Kakurenbo

Role free: Arashi - Sasori - Asgharel

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Processo?~


    Splendido. Quello forse poteva essere un'aggettivo degno del momento che Atasuke potè finalmente vivere, anche se forse "splendido" non era sufficente a descrivere quel turbinio di emozioni in cui si sentì persino il chakra ribollire mentre vorticoso ruotava nel suo corpo. Se avesse dovuto narrare quel momento non sapeva se fosse durato un'istante o addirittura un secolo. Tuttavia, tutte le cose belle, sfortunatamente devono finire. E quella terminò forse nel peggiore dei modi, o comunque alla presenza delle peggiori persone.
    Udì come una scatola che cadeva a terra poco prima di sentirsi spingere via da Shizuka che in un'attimo gli spolverò l'abito come a cercare di dissimulare ciò che era accaduto.

    °Ma che...°


    Fu l'unico pensiero che riuscì ad avere, prima di cogliere, a malincuore, ciò che stava accadendo. Ritsuko li aveva visti e come al solito stava facendo una delle sue tante scenate.
    Inutile dire che alla sua occhiataccia piena d'odio Atasuke rispose con uno sguardo che era l'esatto opposto. Uno sguardo di indifferenza, dato che in effetti nulla gli importava dell'opinione di quella squilibrata.
    A rovinare ulteriormente la situazione, ci pensò Sasori che con sciocca innocenza si degnò di raggiungerli dopo essersi dato una sistemata.

    "Eccomi sono di ritorno ! Scusate il ritardo ma avevo fame !In ogni caso non sono pazzo ! Voglio soltanto togliermi alcune soddisfazioni la prigionia mi ha consentito di aprire gli occhi su tanti errori che feci in passato. Non sono affatto pericoloso. Vi sembro pericoloso per caso ?"


    A quelle parole, Atasuke non potè evitare di voltarsi verso Sasori. Il suo sguardo era cristallino ed eloquente. Se c'era una pessima entrata in scena in un pessimo momento con una pessima esclamazione, ebbene, questo era il caso.

    "Ed adesso che si fa?"

    °Se non migliori le tue uscite... Qui si fa una brutta fine°


    Pensò sconsolato facendo spallucce e riportando lo sguardo su Ritsuko che come al solito stava esagerando su tutta la linea, anche se in questo caso probabilmente aveva esagerato anche troppo.

    "...Addirittura due?!"

    °Per una volta nella vita pensare prima di giudicare mai eh?°

    «Ritsuko, vedo che come al solito stai travisando»


    Non ebbe il tempo di aggiungere altro ed ecco che Ritsuko come suo solito partì in un'inutile valangata di insulti, come se insultando tutti i presenti potesse in qualche modo cambiare ciò che era accaduto.

    "E tu... sudicio e volgare uomo privo di intelletto e pudore. Sei nato cento vite in anticipo perché tu possa permetterti anche solo di rivolgere la parola alla nobile e famosa Principessa del ricco Clan Kobayashi senza strisciare al suolo mangiando terra! Non hai lignaggio né nobiltà per poterti permettere nemmeno di guardarla da lontano... e tu hai osato, hai osat-... osat-... Hai toccato il fondo dell'inferno, ragazzino. "


    A stento Atasuke trattenne una risata che comunque riuscì ad uscire sottoforma di ghigno in faccia a Ritsuko.

    «Ricchan... E non ti azzardare a dirmi come devo chiamarti, ringrazia che abbia almeno la decenza di chiamarti per nome e non con l'appellativo che meriteresti dopo una tale sgraziata serie di insulti gratuiti...»


    Il suo sguardo non era furente, tuttavia era serio e determinato. Non avrebbe permesso in alcun modo a Ritsuko di mettergli i piedi in testa.

    «Prima che tu possa anche solo pensare di potermi insultare, beh, dovresti come minimo campare altre duecento vite e dovresti lavarti la bocca con il sapone... Inoltre, mia cara... Tu non hai la minima idea di che cosa sia l'inferno»


    Aveva quasi uno sguardo di sfida. Ignorava il livello di abilità di Ritsuko nel combattimento, tuttavia era pienamente certo delle proprie capacità, ma soprattutto sapeva il ruolo che in quel momento, volente o nolente, ricopriva e sapeva che la folle anche volendo non avrebbe potuto alzare un dito su di lei. Seppur Genin, Atasuke era invischiato in cose fin troppo grosse, anche per il clan Kobayashi.
    Egli riuscì a vedere il repentino movimento del braccio della sottoposta, tuttavia decise comunque di rimanere fermo, impassibile, lasciandosi colpire, come se in qualche modo così facendo avrebbe lasciato che Ritsuko potesse sbollire la sua furia.
    Nello stesso tempo però vide anche Sougo che sbucava alle spalle della stessa, evidentemente intenzionato a partecipare anche lui a quella discussione.

    "“La Principessa e i lupi” è una storia che non mi piace... meritereste la pena di morte entrambi per aver tentato di approcciare Shizuka Hime-sama in questo modo...e non è detto che non accada, perché adesso andremo tutti a Magione Kobayashi e sarà Toshiro-dono a decidere della vostra vita e della vostra morte. "

    "Oi, Atasuke-kun... Quando pensa di stare zitta questa cagna? Son due ore che continua a vomitare stronzate... Come fai a sopportarla ancora?"


