo un elemento differente. L'impronta concede un potenziamento alla potenza o efficacia di una tecnica avanzata che sfrutta l'elemento; il bonus è doppio se fronteggia o è combinata ad una tecnica con un elemento debole a quello selezionato. Luce e Oscurità non hanno elementi deboli. Il potenziamento è pari a +10. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Scala di Forza: Fuoco> Vento> Elettricità> Terra> Acqua> Fuoco]

    , allo scopo dichiarato di frantumarlo in mille e più pezzi. Non vi era ragionamento in quella mera offensiva, forse pericolosa persino per lo stesso Raizen se si fosse trovato nella linea di tiro. Non ne avevo idea, il vociare del Ninja di Konoha era un farfugliare indistinto in un oceano di urla rabbiose. Eppure poteva essere un'apertura, se avesse saputo sfruttarla.



     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Battaglia nella Bocca del Vulcano]

    Da come parli di checche e mammole ti definirei un esperto. E questa tua fissazione per le palle e le chiappe la dice tutta su quello che vuoi nella vita, frocetto. Hibachi rise sommessamente, divertito da quel ninja tanto sboccato. Tu vuoi risposte perchè sei uno che sa o mi gonfi la faccia? Molto, molto divertente. Che ne dici se invece di vedere quanto tempo impiegano questi miei amici ad arrivare non vieni qui e ti spiego due cosette facili facili su come si puliscono i cessi con la tua faccia? Grazie alla sua peculiare capacità di cambiare aspetto, Hibachi era uno dei pochi ad essere andato nel mondo umano e questo lo aveva esposto a tutta una serie di informazioni non esattamente utili sulla quotidianità e sui modi di dire più volgari. Andava detto che partiva già da un substrato piuttosto irriverente.

    Puoi anche venire qui assieme alla mammoletta, tanto mi è abbastanza chiaro che preferisci tenergli la manina per non piangere mentre vi pesto a sangue e... Aveva sollevato una mano, stringendo il pugno con forza, giusto per sottolineare il punto, quando ecco che Itai reagì in maniera inaspettata, rilasciando una vera e propria ondata di chakra ed istinto omicida. Hibachi aveva un'espressione disgustata.

    Tanto debole da cedere al demone che ospiti. Accettare potere ad ogni costo. Spregevole...ancora mi chiedo per quale fottuto motivo Ryujin abbia consegnato mia figlia ad un simile idiota! Hibachi commentò tra i denti appuntiti, mentre fissava con disgusto il nuovo aspetto di Itai: oscuro e perverso come i sentimenti del demone, col chakra che lo avvolgeva in una forma ibrida, orribile, priva di ogni controllo. Non penserai davvero di impensierimi, pisciasotto? Credi che attaccarti alla gonna del tuo demone ti proteggerà? Un Ryukishi che cede alla furia è l'esatto opposto di ciò che dovresti essere e...oh merda!

    Si interruppe quando la bocca spalancata di quell'essere scatenò la potenza del chakra in una forma sferica proprio contro di lui. Speravo di non vedere più una cosa del genere! Il Drago fece appena in tempo ad inspirare profondamente, prima di proiettare un violento getto di fiamme rosse, incredibilmente calde, contro la sfera in arrivo, nel tentativo di contrastare quell'assalto con il massimo della sua potenza. L'impatto tra fuoco e chakra fu a dir poco pirotecnico: la Bijuudama venne inizialmente bloccata, per poi esplodere assieme alle fiamme in una spettacolare onda d'urto che travolse in pieno il drago e spazzò l'intera bocca del vulcano con una corrente d'aria incandescente.

    Quando il fumo e le polveri si diradarono, Hibachi era stato sbalzato indietro di sei metri buoni, e si trovava quasi a ridosso della parete rocciosa, con una pozza di lava alla sua sinistra ed un rivolo di sangue che colava tra le dita della mano destra. L'intero braccio era stato ferito. E VA BENE, ALLORA! Tuonò, con una voce profonda che ricordava un'esplosione lontana. Visto che vuoi comportarti come una stupida bestia ottusa, vedrò di trattarti come tale! Il suo corpo stava iniziando a brillare debolmente, finchè non si accese di piccole fiamme dorate, fiamme che si intensificarono fino a trasformarlo in una vera e propria torcia umana! Meriti di essere catturato al laccio e battuto per bene! Yogan è troppo giovane, quindi di sicuro non hai mai visto un potere come questo!

