Problemi nell'Ovest

[News GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Problemi nell'Ovest

    (Bad) Dragonrider



    Di tutta quella storia c'era un aspetto positivo: il Mizukage non sembrava tirarsela. Poi c'era l'inevitabile aspetto negativo che mai poteva mancare: un drago. Vero, in carne ed ossa, grosso lungo e spaventoso. Il quale aveva tutte le intenzioni di volare. Quello era il peggio poi! Nonostante le parole del Mizukage ero atterrita dall'idea di fare il viaggio da lì a Suna a cavallo di quell'essere. Mi voltai verso Akira, sperando di vedere in lui un minimo del mio terrore, ma a quanto pare quella era solo una mia esclusiva.
    Io ci muoio. Così finisce la storia di Meika Akuma, cala il sipario, è stato splendido finché è durato pensai e deglutii mentre saltavo per salire sulla dragonessa. Non avevo scelta e lo sapevo. Mi sedetti, allarmata dall'assenza totale di appigli e quando l'enorme rettile prese il volo fui tentata dall'appiattirmi contro le sue scaglie ed abbracciare con mani e gambe il corpo della dragonessa.
    Ma mantenni quel minimo di dignità, perlomeno, e rimasi perfettamente immobile e rigida, attenta ad ogni sbalzo o scossone.
    Io oggi qui annego sussurrai ad Akira, sperando che il Mizukage non mi sentisse.

    Non passò molto prima che Itai iniziasse a spiegarci il motivo di quella missione. Non sembrava che a Suna le cose andassero bene: tutti quei profughi volevano dire certamente qualcosa. Poi il discorso tornò sulle mie capacità di ninja medico.
    Mi anticipò sin da quel momento che sarei dovuta rimanere fuori dagli scontri se possibile ed aprii la bocca per protestare più vigorosamente di quanto dissi alla fine So combattere Mizukage-sama, non c'è bisogno che mi proteggiate non sopportavo che qualcuno vegliasse su di me per qualsiasi motivazione. Akira lo sapeva questo: ero sempre stata pronta a far scudo agli altri col mio stesso corpo piuttosto che lasciare che accadesse il contrario. Ma alla fine avrei eseguito quello che diceva. Quella era forse l'azione più pericolosa alla quale avrei preso parte.
    Fare di testa mia era deleterio.

    E sì. Le parole sul potenziale mi fecero arrossire le guance appena, ma non lo diedi a vedere. Continuavo a ritenere di aver fatto più danni del necessario riguardo la storia del furto, ma gli eventi erano stati sempre decisamente a favore di una soluzione esplosiva della situazione.


    Il viaggio proseguì tutto sommato nella più assoluta tranquillità. Akira iniziò a prendere confidenza con il volo e mi invitò ad alzarmi in piedi. Mi porse anche una mano per aiutarmi ad alzarmi e fui tentata dal mordergliela per l'ardire: non aveva per caso visto quanto ero spaventata? Socchiusi gli occhi e feci un sospiro, dunque l'afferrai e mi alzai.



    touka



    Giusto in quel momento, con perfetta scelta di tempo, Yogan mosse il corpo per qualche ragione e sentii per un lungo istante la sensazione di vuoto allo stomaco che precede la caduta (che non arrivò, come promesso) che mi fece spingere in avanti e mi aggrappai con entrambe le mani alle spalle di Akira. Tra tutte le idee che hai avuto da quando ti conosco, questa è la peggiore. gli dissi con un tono che rasentava il disperato e lo spaventato più che l'arrabbiato. Con cautela mi risedetti sul dorso del drago e mi sporsi a guardare il mare in basso. Yogan-san? chiesi alla dragonessa. Se avessi ricevuto risposta avrei chiedo Ma davvero non fa cadere nessuno? Prima mi sono sentita quasi come se stessi per finire di testa in mare. Dissi alla dragonessa, sempre con lo stesso tono carico di disperazione.

    Ah, cosa avrebbe detto qui mio padre? Lamentosa.



    Per fortuna che volle fermarsi per la notte. Non sarei riuscita sicuramente a dormire su quel drago, nonostante le rassicurazioni. Non senza legarmi mani e piedi alle sue maestosa corna.
    Atterrata su in una foresta la dragonessa scomparve dopo aver scaricati. Akira fece una battuta riguardo incendiare le foreste per riscaldarci la notte usando il fuoco di Yogan che mi strappò una mezza risatina (ancora nervosa per l'avventura appena passata). Poi il Mizukage ci mandò a prender legna ed io seguii Akira, cercando di smettere di pensare di cadere in ginocchio e baciare la terraferma grata di riaverla incontrata.

    Dopo un po' di legna, una strada spada incendiaria ed una cena a sacco abbastanza triste dopo, ci ritrovammo attorno al fuoco. Itai si era messo appena in disparte, lasciandomi dunque da sola con Akira vicino le fiamme scoppiettanti. Emanavano un caldo piacevole e sciolsero via i residui di fatica che quel viaggio spossante mi aveva lasciato addosso. Il ragazzo mi chiese se avessi fatto, saltare per aria altri edifici. Io gli tirai un pugno (amichevole) sul braccio.
    Baka dissi facendo una smorfia (fintamente) infastidita. Se non hai sentito esplosioni direi di no. Sono stata in missione... a Suna. Ci sono tornata da meno di una settimana! dissi con un sospiro Ma questa volta il sole non mi fregherà! avevo preso le mie precauzioni. Meika Akuma sbaglia una volta. Raramente due. Mai tre. Per il resto... boh, niente di che Akira. Ho pensato molto alle parole del tizio in nero, ma ho preferito non dir nulla a mio padre. Mi direbbe che sono tutte cavolate. Mi strinsi nelle spalle E chi sa, ha anche ragione magari. Tu? Combinato nulla di disastroso a Kiri? domandai.

    Dopo un po' Akira si volse verso il Mizukage e così, senza che me l'aspettassi gli fece la domanda che non credevo che qualcuno al villaggio avrebbe mai avuto il coraggio di fare al Kage. Perché in quei due anni era stato così poco presente? Ecco, a quella domanda la mia faccia divenne all'incirca così::

    scared




    Mentre la testa inevitabilmente pensava senza sosta: Adesso lo striglia, lo tritura e lo da da mangiare al drago, sicuro, sicuro sicuro. Bye Akira. Conoscerti è stato un immenso piacere.

     
    .
72 replies since 9/4/2015, 15:09   1978 views
  Share  
.