L'Ombra delle Mura

Addestramento [Manipolazione dell'Ombra I] per Near Nara

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  1. lNearl
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    Camminavo lento, cercando di essere il più silenzioso possibile. Non sapevo dove quella strada mi stesse portando e non avevo alcun modo di prevederlo. Cercavo di controllare anche il respiro, al fine di far meno rumore possibile, e di restare molto concentrato. Qualsiasi rumore avrei dovuto captarlo, era una delle poche cose che mi avrebbero potuto aiutare.



    Certo non è molto, ma per il momento non ho ancora preso altri schiaffi.

    Pensai mentre continuavo ad avanzare. Tutto attorno a me era scuro, le poche torce appese alle pareti non permettevano certo di vedere l'intera caverna, ma ne rivelavano piccole zone. Attorno a me avrebbero potuto esserci decine di bestie e nemici, ma non vi era modo per me di saperlo. Continuando l'avanzata arrivai in prossimità di quella che sembrava una grande sala. Strano che all'interno della caverna ci fosse qualcosa del genere, evidentemente era stata utilizzata da qualche setta o congregazione segreta. Avendo il tempo avrei dovuto approfondire le storie sulle caverne e sui boschi di Konoha, per essere più preparato la prossima volta. Rallentai ancora, ed i miei cloni entrarono per primi all'interno della sala grande. A differenza del resto della caverna era leggermente più illuminata. Costruita in forma circolare presentava più torce lungo i lati che nel resto dei corridoi. Aspettai qualche istante e poi seguì i miei cloni all'interno. Non feci tempo ad entrare che una grossa pietra cadde dal soffitto per chiudere l'ingresso.



    Non ho fatto tempo a pensare di rotolare indietro che ero già chiuso dentro. Bene, più intrappola di prima.

    Non che prima di essere rinchiuso dentro quella stanza fossi libero di disporre delle mie carni, ma la consapevolezza di essere caduto in un'ennesima trappola non era certo piacevole. Mi guardai attorno e notai davanti a me una leva. Poco lontano c'era un ripiano con delle tacche e dei contenitori. Mi avvicinai e guardai meglio. A pochi centimetri dal ripiano con le pedane ed i contenitori notai il rumore dell'acqua. Accanto a me fluiva dell'acqua da un buco nella parete, proveniente da chissà quale falda acquifera sopra la mia testa. Mi guardai attorno, c'eravamo solamente io ed i miei cloni nella stanza. Pochi per un'ambiente così grande.



    è ovvio che per il momento voi non servite.

    Pensai mentre i miei cloni esplodevano in piccole nubi di fumo. Se mi trovavo in quella stanza non era un caso, ma solo il volere del soggetto demone con cui avevo già avuto a che fare. Quindi era palesemente inutile che tenessi quei cloni attivi, sprecavano solo il mio chakra e la mia concentrazione. Inoltre era abbastanza esplicito che il demone volesse ch'io risolvessi quest'enigma, ed anche in questo caso i cloni non potevano certo aiutarmi.



    Un enigma ad un Nara. Divertente. Più che altro vuole proprio divertirsi, perchè in casi come questi non vi è mai una soluzione univoca. è un peccato che a me non piaccia il rischio, altrimenti potrei gioire della situazione anche io.

    Dopo qualche breve pensiero riguardo gli scherzi del demone decisi di tornare a pensare all'enigma. Guardai i contenitori, che indicavano le diverse capienza dei contenitori e le tacche indicate sulle due pedane. Cinque tacche sotto i contenitori da 10 e da 7. Controllai attentamente che non ci fossero altri segni, tacche o indizi. Sembrava di no. Decisi di non toccare ancora nulla, e di fare un giro perimetrale della stanza. Sopratutto controllai dalla parte opposta alla posizione del tavolo. Dopodichè tornai nei pressi di questo.



    Sembrerebbero non esserci altri indizi. Cinque tacche da realizzare con contenitori dalla capienza diversa. Sarebbe semplice per una persona normale. Figuriamoci per me.

    Pensai mentre guardavo attentamente la struttura. C'era anche la leva, che non andava sicuramente tirata finchè non avessi risolto l'enigma. A livello emotivo non ero particolarmente agitato, ero certo che in situazioni di questo tipo la mia mente potesse sempre cavarsela.



    Ragioniamo. Le opzioni sono diverse, ma bisogna fare una selezione. Devo dare per scontate alcune cose, come ad esempio che devo riempire i contenitori utilizzando l'acqua che sgorga dalla fessura. Devo anche dare per scontato che i contenitori andranno riempiti. In realtà vi è residuale l'ipotesi che si tratti di una distrazione e che in realtà io non debba toccare nulla, ma per quello che ha dimostrato il soggetto demone sino ad ora non credo di prendere in considerazione questa ipotesi. Lui sembra amare l'idea di mettermi alla prova e di verificare il merito. Non ci sarebbe alcun merito nel non fare niente e nel premere semplicemente la leva, quindi questo lo escludo.

    Mi passai la mano nei capelli, erano sporchi e la mano risultò appiccicosa.



