Hankachi-Otoshi

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Otafuku mon amour~


    Shizuka era furente e questo si poteva notare da un qualsiasi dettaglio della sua persona in quell'istante. L'unica cosa che sfuggiva all'ingenuo Atasuke era il motivo reale del suo nervosismo, anche se si era fatto una mezza idea vedendo quanto accaduto, ma soprattutto il volto decisamente poco gentile della ragazza nell'udire di Ayame. Decise dunque di tacere senza darle ulteriori motivazioni per andare ulteriormente fuori di testa, preservando quantomeno quel minimo di salute fisica che poteva servirgli per risolvere quella dannata serie di enigmi.
    La lasciò sfogare, fingendo noncuranza e concentrandosi piuttosto su quella serie numerica a cui solitamente non avrebbe dato peso, anche se con quello che gli era capitato, non poteva nemmeno ipotizzare che non si trattasse di qualcosa legato al misterioso giocherellone che aveva letteralmente messo soqquadro tutto il villaggio.
    Alle sue domande, vi era da spettarselo, arrivo secco il “non lo so” di shizuka, condito, tra le righe, di insulti che la mente di Atasuke non ebbe problemi a leggere, continuando a chiedersi se fosse un semplice sfogo nervoso a seguito di quanto accaduto o se effettivamente ella avesse qualcosa contro di lui.

    “Beh comunque chi vuoi che se ne importi? Memorizza la combinazione e partiamo.”

    «Non ti preoccupare la ho bene a mente»


    Le rispose con un sospiro, cercando di non alterarla ulteriormente. In fondo sembrava che in quella mattinata avesse già decisamente troppe gatte da pelare, senza stare a cercarsene altre innervosendo ulteriormente la kobayashi.
    Per sicurezza, decise comunque di prendere nota della serie numerica su una delle sue carte, incidendo rapidamente la scritta con il chakra, più per precauzione che per reale necessità. Per quanto lunga e complessa, quella serie di numeri seguiva una logica numerica, quindi avrebbe potuto anche ricostruirla sul momento, ma preferiva non rischiare. In fondo potevano esserci mille motivi e mille modi per fargli passare di mente quei numeri, per quanto la sua mente potesse essere affidabile.
    [Abilità]
    Nonostante le accortezze, tuttavia, ella era decisamente fuori di se e non si concesse un'attimo senza inveire verso quello che lei stessa stava definendo un “maniaco”, evidentemente alla caccia di qualcosa su di lei o comunque come obbiettivo quello di danneggiarla o chissà che altro.
    Atasuke decise di tacere, lasciandola ulteriormente sfogare, nella speranza che alla fine ella potesse in qualche modo ritornare in se riacquisendo l'autocontrollo necessario per aiutarlo, anziché condannarlo a morte con qualche sfogo eccessivo.


    […]


    Per sua fortuna, ella tacque dal villaggio fino ai confini di Otafuku. Da un lato Atasuke ne era amareggiato, avrebbe di certo preferito una interessante conversazione, ma visto lo stato dell'erede dei Kobayashi, decise di farsi andare bene quella sorta di tregua silenziosa.
    Giunti a destinazione, una voce attirò la loro attenzione, una voce che ad Atasuke non piacque affatto, specie quando venne seguita dall'uomo, tutto, fuorchè raccomandabile, che la seguiva.
    Il suo sguardo rimase affilato mentre i suoi sensi erano al limite per percepire ogni eventuale assalto alle spalle. Si stupì nel vedere con quanta tranquillità Shizuka stava affrontando quel luogo, quasi come se quella fosse stata casa sua.

    °Una principessa, una shinobi ed una fuorilegge... Quante altre sfaccettature avrà mai?°


    Si chiese, celando sotto una maschera di serietà quei suoi pensieri. Se c'era una cosa che sapeva dover fare, era di mantenere il dovuto rigore in quel luogo e per quanto quell'essere ancora non avesse riconosciuto Atasuke Uchiha, uno dei tanti guardiani che spesso portano le loro retate ad Otafuku, aveva comunque un ruolo da mantenere.

    “Ti scopi una donna con le palle, ragazzino.”


