Malattia o follia ?

[ Free GDR - Skylineez - Leopolis ]

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  1. leopolis
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    «Dialoghi»

    Era un bambino del tutto innocuo, e anche gentile. Del resto, era ancora un bambino, e cosa ci si poteva aspettare di più da un essere che, non avendo ancora fatto parte di quella società ignobile e marcia, era puro e ingenuo come un piccolo angioletto? Egli non aveva ancora conosciuto il dolore della perdita. Egli non era ancora entrato in quel mondo, fatto al più dai giochi di potere, in cui tutto si decideva con la forza e mai con il cervello. Era felice nel vedere le cose semplici della vita, come la pappa, era meravigliato nel vedere Ayga immerso nell'acqua di quell'oasi, ed era spaventato nel vedere un Demone gigante con le ali comparirgli di fronte. Non era forse quello il comportamento destinato a durare nell'eternità? Non era forse quell'espressione facciale, - tipica dei bambini ancora puri, - che spingeva Seinji a combattere per un mondo migliore? E allora quando il bambino sorrise, anche Seinji sorrise, allargando le labbra in quel che era un tipico sorriso dei shinobi che, almeno per una volta nella vita, non volevano entrare in discorsi astrusi sul mondo e sul suo ordine, ma soltanto osservare quell'infante, il suo comportamento, e ragionare sul perché le cose erano andate storte nel mondo. Non appena Ryoshi si sedette al fianco di Seinji, che si sedette anche Asmodai il Demone, vicino al bambino, mettendo una mano (o era un'ala?) a protezione di quest'ultimo. Dunque, mentre Ayga era ancora intenta a lavarsi nell'oasi, Seinji sorrise al bambino, e con voce delicata e gentile, parlò, presentandosi a sua volta.

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    «Io invece mi chiamo Seinji Akuma, Ryoshi. Molto lieto di fare tua conoscenza.» - Disse il nukenin, ben guardando il bambino. Perché gli ricordava così dannatamente sé stesso ancora agli inizi, prima del lungo viaggio a Genosha e tutti gli eventi che ne erano derivati? Cercò dunque di scacciare via quel pensiero nostalgico, - Ryoshi Okura era stato cacciato via dalla mamma e dal padre perché si era comportato in modo cattivo. "Bhe, i miei sono morti, fai te" - venne da dire al nukenin, ma questi non lasciò fuoriuscire una sola parola. In compenso rise, educatamente e di gusto, per quel che era il periodo più bello della vita: la gioventù.
    «Lo senti Ayga?» - Chiese l'Akuma. Il pterosaura uscì fuori dal lago e venne ad accomodarsi vicino al trio.
    «Sì,» - rispose lei. - «Anche a me quando ero piccola papà Zurura metteva in castigo» - Disse. Ebbe quindi da aggiungere la sua anche Asmodai.
    «Bha!» - Disse egli, ovviamente dietro commando mentale di Seinji, - «A me nessuno mi ha mai messo in punizione! hehe» - Rise. - «Sono sempre stato io a mettere in punizione altri.»
    Senji ascoltò la risposta del demone, e poi anche le parole di Ryoshi.
    «Sai Ryoshi, credo che abbiamo qualcosa in comune.» - Disse semplicemente. - «Anche io sono stato cacciato dalla mia casa, ma io non sono cattivo. E' Itai Nara e gli altri ninja che lo appoggiano che sono cattivi.» - Continuò con una nota di tristezza nella voce. - «Ma noi torneremo nel villaggio, e puniremo coloro che cattivi lo sono per davvero. Lo faremo ragazzi?!»
    «Non con me!» - replicò Ayga, - «magari chiama qualcuno di più forte per un sì nobile scopi, Seinji-sama.»
    Quest'ultimo non rispose niente alla pterosaura, giacché sapeva della sua indole pigra. In compenso il suo sguardo si rivolse verso Asmodai.
    «Li appenderemo come banane sulle mura di Kiri.» - Replicò questi, suscitando in Seinji un altro gentile sorriso.
    «Vedi? Non sei solo. » - Disse. - «Anche noi, per ora, siamo costretti a portarci dietro dei inutili pregiudizi e delle inutili taglie sulle nostre teste. Ma arriverà anche il nostro momento... oh sì che arriverà!»
    Dunque, rilassandosi sulla calda sabbia, ascoltò anche che a Ryoshi piaceva la luna.
    "Ebbhe, " - pensò, - "per vedere le meraviglie del mondo devi osservarlo con gli occhi di un bambino".
    «Bhe! Lo sguardo interno richiede genialità,» - Asmodai con la sua voce rauca e profonda continuò il pensiero di Seinji, - «ma chi Vede il fiore, Vedrà senz'altro anche la luna.»
    «Sì, è proprio così.» - Di nuovo replicò Seinji. - «Per vedere la Luna bisogna vedere il fiore, l'erba, l'acqua, le gocce di pioggia e quant'altro. E solo le persone dotate di vista interiore ci riescono... hehe» - Poi si girò verso il bambino. -
    «Credo che i tuoi genitori si stanno iniziando a preoccupare per te.» - Disse. - «Forse sono in pensiero...»


     
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