Sulla vetta dei Monti Grigi

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un dichiarazione di Guerra?~


    Itai ordinò una birra e poco dopo giunse anche il pasto. Certo non era un piatto propriamente raffinato o elaborato, tuttavia si addiceva perfettamente a quel piccolo villaggio di montagna e non era affatto male.
    Atasuke stava mangiando un'aletta di pollo quando Itai riaprì il discorso proprio da Shizuka.

    "Crea problemi, sempre, la cara Shizuka? Quando l'ho conosciuta io si stava incolpando della morte di svariate anime innocenti per colpa della bomba messa da un pazzo"


    A quella rivelazione a stento riuscì ad evitare di strozzarsi con la carne che stava ingoiando. Certo sapeva che Shizuka aveva creato dei problemi e che in fondo non era malvagia, anzi, aveva l'abitudine di voler provare ad aiutare gli altri, anche se in effetti i suoi modi spesso provocavano più problemi che altro.

    «In effetti... Questa non la sapevo ancora su Shizuka... Certo sapevo di quell'incidente, ma non potevo immaginare che ne fosse conivolta... Comunque sia, nulla di così grave, solo tende a perdere il controllo e tende a fare più danni che bene...»


    Rispose dopo aver mandato giù il cibo bevendo molta acqua dal suo bicchiere.
    Rimase poi attento alla sua successiva rivelazione. Il Mizukage non aveva semplicemente intenzione di catturare quei due, ma anzi, aveva intenzione di muovere direttamente guerra e chiudere la questione definitivamente, evidentemente anche a costo di far partire una spedizione armata che ben poco aveva di diverso da un'intero esercito in marcia per stanare quei due.

    "Io sono nato a Konoha"

    °Allora non era solo una coincidenza°

    "Inoltre anche le mie figlie, secondo questo pazzo non sono vere Kiriane... e dati i nostri trascorsi, mi aspetto di tutto. La minaccia di quel pazzo deve finire, repentinamente e definitivamente."

    °Addirittura a tanto? E pensare che nel desesrto stava cercando di abbindolarmi per andare con lui a sconfiggere le guerre e la sofferenza... Ho solo fatto bene a non accettare!°


    Pensò tra se distogliendo un'attimo lo sguardo dal suo interlocutore notando il pugno stretto, segno di un certo fervore. Infine sorseggiò nuovamente e guardando nel vuoto espresse con sincera calma e sincerità la sua opinione.

    «Capisco... Non immaginavo che quel tizio fosse tanto folle... Certo, ogniuno di noi credo che proteggerebbe con la vita i propri ideali, la propria storia ed il proprio villaggio, qualunque esso sia... Per ironia della sorte nessuno di noi può scegliere il villaggio in cui nascere ed a volte la vita ci può portare a capire che la nostra casa è altrove. Nel tuo caso evidentemente ti sentivi e ti senti più a casa tua a Kiri, piuttosto che a Konoha... Perfino io, per ironia della sorte non sono propriamente di Konoha ma di un piccolo villaggio nelle terre del fuoco...»


    Per un'attimo si fermo a rimembrare i tempi ormai andati di quando viveva con i suoi "genitori" ben lontano dal mondo ninja e da quello che comportava.

    «Credo quindi che anche nel mio caso potrebbe considerarmi un Konohano a metà... Che stronzata... Io stesso potrei considerarmi per certi versi un ninja di Konoha molto più di molti rammolliti che seguono la via ninja solo perchè nella loro famiglia è una tradizione. Gente che rimane solo fedele perchè teme di divenire un traditore, non tanto perchè creda realmente in ciò che fa, in ciò che protegge...»


    Riportò lo sguardo su Itai per chiudere il suo lungo ragionamento.

    «Ed io non posso credere che possa esistere una mente tanto malata da pensare di poter "decidere" Chi sia un Kiriano puro e chi no, specie basandosi sul luogo di nascita o sull'albero genealogico... Nati a Kiri, nati a Suna, a Konoha, a Oto, a Kumo ad Ame... Alla fine siamo tutti esseri umani, qualunque sia la nostra discendenza o la nostra dinastia... L'unica cosa che ci cambia e che ci contraddistingue sono le nostre scelte, giuste o sbagliate che siano e non posso accettare che un uomo possa minacciare la sicurezza delle bambine solo perchè il loro padre non è nato a Kiri»

    °Seinji, dovremo parlare di molte cose noi due°


    Pensò rabbioso addentando un'altro pezzo di carne prima di riprendere la parola.

    «Quindi se ho ben capito intendi muovere un'assalto diretto ad Ame per stanare quei due e toglierli di mezzo una volta per tutte, giusto? Ed immagino che ti interessi anche l'aiuto di qualcuno di noi di Konoha, tipo me e Shizuka, ho indovinato?»


    Sia che la risposta fosse affermativa, sia che non lo fosse, Atasuke alla fine del discorso avrebbe comunque offerto incondizionatamente il suo aiuto. Certo, non aveva intenzione di fare il doppiogioco, ne aveva intenzione comunque di ingabbiare Seinji con il suo incontro. Tuttavia, voleva avere un'ultimo confronto con lui per capire che tipo di avversario poteva avere davanti a se, ma soprattutto voleva cercare di reperire quante più informazioni da usare contro di lui quando fosse giunto il momento.
    Al loro primo incontro non erano "nemici" ma erano semplicemente schierati ai due fronti opposti. Ora, con quell'inquetante informazione dalla sua, Atasuke non poteva evitare di vedere quell'uomo come un nemico, suo e della libertà di Kiri, che seppure non fosse il suo villaggio meritava comunque protezione anche da parte sua.

     
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13 replies since 29/1/2015, 20:14   110 views
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