Incontri speciali

Free GdR: Dolcecattiva - Kobo

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  1. Dolcecattiva
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    Odio a prima vista




    Due giorni fa ci arrivò una lettera a casa che recitava così:
    "Sabato sera verremo a mangiare da voi per cena!
    Preparateci qualcosa di veramente delizioso che possa soddisfare i nostri palati sopraffini! :-)
    I vostri cari amici,
    Aya e Soichiro <3


    Dunque, che fare?? Il giorno dell'incontro arrivò e bisognava sistemare ancora il casino lasciato dei bordellari dei miei due fratelli. Pensai di parlare con mia madre per sapere se aveva in mente qualcosa o se aveva letto la lettera. Mi misi a cercarla per la casa e la trovai nella sua camera da letto. << Madre hai letto la lettera? Sai chi viene stasera da noi? -mi fece cenno di no con la testa- Vengono Aya e Soichiro e chiedono qualcosa di sorprendente e delizioso. E' da tantissimo tempo che non li vediamo!!>> le dissi con un sorriso sgargiante che lasciava trapelare tutta la mia felicità Non ho letto nulla..Allora dai non preoccuparti, Maya! Tu pensa ad andare a far spesa al porto che io penso a sistemare la casa. Allora.... prepareremo, innanzitutto, un buon brodo Dashi che sarà la base di altri piatti, come antipasto direi di preparare del Chawan Mushi, poi degli Onigini sake.. come primo faremo un bel piatto di Soba, di secondo faremo il Takoyaki e come dolce......uhmmm.. fammi pensare..... Ecco ci sono! Faremo dei Dango e del Kuzumochi>> rispose mia madre con un filo di eccitazione per l'evento mentre ci incamminavamo verso la cucina. << Maya, adesso ti preparo la lista di quello che devi andare a comperare al porto. Prima torni e prima ci metteremo a cucinare!>> disse la donna con un sorriso sulle labbra.


    Andai immediatamente in camera mia a cambiarmi per uscire, aprì l'armadio e scelsi di indossare una gonnellina, forse un pò corta, a scacchi blu e verde scuro, una camicia bianca, la giacca blu elettrico, calzettoni bianchi alti fino al ginocchio e stivaletti neri. "Bene sono pronta!" pensai tra me e me mentre mi guardavo allo specchio per l'ultima aggiustatina alla giacca. Mi fiondai giu per le scale, presi i soldi da sopra al tavolo dove me li aveva lasciati mia madre ed uscii.
    Era una giornata come le altre, non si vedeva un'anima viva per le strade di Kiri, continuai a leggere e rileggere la lista quasi da impararla a memoria.
    - Polpo
    - Salmone
    - Gamberi
    - Pesce da brodo
    Tutto in quantità abbondante

    Non mi resi conto nemmeno di quanto tempo fosse passato poichè ero assorta nei miei pensieri, ma non guardando nemmeno le strada che stavo percorrendo, arrivai al porto. Era gremito di gente, sembrava quasi che tutti gli abitanti di Kiri fossero tutti li. Mi sentii persa, la troppa gente mi spaesa.. Cominciai a guardarmi attorno per cercare un punto di riferimento e non mi accorsi di andare contro qualcuno. Sentii un forte dolore al petto come se avessi sbattuto contro un muro ed in un istante mi trovai con il sedere per terra e le gambe divaricate tanto da vedersi le mutandine.
    << STA PIU' ATTENTO A DOVE VAI!!! Stronzetto!! Mi hai fatto cadere a terra e mi hai fatto pure male!>> gli dissi in cagnesco alla persona davanti a me cercando di ricompormi il più in fretta possibile. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzino dai capelli rossi...


     
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  2. kobo
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    Albicocche e tentacoli


    …Appoggiò il pentolino pieno a metà di acqua sul fornello medio e vi aggiunse una generosa quantità di konbu, prima di alzare la fiamma. Mentre questa si scaldava, Kobo mise in una terrina della polpa di umeboshi, qualche millilitro di salsa di soia leggera, un accenno di rocoto ed amalgamò il tutto con gesti deliberatamente lenti. Il ragazzo non aveva fretta quel giorno e aveva deciso di prendersela piuttosto comoda, vegliandosi quando il sole era già alto in cielo e preparandosi qualcosa di semplice, che non richiedesse una letterale lotta con l’ingrediente. Dopo aver cercato avanzi nel frigo e aver trovato un paio di tentacoli di polpo crudo, della confettura di albicocche salate e poco altro, aveva deciso di optare per uno shabu shabu di polpo accompagnato da una salsa di umeboshi piccante.

