Kurohai

La fiamma della conoscenza

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    [Il Vulcano di Kurohai]

    Il maestoso drago dormiva. Le suppliche del giovane ninja non smossero minimamente il suo sonno profondo, la sua immobilità che quasi lo faceva sembrare una semplice roccia e nulla di più. Uno scherzo della vista, un sasso che quasi pareva un drago addormentato, come accade in tante leggende che parlano di mitologici animali nelle ombre della notte e che svaniscono quando al mattino realizzi che sono solo profili di rocce e rami. Eppure Ryujin avrebbe dovuto rispondere, perchè giaceva così, immobile in mezzo ai flutti della lava che emergeva dalle spaccature nel terreno? Possibile che il grande e possente re dei draghi avesse abbandonato così l'uomo con cui aveva stretto un patto? E forse quella scena avrebbe dovuto in qualche modo turbare anche il colosso della foglia: i draghi neri del Sud avevano detto che Ryujin era il guardiano del Tempio Centrale, che supervisionava all'equilibrio tra i quattro clan...cosa ci faceva nel luogo di riposo dei Draghi Rossi?

    Il silenzio era spezzato solo dai fischi della pietra incandescente che ogni tanto si spaccava appena lasciando scivolare un rivolo di vapore bollente, mentre la lava, dal calore quasi insopportabile, gorgogliava come una brodo primordiale, pulsante quasi fosse il cuore del mondo. Ma non erano quelli i suoni importanti: mancavano le parole. Parole di risposta, parole di conforto e di aiuto che certo lo shinobi anelava...parole che non sembravano intenzionate a giungere. Poi qualcosa interruppe quella scena desolante: non si trattava della voce altisonante di un drago, tanto forte da far tremare i visceri quasi fosse un tamburo, no, era una voce umana. Una voce carica di disprezzo e venata da un tono arrogante, ma certamente era una voce umana.

    Vieni a piangere come un poppante? Perdi di vista la persona con cui dovresti condividere il fuoco dell'anima e tutto quello che sai fare è piangere in ginocchio? Sei un patetico sacco di letame. Un uomo si fece avanti, emergendo dalla lava come se fosse stata semplice nebbia. Non poteva essere umano: la sua stazza era comparabile a quella del ninja di Konoha ed il suo volto mostrava due occhi rossi, occhi di drago, mentre sulla sua fronte campeggiava l'ideogramma che rappresenta il vuoto. E' inutile che stai là a guardarmi come un povero imbecille o che preghi di fronte a quel guscio vuoto. Il tono era sprezzante, quasi una cantilena pensata apposta per irritare, ed intanto a passi lenti, camminando sul magma come fosse una strada asfaltata, quel massiccio individuo si affiancò alla testa immobile di Ryujin....solo per sferrarle un pugno tanto forte da far tremare la bocca del vulcano e frantumarla completamente!



    Se avessi pensato che questa stupida reliquia avrebbe attirato dei seccatori inutili come te la avrei distrutta parecchio tempo fa. Sputò a terra, disgustato e nel punto di impatto ci fu una piccola esplosione. No, quello non era un essere umano. Ryujin se ne è andato. Il mondo cambia, e lui gestisce l'equilibrio. Ora l'equilibrio sta tornando e pure lui è tornato dove doveva stare...dopotutto qui ha fatto già abbastanza danni, qui. L'uomo incrociò le braccia davanti al petto, alzando lo sguardo verso le pareti rocciose che lo circondavano (erano dentro la bocca del vulcano in fondo) ed a voce alta si rivolse a Raizen, che era rimasto lassù. Ehi cacasotto, ti piace guardare a quanto sembra, o hai abbastanza palle da avvicinarti a noi? Questa mammoletta avrà bisogno di aiuto per andarsene da qui. Quindi su Itai. Ringrazia di essere il compagno di Yogan o ti avrei sbattuto fuori da qui a calci nel culo. Il volto duro dalle iridi draconiche, carico di disprezzo e disapprovazione, avrebbe seguito il giovane Ryukishi per tutto il tempo.

    Io sono Hibachi.

    E ti sto offrendo una scelta. Yogan è la TUA compagna...questo tuo implorare è patetico, se sei davvero il suo Ryukishi devi occuparti TU di lei, senza piangere in ginocchio in cerca di potere.
    Quindi sbuffò, teatrale. Umani...puah! Puntò quindi una mano verso l'alto, verso le sporgenze di roccia che permettevano di uscire od entrare dal cratere. Vattene e cerca aiuto da altri umani, se davvero ti senti debole. Oppure vai e cerca Yogan da solo. Questa è la scelta che hai davanti. Quindi inclinò appena le labbra in un sorriso sprezzante. Certo, a meno che tu non voglia provare a superarmi per parlare con Jigoku-sama. E iniziò a ridacchiare, come se quella fosse una battuta.

    Non pensare nemmeno per un istante che io possa andarci piano con te, indipendentemente da quello che sei.


    CITAZIONE
    [Il mondo interiore di Itai]

    Non pronunciare mai quel nome.



    Il castello sotterraneo tremò, quasi stesse per crollare e scatenare gli orrori indicibili che conteneva, ma fu solo qualcosa di momentaneo. Come sempre, il chakra strappato al Bijuu aveva l'aspetto di un sole al tramonto proprio oltre quella costruzione dalle porte sigillate e non sembrò minimamente interessato da quell'attimo di furia. Quel Bozzolo, come lo aveva chiamato il Kyuubi, serviva davvero a contenere il demone a sette code, anche se per sua scelta.

    Un frammento di quella strega rimarrà per sempre dentro il mio chakra, avvelenandomi l'esistenza. Tu, che non sai nulla, non devi nemmeno nominarla...avrai anche parte del mio chakra, ma posso sempre cercare di rimprendermelo. Il sole che brilla dietro il mio palazzo prima o poi sarà esaurito, e ti serviranno nuove energie...ed allora l'abisso senza fine della mia disperazione ti divorerà!

    Ma intanto, ad una delle finestre di quella fortezza proibita, una fanciulla dagli abiti candidi salutava il Jinchuuriki da lontano con la mano, mentre un sorriso triste trasformava il suo volto delicato nella più perfetta rappresentazione del rammarico. Mosse le labbra, ma senza parole, ci sarebbe voluta molta attenzione per capire cosa stava dicendo...anche se bisognava comunque ricordare che il quel mondo interiore i suoni, le immagini...tutto non era altro che una manifestazione della volontà.

    Devi...capirlo...da...solo. Ricorda...cosa...avevo...detto...e...cosa...ha...detto...la...Volpe.

    Kaku...non...è...sempre...stato....così.

    Il...mio...peccato...è...l'inganno.


    CITAZIONE
    [Il mondo interiore di Raizen]

    La volpe non avrebbe risposto alle argomentazioni di Raizen, come sempre accadeva quando non era più intenzionata a parlare...vai a capire se fosse perchè punta nel vivo o semplicemente disinteressata alla farneticazioni del suo portatore. Tuttavia divenne incredibilmente tesa e circospetta alla comparsa di quell'uomo col simbolo del Vuoto. Quello non è umano...non pensavo che esistessero ancora draghi capaci di assumere il vostro aspetto senza perdere nemmeno un'oncia delle loro capacità...è una capacità incredibilmente rara.

    Non ti conviene andargli contro...sospetto che le sue fiamme possano arrivare persino qui dentro.

    Ho incontrato uno come lui...quella volta che ti ho raccontato. Non è stato affatto piacevole.
     
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