Polvere del deserto

[Corso dalle Basi]

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  1. -Meika
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    Polvere del deserto

    La persona sbagliata nel posto sbagliatissimo



    Come ero finita in quel luogo? Ah sì, una "missione". Una di quelle semplici: prendi l'uomo ricco e con altri due portalo da Kiri a Suna. Una missione alquanto noiosa, dettata più dalle fobie dell'uomo ricco (del quale ricordavo a malapena il nome) che da una reale situazione di pericolo. Era andato tutto così liscio che la missione era terminata anche prima del previsto e la partenza per Kiri era prevista il giorno dopo.
    Così mi ero ritrovata per una giorno intero a Suna a godermi il caldo. Il sole. La polvere.

    Li odiavo.

    Ero di Kiri, nata e cresciuta in quel lercio villaggio che puzzava di mare in ogni periodo dell'anno, dove l'umidità faceva arricciare persino il cemento delle case ed il alcuni periodi la nebbia era così fitta da non rendere visibile nulla a più di un braccio di distanza dal proprio naso. Eppure mi piaceva quel clima che altri avrebbero ritenuto orrido ed odiavo quel clima che altri avrebbero amato alla follia.
    Mi faceva sudare. Mi faceva venir sete. E mi scottava la pelle. Sentivo i capelli roventi, il viso in fiamme e la bocca riarsa mentre passeggiavo per le vie di Suna in cerca di un po' di acqua. Alla fine trovai una fontana pubblica ed al pari di un vagabondo che vede un'oasi nel deserto mi bagnai il capo ed il viso, mi bagnai i capelli sentendomi molto meglio.
    Oh, sei qui fiorellino la voce di Yamato mi colse mentre ancora avevo la testa sotto il getto di acqua fresca. Chiusi il rubinetto e mi voltai guardandolo in cagnesco. Odiavo le battutine sul mio nome (giacché Meika voleva direi "Fiore Oscuro").
    Dimmi che dobbiamo andar via di qui. chiesi speranzosa al mio caposquadra, che scosse il capo.
    Noi andiamo, tu rimani, ... Eh? A quanto pare l'Accademia sa della nostra presenza qui fiorellino. Per cui vuole che uno di noi si veda con un ninja di Suna, uno studente, in Amministrazione qui a Suna. Niente di speciale, bisogna fare la guardia... ah non ho capito bene eh! Mi pare che si trattasse di fare la guardia per una notte in un posto, ti diranno con più precisione lì. E guardacaso... Ehi, è la legge del più vecchio fiorellino.
    Mi avvicinai a lui, con un sorriso suadente in viso che aveva un retrogusto assassino.
    Chiamami fiorellino un'altra volta e ti taglio la cosa a cui più tieni che è attaccata al tuo corpo. Improvvisamente Yamato sentì il gelo calargli addosso, nonostante il caldo torrido del deserto.





    Era appena passata l'ora di pranzo e mi ero sfamata con un po' di Sushi di scarsa qualità (certo idiota, il epsce fresco come può arrivare a Suna?) per cui ero un po' nauseata - oltre che arrabbiata come una bestia con Yamato - e dunque sedevo su una delle poltroncine all'ingresso del palazzo dell'Amministrazione. Polverose anche loro.
    Avevo gli occhi chiusi, godendomi il fresco garantito dalla pietra, cercando di non rimettere ciò che avevo mangiato a pranzo. Dovevo aspettare quel ragazzo del quale Yamato non mi aveva detto nemmeno il nome. Poco male, avrebbe fatto molto prima a riconoscermi lui: indubbiamente era stato informato che avrebbe dovuto compiere quella missione con un ninja di Kiri. Quanti altri ne vedeva in giro in quel luogo?
    Per cui mi misi comoda, attendendo con estrema calma che lui si presentasse, pregando che giungesse dopo che quella nausea fosse passata.
    Ma quel tipo di fortune erano quelle che non mi baciavano mai.

     
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6 replies since 8/4/2015, 14:28   105 views
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