Gli Illuminati

Il portatore di luce non fiatò, si limitò a ghignare quando Febh lo minacciò, forse qualcuno che conosceva l’incredibile parco abilità dell’otese avrebbe compreso maggiormente quelle minacce.
Oppure era lui ad avere una particolare preparazione?
Incassò solamente uno dei due colpi, come se temesse maggiormente la lama da taglio, che schivò portando la spalla verso dietro, il detrito invece subì una sorte più particolare, pareva che la pelle fosse estremamente elastica e riuscì ad attorcigliarsi così tanto attorno al calcinaccio da bloccarne la rotazione, appena rimosso sarebbe tornata al suo stadio naturale. Singolare, avrebbe potuto constatare l’otese, pareva fosse pelle normale, ma durante la rotazione quell’elasticità l’aveva fatta somigliare più ad un liquido viscoso che a qualcosa di “semplicemente” elastico.
Proprio a causa di quella pelle il Lucifero riuscì ad avere margine di movimento[S&M] nonostante il chakra adesivo di Febh avesse aderito alla sua pelle.
Questa volta fu il petto a reagire, non si poteva notare un effetto apprezzabile come la trivella delle mani, tuttavia dei sottili tagli si aprirono delimitando tutta la parte frontale della cassa toracica, dovevano permettere un rapido cambio di pressione.
Nonostante la complessa attivazione necessaria al meccanismo per funzionare il tutto fu estremamente rapido e dopo l’apertura l’intero petto di Kurutsu sobbalzòPolmoni a pressurizzazione istantanea
L’utilizzatore può incamerare istantaneamente aria nei polmoni causando una repentina espansione della cassa toracica che causerà dolore (DnT Medio) se a contatto con la stessa ed un danno pari a 40 in un raggio di un metro.
con una rapidità tale che probabilmente le braccia dell’accademico non si sarebbero rese neanche conto del movimento quanto del dolore che avrebbe provocato alle sue ossa mentre l’aria compressa a sufficienza da distorcere le immagini completava l’opera spandendosi e lacerando qualsiasi cosa in un raggio di un metro.
Che Febh avesse o meno rilasciato la presa l’essere evoluto avrebbe piegato lievemente le ginocchia fino ad un angolo di 90° e sfruttando il meccanismo usato in precedenza per estendere tibia e perone, avrebbe lanciato le spigolose estremità contro quelle del padrone di casa cercando di farle collidere[attacco doppio, vel. nera + 4 pot 20 ogni ginocchiata, causa rottura] in un impatto sufficientemente forte da sbriciolarle probabilmente.
Intanto il mantello che occultava il corpo del ninja gli cadde di dosso, rivelando altre due coppie di mani, una delle quali intenta a comporre l’ultimo sigillo di una sequenza sufficientemente lunga da far scivolare via il capo danneggiato dagli attacchi.

Sempre se loro riusciranno ad arrivare.

Quella fu l’unica risposta prima che da terra si sollevassero quattro imponenti pareti semitrasparentiBarriera vitale
L’utilizzatore è in grado di ergere una barriera a quattro lati entro un area con raggio di dieci metri con potenza pari a 100 e durezza pari a 4.
Si distruggerà automaticamente se la vitalità del creatore calerà di un terzo dopo la sua creazione.
, come se fossero nient’altro che aria e chakra.

In un altro luogo, dentro una "cella"

Un lungo sospiro interruppe il monotono bip di un apparecchio elettronico atto a monitorare chissà quale funzione vitale.

Non capisco, perché lo stiamo tenendo ancora in vita?
Perché qui?
Perché senza meccanismo di autodistruzione?
Abbiamo visto che la clonazione è andata a buon fine, se ci scappa di nuovo è un problema.

Qualche secondo di silenzio e dopo il tintinnio di uno strumento metallico abbandonato su un ripiano del medesimo materiale giunse una seconda voce.

Non sei stato informato?
Il soggetto si è dimostrato in grado di risvegliare i ricordi attraverso il sangue, ora che lo sai è davvero necessario che ti spieghi il vantaggio di studiare questa seconda parte?
C'è solo da perfezionare il passaggio, l'elemento originale potrebbe accorgersi dell'attivazione del suo clone, ricordi e chakra hanno interazioni molto singolari.

I due si allontanarono, lasciando Hisagi da solo. Pareva l’avessero svegliato di proposito anche se fuggire da li in quello stato non era semplice, continuava ad avere svariati flash di ricordi che era assolutamente sicuro di non aver vissuto, o almeno lo sarebbe stato in un primo momento, poiché più tempo passava più si rendeva conto che erano così vividi e fissi nella sua mente da non poter essere che suoi.
Attorno a se quella che avrebbe potuto definire la più perfetta delle sale operatorie, candida e ben illuminata in ogni sua parte aveva parecchie scaffalature a muro che parevano essere chiuse a chiave, erano distinguibili solamente grazie alle sottili linee che separavano l’elemento d’arredo dal resto del muro, e chiusa era anche la porta della sala, una cella decisamente curiosa.

c.o.m.e - s.t.a.i - s.o.g.g.e.t.t.o. - 1.1.2?

Una voce registrata chiara e fredda, come quelle pareti.
Diogene poteva sentire il risvegliarsi dei suoi ricordi in un altro corpo?