I Danni del Gobi

[Corso delle Basi per Awazi]

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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    I Danni del Gobi


    ~Un'insolita Richiesta~


    Atasuke stava facendo il suo normale giro di ispezione alle mura del villaggio, seguito come al solito da Sougo, che per una volta sembrava non cercare di rendergli la vita impossibile. Cosa che forse lo insospettiva ancora di più delle palesi dimostrazioni di inaffidabilità di quel biondino.

    “Hai saputo del figlio di Daisuke?”

    «Parli di Makoto? Di quale dei due, Ryuu o Doki?»

    “Non ne ho idea... Non ho mai capito quale dei due fosse il maggiore... Ad ogni modo, stavo parlando del maggiore... Sembra che alla fine si sia iscritto anche lui all'accademia?”

    «Dopo quasi vent'anni di totale disinteresse? Ed ora ha deciso di darsi da fare come shinobi?»

    “Si, sembra che durante l'ultimo attacco qualcuno di quegli idioti abbia minacciato il fratellino e da li sembra aver preso lo spirito...”


    Il tono di Sougo era, come al solito, decisamente distratto, quasi annoiato dai suoi stessi discorsi. Atasuke, invece, a quella notizia si era come irrigidito, bloccando immediatamente la propria marcia ed acquisendo un tono decisamente più greve. Il giovane poteva diventare una spina nel fianco, specie se come temeva si fosse tramutato in uno stupido vendicatore. Se c'era un problema di cui Konoha non aveva affatto bisogno in quel momento, era un'altro vendicatore che puntava a farsi ammazzare in giro.

    «Dunque ha deciso di vendicarsi... Cos'altro sai dirmi su di lui? Chi è il suo maestro?»


    Il suo tono era secco, deciso, anche se era ben lungi dall'apparire violento o addirittura alterato.
    Dal canto suo, Sougo si prese alcuni istanti per meditare, come se in qualche modo non riuscisse immediatamente a ricordare l'informazione.

    “Mi risulta che sia stato assegnato ad un qualche genin... Ma non ricordo il nome, ne altre informazioni...”

    «Benissimo... Manda immediatamente un messaggio a Daiseuke, devo parlare con lui. Fà in modo che si faccia trovare oggi nel mio ufficio alle 14 in punto.»

    “Ma oggi è il suo giorno libero... Probabilmente sarà a casa”


    «Meglio ancora. Così potrai direttamente contattare il mio allievo e dirli di presentarsi nel mio ufficio per le 16 in punto. Non saranno ammessi ritardi»


    Stranamente Sougo non aggiunse nulla, ne si azzardò a provare con uno dei suoi scherzi. Evidentemente c'era qualcosa di strano nell'aria quel mattino di primavera, come se i ciliegi in fiore stessero in qualche modo disseminando buonsenso e voglia di lavorare. Due caratteristiche che Sougo decisamente non possedeva.

    [...]


    ~Pochi minuti dopo, casa Makoto~


    Mancavano oramai pochi minuti all'ora di pranzo, quando Sougo arrivò alla casa del collega.
    Qualunque cosa la famiglia stesse facendo, dei pesanti colpi portati sulla porta ne avrebbero richiamato l'attenzione. Chiunque fosse stato ad aprire, a quel punto si sarebbe ritrovato con Sougo davanti alla porta, che, fingendo di non essersi accorto dell'apertura della porta, continuava impetrerrito a colpire di fronte a se, riempiendo di pugni la testa del malcapitato, mentre questi continuava ad essere assordato dalle sue urla.

    “OI! MAKOTO-SAN! SEI IN CASA!? VIENI FUORI, BASTARDO! IL CAPO VUOLE SCUOIARTI VIVO NEL SUO UFFICIO! OI! MAKOTO-SAN! [...]”


    Inutile dire che il pazzo aveva ormai preso gusto nella sua scenetta e difficilmente si sarebbe fermato, se non dopo qualche altro ciclo passato ad urlare quelle follie.
    Chiunque avesse aperto però, di certo non poteva essere il padre, dato che questi era, di fatto, sulle mura a svolgere il suo normale compito, dato che quello NON era il suo giorno libero e Sougo in realtà lo sapeva bene.