    Con completa nonchalance Sougo si era rivelato, spada alla mano, ed atteggiandosi come al solito e rendendosi non meno odioso di Ritsuko.

    «Ben arrivato Sougo... Fortuna che ti avevo detto di tornartene a lavorare»


    Rise facendo un passo avanti, portandosi dinnanzi a shizuka, quasi come per volerla proteggere. Egli aveva compreso che la situazione non era delle più rosee e sapeva che come lui aveva provocato quel casino lui doveva risolverlo, ma senza mai piegare la sua anima. Lanciò quindi una prima occhiata di rassicurazione alle sue spalle verso Shizuka e poi un'altra occhiata, decidamente dura a Ritsuko togliendosi la monetina dalla fronte ed iniziando a giocarci facendosela saltellae tra le dita.

    «Immagino che dovrei ringraziarti per questa... Cos'è? Una sorta di "guanto di sfida"? Oppure pensi che io possa essere comprato solo da questa moneta? Mh? In entrambi i casi... Mi spiace, ma non mi interessa...»


    Si lasciò scorrere la moneta tra le dita per poi lanciarla con il pollice proprio ai piedi di Ritsuko.

    «Tienila... Considerala un regalo da parte mia... Potresti comprartici un po di buone maniere»


    La derise senza mai distogliere lo sguardo ne cedendo il suo tono calmo e sicuro di se. Non sarebbe fuggito, anche a costo di venire sbranato, lui non si sarebbe mosso di li. Avrebbe poi voluto ignorare le parole di Shizuka che pareva quasi implorare Ristuko di avere pietà nei loro confronti, tuttavia non potè farlo. Che forse quel tal Kobayashi avesse tanto potere? Difficile a dirlo, tuttavia, Atasuke non aveva intenzione di cedere e non avrebbe ceduto neppure dinnanzi ai quattro Kage riuniti.
    Tuttavia, un'altra voce comparve alle loro spalle, una voce che non ricordava chiaramente, tuttavia ua voce che sembrava quasi saperla lunga su tutta la questione.
    Tralaciando lo stupore che colse Atasuke nel vedere quell'uomo intento a comportarsi in maniera particolarmente strana ed il velato fastidio che provò nel sentirsi tirare via, Atasuke però non potè reggere oltre quando anche quest'ultimo sparò l'ennesima boiata delle giornata.

    "devo fare rapporto a Isamu-dono spiegandogli che hai saltato la tua pratica per amoreggiare con ben due uomini!"

    °Quando la finiranno questi idioti di parlare prima di pensare?°

    «Norio-sama... Perdonatemi, ma devo correggervi... Tutto questo continua ad essere un'equivoco, anche se nessuno sembra abbastanza intenzionato a guardarsi intorno per vederlo...»


    lanciò un'altra occhiata a Ritsuko, che a quel punto si poteva dire che era letteralmente ad un passo dall'esplodere.

    «Detto questo, Ne Shizuka ne Sasori sono colpevoli di nulla. Se c'è stato qualcuno che ha "amoreggiato" con qualcun'altro, quello sono io... Quindi lasciate pure stare Sasori che è solo rimasto coinvolto per caso e non ne può nulla. Allo stesso modo neppure Shizuka è colpevole di nulla. Se proprio dovete trovare un "colpevole" ebbene quello sono io»


    Tuttavia sembrò quasi che non avesse aperto bocca. Tutto ciò che disse parve venire ampiamente ignorato, o almeno da quel tal Norio, il quale, beffardamente si fece strada senza aspettare nulla o nessuno.

    "Sarà divertente, dai... andiamo tutti a prendere il tè a magione Kobayashi! Avrete l'onore e il piacere di conoscere il più potente Clan non Shinobi delle Terre del Fuoco!!"


    A quelle parole Atasuke quasi non credette. Possibile finire in una situazione tanto strana? Ora capiva in parte come mai Shizuka fosse tanto particolare nei suoi modi.
    Prima di partire, tuttavia, rimase un'attimo fermo, rivolgendosi ancora una volta a Shizuka che con tenerezza trattenne per la mano.

    «Shizuka... Non ti preoccupare, non è accaduto nulla di male»


    La sua era calda e rassicurante mentre la sua stretta era forte e sicura ma sempre delicata.

    «Qualunque cosa accada, io sarò sempre li, al tuo fianco, pronto a proteggerti»


    Non aggiunse altro, ad eccezione di una lieve carezza sulla sua guancia, poi, si incamminò verso il suo e probabilmente il loro destino, facendo cenno a Sougo di seguirli.
    Non sapeva come mai, ma dopo quell'istante fugace, dopo quello sfiorarsi delle labbra, Atasuke sentiva in se una forza che non aveva ancora sentito. Una sicurezza che lo faceva avanzare ancora più eretto di quanto già non lo fosse abitualmente.

     
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31 replies since 30/1/2015, 22:43   576 views
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