    Bella merda di capelli, dovrò lavarmi per giorni se esco da questo schifo. Ad ogni modo, esclusa quella via, l'unica soluzione realmente apprezzabile è di rispettare le indicazioni. Anche in questo caso si potrebbe considerare l'ipotesi residuale che le tacche indicate sulle pedane siano dei diversivi, ma ritengo di escluderlo. Se quelle non solo le indicazioni vere e proprie io non ho altro modo per giungere alla soluzione, ed anche in questo caso per quello che credo di aver capito del soggetto demone ritengo di seguire la disciplina. Lui ama dettare gli ordini, bene, pare che realizzare due contenitori da cinque tacche sia l'ordine. Qualsiasi altra soluzione è probabilmente errata, anche se non posso esserne certo. Magari dovrei riempire tutti i contenitori e creare un equilibrio, dato che sette e tre fanno dieci potrei bilanciare qualcosa, ma non sapendo cosa, mi attengo al semplice.

    Decisi che avrei realizzato due contenitori da 50 cl ognuno. Le capienze erano errate, ma ci si poteva arrivare ugualmente con un po' di pazienza. Presi tutti i contenitori di vetro e mi avvicinai alla fonte dell'acqua. Nell'alzare i contenitori dalle pedane un brivido mi era corso lungo la schiena, anche quello effettivamente poteva essere fonte di una trappola, ma ormai avevo deciso di optare per quel tentativo, e così avrei fatto. Trassi un respiro di sollievo nel realizzare che non avevo azionato nessuna trappola alzando i contenitori.



    Bene, almeno questo è fatto.

    Ora dovevo realizzare i due contenitori da 50 cl. Presi per primo il contenitori da 3 e lo riempì, dopodichè lo travasai in quello da 10. Feci questa operazione altre due volte, fino ad avere 9 cl all'interno del contenitore da 10. Stando ben attento al fatto che il livello dell'acqua fosse precisamente corrispondente alla tacca. A quel punto lo utilizzai per riempire quello da 7. Nel travasare l'acqua ero concentratissimo al fine di non far cadere nemmeno una goccia, e che il livello dell'acqua del contenitore da sette fosse esattamente corrispondente alla tacca. Volevo limitare al minimo gli errori assoluti nei travasi. Un volta riempito quello da sette lo svuotai. Non era quello il contenitore utile. A questo punto nel contenitori più grosso mi rimanevano 2 cl. Presi di nuovo il contenitore da tre, lo riempì nuovamente e lo svuotai nel contenitore da 10, nel quale c'erano 2 cl.



    2 + 3 = 5. Il primo è fatto.

    Avendo messo altri 3 cl nel contenitore con i rimanenti 2 ne avevo ottenuto uno da 5 cl. Il primo era sistemato. Non mi restava che procedere con il secondo. Non sapevo bene se iniziare a mettere quello pieno di nuovo sulla pedana o meno, ma decisi che avrei rimesso tutto a posto solo a lavoro ultimato. Controllai effettivamente di non aver lasciato cadere gocce in giro, e ripresi il lavoro.
    Adesso mi ritrovavo con quello da sette e quello da tre. Li vuotai entrambi, nel caso ci fossero residui d'acqua rimanenti. Riempì tre volte quello da 3, versandone poi il contenuto in quello da 7. Alla terza volta che dovevo travasare l'acqua versai solamente 1 cl in quello da sette, che dopo i due precedenti travasi da 3 era pieno. A questo punto avevo il contenitore da 7 pieno, e in quello da 3 cl me ne restavano solo due. Vuotai il contenitore da 7, versai i due cl presenti nel contenitore più piccolo in quello da 7, e riempì per l'ultima volta quello da 3. Travasai il contenuto in quello da sette ( dentro al quale c'erano solo 2 cl ) ed ottenni un'altro contenitore con 5 cl. Vuotai bene quello da tre, e presi tutti i contenitori, stando ben attento a non far cadere nessuna goccia d quelli pieni. Durante le operazioni che mi avevano portato alla realizzazione di due contenitori da 5 ero stato attentissimo nel verificare che i vari livelli dell'acqua corrispondessero sempre alla relativa tacca. Volevo evitare al massimo gli errori, ed anche nelle operazioni di travaso avevo cercato di evitare sprechi.



    Più facile del previsto questa volta. Devo solo sperare di aver capito quale fosse il vero enigma.

    Raggiunte le pedane posai i due contenitori, quello da sette e quello da dieci, dentro i quali c'erano 5 cl ognuno sulla pedana di sinistra e su quella centrale. Li posizionai nuovamente rispettando l'ordine iniziale, misi quello da dieci sulla pedana si sinistra, e quello da sette sulla pedana centrale. Decisi poi di rimettere al suo posto anche quello da tre, che era ormai ben vuoto, e lo riposizionai sulla pedana di destra. Anche questa volta non successe nulla. Mi avvicinai lentamente alla leva. La presi con una mano e feci un bel respiro.



    Un'altro tremerebbe.

    Pensai mentre tiravo la leva. Questa volta ero certo del mio operato.









    OT
    Spiegazione contenitori:

    1 - ho messo 9 cl in quello da dieci. Poi l'ho usato per riempire quello da 7.

    9 - 7 = 2.
    Vuoto il sette e tengo i 2. Aggiungo 3 . 2 + 3 = 5.



    2. Riempo quello da tre e lo uso per mettere 6 dentro quello da 7. Lo riempo di nuovo e metto l'uno mancante in quello da sette. Mi ritrovo con quello da sette pieno, e 2 cl in quello da 3.
    vuoto il sette e travaso i due. Quindi ho il 3 vuoto, e 2 cl dentro quello da sette.
    Riempo quello da tre e travaso.
    2+3=5 .

    Ecco fatto.

    Spero fosse questa la soluzione adesso xD



     
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