    Human_Torch_II_new_h438



    Partì alla carica contro il mezzo-demone, coprendo le distanze in un battito di ciglia e poi sferrando un violentissimo calcio che mirava al volto (o sarebbe meglio dire "muso") del suo bersaglio. Non era un colpo normale, perchè il fuoco si espanse, triplicando le dimensioni di quell'arto oltre alla sua potenza distruttiva, certamente molto superiore alle capacità di base di Hibachi [Forza e Velocità Nera – Potenza 70]. Ma perchè continuava a combattere in forma umana e non passava all'aspetto originale? La volpe aveva detto che percepiva Hibachi come un drago capace di mantenere inalterato il suo potere tra le due forme, ma senza dubbio un corpo di drago era più adatto a combattere un mostro, no?

    Comunque andasse quel calcio, immediatamente la gamba infuocata si sarebbe deformata nuovamente cercando di avvolgersi, flessibile come un serpente, intorno alla sua vittima. La stretta era forte, ma certamente Hibachi aveva puntato tutto sulla velocità con quell'attacco [Forza Viola+2 Tacche, Velocità Nera +2 tacche - Potenza 20 per la stretta]. In caso di cattura, immediatamente il drago avrebbe spalancato la bocca, generando una vampata micidiale, a breve distanza, proprio sulla testa del jinchuuriki indemoniato, lasciando che il getto di fiamme tentasse letteralmente di decapitarlo [Concentrazione Nera – Potenza 80]. Se la cattura fosse fallita, Hibachi sarebbe invece scattato all'indietro [Nera] mentre dalla bocca spalancata scagliava una massiccia sfera di fuoco brillante, diretta contro il mezzo-demone [Grande 6 slot dimensionali, Concentrazione Nera, Gittata 15m, Potenza 50, a contatto esplode con Potenza 20 in un raggio di 6 metri]

    Nel mondo interiore di itai, per ogni attacco subito anche solo parzialmente, una parte del castello di Kaku avebbe preso fuoco, mentre un grido allarmato si levava da parte del Bijuu. La paura della creatura avrebbe riempito quel luogo che non era un luogo. Ma sarebbe bastato questo per raggiungere il ragazzo al centro del sole dorato?

    Andava detto che Raizen, durante questo scontro, avrebbe forse percepito che faceva stranamente più freddo rispetto a prima, nonostante tutte quelle esplosioni fiammeggianti. A ben pensarci, sembrava quasi che Hibachi stesse assorbendo la temperatura dall'ambiente per potenziare sè stesso, a giudicare da come il suo corpo infuocato diventava sempre più brillante man mano che il calore diminuiva tutt'attorno.

    CITAZIONE
    [Nel mondo interiore di Raizen]
    Paura, piccolo verme? Il ruggito della Volpe scosse le sbarre del suo sigillo con forza inaudita, tanto che Raizen avrebbe sentito il suo cuore perdere un battito o due. IO SONO LA PAURA! NON PROVO PAURA MA SOLO ODIO, RICORDALO SEMPRE!! La pelliccia dell'animale era sollevata, facendolo sembrare ancora più imponente nonostante le sbarre. Tremava per la furia repressa, mentre i denti stridevano pericolosamente tra loro, in un ghigno furioso che prometteva solo distruzione.

    Solo quando quel boato si interruppe il potente Bijuu spiegò altro delle sue ragioni. Quelle fiamme possono superare le luride pareti del tuo corpo e modificare il sigillo anche lasciandoti in vita. Non è come la fiamma nera degli Uchiha capace di bruciare il chakra ma ci va molto vicino. L'ultima volta mi hanno sigillato quasi permanentemente dentro quell'idiota che mi stava usando. E una volta cambiato il sigillo, sarei stato solo una batteria. ANCOR MENO DI UN'ARMA! Il mio orgoglio non può accettare una cosa simile!

    Il drago di quella volta, Jigoku, si fermò non appena intrecciò il suo legame col Ryukishi, altrimenti avrebbe concluso il suo sigillo di fiamme e mi avrebbe divorato, aggiungendo la mia forza alla sua. Un Drago-Jinchuuriki non dovrà mai esistere. Queste creature sono pericolose per qualunque Cercoterio.


    Non disse altro, ma quell'avvertimento sarebbe risuonato più e più volte nella mente del portatore. Che l'omonimia tra il capo dei draghi rossi e quello dell'avversario della volpe fosse solo un caso?
     
    .
43 replies since 11/11/2014, 00:20   984 views
  Share  
.