Resa di conti o chiacchierata amichevole?

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un duello a Scacchi – Errori Umani~


    La partita sembrava a poco a poco avviarsi verso la sua conclusione e con essa anche la loro “pacifica” discussione. Nessuno dei due era intenzionato a cedere e nessuno dei due aveva un colpo pronto per chiudere la questione, tuttavia la calma del nukenin pareva a poco a poco cadere, venendo sostituita dalla rabbia, o più probabilmente dall'orgoglio, uno dei sentimenti umani più potente ma allo stesso tempo inaffidabile.
    Alle sue parole infatti Seinji rispose con rabbia ed orgoglio, come se in qualche modo le sue affermazioni lo stessero ferendo nel profondo, come se in ogni modo cercasse, senza speranza di difendere l'indifendibile. Un orgoglio che non poteva essere celato dopo la sciocchezza che l'Akuma portò come esempio, sciocchezza che Atasuke mise da parte con un sospiro divertito, quasi a metà strada tra un colpo di tosse ed una brevissima e contenuta risata appena sussurrata tra le labbra.

    °Oh, dopo aver bisticciato il tuo compagno di villaggio non ha protetto te bensì i ninja di Konoha... Che mascalzone... Sicuramente tu avevi ragione e gli altri avevano torto, quindi stato meschino da parte sua pensare in maniera sbagliata avvicinandosi a quelle persone che avevano torto°


    Rimuginò tra se prima di proseguire con il discorso provocando la reazione aggressiva del suo avversario che evidentemente stava perdendo le staffe.

    “Etsuko, seppur ferito, mi ha raccontato come vanno le cose a Kiri. So chi c'è, e chi non c'è. E non venirmi a parlare della questione volontaria o meno: è il mio fratello minore, si sarà fatto trascinare dalla stupida propaganda accademica”

    «Pensala come vuoi... Sappi solo che non ci sono stati ordini ufficiali da parte di nessuno e questo è un fatto. Il perchè dell'intervento di tuo fratello sono, onestamente, fatti suoi.»


    Tagliò corto. Per quanto apprezzasse vedere il suo avversario che perdeva le staffe e con queste il controllo del discorso e della partita, sapeva che non doveva portarlo troppo oltre, altrimenti avrebbe rischiato di inimicarselo troppo presto e non era quello il momento.
    I due disquisirono in merito ai tre biju di Konoha ed alla fine, dopo aver sentenzianto la sua posizione, Seinji si alzò, distogliendo lo sguardo dalla partita volgendolo all'orizzonte. Dal canto suo invece Atasuke rimase composto laddove era e contemplò i movimenti del suo avversario.

    “E anche se le elezioni del Kage dopo la morte di Shiltar fossero del tutto regolari... Un ninja di Konoha non può diventare Mizukage per principio. Altrimenti il villaggio va in rovina, come difatti sta accadendo.”


    E con quelle parole mosse scacco alla Regina di Atasuke, con una mossa per certi versi invidiabile, anche se aveva un velato errore di fondo.

    «E perchè mai? È forse il luogo di nascita a decidere chi siamo e cosa diventeremo? Credi forse che nell'aria di Kiri ci sia una qualche sostanza particolare che rende i nativi del luogo migliori di altri per comandare? Onestamente... Credo che siano solo dei vaneggiamenti insensati...»


    Sospirò scostando lo sguardo dal suo avversario e facendolo scivolare sulla scacchiera mentre con delicatezza sforava alcuni dei suoi pezzi come a dover decidere quale muovere.

    «Alla fine, che ci piaccia o no, Kiriani, Sunesi, Otesi, Konohani... Non c'è differenza, siamo tutti esseri umani e per questo incapaci della perfezione. Nessuno di noi può dirsi perfetto e nessuno di noi può onestamente dire di non aver sbagliato, dal più insignificante barbone al più importante Daimyo... Tutti sbagliano, solo che a volte, alcuni errori hanno conseguenze minime, altri disastrose»


    Sospirò nuovamente afferrando l'alfiere che da tempo aspettava di muovere, pronto a sferrare il suo attacco.

