Dove portano i passi che facciamo

[Free GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Jukyu Nara
        Like  
     
    .

    User deleted


    Dove portano i passi che facciamo

    The old lady's old memories



    Tre ragazzi, del quale il più anziano non poteva avere che quattordici anni, bazzicavano nei pressi del porto. Ognuno di loro portava un sacco e quando camminavano il clangore di oggetti metallici che cozzavano nelle tele si spargeva nell'aria e faceva girare i marinai. Uno di loro, un biondino con gli occhi castani dagli abiti consunti e con il viso di chi non aveva visto mai molto cibo nella vita si guardò sospettoso attorno e poi si rivolse agli altri due, parlando sottovoce Ehi, forse è meglio si uno di noi si ferma con i sacchi, stiamo attirando l'attenzione di mezzo porto non aveva tutti i torti Non uno, due. Hachi, resta con Tetsumaru e nascondetevi da qualche parte, io andrò a cercare un passaggio per andarcene a parlare era stato il secondo ragazzino, il più alto. Sembrava un ragazzo allampanato, dinoccolato e goffo come se stesse cercando ancora di abituarsi a quel corpo nuovo che l'adolescenza gli stava donando. Il terzo era basso, ma ben piazzato, con braccia forti persino per la sua età. Annuì semplicemente, senza dir nulla.



    I tre si nascosero in un vicolo ed aprirono poi una porticina di metallo che sapevano essere sempre aperta, entrando in una stanza abbandonata e fatiscente. Non era il massimo, ma lì sarebbero stati al sicuro per un po'. Il ragazzo alto pose delicatamente il sacco per terra e si rivolse ad Hachi Ho bisogno di un po' di Ryo disse. Hachi afferrò un sacchetto che teneva ben nascosto dentro i suoi vestiti sporchi e glie lo lanciò Fa attenzione Yukio, sono gli ultimi che ci rimangono. disse. yukio annuì, si voltò ed uscì, assicurandosi che la porta fosse ben chiusa. Una volta uscito Hachi prese un bastone di metallo tra i tanti gettati in quella stanza (che pareva più un deposito o meglio una discarica) e lo infilò nei buchi dei maniglioni della porta, sbarrandola.



    Yukio si fiondò nella folla, intimorito ma deciso. Era la loro occasione per fuggire e dovevano sfruttarla. Il giovane dunque percorse il primo molo e speranzoso s'avvicinò a quello che pareva un piccolo mercantile. Alcuni marinai portavano dentro grosse scatole e le loro braccia nerborute intimidirono il ragazzino. Una dolorosa stretta allo stomaco però gli ricordò di aver fame e che a Kiri non c'era più niente per loro. Scusi, vorrei parlare col capitano il marinaio rise senza divertimento Tutti vorremmo moccioso, smamma! e quello fu solo il primo di molti fallimenti di Yukio.





    Tornò alcune ore dopo, bussando alla porta di metallo per farsi aprire da Hachi e Tetsumaru. Aveva con se un piccolo sacchetto che conteneva un po' di cibo economico e qualche Ryo rimanente in tasca. Ho fatto bene, ho trovato un passaggio su un mercantile diretto a Kumo, lì potremo liberarci di questa roba e ricominciare una vita sembrava davvero eccitato Ho anche risparmiato qualche Ryo fece tintinnare le monete Tuttavia non partirà prima di tre giorni, ed i soldi son pochi, per cui facciamo attenzione va bene? Ah, dovremo lavorare a bordo, a quanto pare il capitano non ha ritenuto sufficienti cento Ryo a testa per il passaggio. Hachi sgranò gli occhi T...trecento Ryo? Yukio annuì Era l'unico Hachi. Dai mangiamo, tre giorni e saremo via da qui.





    Ero sul mio letto, immersa in un leggero sonno mattutino. Avevo sentito alcuni rumori di sotto, di sfuggita, ovattati dal sonno che ancora annebbiava la mia mente. Non udii per niente i passi di mia madre risalire le scale ma mi tirai giù dal letto quando bussò Entrà ma'... dissi interrompendo la mia frase con un lungo sbadiglio. Mia madre entrò. in mano aveva una lettera chiusa per me L'ha portata un impiegato dell'Amministrazione, è per te.



    Balzai in piedi ed afferrai la lettera, pentendomi subito dopo di essere stata così veloce. La pressione calò vistosamente e sentii la vista annebbiarsi per un lungo istante e mi dovetti risedere sul letto Oh cavolo... dissi scuotendo il capo. Mia madre si sedette sul letto al mio fianco Ti alzi troppo in fretta a volte, sei scattata... mi fissò attentamente, come se la mia faccia assonnata ed il mio pigiama spiegazzato potessero rivelarle qualcosa Sei cresciuta sai?



    La fissai un attimo stranita, senza capire che volesse dire. Mi baciò tra i capelli e si alzò, uscendo subito dalla sitanza. Non feci caso molto a quelle parole però, non mi sentivo cresciuta affatto. Aprii la lettera e ne lessi il contenuto, quindi sprofondai ancora una volta nel letto. Nana entrò subito dopo in camera mia, come al solito senza bussare, fiondandosi sul mio letto con la grazia di un elefante Domani usciamo nee-chan? mi chiese allora, sedendosi poi a gambe incrociate. Mi sedetti difronte a lei e scossi il capo Ti concedo il pomeriggio Nana, domani ho una missione.





    La mattina dopo ero davanti l'Amministrazione, puntualissima e leggermente nervosa. Entrai, sentendomi spaesata ed intimorita (poiché non ero mai riuscita ad entrarci). Mi guardai attorno alla ricerca di un'altra persona che potesse essere quello che cercavo ma lì, nella sala d'ingresso, c'erano molte persone. Nemmeno un minuto dal mio arrivo però arrivò un ragazzo che sembrava essere un ninja. Aveva una sacca porta oggetti e non pareva conciato come chi invece passava la sua vita in ufficio. Doveva essere lui, dopotutto. Mi avvicinai al giovane Akira Hozuki? dissi, insicura. Potevo sbagliarmi, dopotutto.



    I ladruncoli sono poveri orfanelli affamati :sob:
    Lascio ad Hidan l'incontro con l'impiegato nervosetto che ha già interpretato :guru:
     
    .
19 replies since 2/12/2014, 00:22   431 views
  Share  
.