Kakurenbo

Role free: Arashi - Sasori - Asgharel

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Errori e Perdono~


    Quella volta Atasuke forse aveva sbagliato. Forse era stato fin troppo duro con Shizuka o forse aveva solo fatto quello che andava fatto da tempo. In ogni modo non si sentiva bene. Vedendo come la ragazza rimase titubante, con le lacrime agli occhi, seppur cercasse in ogni modo di sforzarsi di mascherarlo, non poteva ignorare il nodo alla gola che si sentiva stringere. Forse aveva esagerato seppur facendo la cosa giusta.
    Ascoltò con attenzione le sue parole e rimase in silenzio. Ad ogni parola che scorreva portata nel vento il suo sguardo duro si affievoliva, riempiendosi forse di tenerezza, forse di commozione.

    "Quanto in alto ti credi di essere?"

    °Abbastanza da poter camminare a testa alta°


    Avrebbe voluto dirle quelle parole, ma quel nodo che sentiva alla gola non gli permetteva di esprimersi. Tacque. Non disse nulla e rimase in religioso silenzio ad udire lo sfogo di Shizuka.

    "Ho sbagliato a venire qui."

    °Non hai sbagliato, sai che sei la benvenuta...°

    "Non avrei mai dovuto accettare questo incarico ed intrufolarmi al quartiere per la salvezza di un volgare Uchiha."


    «S-Shizuka»


    Lo sguardo di Atasuke era ormai completamente svuotato dall'ira che provava fino a pochi istanti prima. Ora, inspiegabilmente nei suoi occhi c'era solo più posto per la compassione, mentre la sua voce tremolate iniziava appena a riaffiorare con grande sforzo.

    "Il ragazzo ha bisogno di un aiuto, ma a ben pensarci dubito di essere la persona più indicata per darglielo. Un tipo candido come te saprà sicuramente indirizzarlo meglio."

    «Shizuka... sai anche tu che non è vero»


    Chiunque avrebbe trovato a dir poco beffardo il destino. Era incredibile come in un lampo la follia della ragazza divenne tristezza mentre la furia di Atasuke si tramutò in compassione. Se qualcuno avesse osservato la scena dall'esterno certamente si sarebbe come minimo aspettato uno scontro mortale dopo quello strano susseguirsi di azioni, eppure... Eppure tutto era diverso, ma per chi conosceva bene quei due, nulla era più normale di quanto già non stesse accadendo.

    "Con permesso."

    «Shizuka!»


    Ella iniziò ad andarsene prima con passo lento, poi accellerando sempre di più.
    Atasuke rimase impietrito a fissarla, quasi come se non sapesse che cosa fare, come se non avesse la più pallida idea di che cosa avrebbe dovuto fare.

    "Oh. Puoi anche smetterla di seguirmi, ora."

    °Stupida°


    Non potè pensare ad altro nell'udire quelle parole. E senza pensare ad altro, si ritrovò a correrle silenziosamente dietro, con un passo decisamente più rapido. Non sapeva perchè lo stesse facendo, ne aveva idea di che cosa avrebbe fatto una volta raggiunta. Sapeva solo che lo stava facendo e non poteva fare a meno di farlo.
    Si lasciò alle spalle tutto. Sasori, Sugo, l'avvelenamento, la discussione, la rabbia, tutto. In quel momento non gli importava più di nulla. Solo lei era al centro dei suoi pensieri.
    Caso strano. Era già la seconda volta che si ritrovava a pensare a lei piuttosto che a ciò che lo circondava, ma in fondo... Neppure quello lo interessava.
    Una volta raggiunta la prese per la spalla destra, strattonandola dolcemente ma con decisione per farla fermare e per cingerla a se con il braccio destro che la teneva attorno alla vita con delicatezza.
    Avvicinò le sue labba all'orecchio di lei iniziando a sussurrarle parole con un tono dolce e delicato.

    «Shizuka... Hai ragione, non... Non mi hai mai chiesto di proteggerti, tuttavia, non posso fare a meno di farlo... Non posso fare a meno di volerti proteggere, non posso fare a meno di pensare a te... Perfino contro Sinji Akuma nel deserto dell'Anauroch non ho potuto non pensare a te e non posso fare a meno di te, di tutte le tue buone intenzioni, della tua irriverenza dei tuoi pregi e dei tuoi difetti»


    La sua voce tremava, per quanto cercasse di darsi un contegno era al limite e non potè trattenere una calda lacrima che correva lungo il viso rigandogli la guancia.
    Delicatamente la mano lasciò la presa dalla spalla di lei, portandosi al mento di Shizuka mentre con l'indice le voltava teneramente il viso per poterla guardare negli occhi. Era quasi incredibile quanto i volti dei due in quel momento fossero vicini. Atasuke poteva percepirne il fiato caldo ad ogni singolo respiro ed anche lei poteva sentire il suo respiro calmo.

    «Shizuka... Se solo me lo permettessi, insieme, noi potremmo... ecco noi...»


    Non riusciva a terminare la frase, in parte perchè non sapeva esattamente nemmeno lui che cosa stesse cercando di dire, ma soprattutto perchè il suo corpo aveva smesso di agire secondo logica. A stento tratteneva le mani dal tremare mentre il suo cuore sembrava essere andato troppo su di giri per accettare un qualsivoglia comando.
    La spinse leggermente con il braccio per farla voltare completamente verso di lui mentre con la sinistra continuava a carezzarle il viso mentre il suo capo si chinava leggermente avvicinandosi ulteriormente arrivando ormai a pochissimi centimentri. Poteva specchiarsi negli occhi di lei ed a stento ricordava di averli mai trovati tanto belli.

    «Shizuka...»


    Se ella non lo avesse fermato o lo avesse assecondato, Atasuke non si sarebbe più fermato dando (finalmente?) sfogo alle sue emozioni inclinando appena il capo e poggiando delicatamentele sue labbra su quelle di lei, concendendosi un bacio che da troppo tempo stava trattenendo mentre la mano scivolava dolcemente dietro alla nuca di lei tenendola stretta a se.
    Solo dopo alcuni istanti, quando fu in grado di staccarsi da lei, quasi tremolante riprese a parlare.

    «Vieni con me, affrontiamo questa sfida insieme»


    Concluse sorridendo ed accennando palesemente a Sasori che forse li stava ancora raggiungendo o forse li aveva già raggiunti da tempo. In fondo, ad Atasuke non importava più di null'altro.

    Se invece lo avesse fermato Atasuke si sarebbe bloccato, irrigidendosi per poi lasciare la presa sulla ragazza ed indietreggiare di alcuni passi.

    «E-Ecco, io... Volevo solo dirti che... Voglio aiutarti e voglio che insieme affrontiamo questa sfida, non per me, non per te, non per Raizen, Non per il clan, non per il Kage, i suoi amministratoti o per il villaggio, ma per Sasori»


    Omise volontariamente il cognome per sottolineare che era Sasori al centro della questione non un Uchiha o Sasori l'Uchiha. Solo Sasori.
     
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31 replies since 30/1/2015, 22:43   576 views
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