    "Tsk... Non è neppure a casa... Ma chi glielo fa fare di andare a lavorare? Maledetto bastardo... è per colpa di gente come lui che mi tocca fare i turni di lavoro... Dannato"


    Sougo, ovviamente stava ignorando chiunque fosse davanti a lui, quasi come a voler simulare una esagerata distrazione, o forse solo per irritare maggiormente chiunque fosse presente.

    "Bah, gli lascerò un messaggio sulla porta, non si sa mai che alla fine lo legga prima che sia troppo tardi"


    E con la stessa indifferenza di prima, si sarebbe quindi appoggiato con un pezzo di carta sulla fronte di chiunque fosse alla porta, come ad usarlo come scrivania, scrivendo con discreta grafia il messaggio, prima di dare un rapido colpo di nastro adesivo incollandolo sulla fronte del malcapitato.
    A quel punto, senza aggiungere una parola, con assoluta indifferenza, si sarebbe voltato allontanandosi nel più completo relax, iniziando addirittura a fischiettare un motivetto particolarmente orecchiabile, se solo non fosse che da quel semplice ritmo e da quelle note trasudava un'insana sensazione di malvagio sadismo.


    A quel punto, chiunque si fosse ritrovato con il messaggio sulla fronte, una volta staccato lo stesso ed iniziato a leggere, si sarebbe reso conto dell'importanza di quella missiva che con tale nonchalance era stata appiccicata in bella vista.
    CITAZIONE
    Makoto Daisuke, visti gli ultimi comportamenti e le sconsideratezze di tuo figlio. Sei stato convocato con urgenza da Atasuke Uchiha, Capo dei guardiani delle mura e della polizia del villaggio per pagare per i tuoi errori. Hai decisamente finito di far fare una pessima figura al villaggio tutto ed al corpo dei guardiani con la tua misera condotta!
    Vedi di farti trovare al patibolo entro le 14:00 o non avrai nemmeno il piacere di una morte onorevole, maledetto cane incompetente!
    In merito al tuo figlio più grande, vedi di spedirlo a prendere la sua dose di fustigate entro le 16:00. Se il bastardo non si presenterà in orario nell'ufficio del capo verrà impalata sul posto tutto il resto della tua famiglia e lui subirà il doppio della punizione.

    Questa volta hai davvero esagerato!


    A questo punto era d'obbligo chiedersi: Che cosa avrebbe fatto il giovane shinobi? Come avrebbe reagito ad un messaggio tanto pericoloso? Che cosa avrebbe fatto? Si sarebbe fatto cogliere dal terrore? Oppure si sarebbe apprestato a quella sorta di pericoloso gioco che aveva avuto il via?
    Quale che fosse la decisione, tutto però si sarebbe svolto alle 16:00 nell'ufficio di Atasuke posto nella piccola struttura a ridosso delle mura.

    [...]


    ~Ore ??? – Ufficio di Atasuke Uchiha~


    Per una misteriosa coicidenza alla fine Daisuke era stato incrociato da Atasuke durante un giro di controllo. Inutile dire che Atasuke non ci mise molto ad intuire che cosa Sougo potesse avere in mente, ma decise di non agire. In fondo il turno era ancora luogo e Sougo aveva tutto il tempo per pagare lo scotto.
    Come c'era da aspettarsi Atasuke a quel punto anticipò la riunione con l'uomo, chiarendo con lui i punti di ciò che aveva in mente prima di rimandarlo di ronda sulle mura.

    [...]


    Al suo arrivo il figlio di Makoto non avrebbe avuto problemi di alcun tipo nel farsi indicare l'ufficio di Atasuke, sempre che non si fosse messo a blaterare di quel messaggio. In quel caso, ovviamente, qualsiasi guardiano sano di mente lo avrebbe fermato, probabilmente chiedendosi se non fosse sotto l'effetto di droghe o altri stupefacenti.
    In entrambi i casi, sia che il giovane fosse entrato nel suo ufficio, trovandolo seduto dietro alla sua scrivania a compilare moduli, sia che Atasuke fosse dovuto uscire per vedere con i suoi occhi che cosa stesse provocando tale trambusto, trovando il giovane tra le mani dei colleghi, questi con assoluta calma si sarebbe fatto avanti prima che il giovane potesse in qualche modo aprire bocca.

