Rinnovata sarà la lama che fu spezzata

[Kusa]

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    La bella Maki era una donna assai sensibile alle lusinghe e si chinò verso Akira quando lui pieno di convinzione le parlò così bene e con così tanta ammirazione. Maki non era stupida: sapeva che gli uomini mentivano quando cercavano qualcosa, ma lei non perdeva di certo l'occasione per lasciarsi lusingare.
    Per cui ascoltò con interesse le domande di Akira e dunque, alla fine posò i gomiti sul bancone sostenendo la testa sul braccio destro quasi con pigrizia, guardando il ragazzo con una certa intensità.
    Oh quella vecchia statua... No, rappresenta una Kunochi che in passato vivette qui. Siamo così confinanti che non è mai stato un posto tranquillo, ma la sua sola presenza si dice che tenesse i ninja di Taki ben alla larga. Era mh... si batté le labbra con un dito, pensando Yui Matsumoto, è vissuta qui fino circa ottanta anni fa. Era una kunochi eccezionale ma si dice ben altro da queste parti fece cenno ad Akira di avvicinarsi Si diceva che fosse un'ottima creatrice di potentissimi artefatti, quasi tutti persi, ma alcuni sopravvivono Soryo. Mi spiace tesoro, ma Soryo è una specie di Monastero ed è in cima alla montagna. Puoi tentare di scendere da Soryo a Sakane rotolando giù per il fianco del monte, ma te lo consiglio, in genere nemmeno i cadaveri arrivano a valle. Per quanto riguarda quella donna di cui dici, oh sì, ho sentito parecchie voci a riguardo da avventori provenienti da Sakane: in molti dicono che ami accoppiarsi con i cadaveri e per questo li richieda in cambio dei suoi servigi, altri dicono che è una che è fuggita da Soryo, altri invece dicono che è una potentissima Nukenin di Taki. Non so a cosa crede, ma so a cosa non credere. Quella storia dell'accoppiarsi con i cadaveri è a dir poco ridicola disse ridendo soffusamente la donna.

    Il negozio di tuttofare era una bottega affollata da oggetti di ogni tipo. Strani marchingegni, orologi (molti orologi) ma anche armi ninja, ingranaggi e molto altro ancora. Ogni centimetro quadro di superficie ad eccezione del pavimento e della piccola vetrina era un'esposizione di ciò che c'era lì.
    L'uomo dietro al bancone era basso e nervosetto, con un sottile paio di baffi ed una pelata incipiente. Aveva un paio di spessi occhiali e si sfregava spesso le mani, guardando l'altro con nervosismo che sembrava quasi terrore.
    Oh salve, salve, cosa posso fare per lei? Abbiamo circa tutto, posso riparare tutto e procurarti più o meno ogni cosa se sei disposto ad aspettare ed a pagare. Sì sì sì. Non ti ho mai visto da queste parti, sei nuovo, vero, sì? Che ci fai qui? Scommetto che devi salire sui monti vero? Non hai la faccia di uno di Taki direi. Perché avrei proprio bisogno di uno che va da quelle parti, decisamente, Cosa voleva dire?

     
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