Resa di conti o chiacchierata amichevole?

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un duello a Scacchi - Arrocco~


    La partita avanzava con la dovuta calma. In fondo era una partita di scacchi e non una battaglia mortale, quindi nessuno dei due aveva la fretta del dover concatenare la mossa successiva in tempo record.
    Atasuke osservava con attenzione le mosse del suo avversario, agendo per certi versi di conseguenza, tuttavia più che adattarsi stava dettando il proprio ritmo, o almeno in quelle prime mosse.

    “E invece è svantaggiosa.”

    «Tu dici?»


    Rispose quasi con stupore, allontanandosi appena dalla scacchiera alzando il capo e distogliendo lo sguardo portandolo curioso sul suo avversario.

    “I migliori kiriani muoiono perché l'accademia li manda a morire in terre lontane, i cui problemi mai potrebbero sfiorare Kiri. E dunque, perché un kiriano dovrebbe dare la propria vita per un problema, diciamo, sunese?”


    Atasuke non trattenne una breve risata.

    «Sai... è strano... Dovresti fare questa domanda a tuo fratello... Io al massimo posso dirti perchè io ho partecipato per risolvere un problema “sunese”»


    Rispose ironico, lasciando le argomentazioni per dopo, in fondo quello non era ancora il momento di approfondire il punto dato che certamente Seinji aveva ancora altro da aggiungere alla sua affermazione.

    “Kiri ha sempre sfornato ottimi shinobi, al contrario di quanto si possa dire per esempio di Suna. Perché, dunque, i shnobi kiriani, meglio preparati e più pronti dei sunesi, dovrebbero andare a morire che una causa che non li riguarda?”


    In quel momento fu il cavallo del kiriano a muoversi, quasi come se la mossa rispecchiasse in un certo senso l'affermazione stessa.
    Atasuke guardò attentamente la scacchiera. Fino a quel momento erano state fatte poche mosse, ma parecchie avevano già acquisito un preciso significato e l'apertura di Seinji sembrava quasi invitare il suo alfiere ad attaccare, come se in un certo senso si aspettasse da un momento all'altro un assalto. Assalto che tuttavia Atasuke non aveva intenzione di portare, o almeno non in quel momento.

    °Arrogante ed avventato, credi questo di me? Pensi forse che sia così sciocco da cercare una rapida vittoria? Non hai ancora compreso nulla... Meglio per me°


    Un sorriso si dipinse sul suo volto mentre afferrava l'alfiere portandolo proprio laddove Seinji probabilmente lo voleva, tuttavia senza però staccare la mano dal pezzo lo posò alzando poi nuovamente lo sguardo verso il suo avversario.

    «In verità, posso affermare, per esperienza che i “migliori shinobi” tendono a sopravvivere e a non morire, anche se spediti lontani da casa... Anche perchè i migliori, proprio perchè sono i migliori... Sanno sempre come...»


    Mantenne il suo sguardo piantato sul suo avversario mentre la mano trascinava indietro il pezzo riportandolo quasi al suo posto, ma fermandosi proprio davanti al proprio re.

    «... tornare a casa»


    Il significato era palese da entrambe le parti, sia sulla scacchiera che in ciò che Atasuke stava dicendo. La sua posizione era ferma e pronta ad asserragliarsi in una posizione sicura, arroccata.
    Qualunque fosse stata la mossa di Seinji infatti, Atasuke al passo successivo avrebbe arroccato, sia nelle parole che nel gioco.

    «Credo comprenderai il mio punto di vista... Nel nostro lavoro, sono solo i “migliori” a portare a termine le missioni, siano queste assegnate dai Kage, dai clan, dai Daimyo, dall'accademia o di chicchessia... Quindi se i “migliori” crepano altrove, forse vuol dire che non erano proprio i “migliori” ma qualcuno è stato migliore di loro...»


    Vi era una lieve vena ironica in quelle parole, nulla di esageratamente offensivo, ma di certo il ragionamento nel suo lucido ed indifferente cinismo, non faceva una piega.

    «Risolto questo punto invece, ci teno a ricordarti una cosa... Io, come tutti devo obbedienza al mio villaggio, non all'accademia, quindi nuovamente viene a cadere un'altro punto... Non è l'accademia a spedire i Kiriani ma è Kiri stessa che offre i suoi shinobi per l'accademia... Specialmente per risolvere il problema di Suna sono intervenuti volontari, nessuna convocazione ufficiale o menate simili... Credevo che il tuo fratellino te lo avesse detto...»


    Un'altra piccola staffilata mentre con un sorriso la mano iniziaa a preparare i pezzi per spostarli nella successiva mossa.

    «Quindi ti rigiro la domanda... Perchè un allievo segue il proprio maestro? Perchè un villaggio si allea con un'altro? Perchè due alleati si aiutano tra di loro anche quando un problema non li riguarda direttamente? Perchè 4 ninja in team cooperano tra loro anche quando in una missione magari l'unico direttamente toccato dalla stessa è solo uno, o magari nessuno della squadra? Perchè tu stesso dici di operare per Kiri e non per te stesso solamente?»


    Il suo tono era calmo ed il re si era ormai fermato mentre la mano rapida andava ad afferrare la torre per muoverla nella sua posizione finale.

    «Semplice: Perchè c'è sempre un vantaggio in ogni cooperazione. A volte è visibile e tangibile: Una grossa fetta di denaro, potere, possedimenti, gloria, benessere, pace, etc... A volte è molto meno visibile ed a volte non è neppure percepibile dagli altri, come un mero senso di benessere personale, la tranquillità di vivere ogni giorno con la propria coscienza a posto o altro ancora, spesso invece il vantaggio non si vede e non può essere visto fino alla fine di una serie di collaborazioni, fino all'adempimento dell'intero disegno...»


    Posò quindi la torre, passando nuovamente la mano al suo avversario.

    «Per fare un'esempio... Che vantaggio avevi tu nel volermi tenere in vita laggù nel deserto? Che vantaggio hai nel giocare questa partita anziché sgozzarmi qui dove nessuno potrebbe scoprirti? Che vantaggio ho io nel restare qui con te a giocare questa partita? Forse entrambi ne abbiamo molti, o forse entrambi non ne abbiamo nessuno, o forse ancora entrambi lo scorpiremo solo al compimento di questa partita o forse al compimento di un disegno ancora più ampio... Anche se a me piace pensare che semplicemente ne stiamo già traendo un vantaggio rispettandoci a vicenda e facendo un civile scambio di opinioni»


    E con quelle parole, concluse, lasciando anche la parola al suo avversario. Si era chiuso pronto a rispondere ed a partire all'assalto dalla sua posizione difesa su ogni lato.
     
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19 replies since 11/2/2015, 21:19   196 views
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