Kurohai

La fiamma della conoscenza

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    The demons inside us

    Le verità nascoste da troppo tempo



    Quel posto faceva schifo. Non dissi nulla, limitandomi ad osservare ed ascoltare la furia cieca e piena di rancore soppresso del Kyuubi. Così potente, maestoso eppure così imbrigliato nella sua sfiducia da essere solo uno tra i tanti! La volpa parlò e Raizen rispondeva a tono, un esercizio fatto anche da me, anni prima, senza alcun risultato. Non era quello il modo di trattare con il proprio Bijuu ma fui ben attento dal dirglielo: il rapporto andava costruito, non insegnato, poiché solo il lavoro donava la forza e solo la forza poteva tenere saldo quel legame. Un esercizio preconfezionato avrebbe creato falsi legami, deboli e corruttibili, che la Volpe a Nove Code avrebbe potuto sfruttare senza problemi per liberarsi ed uccidere Raizen. Ilq uale, gentilmente, fece per lanciarmi un sasso ed io, altrettanto gentilmente, glie lo polverizzai con una coda di chakra che comparve all'improvviso Non è gentile colpire alle spalle gli ospiti. dissi liquidando la questione, facendo sparire il manto e la coda di chakra. Sentii il Nanabi ringhiare dentro di me, come se qualcosa lo preoccupasse. Non ho schiavo nessuno, Kyuubi dissi semplicemente, senza durezza nella voce E non so a che cantante ti riferisci, ma non preoccuparti, non intendo abitare dentro Raizen più il necessario per farti una domanda...



    Senza timore mi avvicinai alla gabbia, fino quasi a poter toccare le sbarre se avessi allungato una mano e fissai la volpe dritta in uno dei suoi occhi Tempo fa, quando ho rimosso il sigillo del demone per strappare via il chakra a Kaku, ho incontrato una delle sue precedenti Jinchuuriki. Mentre mi parlava mi è parso che stesse per chiamare Kaku con un altro nome dissi poi socchiusi gli occhi Non è che ci abbia pensato molto da allora, non ho mai avuto molto tempo per badarci, ma adesso questa cosa mi torna in mente sempre più spesso, Kyuubi. Ma Kaku è testardo, ce l'ha ancora con me e rifiuta qualsiasi invito ad uscire dal palazzo in cui si è rinchiuso... inoltre mi guardai le mani I miei Doton, sono spariti. Dipendevano tutti da lui, ed ora non riesco più ad usarne uno, come se mi impedisse di usarli il mio tono era pensieroso ma rialzai lo sguardo sulla volpe Te lo chiedo per favore, se ritieni di doverlo fare, se ti va... ADESSO BASTA!



    Alla fine era successo. Quella continua provocazione aveva spinto Kaku ad uscire dalla sua tana, a percadere il mio corpo con il suo chakra, a inviarlo nella dimensione spirituale di Kaku ed infine a comparire. La gigantesca Lince a Sette Code mi comparve alle spalle, sovrastando sia me che Raizen. Se avesse voluto avrebbe potuto schiacciarci con una zampa, ma era ben attento a non fare una cosa del genere: eravamo solo un po' di chakra, niente di quello che avrebbe potuto fare poteva realmente ledere chicchessia. Kaku? la lince mi ringhiò furiosamente, ed io mi accigliai NON CHIAMARMI CON QUELLO STUPIDO NOME CHE MI AVETE AFFIBBIATO VOI UMANI! dopo quello sfogo parve un attimo calmarsi e si rivolse al Kyuubi Questo moccioso ti voleva usare per attirarmi allo scoperto disse indicandomi Ti sbagli, io volevo risposte, visto che tu ti rifiutavi di darmele. dissi seccamente Eppure ho l'impressione che tu debba dirmi qualcosa, e dopo la bellezza di sei anni che ci sopportiamo è anche ora di smetterla con i segreti mi voltai verso la lince la quale aveva uno sguardo irritato, ma serio allo stesso tempo Ma è qualcosa di cui voglio parlarne da soli... ho capito l'antifona, non avrei dovuto chiedere al Kyuubi i fatti tuoi, scusa Scusa un paio di code, Itai disse il Bijuu Non dirgli nulla K... Kyubi ma si fermò, fissando le sbarre Hai capito. avevo notato che si era interrotto prima di pronunciare qualcosa, immaginai il motivo.



    La Lince sparì com'era venuta. Credo di dover fare una chiacchierata con lui dosso riferendomi al Sette Code Per ciò che mi avevi chiesto Raizen, ho visto abbastanza. mi volsi verso il Kyuubi E' stato un onore dissi tranquillamente. La sua ira non poteva scalfirmi. Il suo odio non poteva ferirmi. La sua furia non poteva avvelenarmi: erano tutte cose che avevo già sconfitto e lui, il Kyuubi, quello avrebbe potuto percepirlo. Avrebbe potuto percepire la serenità del mio animo e la serenità quasi innaturale che provavo al suo cospetto, come se dinanzi alla più potente arma del mondo non fosse affatto intimorito.



    Perché non lo ero affatto. Avevo smesso da anni di considerare i Bijuu delle armi dopotutto... solo che questo, il Sette Code, ancora non l'aveva compreso. Cosa gli era successo? Qual'era il peccato di Mikoto?






    Fuori da quel trambusto Yogan riposava tranquillamente. Si sentiva molto più tranquilla ora che ero al sicuro e l'inquietudine dei giorni passati era sparita. All'improvviso però il suo orecchio fu colpito da un suono. Dolce, rassicurante, che evocava in lei antichi ricordi, ancestrali memorie di altre vite ed in ognuna di essere quella melodia pareva significare solo pace, tranquillità e felicità. Così, attirata dal suono sollevò il suo immenso corpo dal suolo e levitando come un drago e sinuosa come un serpente si diresse verso la fonte del suono, incuriosita. Cos'era?

     
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