Rinnovata sarà la lama che fu spezzata

[Kusa]

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  1. -Hidan
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    Rinnovata sarà la lama che fu spezzata

    Itinerario


    Molteplici sono le vie che portano a Kusa.
    Arrivai in uno dei principali porti del Paese del Fuoco dopo tre giorni di navigazione. Non avevo molti soldi disponibili, quindi presi il biglietto più economico, che stava a significare più lento. Era un'imbarcazione non adibita per il trasporto di persone, bensì di merci, quindi feci scalo in diverse isolette tra Kiri e il continente prima di arrivare a destinazione. Appena giunsi al porto cercai un agenzia di commercio, quale posto migliore per ottenere delle informazioni utili al mio viaggio? Ne trovai una non molto distante dal porto, una grossa struttura chiamata "Agenzia Commerciale Tsunemoto", specializzata in commercio di materie prime agroalimentari. Mi presentai a quello che sembrava essere il direttore, un uomo minuto, sulla cinquantina, con due spessi occhiali tondi e una chierica brizzolata, di nome Ikki. Spiegai in breve la mia situazione e l'esigenza di arrivare nel Paese dell'Erba. « Beh, beh, beh... » Prese gli occhiali, pulendoli utilizzando la manica della camicia che stava indossando. « Ci sono tre strade per arrivare a Kusa, o almeno tre sono quelle più veloci. Una montuosa, che sale verso nord in direzione di Taki. E' quasi del tutto disabitata. Un'altra che va verso sud, passando vicino al confine di Ame. Molto piovosa, soprattutto in questa stagione. Infine, la terza... » Rimise gli occhiali al loro posto, una volta di aver controllato contro luce che fossero effettivamente lucidi. « La terza, è quella che utilizziamo maggiormente, almeno noi. Abbiamo dei ricchi scambi con Kusa, e questa è una delle strade più dirette: passa direttamente attraverso paludi bonificate, che ora sono rigogliosi campi. I miei carri si fermano a Mugibatake, un piccolo villaggio, in cui effettuiamo rifornimenti di merci che poi rivendiamo e trasportiamo a Kusa. » Captai al volo l'occasione che mi era presentata davanti. « Ikki, quando parte la prossima carovana? Vorrei aggregarmi, magari potrei ripagare la sua gentilezza offrendo protezione contro eventuali banditi, o comunque potrei rendermi utile come posso. » Il direttore portò la mano destra al mento. Evidentemente ci stava pensando su. « Di questa storia, purtroppo, non ne so niente, e di protezione non ne abbiamo mai avuto bisogno, è una strada abbastanza sicura. Comunque, almeno fino a Mugibatake, i carri sono quasi vuoti, esclusione fatta di un pò di pesce. Quindi penso che ti puoi aggregare. Una volta a Mugibatake dovrai però proseguire a piedi, ma se ne hai bisogno puoi seguire sempre la carovana, anche se andrà più lentamente una volta carica. Non escludo che una volta sul posto, magari qualche contadino del luogo potrà darti qualche informazione in più riguardo a questa donna. E' un paesino di frontiera, le voci corrono. La partenza è prevista per le 14.00 da qui, se vuoi do indicazioni al responsabile. » Sorrisi, mentre allungavo la mano per stringergliela. « La ringrazio veramente! E' stato gentilissimo! » Ikki sorrise, rispondendo alla mia stretta di mano. « Figurati figliolo, assomigli tanto al mio nipotino! Eccezion fatta per i capelli, eh... »

    [...]


    Partii quindi all'orario designato, con altri cinque uomini di circa trent'anni e tre carri trainati ciascuno da una coppia di cavalli. Erano tutti originari di quelle zone, e una volta ogni due settimane compievano sempre lo stesso itinerario fino a Kusa. Chiesi anche a loro se avessero sentito qualche storia su una donna capace di creare oggetti fantastici nel Paese dell'Erba. Purtroppo la risposta fu che alle voci non facevano mai caso. Una volta arrivati a Kusa, una volta sbrigati gli affari, tornavano subito indietro. Avendo tutti famiglia in quel posto, nessuno voleva perdere tempo in chiacchiere inutili. Le mie speranze di ottenere qualche informazione erano quindi ridotte al solo villaggio di Mugibatake, prima di arrivare a Kusa perlomeno.

    La strada era molto irregolare, piena di insenature e piccole curve. Probabilmente era ereditata dal sentiero che serpeggiava tra le paludi di cui mi aveva parlato Ikki. Paludi ora scomparse e, al loro posto, ricchi e fiorenti campi sorgevano ai lati della strada. Passai la maggior parte del tempo del viaggio sdraiato nel carretto vuoto - di odore di pesce ne avevo abbastanza - oppure alternandomi con il parlare e lo scherzare con gli uomini della carovana. Erano tutti uomini semplici e buoni, si accontentavano di quel poco che la vita dava a loro. Io purtroppo, invece, non sapevo accontentarmi e, finalmente, dopo molto tempo, avevo un obiettivo in mente. E nel cuore.

     
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