    «Generalmente, ne converrai anche tu, più una persona è importante più deve stare attenta al proprio operato, dato che le sue decisioni influenzano sempre più persone, sempre più punti di vista, sempre più dettagli, al punto tale che al vertice spesso è impossibile non fare errori e si deve quindi optare per il minore dei mali... Tuttavia, laddove un Kage decide, ci sono dei consiglieri, dei ninja pronti a consigliarlo e sotto di essi altri ninja e cittadini a sostenerli... Se un paese va in rovina, non è solo colpa del Kage che sbaglia, ma di tutti quelli che lo hanno consigliato male, di coloro che lo abbandonato nel momento del bisogno additandolo come colpevole e lavandosene le mani autoconsiderandosi “nel giusto” per poi lamentarsi solo delle condizioni in cui il paese versa»


    E con quelle parole mosse l'alfiere in scacco al re, proteggendo così la regina e costringendo il suo avversario a pensare di difendersi. Inutile dire che in tutto quel giro Atasuke stava indicando proprio il suo avversario come colui che aveva abbandonato il suo Kage in balia degli eventi nel momento in cui Kiri aveva bisogno, in cui il Kage andava corretto per non portare il villaggio alla rovina.

    «Solo chi non fa nulla non sbaglia mai... Per qanto il “non fare nulla” sia esso stesso un'errore dato che significherebbe rinunciare alla cosa più importante: vivere.»


    Egli era serio e deciso. Nessun'altra emozione si poteva leggere nei suoi occhi. Credeva in ciò che diceva e non gli importava cosa potesse pensarne il suo avversario.
    Ascoltò poi la chiara menzogna del suo avversario. Certo, il volto era serio e non lasciava trapelare emozione alcuna, tuttavia non poteva credere che un traditore di quel calibro, seppur squilibrato non avesse in mente nulla. Nessuno sano di mente progetta di ridisegnare un paese senza avere in mente neppure uno stralcio di piano per acquisirne il controllo. Certo, non avrebbe sicuramente elaborato ogni dettaglio e possibilità ma non avere nulla in mente era una semplice follia.

    «Ora insulti la mia intelligenza Seinji... Vuoi forse farmi credere che vuoi raddrizzare un'intero villaggio, liberare Kiri dall'accademia e dall'invasione di Konoha, ristabilire l'antico ordine ed il retaggio dei suoi clan, Sei riuscito a smascherare i mille complotti del mondo contro Kiri stessa e non hai il ben che minimo stralcio di un piano abbozzato? Se davvero le cose stanno così non posso evitare di trattarti come uno Sciocco ed un folle»


    Rise sarcastico schernendo la menzogna dell'avversario. Certo, non poteva sapere se quello di Seinji era un bluff o se realmente non aveva il ben che minimo straccio di piano. Tuttavia rimanevano solo due possibilità: O mentiva o era un'imbecille nazionalista.

    “La storia mi da ragione, e questo basta. Kiri era splendente soltanto quando era guidata da kiriani. E' sempre stato così. Qualunque altra teoria è un insulto. Puoi vederla come vuoi. Non mi serve la tua approvazione. Io la vedo diversamente, e ho diritto al mio punto di vista. Non puoi dibattere con la matematica, essa ha sempre ragione: volontari o meno, qualche kiriano ci va sempre in aiuto a Suna. E quando hanno attaccato Kiri? Chi è venuto da Suna? Nessuno.”


    Un sorriso. Anche se non voleva darlo a vedere Seinji semrava quasi un marmocchio che sbatteva i piedi nella sua posizione ripetendosi a gran voce di avere ragione punto e basta. La differenza risiedeva solo nell'età e nei modi, decisamente meno palesi e ben mascherati dietro a nobili parole come ideali e morte pur di difenderli.
    Certo erano nobili parole ed almeno in apparenza vi erano dei nobili ideali, peccato che questi svanissero dopo quella montagna di vuote parole ed ostentate ripetizioni basate sul semplice: “Io ho ragione punto e basta”.