    A quelle parole trattenne a stento l'istinto di replicare. Quello non era un luogo adatto a lui o quantomeno non più adatto di quanto non fosse per Shizuka, quindi sapeva che era decisamente meglio evitare di arrischiare il tutto compromettendosi. Lacsiò quindi correre, sentendosi quasi sollevato nel sentire Shizuka che continuava con la sua “farsa” o qualunque cosa stesse facendo in quel luogo.
    Ciò nonostante, la sua sicurezza e la sua tranquillità svanirono quando Shizuka gli ordinò di ripetere la combinazione. Non era però la domanda a preoccuparlo, men che meno la risposta che avrebbe dovuto dare o la certamente rozza risposta del guitto. No, fu ben altro a preoccupare l'Uchiha: Lo sguardo della compagna di viaggio, uno sguardo che non aveva ancora mai visto, uno sguardo assolutamente senza emozioni. Certo era abituato a vedere sguardi simili in missione, egli per primo tendeva a diventare quasi un'altra persona, tuttavia, quello sguardo in particolare aveva qualcosa che non gli piaceva affatto.

    «Si tratta di una semplice serie numerica: 2, 16, 4, 256, 16, 65536, 256. Messa così senza nulla sembra una semplice serie matematica, ma ci deve essere qualcos'altro legato a questi numeri. Qualcosa che attualmente non so»


    Non aggiunse altro, ne si smosse dalla sua posizione. Shizuka invece riprese la parola, chiedendo al vecchio di aiutarlo, senza mancare di sottolineare che senza aiuto Atasuke mai sarebbe riuscito ad arrivare ad una soluzione.
    Terminato il “colloquiale” incontro, Shizuka ripartì senza degnarsi di verificare se Atasuke le stava dietro, cosa che l'Uchiha fece, accennando appena un segno di saluto con il capo verso il misterioso individuo.
    Allontanatisi ormai a sufficenza da quel “guardiano”, Shizuka riprese a parlare, senza giustificarsi, ma rispondendo ad alcune delle domande che la mente di Atasuke stava elaborando.
    Ella iniziò infatti ad esprimere quanto stava accadendo, o meglio ciò che stava riconoscendo in quelle specie di giochi del suo passato. Giochi lieti, tuttavia privati, con informazioni che non potevano essere conosciute da nessuno al di fuori di poche ristrette persone. Informazioni che forse qualcuno voleva usare contro di lei.

    “Anche Otafuku non è un posto casuale, per me.”

    «Sarò onesto... Lo avevo intuito da come parlavi a quell'uomo poco fa...»


    Rispose con un velato accenno di uno sorriso osservando la ragazza nel profondo dei suoi occhi verdi smeraldo.
    Ella proseguì imperterrita con il suo monologo, raccontandogli tutta la sua vita passata in quel luogo, dandogli un quadro generale di informazioni che fino a quel momento gli erano sconosciute, informazioni che forse avrebbero potuto rompere il loro rapporto, informazioni che forse avrebbero dovuto portare la sua “purezza” a discostarsi da lei per evitare di venir macchiato dal sordido passato della kunoichi, arrivando fino alla rivelazione finale: Forse il vero obbiettivo non era Shizuka come ella stessa aveva creduto fino a quel momento, bensì l'obbiettivo pareva essere proprio Atasuke.

    “Sei tu il protagonista di questa faccenda.”

    «Evidentemente si, anche se ancora non ho idea di chi o cosa possa volere da me. Per ora l'unica cosa certa è che...»


    °Ho solo iniziato a conoscerti meglio°


    Non ebbe tempo di finire la frase con la sua voce. Un lampo attraversò quel luogo, ben più rapido dei suoi stessi riflessi, conficcandosi rapido nella schiena della kunoichi, abbattendola con un solo colpo. Ella sgranò gli occhi e con un urlo muto si accasciò a terra. Atasuke, per riflesso la afferrò stringendola a se per rallentarne la caduta, accompagnandola a terra con delicatezza. Un urlo, tutto, fuorchè muto uscì rabbioso dalla sua bocca, un urlo disperato, un urlo che forse avrebbe attirato l'attenzione o forse sarebbe svanito nel nulla nei silenziosi vicoli di Otafuku, uno dei luoghi in cui l'omicidio era la norma e nessuno si preoccupava delle urla disperate dei sopravvissuti.

    «SHIZUKAAAA!!!!»


    Sfogato l'urlo, riprese il controllo, anche se una furia ceca gli indicava di guardarsi intorno alla ricerca del colpevole, pronto ad abbatterlo a sua volta o morire nel tentativo.
    Ad un tratto, però, si accorse che Shizuka non era morta, bensì aveva ripreso a respirare, un respiro lento e scostante, non dissimile da una persona svenuta o semplicemente addormentata.
    La posò quindi a terra, osservando che cosa la avesse colpita e vide un'oggetto molliccio a cui non sapeva propriamente dare un significato o una forma, ma che vagamente poteva essere definito simile ad una lama fatta di fuoco, anche se decisamente non ne rispettava le caratteristiche.
    Provò ad avvicinarsi per afferrare quella cosa, ma decise di desistere percependone il calore rovente. Era evidente che si trattava di qualcosa collegato a quanto accaduto sino a quel momento, quindi optò per lasciare quella cosa al suo posto. Se non aveva ucciso Shizuka, evidentemente serviva semplicemente a metterla fuori gioco per lasciare Atasuke da solo ad affrontare la prova successiva.

