L'Ombra delle Mura

Addestramento [Manipolazione dell'Ombra I] per Near Nara

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Due porte per la via~


    Silenzioso, Atasuke vegliava sull'allievo, valutandone l'operato e le decisioni. Quasi con stupore vide che il nara aveva trovato subito la soluzione finale, anche se certamente il maggior stupore si rivelò nella serie di azioni che questo si mise a compiere.
    Era infatti risapua la “pigrizia dei Nara” che spesso li portava a ragionare, non perchè fosse l'unica cosa che piacesse loro, quanto perchè potevano trovare una soluzione che prevedesse il minimo dello sforzo da parte loro.
    Inutile dire, che tra tutti gli algoritmi possibili per risolvere quell'enigma, Near sembrò scegliere il più lungo e “faticoso”, quando gli sarebbe bastato semplicemente riempire il contenitore più grande una sola volta e con sole 10 mosse gestire i travasi arrivando alla soluzione. Una soluzione decisamente più comoda e meno dispendiosa contro le sue 20 mosse e gli sprechi d'acqua.
    Ad ogni modo, non commentò, rimanendo silenzioso ed immobile dalla sua posizione, procedendo poi verso la stanza successiva; stanza che Near avrebbe poi potuto raggiungere poco dopo, seguendo il corridoio che si era spalancato pochi istanti dopo che la leva era stata azionata. Un lungo tichettio, seguito dal legnoso movimento degli ingranaggi, evidentemente non molto usati e necessitanti di una buona manutenzione. Lentamente, mentre il rumoroso meccanismo si muoveva, un'apertura andava a poco a poco aprendosi, lasciando scorrere lateralmente una roccia che andava a celarsi nella parete di roccia della buia stanza. Oltre alla roccia, vi era un lungo corridoio “ben illuminato”, o quantomeno appariva decisamente luminoso in confronto all'oscurità che fino a quel momento attorniava il giovane Nara.
    Una volta raggiunta la porta ed attraversato quell'unico passaggio, come prima, il passaggio si risigillò alle sue spalle, impedendogli quindi un'eventuale ritirata.
    Era ormai palese che non aveva modo di muoversi in quella grotta se non avanzando lungo la via che era stata predisposta.
    Dopo alcuni minuti, trascorsi nel più totale silenzio, intervallato solo dalle sempre più rare goce d'acqua che picchiettavano il suolo, cadendo dalla volta di quella roccia, raggiunse infine una nuova stanza rocciosa, questa volta discretamente illuminata, al fondo della quale vi erano due porte.
    Se le avesse analizzate avrebbe visto con facilità che si trattava di porte massiccie, relativamente nuove ed in legno di buona qualità, probabilmente studiate per resistere, ma soprattutto montate tra loro in maniera speculare, con gli anelli in ferro per l'apertura posti verso il “centro” tra le due.
    Non aveva modo alcuno di osservare che cosa ci fosse oltre quelle porte, eppure era chiaro come il sole che doveva decidere quale delle due aprire per proseguire oltre.
    Per entrambe, se avesse tentato di aprirle per osservare cosa vi era oltre, non avrebbe avuto problemi, ma il massimo che potè osservare erano i corridoi che le seguivano, diretti anch'essi specularmente verso direzioni, probabilmente opposte, ma certamente differenti tra loro.
    L'unico dettaglio che distingueva quelle due porte, oltre alla posizione dell'anello in ferro per aprirle e la posizione delle cerniere, era un kanji su ciascuna, intagliato con raffinata precisione, probabilmente da un maestro intagliatore, come anche il sueccessivo messaggio, inciso anch'esso sulla porta di sinistra e marchiato, probabilmente a fuoco su quella di destra.


    Sulla porta di sinistra, il kanji era inciso semplicemente e l'incisione, mettendo a vista il legno interno risaltava, leggermente più chiaro rispetto al legno scuro della porta.
    CITAZIONE



    Senza di me non puoi vedere, ma se provi a guardarmi non vedrai più. Chi sono?


    Sulla porta di destra, invece, l'intaglio del kanji sembrava indicare l'opposto, mostrando il legno dello strato inferiore, decisamente più scuto di quello della porta.
    CITAZIONE



    Posso vivere solo dove c'è luce, ma muoio se questa splende su di me. Chi sono?


    Entrambi gli indovinelli erano estremamente semplici, ma forse, la loro semplicità celava un messaggio più profondo, un significato più remoto, o forse entrambi non erano altro che uno specchietto per le allodole, una semplice trappola per l'uomo che ancora non sapeva distinguere le caratteristiche della luce da quelle dell'ombra.

    Quale che fosse la decisione del Nara, se questi avesse attraversato una delle due porte, una volta dall'altra parte, anche queste si sarebbero richiuse alle sue spalle, sigillandolo in un nuovo corridoio ed impedendogli di poter tornare indietro.
    Che cosa avrebbe fatto quindi Near? Su che cosa si sarebbe concentrato? Quale soluzione avrebbe operato? Ma soprattutto: Si sarebbe fidato di quelle due porte e dei loro indovinelli criptici?



    OT - Andando con ordine ti faccio un po di comunicazioni:
    1) Allo scorso post mi son scordato di dirtelo: Da ora considera la scheda attuale aggiornata all'X come la tua scheda di game
    2) Finalmente, posso concederti il primo bonus, considera che da questo post hai il +3 ad intuito
    3) Si, esisteva una soluzione più ottimizzata
    4) Voglio i ragionamenti e la scelta. Cerca di gestire questa decisione in vista della TS, quindi non limitarti solo ad una semplcie lista di pensieri, ma pensa anche alla TS ed ai significati nascosti
    5) Per dubbi/altro, sai dove trovarmi
    - /OT
     
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18 replies since 21/4/2015, 16:54   239 views
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