    «Ryuu Makoto immagino... Devo ammettere che noto un'interessante somiglianza con tuo padre... E noto con piacere che hai deciso di venire direttamente qui... Molto bene»


    Aggiunse solo un semplice sorriso, attendendo quindi una risposta dal giovane, che sicuramente aveva decisamente molto di cui parlare.


    OT - Ok, primo post di presentazione. Semplicemente rispondi descrivendo un po la tua giornata, cosa stavi facendo, interagisci con la tua famiglia se vuoi ed infine fammi vedere come reagisci alla ricezione del messaggio (se vuoi fallo prendere al tuo PG, alla mamma o al fratellino, poco cambia XD) Da li in poi, arriva fino da Atasuke. Nel caso in cui segui la via meno "pacifica" e quindi vieni bloccato, gestisciti anche un po i guardiani come PNG, calcola comunque che le interazioni con loro non arrivino ad un risultato differente da uno di quelli da me descritti :zxc: - /OT
     
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  2. Awazi
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    <<parlato>>
    °Pensato°
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    Una strana convocazione


    Era una mattina come tante altre a casa Makoto, Daisuke era appena rientrato da alcune commissioni, il tempo di indossare l’uniforme, dare un bacio ad Hana, il buongiorno a Ryuu e Doki ed era già fuori diretto alle mura per il suo turno di guardia.
    Come al solito Hana aveva già preparato in tavola la colazione per i due ragazzi che, ancora un po’ frastornati, si accingevano ad entrare in cucina.
    Hana era al lavello a raccattare le ultime stoviglie appena lavate, Ryuu le si avvicinò, le diede un bacio sulla guancia e la strinse in un forte abbraccio.

    << Buongiorno Mama>>


    “Buongiorno Ryuu, ancora allenamenti oggi?”


    << Come sempre Mama>>


    “è una bella giornata, perché non esci a fare una passeggiata con Doki?”


    << Vorrei tanto, ma tra poco iniziano i corsi all’accademia e sono molto più indietro dei miei coetanei. Devo recuperare!>>


    Lei accennò un sorriso, segno di compiacimento per la dedizione del figlio.
    Intanto Doki era già seduto e con la faccia quasi immersa nella sua ciotola di latte e cereali, Ryuu gli passò una mano tra i capelli spettinandoglieli.

    <<hey mangione, non mi aspetti?>>


    Il piccolo sollevò la testa dalla ciotola, aveva la bocca piena di cereali al punto da non riuscire nemmeno a chiuderla del tutto, una o due gocce di latte si fecero spazio nella piccola apertura tra le due labbra e scivolarono verso il mento.
    Doki se le asciugò con la mano destra e mandò giù il boccone.

    “Devo far presto niichan, dobbiamo allenarci”


    Ryuu sorrise.

    <<si, ma non strozzarti!>>


    Dopo la colazione si recarono nella propria stanza per cambiarsi e a turno andarono in bagno per lavarsi viso e denti.
    Passando di nuovo per la cucina, si recarono in giardino per iniziare gli allenamenti.

    “Doki non disturbare troppo tuo fratello”


    “Mama, io non disturbo, io mi alleno!”


    << Tranquilla Mama, non mi disturba affatto…>>


    Uscirono sul porticato che circoscrive la casa, era una calda giornata primaverile e nel giardino c’erano 2 rondini che si rincorrevano facendo acrobazie aeree tra gli alberi.
    I ragazzi iniziarono a fare stretching e a mettere in movimento i muscoli ancora dormienti.

    “Su cosa ci alleniamo oggi fratellone?”