    «E dunque è per questo che il drago aveva bisogno del serpente... Lei serviva solo per farmi arrivare fin qui... Ebbene, che cosa vuoi da me? Che diavolo ci faccio io qui!?»


    Ruggì senza ottenere risposta alcuna. Attorno a lui, come aveva potuto osservare poco prima, non c'era nessuno, il deserto più totale, eppure sapeva che qualcuno li stava osservando. Quel colpo non poteva essere partito dal nulla ed allo stesso modo quella serie di avvenimenti non poteva essere stata progettata con tanta precisione, era dunque ormai palese che qualcuno li stava seguendo assicurandosi che raggiungessero, o quantomeno Atasuke, il luogo designato.
    A risposta delle sue parole, non giunse nulla, ad eccezione di un foglietto, appiccicato a quella sorta di spada, su cui era riportato una sorta di dialogo tra due persone, quasi come se i due stessero parlando in quel momento.
    Atasuke lesse il biglietto con attenzione, chiedendosi quale folle spirito potesse mai aver ordito quella sorta di gioco pericoloso che finora aveva fatto pagare lo scotto a molti, fuorchè Atasuke direttamente.

    °Tocchan? Che si riferisca ad un'altra persona ancora? Possibile che ci sia addirittura un'organizzazione dietro a tutto questo?°


    Centinaia erano le domande a quel punto, ma sfortunatamente nessuna risposta poteva ancora essere data. Stando a quanto diceva il biglietto, doveva trovare i numeri, quindi in qualche modo si sarebbe trovato davanti a qualcosa, contrassegnato con quei numeri, o con una serie riconducibile a quella serie di numeri, ed in quel luogo, forse, avrebbe trovato ad attenderlo il pazzo che ancora continuava a giocare agli inseguimenti.
    Si caricò quindi Shizuka in spalla, ignorando l'indicazione di abbandonarla li dove si trovava e si mise in cammino alla ricerca di qualcosa che nemmeno lui sapeva di dover cercare.

    «Mi spiace, ma non posso lasciarla qui. Non in questo stato almeno, quindi me la porterò dietro finchè non sarò certo di poterla lasciare al sicuro»


    Annunciò, convinto che quei misteriosi giocatori lo stessero in qualche modo osservando o ascoltando. Una volta stabilizzata si osservò intorno, cercando una qualche direzione particolare da prendere, ma sfortunatamente, per quanto conoscesse quel luogo per le sue ronde, non aveva idea da dove cominciare, quindi decise di seguire semplicemente la via, sperando di non essere già puntato nella direzione sbagliata.
    Si guardò attorno mentre rapido correva lungo la strada, cercando un'indizio o qualcosa che potesse in qualche modo indicargli la corretta via, ma sfortunatamente tutto ciò che vedeva erano i semplici edifici del quartiere, senza nulla di particolare o che potesse essere ricondotto ad un'indicazione, ad eccezione delle lanterne rosse che indicavano le strade che portavano al quartiere dei piaceri, luogo che avrebbe ben volentieri evitato dato quanto era successo.
    In fondo, se chi lo stava attirando aveva messo fuori gioco shizuka già a quel momento, evidentemente riteneva che shizuka avesse svolto il suo compito di lasciapassare, quindi era improbabile che volesse incontrarlo nel quartiere a luci rosse dove non era avvezzo, ma soprattutto non era tra i benvenuti, visto il suo ruolo al villaggio.
    Alla fine della via, però, un locale, particolarmente malridotto attirò la sua attenzione. Era cristallino come l'acqua di un fiume che quel luogo era a dir poco abbandonato o quantomeno lasciato decisamente a se stesso da tempo. L'insegna pendeva e dai segni del legno non si trattava di certo di una rottura dell'ultimo periodo. Tuttavia fù il cartello dei prezzi spezzato ad attirare la sua attenzione, non tanto per la merce venduta, quanto piuttosto per i numeri in esso contenuti.

    °2 – 16 – 16 – 4 – 425 – 25 – 6 – 6,55 – 36 – 256... Togliendo il 425... ritrovo quasi la stessa serie di numeri... spostando un sedici dietro al del sei ottendo la setssa serie di cifre, reggrupandole tra loro in serie, ottengo: 2 16 4 256 16 65536 256 Che siano questi i numeri? Che sia questo il luogo?°


    Si domandò guardandosi attorno e chiedendosi quale fosse il passo successivo. Posò a terra Shizuka con delicatezza prima di proseguire con le indagini.