    «Dunque questa è la tua posizione... Certo, non ho intenzione alcuna di negarti il tuo diritto a pensarla come ti pare... In fondo non sono qui per evangelizzarti ne per convincerti ad arrenderti... Tuttavia, credo che mi permetterai di dissentire ancora una volta...»


    C'era un filo di divertimento nella sua voce, come se in qualche modo lo divertisse avere sempre un qualcosa con cui controbattere alle parole del suo avversario. Certo, forse non lo avrebbe battuto, ma magar sarebbe riuscito a muoversi di un'altro passo verso il suo obbiettivo.

    «Anche tempo addietro quando Konoha venne assalita non rammento Kiriani giunti in soccorso, eppure spesso ho visto ninja di Konoha andare in soccorso a Kiri. Io stesso salvai la pelle a svariati tuoi ex-compaesani in passato... Se guardiamo il mondo con la matematica, ci accorgiamo che questa scienza esatta è inadatta per osservare ciò che la circonda e questo perchè è troppo perfetta, troppo esatta per poter analizzare qualcosa di imperfetto e spesso anche di imprevedibile...»


    Mentre parlava la sua mente non potè evitare di andare verso Shizuka, il palese esempio di imprevedibilità ed entropia. A stento evitò di ridere nel rammentare colei che nel suo continuo cercare di essere ordinata e precisa sfociava nel più completo disordine in meno di un secondo, spesso anche solo per una semplice parola detta in malo modo.

    «Ad esempio: Per la matematica stessa Kiri mi dovrebbe almeno una decina di vite umane, idem Suna, l'unica che si sala è forse Oto, verso la quale per certi versi devo parecchio per altre questioni personali. Allo stesso modo, matematicamente parlando, proprio a Suna mi ero recato, per così dire, per ripagare un favore, ma di certo non dovevo tanto da imbarcarmi in una missione del genere... Certo, questo non nega il tuo punto di vista, ma può farti capire quanto dubbio possa essere analizzare il mondo in maniera matematica...»


    Riprese fiato muovendo nuovamente i suoi pezzi incalzandolo su tutti i fronti.

    «Allo stesso modo, a livello di storia, se la storia fosse anch'essa un metro di giudizio... beh, sei un nukenin ed a questo punto stando alla storia tu avresti torto a priori essendo solo un semplice traditore assetato di sangue e morte... Ed allo stesso modo ora dovremmo ucciderci anziché essere qui a discutere civilmente davanti ad una scacchiera, non trovi? Senza contare che nuovamente, la storia darebbe ragione a me sull'accademia, dato che tempo addietro i villaggi si unirono già una volta in un'alleanza e fu proprio il Kazekage a guidarla, quindi se i villaggi hanno continuato ad esistere è per merito di Suna e del suo Kage, quindi è merito di Suna se Kiri riuscì a prosperare di li in poi... E questo ci rimanda alla matematica, secondo la quale a questo punto Kiri stessa deve molto a Suna...»


    Riprese brevemente fiato muovendo il pezzo successivo prima di terminare il lungo monologo.

    «E da qui partirebbe un loop eterno di cause ed effetti che ci porterebbe solo a sprecare inutilmente fiato... Torniamo piuttosto indietro, a qualche tua affermazione passata... Tu finora hai detto che Kiri annovera tra le sue mura i migliori shinobi del mondo, è corretto? Ebbene, come è possibile che con tanta facilità Konoha è stata in grado di infiltrare un suo studente al punto tale di farlo arrivare a Kage dominando il villaggio del “migliori” senza che nessuno se ne accorgesse? Questo cozza con il concetto stesso di “migliori shinobi” non trovi? Idem il fatto che i nostri corpi speciali avessero trovato le vostre debolezze... In teoria prima mi dici che siete i migliori e poi li abbassi al punto da sottometterli alle abilità della foglia... Non che la cosa non mi renda orgoglioso dell'abilità dei miei compagni, ma mi sembra contraddittorio»


    Non aggiunse altro, rimase immobile a fissare il suo avversario e la scacchiera. La partita non sarebbe durata ancora a lungo e forse neppure il loro pacifico incontro.
     
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19 replies since 11/2/2015, 21:19   196 views
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