    << all’inizio ripasseremo le tecniche studiate ieri, io ripasserò la tecnica della trasformazione e della moltiplicazione, tu dovrai ripetere le posizioni magiche. Dopo passeremo ad un allenamento fisico basato sui riflessi.>>


    “Va bene, ho qualche problema con la posizione del toro e della lepre… queste dita sono troppo ciccione per intrecciarsi come si deve…”


    <<dovresti mangiare di meno, mio caro niichan!! Dai, iniziamo>>


    Doki rimase sul porticato a ripetere le posizioni magiche mentre Ryuu si mise all’ombra dei 2 ciliegi che c’erano in giardino, portò il pugno destro nel palmo della mano sinistra all’altezza del petto chiuse gli occhi e fece un profondo respiro, li riaprì e iniziò a provare le sue tecniche.
    Sebbene Ryuu si fosse sempre disinteressato della vita ninja, conosceva comunque bene le tecniche di base dato che il padre glie le aveva insegnate da piccolo, diceva che potevano rivelarsi utile in certe occasioni…
    Ryuu padroneggiava bene la tecnica della trasformazione e la sua tecnica della moltiplicazione rasentava la perfezione. La sua dedizione e determinazione avevano comunque portato a dei buoni risultati.
    Finito il ripasso di tecniche, Ryuu andò nel capanno degli attrezzi.

    <<doki, vieni a darmi una mano, portiamo fuori la macchina per gli allenamenti>>


    “Arrivo!”


    Sfruttando le sue conoscenze ingegneristiche, Ryuu si era costruito una macchina lancia pietre per allenare i riflessi e le schivate.
    Posizionata la macchina al centro del giardino Doki la azionò e si allontanò, iniziarono a volare pietre ovunque, un bombardamento. Ryuu era sveltissimo saltava, si accovacciava, scattava a destra e a sinistra, sembrava danzare tra le raffiche di pietre.
    Quando la cesta di raccolta, collegata alla macchina, si svuotò di tutte le pietre, il marchingegno si fermò e Ryuu con esso.

    “Bravo Fratellone, sei fortissimo”


    Ryu gli sorrise mentre non un canovaccio si asciugava la fronte e il viso.

    <<dai vieni, prova anche tu!>>


    “Io? Ma io non sono veloce come te!”


    <<dovrai pure imparare primo o poi!>>


    Ryuu caricò la cesta, questa volta con palline di gomma, e impostò la velocità di lancio al minimo.

    “Dunque Doki, concentrati sulla macchina, visualizza le palline man mano che escono ed evitale! Dimmi quando sei pronto…”


    Doki fece un cenno e Ryuu azionò la macchina. Partì la prima pallina che colpì Doki sul piede destro.

    <<concentrati Doki!>>


    La raffica riprese, Doki iniziò a schivarle, man mano che lo faceva acquistava rapidità nei movimenti.

    “ Guarda Ryuu, ci sto riusce…”


    Nemmeno il tempo di finire la frase che, boing! Una pallina stese Doki colpendolo alla fronte.
    Ryuu spense subito tutto.

    <<hey tutto bene?>>


    “Si si, non è nulla tranquillo…”


    << Hai perso la concentrazione…>>


    Nel frattempo anche Hana era uscita in giardino, ammirava compiaciuta i suoi due ragazzi crescere e allenarsi insieme. In realtà Ryuu non aveva bisogno dell’aiuto di Doki, ma non avrebbe mai detto di no al suo fratellino.

    “Ragazzi, dai entrate in casa, è ora di pranzare”


    <<eccoci Mama, dai andiamo Doki.>>


    Doki si mise seduto a leggere un libro sulle tecniche di base regalatogli dal padre mentre Hana era ai fornelli e Ryuu lavava e affettava verdure.

    “Doki vai a lavarti le mani, è quasi pronto.”


    “Ok Mama!”


    Doki uscì dalla cucina e si incamminò nel corridoi di casa quando si sentirono tre forti tonfi alla porta.

    “Mama, Ryuu, vado io!”


    Altri tre forti tonfi alla porta.