    «Allora? Ho cercato i numeri, ed eccoli qui: 2, 16, 4, 256, 16, 65536, 256»


    Disse guardandosi attorno senza vedere nessuno ed indicando con il dito i numeri mentre li pronunciava, sperando in quel modo di fare cosa gradita a chi, certamente celato, lo stava seguendo fin dall'inizio di quella giornata, nella speranza che qualcuno entrasse nel suo campo visivo o nel range delle sue percezioni. [Percezione]
    In un primo istante prese l'insegna e le due metà, osservandole con attenzione alla ricerca di simboli o messaggi nascosti da qualche parte, provò quindi a ricomporre l'insegna di legno, nel tentativo di attivare qualcosa riunendo le due metà, nella speranza che quella fosse la prova del fatto che aveva individuato i numeri di cui doveva andare a caccia. Se poi questo non fosse servito avrebbe estratto un kunai, incidendo l'insegna a sottolineare le cifre indicate dalla serie numerica, cancellando con una riga quelle “di troppo” sempre nella speranza di ottenere qualcosa sottolineando la serie esatta o cercando di riordinare le cifre secondo l'ordine della serie richiesta. Per ultima ipotesi, provò a guardare all'interno della baracca alla ricerca di qualcosa, un simbolo, un passaggio, una traccia che potesse indicargli il passo successivo o la posizione esatta del misterioso burattinaio dietro a tutta quella storia, valutando la possibilità di entrare all'interno dato che fino a quel momento quel luogo era l'unico che sembrava corrispondere a quanto indicato da quei numeri.
    Valutato l'interno della struttura e verificata la possibilità di entrarvi senza rischi di crollo o simili, avrebbe quindi portato Shizuka all'interno, quantomeno se anche quel luogo non fosse stato il vero obbiettivo di quella specie di prova, almeno avrebbe potuto tenerla al sicuro fino al passo successivo.




    OT- Beccati in anteprima la tabella definitivah -/OT
    Chakra Rimanente: 53,25/60
    Vitalità Rimanente: 16/16
    Energia Vitale: 30/30




    Movimento: 18m
    Salti: 6 m
    Status Fisico:
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    Percezione: 6+6
    Furtività: 0+3

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 575
    Agilità: 500
    Concentrazione: 500
    Precisione: 500
    Intuito: 500
    EquipaggiamentoProtezioni indossate:
    - Maschera "da Demone" [20; 3]
    - Mantello Nero [15; 3]
    - Cotta di Maglia Completa [40; 4]
    - Gambali in Ferro [30; 4]

    Mischia:
    - 1 Katana [40; 4]
    - 1 Wakizashi [20; 3]

    Varie:
    - 1 Respiratore [1; 1]
    - 1 Accendino [1; 1]
    - 3 Filo di Nylon [10m] [1; 2]
    - 3 Filo di Nylon Rinforzato [10m] [1; 3]

    Tonici:
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]

    Rotolo Armi a distanza:
    - 7 Kunai [8; 3]
    - 2 Cartabomba II Distruttiva [1,5m] [50; 1]
    - 2 Cartabomba II Deflagrante [4,5m] [25; 1]

    Rotolo Medico:
    - 1 Kit Primo Soccorso [10 usi] [1; 2]
    - 6 Antidoto Intermedio [2] [2] [2] [1; 1]
    - 2 Tonico di Ripristino Medio [4L] [1; 1]
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]


    Slot AzioneSlot Azione 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot DifesaSlot Difesa 1:
    - Movimento all'indietro, Schivata [575 vs ???; 8/18m max vs 5m]

    Slot Difesa 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot TecnicaSlot Tecnica Base:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Tecnica Avanzata:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot FreeAzioni Gratuite:
    - Azione [Tipo; Slot]

    ConoscenzeConoscenze Utilizzate:

    Occhio di Falco (+3 Riflessi) [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.


    Carte Ninja [1]
    Arte: L'utilizzatore può incidere nelle carte ninja le informazioni conosciute, dialoghi, indicazioni senza la necessità di scrivere. Richiede slot gratuito Istantaneo.
    La carta può essere occultata, risultando bianca, e resa visibile a volontà del creatore. A discrezione del creatore è possibile permettere la lettura di tali carte agli estranei se soddisfano delle condizioni.

    (Consumo per carta: ¼ Basso


    NoteVarie ed eventuali

     
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17 replies since 22/3/2015, 21:07   1213 views
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