    Chissà, magari con un po’ di rocoto mi ripiglio…

    Pervaso da una profonda indolenza prese i due tentacoli per lavorarli, quando si accorse che l’acqua nel pentolino era sul punto di arrivare ad ebollizione, quindi si affrettò a togliere il konbu e a sostituirlo con fiocchi di bonito esiccati, coprendo con della pellicola trasparente il tutto e lasciando il composto da parte. Ritornato al tagliere dove aveva lasciato gli arti del cefalopode e, partendo dalla parte prossimale del tentacolo, cominciò ad incidere lungo la fila delle ventose con un tako hiki, rimuovendo il sottile strato di epidermide mano a mano che avanzava. Una volta spellati i due pezzi prese un panno di cotone e lo sfregò con delicatezza su entrambi, per rimuovere l’ultimo strato di membrana. Non sicuro di averla rimossa completamente li passò sotto un getto delicato d’acqua fredda, asciugandoli poi prontamente con della carta assorbente . Pronti ad essere tagliati, i due tentacoli venni posti nuovamente sul tagliere, dove vennero affettati ad usu zukuri e ridotti a uno spessore di pochi millimetri.

    Il dashi dovrebbe essere pronto ora…beh, sarebbe meglio un infusione più lunga ma ho fame…

    Mentre pensava ciò il ragazzo tolse la pellicola dal pentolino, filtrò il contenuto con un colino a maglie fini ed usò una parte del brodo marino per allungare il composto di umeboshi, rocoto e salsa di soia leggera, rendendolo appena appena denso. Il resto del dashi tornò nel pentolino, il quale tornò a sua volta sul fornello acceso. Una volta arrivato a ebollizione a Kobo non restò che tuffare per qualche secondo le sottili fette di polpo nel liquido, immergerle nella salsa piccante e mangiarle, cosa che si apprestò a fare. Aveva mangiato solo un paio di bocconi quando si accorse di aver bisogno di bere. Tornò al frigo, aprendolo e scoprendo, con suo grande rammarico, che l’hokusetsu, il sake, era finito.

    Altro che grande chef, il mio vecchio è un ubriacone!

    Spense il fornello e si apprestò ad uscire in direzione porto per acquistarne un po’. Si vestì come al solito, con la maglia blu a tre quarti ed i pantaloni grigi ed uscì, questa volta senza il grembiule bianco che per ben due volte si era dimenticato addosso. Il porto era affollato, indaffarato e puzzolente come sempre. Kobo non si stupì di far fatica a passare, era così quasi ogni giorno. Erano quasi cinque minuti che si strusciava su schiene sudate e personaggi luridi per passare quando adocchiò una via laterale vuota. Riuscì a raggiungerla e imboccarla, spuntando dall’altra parte, senza sapere dove si trovava. Mentre cercava di realizzare la propria posizione una ragazza lo investì letteralmente, finendo però per aver la peggio e cadendo, mentre Kobo si trovò solo sbilanciato, ma restò a restare in equilibrio. La giovane, vestita in modo sconcio, lo guardò male e gli abbaiò qualcosa riguardo il fatto che fosse colpa sua, mentre se ne stava a terra con le gambe aperte. Il che non sarebbe stato un problema se avesse indossato dei pantaloncini, anche corti, ma visto che aveva una corta gonna, ciò significava che ogni passante poteva, e nei fatti stava, vedere la sua biancheria. Privo di ogni interesse sessuale verso le donne Kobo non solo non guardò, ma si affrettò ad offrirle una mano per aiutarla a rialzarsi…

    Perdonami, sarò più attento a non venirti addosso mentre sono immobile, la prossima volta.., chissà se la ragazza avrebbe riconosciuto l’ironia nelle sue parole, Se non vuoi che tutti i pervertiti del villaggio vengano a guardarti forse ti conviene rialzarti, sai?,

    Sorridendo, allungò una mano verso la ragazza e aspettò la sua reazione…

     
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  3. Dolcecattiva
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    Carpe diem




    Ero totalmente imbarazzata al pensiero che qualcuno avesse potuto vedere la mia biacheria intima e non facevo altro che pensare a quel disgraziato ragazzino davanti a me che era appena stato travolto e sul quale ho cercato di sfogare la mia ira per la mia sbadataggine. La gente attorno ci stava osservando e ho provato a coprirmi come più potevo, quegli sguardi mi stavano facendo innervosire ed imbarazzare sempre di più allo stesso tempo.
    << Perdonami, sarò più attento a non venirti addosso mentre sono immobile, la prossima volta>>
    << Che fai mi prendi anche in giro, bimbetto?>> gli ho detto un pò innervosita per il suo sarcasmo. Ho riflettuto un attimo e mi son sentita di dovergli delle scuse; d'altronde non è colpa sua se avevo la testa tra le nuvole!