    “OI! MAKOTO-SAN! SEI IN CASA!? VIENI FUORI, BASTARDO! IL CAPO VUOLE SCUOIARTI VIVO NEL SUO UFFICIO! OI! MAKOTO-SAN! [...]”


    Ryuu sentite quelle parole, non proprio amichevoli, lasciò tutto e fece per correre alla porta.
    Doki intanto aprì e si ritrovò dinanzi un ragazzetto snello e coi capelli biondi.

    “Mio padre è in serv…”


    Non fece in tempo a concludere la frase che il ragazzetto riprese a bussare… sulla fronte di Doki! che al quel punto assunse un espressione che stava tra il perplesso e colui che ha perso ogni speranza.

    "Tsk... Non è neppure a casa... Ma chi glielo fa fare di andare a lavorare? Maledetto bastardo... è per colpa di gente come lui che mi tocca fare i turni di lavoro... Dannato.”


    Il ragazzo continuava ad ignorare Doki.

    “Bah, gli lascerò un messaggio sulla porta, non si sa mai che alla fine lo legga prima che sia troppo tardi"


    Con la stessa indifferenza di prima si mise a scrivere su un pezzo di carta usando la fronte di Doki a mo di scrivania.
    Finito di scrivere il messaggio staccò un pezzo di nastro adesivo e incollò il foglietto sulla fronte del piccolo Doki.
    A quel punto si voltò e si allontanò fischiettanto un motivetto.
    Doki era rimasto li incredulo col foglietto incollato in fronte. Il tutto si era svolto così velocemente da non permettere al piccolo di capire cosa stesse succedendo, intanto Ryuu arrivò alla porta.

    <<doki chi era? Cosa voleva?>>


    “Ryuu non so chi fosse, so solo che è un pazzo e che cercava papà…”


    Doki si staccò il foglio dalla fronte e lo diede a Ryuu il quale lo lesse.
    CITAZIONE
    “Makoto Daisuke, visti gli ultimi comportamenti e le sconsideratezze di tuo figlio. Sei stato convocato con urgenza da Atasuke Uchiha, Capo dei guardiani delle mura e della polizia del villaggio per pagare per i tuoi errori. Hai decisamente finito di far fare una pessima figura al villaggio tutto ed al corpo dei guardiani con la tua misera condotta!
    Vedi di farti trovare al patibolo entro le 14:00 o non avrai nemmeno il piacere di una morte onorevole, maledetto cane incompetente!
    In merito al tuo figlio più grande, vedi di spedirlo a prendere la sua dose di fustigate entro le 16:00. Se il bastardo non si presenterà in orario nell'ufficio del capo verrà impalata sul posto tutto il resto della tua famiglia e lui subirà il doppio della punizione.
    Questa volta hai davvero esagerato!”

    Finito di leggere il messaggio, Ryuu evitò di ripetere quelle pesanti parole al fratello minore.

    “Cosa c’è scritto?”


    <<nulla, un messaggio per papà, andiamo a pranzare.>>


    Rientrando in cucina non disse nemmeno alla mamma cosa c’era scritto sul foglietto, ma non fece altro che pensarci tutto il tempo a quelle parole.

    ° In merito al tuo figlio più grande, vedi di spedirlo a prendere la sua dose di fustigate entro le 16:00. Se il bastardo non si presenterà in orario nell'ufficio del capo verrà impalata sul posto tutto il resto della tua famiglia e lui subirà il doppio della punizione … visti gli ultimi comportamenti e le sconsideratezze di tuo figlio … Ma cosa ha combinato mio padre? E io? °


    Dopo pranzo andò a fare una doccia e uscì di casa, mancava un ora e mezza all’appuntamento, ma non riusciva a restare fermo, decise di fare una passeggiata.
    Alle 15:00, in netto anticipo, arrivò al luogo dell’appuntamento, entrò nel quartier generale dei guardiani delle mura e chiese informazioni.

