Indagini Private

"Free" Asgharel, Fenix

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Una pessima Giornata~


    Le parole della donna diedero non poco fastidio ad Atasuke. Come poteva quella donna, tra l'altro neppure mai uscita dal villaggio se non forse per andarsene tranquilla al mare un paio di settimane, venire a giudicare i suoi modi di agire, pensare od operare? Ad ogni modo, notando che il suo obbiettivo era stato comunque raggiunto, decise di tenersi il fastidio, restituendole solo un falso sorriso. In fondo sapeva che qualunque cosa avesse detto, quella donna avrebbe interpretato tutto a suo modo, ignorando ciò che realmente le diceva.

    °A me stupisce come lei possa ancora avere un lavoro, ma non si preoccupi, vedremo di tenerne conto per il futuro...°


    Si limitò a pensare mentre usciva dall'ufficietto.

    […]


    Giunto nel suo ufficio, per poco non gli scoppiò una vena dal nervoso per ciò che vide.
    Non solo i suoi sottoposti gli avevano mentito, o non si erano accorti dell'arrivo dell'Hokage, ma addirittura questi se ne stava sulla sua sedia, con i piedi sulla sua scrivania ed utilizzando alcune delle pratiche ufficiali come “tovaglietta”, forse per non voler immerdare la scrivania.

    “No ma non preoccuparti, arriva pure in ritardo, dopo avermi fatto trovare un centro per lo smistamento della carta riciclabile nel tuo ufficio.
    Per me andrà bene qualcosa di fresco, del thè magari, ma freddo e con una spruzzata di limone.
    Sta necessità di avere sempre qualcosa di caldo per le mani…”


    «Ringrazia le tue “nuove disposizioni” all'ufficio archivio se sono in ritardo. Sembra che adesso ogni impiegato abbia titolo di porre un terzo grado ad ogni singolo sospetto che gli sale in mente»


    Rispose secco e visibilmente alterato Atasuke. Per quanto rispettasse Raizen per la carica che ricorpiva, non riusciva a restare indifferente davanti ai suoi modi. Poteva accettare i modi grozzi, poteva accettare ed apprezzare la sincerità nei modi e nei toni a discapito della formalità imposta dall'etichetta, ma non riusciva ad accettare la mancanza di rispetto per il lavoro altrui, specie quando si trattava del suo.

    “Sei stato troppo letterale, rapporti si, ma rapporti di sospetti.
    Se entra uno scoiattolo dalla torretta nord mi importa poco.”


    «E come non esserlo con te? Ricordo che sei stato parecchio pignolo in passato sulla specifica letteralità dei tuoi ordini... Ad ogni modo, vedrò di fare un lavoro meno preciso, se queste sono le tue direttive»


    Rispose con un velo di ironia, dimenticando per un'attimo il grado che li separava, approfittando di quegli istanti di solitudine.

    “Allora, se è prevedibile che un individuo entri nuovamente non gli si fa ogni volta un rapporto, gli si assegna semplicemente un lasciapassare.
    Anche se comunque il flusso di persone esterne al villaggio per la ricostruzione non dovrebbe essere elevato, informati al meglio sulla provenienza, e fammi sapere quanti stranieri ci sono, provvederemo se possibile a sostituirli con autoctoni.”


    Con un sorriso, sfilò una cartellina da una delle pile di documenti sbattendola con precisione sopra al rapporto che l'Hokage stava leggendo o quantomeno scartabellando.

    «Questi sono i permessi di accesso che sono stati rilasciati per tutto il personale che transita periodicamente... Tutti quelli che hai davanti e che hai scartabellato sono gli accessi singoli o il primo passaggio prima della registrazione, non ogni singolo movimento...»


    Si portò poi all'archivio, dove aprì un cassetto, cercando un'altro breve fascicolo dove era archiviata la statistica degli accessi al villaggio. Ne estrasse una cartellina, sfogliando con attenzione i documenti presenti ed infine estrasse un foglio, rappresentante alcuni grafici che porse all'Hokage.

    «Queste sono le statistiche di accesso. Al momento, il 70% dei movimenti sono fatti da aziende e persone locali, oltre il 30% solo in entrata ed uscita dal clan Kobayashi, il restante 30% sono accessi esterni, partendo dai diplomatici degli altri paesi e senza dimenticare turisti, visitatori, shinobi alleati e così via... Nella seconda pagina comunque trovi le cifre esatte di stranieri nel villaggio, compresa una statistica a parte con i lavoratori messi all'opera sul monte... Attualmente tutte le aziende locali sono impegnate con la ricostruzione e sperabilmente in un paio di mesi ipotizzo che sarà tutto risolto»


    Poco dopo il giovane ritornò e come di consueto, Raizen non potè trattenersi da una delle sue dichiarazioni di dubbia utilità.

