Dove portano i passi che facciamo

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  1. Jukyu Nara
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    Dove portano i passi che facciamo

    Quel covo di pazzi chiamato Kiri





    No. Seriamente. Splendido non lo era per niente. La mia reazione a quelle parole fu la scomparsa istantanea di qualsiasi traccia di insicurezza ed un sopracciglio che sarcasticamente si alzò. Ma durò solo un attimo quella mia naturale reazione a chi con tutta quella modestia si credeva avvolto nello splendore della sua bellezza ed optai per una dimostrazione di simpatia - che per inteso non mi andavano molto a genio, ma le sopportavo con più garbo - e riposi brevemente Ero appena arrivata dissi senza troppi giri di parole, senza dirgli di non preoccuparsi. Tanto sicuramente non lo stava facendo.



    Lo seguii e dopo un po' di girovagare ci ritrovammo nell'ufficio di un uomo burbero che bistrattava un altro pover'uomo (che mi fece un po' pena) solo perché avevamo osato presentarci da lui per capire che fare. Rimasi in silenzio a braccia conserte, lasciando che il fiume di parole e di invettive verso noi, il collega e tutto il resto del mondo, destandomi solo quando parlò della missione. Al che fu ben felice di assecondare le sue parole e smammare da quel luogo Insopportabile bastardo dissi tra i denti non appena uscita da quell'ufficio, piano ma abbastanza forte affinché Akira potesse udire quell'insulto rivolto verso il maleducato impiegato Le troppe scartoffie devono avergli fuso il cervello dissi leggendolo brevemente sulla missiva registrando mentalmente l'indirizzo. Quartiere povero, quella vedova non doveva avere così tanti soldi. Perché avevano rubato allora?





    Nemmeno a dirlo. La sua abitazione era più bella di quelle circostanti, ma non così grande. Probabilmente era ciò che aveva tirato su con il marito, più evidentemente un qualche sussidio per le vedove degli eroi di guerra a consentire alla anziana vedova di tenersi quella casetta tranquilla, di molto migliore rispetto ad altre catapecchie che si ostinavano a rimanere in piedi con assoluta caparbietà. Sì, direi proprio che dobbiamo fargliele le domande... e perché devo parlarci io se è una vecchia bisbetica? dissi a metà tra l'affranto e l'ironico Non potresti farlo tu, con tutto il tuo splendore? l'ultima leggera frecciatina era abbastanza gratuita, ma dubitavo si sarebbe offeso, sopratutto perché spontaneamente sorrisi divertita dalle mie stesse parole. Quella sua presentazione così appariscente gli sarebbe costata battute da lì all'eternità, quindi si sicuro fino alla fine di quella missione.



    Dopo pochi secondi la porta fu aperta da un'anziana signora. Aveva gli occhi rossi, come se avesse appena finito di piangere ed indossava un vestito nero che copriva il corpo prominente sebbene avvizzito dal tempo. I capelli erano ormai ingrigiti ma tenuti ben acconciati ed emanava un profumo dolciastro tipico degli anziani benestanti che si profumavano fin troppo quasi a ricordare tempi in cui, da giovani, farsi belli aveva molto più senso che in quel momento. Signora Akiko? Siamo Jukyu Shinretsu e Akira Hozuki, siamo stati mandati a cercare di recuperare gli oggetti che le sono stati rubati a quelle parole il volto dell'anziana parve ringiovanire di vent'anni per poi rabbuiarsi di nuovo Prego, prego, entrate! Accomodatevi, prego prego! ci permise di entrare e ci fece accomodare in salotto, su due morbide e vecchie poltrone di velluto rosso. Cercai un attimo le parole giuste poi iniziai Allora signora... innanzitutto, ho letto dalla lettera che le sono state rubate diversi oggetti. Argenteria, Ryo circa quattrocento, alcuni gioielli, una scatola... fui interrotta La scatola! Il resto sono solo oggetti, ma la scatola è ciò che rivoglio. E' tutto ciò che mi resta del mio defunto marito, il mio caro, amato Akimaru. Mi ricordo ancora quando me l'affidò, era così spaventato! Mi disse chiaramente "Conservala ma non aprirla finché non ti sembrerà giusto farlo". Sembrava tenerci così tanto i suoi occhi si riempirono di lacrime Credevo... che il momento giusto... sarebbe arrivato con lui... ma un mese dopo è... morto.. le lacrime ormai scorrevano senza freni ed il fazzoletto faceva ben poco effetto Così non l'ho mai aperta... scusate... che spettacolo pietoso sto offrendo.



    Sorrisi e sfiorai inconsciamente la sciarpa rossa che portavo al collo No, la capisco signora, davvero dissi cercando di sembrare rassicurante. Lei dovette cogliere almeno la buona volontà perché parve calmarsi e ricomporsi. Bene, quindi il cofanetto ha la priorità. Ha dei sospetti su chi possa esser stato? Vecchi nemici di suo marito o nemici suoi? la signora scosse il capo in chiaro segno di diniego No, nessun nemico del quale sia a conoscenza. Devo dire che poi non si sono comportati da ladri professionisti. Sono entrati dalla finestra che avevo lasciato aperta, hanno messo a soqquadro casa e sono fuggiti... hanno preso un sacco di roba insomma disse ed annuii Quindi cercavano solo oggetti di valore ed infatti solo quelli sono stati portati via. Quindi si tratta di ladruncoli normali. Nessun sospetto? Nessuna voce? Nessuna richiesta di riscatto? Forse... un sospetto si schiarì la voce Ho sentito al mercato del pesce diversi pescherecci che si lamentano. Insomma, piccole somme di Ryo che spariscono, talvolta mercanzia... poco per volta. E poi credo due settimane fa c'è stato un tentativo di furto a pochi isolati da qui, il signor Uzuka ha scoperto un individuo entrato in casa, ma questo è scappato subito gettandosi dalla finestra... mi aveva suggerito di sbarrare le finestre quel caro signore, ma non gli avevo dato ascolto... arrossì, come se si sentisse a disagio nel dire ciò che stava per dire Vedere.. è un po'... paranoico... e dal tono usato ebbi la certezza che ci saremmo trovati di fronte la persona più paranoica di quella terra.



    In ogni caso, il racconto della signora non aveva tolto molti dubbi, ma ci aveva dato alcune piste su cui indagare Bene. Un'ultima cosa, ha trovato nulla di insolito? Magari qualcosa lasciato dai ladri! ma ancora una volta la signora scosse il capo Oh mia cara, davvero nulla! Hanno solo portato via il mio cuore quei disgraziati!





    Ci congedammo dalla signora ed una volta per strada incrociai le braccia, riflettendo sul da farsi Dovremmo andare a trovare il signor Uzuki, non credi? Potrebbe dirci qualcosa di più, forse è una banda che ruba negli appartamenti o forse è la stessa persona che ha cambiato preda dopo che Uzuki ha sbarrato le finestre. Tu che dici? Il mercato del pesce mi sembra una pista debole, preferisco il pazzo paranoico...



    :guru: a te, arricchisci il racconto come preferisci, Uzuki è solo pranoico, non ho detto/deciso altro.
     
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19 replies since 2/12/2014, 00:22   431 views
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