Sotto un Cielo Nero

Taki - Distretto di Izumi

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  1. Juuza
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    Il busto del ninja, all'unisono con gli arti inferiori, iniziarono ad allungarsi mostruosamente: stava letteralmente volando nell'aria, in verticale, con lo sguardo che puntava verso il cielo, distendendosi nell'aree come un vero e proprio serpente dal colore nero.
    Una volta raggiunta la massima estensione con moto parabolico discese verso il basso, spinto dal peso e della forza di gravità assunse la velocità di un fulmine: il suo corpo saettò verso terra strisciando, sgusciando e attorcigliandosi come un'anguilla tra il reticolo di rami trascinando con se gli arti inferiori e i piedi che lasciarono il loro appoggio.
    L'immagine era davvero quella di un serpente che pareva poter volare tra le fronde degli alberi con un agilità innaturale per un essere umano.
    In meno di un batter di ciglia si trovò a terra, intento ad avanzare verso Jeral.
    In quel frangente iniziò a pensare all'ultimo incontro nei territori di Sunagukure: all'inseguimento nel deserto, alla tempesta di sabbia, alla morte del jinkurichi e alla liberazione del tetracoda.
    L'immortale aveva agito da solo, mentre l'assassino aveva seguito tutti gli avvenimenti tenendosi a debita distanza, rimanendo nell'ombra, com'era solito fare.
    Quali sarebbero stati i prossimi obiettivi ?
    In prossimità del ronin la serpe poggiò un ginocchio a terra, assecondando il volere di Jeral, come era solito fare nel mondo dei ninja davanti al proprio daimyo, o in questo caso qualunque cosa egli fosse per il chunin.
    Con un cenno della mano abbassò la seta che gli fasciava la parte inferiore del viso, portandola sotto al mento e rivelando il suo volto terrificante.
    La serpe non provava nulla, i suoi lineamenti erano freddi e inespressivi, proprio come quello di un rettile, con gli occhi fissi le cui palpebre non battevano mai: una corazza che si era costruito nel tempo, sin da bambino, per non far trapelare alcuna emozione.
    Gouken sapeva che Jeral aveva compreso la sua vera natura, ma sapeva anche che lo aveva colpito, ed ora lo voleva al suo fianco.
    Un'alleanza pericolosa per entrambi, ma che avrebbe potuto dare i suoi frutti.

    Abbiamo molto di cui discutere.

    Tuonò fissandolo negli occhi.
    Non era fuggito, aveva eseguito le direttive a Suna alla perfezione ed ora era lì, all'incontro fissato a Taki come gli era stato ordinato, ma i suoi servizi non erano gratuiti e fino a quel momento non aveva ricevuto alcuna forma di "pagamento".




     
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