Kurohai

La fiamma della conoscenza

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    Il Nome








    Mentre la volpe parlava Raizen sollevò gli occhi al cielo.

    Cioè, quello è chiuso in un palazzo, dentro ad una grotta, e tu ti lamenti di quattro catene e un cancello?
    E guardalo! Non fa neanche storie!
    Secondo me sono arrivati a questa situazione a furia di giocare a incularella.
    E non chiedermi di fare cose simili, sfrutta lui finchè c’è, ma avvertimi che mi giro!


    Disse mentre con faccia lievemente disgustata metteva in dubbio le origini del rapporto tra Itai e il suo demone, nonostante fosse evidente il tono scherzoso.

    Alla fin fine, guarda come si comportano, sembrano due sposini alle strette, lei lo butta fuori dal suo palazzo, e lui sta fuori a struggersi mentre pensa alle sue colpe, chiedendo agli amici di lei dove abbia sbagliato. Ovviamente per palazzo intendo letto.
    Vedi, è pure costretto a venire a chiedere un posto in cui dormire la notte!


    Si fermò un attimo fingendo di riflettere.

    Un mazzo di fiori, ecco cosa ti ci vuole! Con un bel bigliettino scritto a mano, ma con una bella calligrafia.
    E alla prossima un po’ di impegno con i preliminari!


    Ridacchiò facendo continuare la volpe a parlare mentre lui tacque, tornando ad essere quasi una figura di sfondo in quel dialogo, e capendoci poco fino al momento in cui la Volpe non evidenziò al meglio quale fosse il punto focale di quello strano incontro tra jinchuriki e demoni. Pareva che Itai, in una maniera o nell’altra, stesse cercando un modo per ottenere più potere dal suo compagno, attraverso il Nome.

    Il nome? Ah.
    Ne avete uno quindi.
    Anche se Kaku pare avere delle difficoltà di pronuncia.


    Era sinceramente sorpreso, anche se non riuscì a trattenere un filo di ironia.

    Effettivamente era un po’ strano chiamarvi per numero o per razza d’appartenenza.
    Certo, c’è da dire che all’anagrafe non si trova proprio tutto.


    Per quante idiozie si impegnasse a sparare in quel momento pareva comunque che quel nome avesse un valore tutt’altro che indifferente per i biju, ma visto che il potere esprimibile da un jinchuriki era dato quasi esclusivamente dal suo sigillo il nome era evidentemente qualcosa che legava le due entità in una maniera particolare, chissà come.
    Una domanda a cui il Colosso non avrebbe potuto dar risposta, anche perché pareva che la Volpe reputasse quell’argomento parecchio delicato.
    Aspettò che Itai e Kaku svanissero da li per parlare a quattr’occhi con Kyuubi.

    Parlare dice lui… quello è andato dritto dritto a comprare dei fiori, te lo dice Raizen Ikigami.

    Si era alzato per fare una sottospecie di onori di casa quando Itai si spostò per andare all’esterno o solo nel suo subconscio, per cui si mise nuovamente a sedere.

    Onestamente preferivo com’era prima, non tanto per la doppia gabbia, ma l’ambiente mi sembrava più… come dire… a tema.
    Ma almeno sembra che tu abbia capito il mio discorso.
    Non ti chiederò del nome, ho notato che l’argomento è delicato come una bacchetta di cristallo lunga due metri e poi, non so, mi pare sia una cosa che vada guadagnata.


    Fece una piccola pausa.

    Tuttavia, non so quanto della leggenda sia storia, ma se qualcosa lo è diciamo che Kaku, o qualsiasi nome lui abbia, è solo una bestia troppo gonfia con qualche coda di troppo rispetto a te.
    Rispettosamente parlando eh, dopotutto, siete fratelli.
    Venendo al succo.
    Ti hanno diviso, sei stata nutrita di odio.
    Sorge spontanea una domanda: adesso chi sei? Quanti sei? Cosa sei?


    Si grattò la testa.

    So troppo poco di te, ed in questo frangente è rischioso, e non solo per me.
    Io non sono un catalizzatore di odio, ma tu sembra che puoi esserlo, se già sei stato portato qui e pare che tu ne sappia qualcosa.
    Dovresti raccontarmi cos’è successo, ammenochè non vogliamo semplicemente lanciarci verso uno spontaneo suicidio, il che mi ricorda qualcosa di già avvenuto che non vorrei decisamente rifare.


    Potenziare la Volpe cosa voleva dire per Raizen? Al momento non lo sapeva di certo, visto che non sapeva ne la quantità del potenziamento e se questo ci fosse stato, e neanche se lui avesse potuto esprimerlo, certo era che avere più di una volpe in giro per il globo sarebbe stato una cosa scomoda.
    In realtà era infastidito anche dal dover chiedere consigli a quella mezzasega kiriana, soprattutto quando il risultato prodotto fu un nulla di fatto. Ma la risposta alla domanda non era quella, potenziare la volpe per Raizen non era soltanto un capriccio che gli permettesse di poter affermare di essere il più veloce o il più forte, voleva semplicemente essere il primo e l’unico in qualsiasi cosa facesse. E sarebbe stato il primo vero jinchuriki completo degno di tale nome.
    Demone permettendo.

     
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