    <<mi scusi, sono Ryuu Mokoto, sto cercando l’ufficio del comandante Atasuke, ha chiesto di vedermi>>


    “Makoto? Sei il figlio di Daisuke? Sei cresciuto tantissimo! Guarda l’ufficio è da quella parte, salutami tuo padre”


    <<sarà fatto, grazie mille>>


    °Vorrei anche salutartelo, ma non ho la minima idea di chi tu sia…°


    Ryuu fece un sorriso di cortesia e si incamminò verso l’ufficio indicatogli. Dopo un paio di metri il sorriso sul suo volto svanì facendo di nuovo posto all’espressione seria e preoccupata che aveva indossato da quando era uscito di casa.
    Arrivato all’ufficio di Atasuke, prima di bussare, Ryuu sbirciò dentro.
    Atasuke era seduto dietro la sua scrivania intento a compilare moduli in tutta la sua autorevolezza.
    Non fece in tempo nemmeno a scrutarlo che Atasuke alzò lo sguardo.

    “Ryuu Makoto immagino... Devo ammettere che noto un'interessante somiglianza con tuo padre... E noto con piacere che hai deciso di venire direttamente qui... Molto bene”


    Atasuke sorrise, a quel punto Ryuu si fece avanti e accennò un inchino.

    <<si signore, sono io. Mi scusi per il netto anticipo ma le parole forti con cui è stato scritto il suo messaggio mi hanno destato non poche preoccupazioni. Voleva vedermi quindi, mi dica tutto>>


    Sollevò il capo, il suo sguardo era sempre serio e preoccupato, e fissò negli occhi Atasuke ansioso di ricevere spiegazioni.
     
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  3. Asgharel
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    Narrato

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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Uno scherzo di cattivo gusto~


    Il messaggio era stato recapitato, in un modo o nell'altro ed entrambi coloro che erano stati convocati di Atasuke alla fine si erano presentati. Peccato solo che da tutto ciò Sougo aveva tirato su uno dei suoi soliti scherzi, probabilmente mirati a far saltare la testa di Atasuke in un modo o nell'altro. Quasi tutti alle mura ormai conoscevano gli scherzi del biondino, ma nessuno di loro, Atasuke escluso, aveva mai osato anche solo pensare di rovinargliene uno.
    Per quel motivo alla parola “comandante”, Toshiro, il guardiano con cui Ryuu aveva parlato, aveva a stento mascherato una risata, cercando di non dare a vedere quel suo strano comportamento, dato che certamente avrebbe rischiato di rovinare la riuscita di quel simpatico scherzetto.
    Gli venne quindi indicata la via per l'ufficio di Atasuke, il quale di certo era un guardiano ed in effetti per la sua esperienza ed il suo grado aveva, in un certo senso, un livello di comando, anche se si trattava più di semplice gerarchia, più che di reale ruolo di comando.
    Al suo arrivo, Atasuke lo salutò per poi fargli un breve cenno per invitarlo ad entrare ed a chiudere la porta del suo ufficio. Aveva delle cose da dirgli ed avrebbe preferito evitare che mezzo villaggio ne venisse a conoscenza.

    “si signore, sono io. Mi scusi per il netto anticipo ma le parole forti con cui è stato scritto il suo messaggio mi hanno destato non poche preoccupazioni. Voleva vedermi quindi, mi dica tutto”

    «In effetti si, volevo incontrarti, ma non ho scritto nessun messaggio... Lo hai con te per caso?»


    Chiese dubbioso Atasuke. In effetti non aveva scritto lui quel messaggio e già sospettava di chi potesse aver messo mano.
    Se il giovane Ryuu avesse risposto affermativamente, senza aggiungere altro Atasuke avrebbe teso la mano, nel chiaro segno di volerlo ritirare, in modo da verificarne il contenuto, ma soprattutto la calligrafia.

    «Prima di cominciare... dovrei farti alcune domande... Chi ti ha consegnato questo foglietto?»


    Domandò in tono piatto, aprendo il foglietto ed iniziando a leggerne il contenuto, riconoscendone subito la più che conosciuta grafia.
    Per quanto Atasuke già sapesse chi aveva scritto quel messaggio, e comunque potesse semplicemente dedurlo pensando a chi aveva inviato a casa , voleva avrne anche una conferma verbale dal giovane che era stato evidentemente convocato con fretta e brutalità, oltre che con informazioni tendenzione e false.
    Dopo che il giovane rispose al suo quesito, Atasuke riprese quindi la parola.