    “Ma da quand’è che alle mura si possono avere i maggiordomi poi?
    Capirei un frigo bar, qualche divano e delle piccole comodità… ma un maggiordomo…”


    Atasuke rimase stupito da quella affermazione. Davvero credeva che quello fosse un maggiordomo? Quale che fosse la verità, tuttavia, Atasuke lasciò correre in un primo momento, confortando semplicemente il giovane, che lo guardava parecchio stranito, con un cenno del capo prima di congedarlo.

    «Takeda è un bravo ragazzo, ed è una nuova leva, non un maggiordomo. I suoi compiti per ora sono di addestrarsi con alcuni addestratori e di tanto in tanto occuparsi di questioni minori. Come tutti anche lui sta facendo la gavetta partendo dai compiti più umili. Al momento, per quanto abbia necessità di tanti e validi guardiani, non posso permettermi di mandare un qualsiasi novizio alle ronde, specialmente dopo quanto accaduto e dopo quanto ho scoperto...»


    Rispose nonappena il giovane fù fuori dalla stanza, senza però lasciarsi sfuggire uno sguardo preoccupato, sguardo che Raizen parve notare.

    “Beh, che è quella faccia?
    Ti si è incastrato il rospo in gola? ... Non… non vorrai un bacio vero?
    Capisco i vestiti, ma già sopportarli è sufficiente, non chiedermi di più…”


    «Per una volta nella vita, piantala con le stronzate Raizen»


    Aveva un tono nervoso, quella giornata era stata stressante e ci mancava solo il pessimo senso dell'umorismo del colosso.

    «Perdona i miei modi, ma come avrai capito sono preoccupato e devo parlare con te di questo. Scusami se non seguirò l'etichetta o i protocolli formali, ma voglio essere chiaro ed il modo migliore ritengo sia quello che sto usando...»


    Si alzò, portandosi davanti alla vetrata, osservando con orgoglio i suoi uomini e le sue donne che con ardore operavano al massimo delle loro capacità per difendere il villaggio.

    «Prima di tutto, titoli o non titoli, gradirei un po più di rispetto da parte tua, non per il titolo che mia hai concesso, non per me, ma per loro...»


    Disse, indicando i guardiani all'estenro, all'opera davanti al gate.

    «La “carta da riciclare” con cui ti sei divertito e che hai usato come pezze da piedi, è il frutto del mio, ma soprattutto del loro lavoro, del loro impegno, del loro sudore. E non mi è affatto piaciuto il modo con cui hai trattato il frutto del loro lavoro. Senza contare che è anche grazie a quei fogli se sono in grado di migliorare il sistema tagliando le spese e migliorando i risultati, in modo da permetterti di utilizzare quei fondi per ricostruire il villaggio ed ottimizzare tutto»


    Si fermò, concedendosi un respiro profondo, prima di passare al topic principale, alla questione che da giorni lo tormentava e che andava risolta quanto prima.

    «Tuttavia, non è questo ciò che mi preoccupa... O quantomeno non è questo a preoccuparmi maggiormente... Ho il fondato sospetto che il clan Kobayashi tenga un commercio segreto di armi verso Kumo... Per ora ho evitato di inguaiarli ufficialmente, omettendo dal rapporto di missione il fatto di aver visto il loro stemma su un carro per il trasporto di armi a Kumo. Non credo sia difficile dedurre gli effetti di un'informazione di questo tipo semmai si rivelasse falsa o un complotto per inguaiarli. Per questo motivo, faccio rapporto direttamente a te, ora, per chiederti l'autorizzazione a procedere con delle indagini per verificare l'informazione, ma soprattutto, per chiederti di mettermi in contatto con il Loto. Se c'è qualcuno che può avere degli infiltrati o delle informazioni utili per confermare o smentire il tradimento dei Kobayashi credo siano proprio i mafiosi ed il Loto mi pare di capire siano quelli con cui abbiamo i migliori rapporti...»


    Per tutta la rivelazione, Atasuke rimase rivolto verso l'esterno, guardando le mura ed i suoi guardiani, dando le spalle all'Hokage, non tanto per mancanza di rispetto, quanto perchè non sapeva in quale altro modo portargli un'informazione di tale entità.
    Sapeva che Raizen probabilmente non avrebbe apprezzato il modo in cui Atasuke aveva deciso di agire, specialmente perchè c'erano potenzialmente gli estremi per incriminarlo, tuttavia, sperava che comprendesse il motivo della sua scelta e ricordasse a sua volta che anche lui aveva non pochi segreti sotto al mantello e li aveva per uno scopo ben preciso: Proteggere Konoha.

     
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