    «Bene... Prima di cominciare, voglio rassicurati... Ne tu ne tuo padre state rischiando nulla. Devo dire che è un'ottimo elemento e non mi dispiace averlo nel mio turno di lavoro. In secondo luigo, puoi stare tranquillo, colui che ti ha mandato questo messaggio non sono io, ma un sadico della peggior specie...»


    Fermò quindi il discorso, alzando il tono di voce quanto bastava per richiamare nel suo ufficio l'uomo che voleva.

    «YAMAZAKI!»


    Pochi secondi dopo, un'altro guardiano fece capolino dalla porta, mostrando anch'egli i capelli corvini, anche se il suo aspetto era desamente differente da quello dell'Uchiha, come anche il fisico, decisamente più gracile anche se più tonico del giovane allievo.

    “Ditemi Atasuke-sama”

    «Fai convocare Sougo... Quel bastardo ha deciso si scherzare fin troppo oggi... Questa volta nessuno gli toglierà un passaggio sotto il comandante... Sarà lui a decidere la sua punizione»

    “Ricevuto, Atasuke-sama!”


    E dopo un brevissimo saluto militare, se ne andò di corsa, chiudendo nuovamente la porta e lasciando i due nuovamente da soli.

    «Cosa stavamo dicendo? Ah si, la tua convocazione... So che dopo la distruzione di Konoha per mano del gruppo “Hayate”, tu hai deciso di intraprendere la via di tuo padre... Addirittura dopo quasi vent'anni in cui mi risulta che tu non ti sia mai particolarmente distinto per il tuo interessamento alla vita da ninja... Come mai questa decisione?»


    Era gentile nei modi e nelle parole, anche se i suoi occhi scrutavano con attenzione, quasi come a vole trapassare il corpo del giovane, analizzandone ogni minimo dettaglio, ogni accenno, ogni riflesso involontario, per poi procedere oltre, guardandone anche l'anima oltre che il semplice corpo. Lo stava analizzando e per farlo, se necessario, avrebbe impiegato ogni minima goccia delle sue abilità.
    Ascoltò quindi la risposta del giovane, mantenendo ferreo la sua posizione, intrecciando le dita delle mani mentre, si poggiava delicatamente con i gomiti sulla scrivania.

    [...]


    «E dimmi... quale vorrebbe essere il tuo obbiettivo se decidessi di addestrarti? Certo, so bene che hai già dei maestri all'accademia, ma ho avuto l'autorizzazione da parte di tuo padre per renderti abile ed in grado di camminare con le tue sole gambe... A patto, ovviamente, che tu sia degno dei miei insegnamenti, oltre che interessato all'offerta...»


    Non si lasciò sfuggire un sorriso, anche se le mani, portate al volto, proprio all'altezza della bocca, celavano completamente quel chiaro segno.
    In quel momento, non era dato sapere il significato di quel sorriso, ne le intenzioni che vi erano dietro. L'unica cosa che sapeva il giovane era che suo padre aveva acconsentito a quell'addestramento e che uno dei migliori chunin della foglia si era dato disponibile ad insegnargli i rudimenti per entrare in quel mondo. Stava ormai solo a lui decidere cosa fare, se accettare o meno quell'offerta, ma soprattutto, a dimostrarsi degno del maestro.



    OT - Ok, post semplice semplice senza grosse menate. Calcola questo come un post di "presentazione", quindi cerca di darmi perfettamente l'idea di che personaggio stiamo parlando. Dedicati ai parlati, ai pensati, gioca con la narrazione, fai tutto ciò che ti viene in mente per farmi avere un'immagine della personalità del tuo PG :zxc:
    Come info aggiuntive, ti linko dall'origine la giocata a cui siamo collegati: La scomparsa di Keita
    E le informazioni dettagliate che anche il tuo PG conosce :zxc:
    - /OT
     
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