    << Scusami..forse sono stata un pò brusca, ero un pò sovrappensiero e... non ti ho visto..spero di non averti fatto male>>. Mi ha teso la mano invitandomi ad alzarmi il prima possibile da li per evitare ulteriori sguardi indiscreti * arrossisco come un peperone rosso *, ho afferrato la sua mano nel totale imbarazzo e mi sono avvicinata a lui quasi abbracciandolo e gli ho bisbigliato all'orecchio << Grazie mille!>>. Mi sono allontanata nuovamente da lui, così anche da osservarlo..era la prima volta che lo vedevo, o almeno credo.. Ho voluto continuare il discorso nella speranza che potesse aiutarmi:<< Ti chiedo scusa ancora, sai non riesco a muovermi molto bene qui al porto e le poche volte che ci son venuta mi sono persa.....è un incubo per me questo posto, devo tornare a casa in fretta perchè stasera abbiamo ospiti e non ho la più pallida idea di sove andare a prendere quello che mi serve... * prendo fiato e lo guardo con occhi smarriti * << Saresti così gentile ad aiutarmi se non hai impegni??>> * addolcisco di più la voce * << Ti preeeeeeeegooooo!!!>> gli ho detto, ma la mia voce sembrava più un miagolio che la voce di una ventitreenne..

    " Che maleducata che son stata.. gli sto chiedendo aiuto e non gli ho chiesto il nome.. E' così grazioso.. "

    << Che stupida che sono! Ti sto chiedendo aiuto e non ti ho chiesto neppure il tuo nome.. Posso sapere come ti chiami bel ragazzino?>> gli ho detto facendogli una carezza sul viso. Sono rimasta davanti a lui, cercando di non far trapelare tutti i pensieri che scorrevano nella mia testolina matta, aspettando una sua risposta..



     
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  4. kobo
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    Bipolare


    …Va che bello, è una pazza…passa dall’abbaiarmi contro, allo scusarsi al farmi la voce dolce…beh, almeno non sarà una persona noiosa…

    La ragazza, infatti, gli aveva dapprima risposto con fare acido, quindi aveva accettato il suo aiuto ad alzarsi e gli si era avvinata al punto dall’essere quasi a contato con lui e gli aveva chiesto scusa e lo aveva ringraziato, passando poi al chiedergli aiuto per…fare la spesa. Aveva concluso chiedendogli il nome e facendogli qualcosa che assomigliava a un complimento.

    Dice di dover far la spesa perché avrà ospiti…quindi probabilmente è di Kiri, anche se non conosce troppo bene il porto..beh, nemmeno io lo conosco alla perfezione, è semplicemente troppo ampio per conoscerlo a menadito- Squadrò la ragazza che era tutto sommato carina, vestita in maniera forse un attimo troppo appariscente per i suoi gusti…beh, non che fosse troppo interessato alle ragazze, a dire la verità…-Chissà cosa ha intenzione di preparare...potrei cogliere l’occasione per aiutare una civile di Kiri, comprare ciò che mi serve e magari scoprire qualche nuova ricetta…tre piccioni con una fava…

    Il mio nome è Kobo Matsuhisa e sarò felice di aiutarti! Dimmi, cosa devi comprare per questa cena? Suppongo pesce, considerato che ti trovi al porto…certo, qua arriva anche della buona carne d’importazione, oltre a prodotti che non vengono coltivati a Kirigakure e nelle vicinanze per via del clima adatto solo a specie idrofile…- Il ragazzo si rese conto di essersi lasciato trasportare un po’ troppo e cercò di ricomporsi…- Hem…non so ancora come ti chiami…- Alzò la mano destra e la portò nuca coperta di capelli rossi, cominciando ad accarezzarla con fare imbarazzato- Quando c’è di mezzo il cibo mi faccio prendere e mi dimentico di tutto il resto…

    Aspettò una manciata di secondi perché la ragazza potesse rispondere, quindi continuò…

    In ogni caso ci conviene aspettare qualche minuto prima di ritornare nella via principale, se non vogliamo rimanere “imbottigliati” nella calca…quindi hai tutto il tempo di darmi i dettagli di quale ingrediente ti serve per far cosa…Sai, anche a parità di qualità e varietà, due pesci pescati in zone di mare differenti di mare possiedono caratteristiche differenti e lo stesso vale per animali allevati, frutta e verdura.- Sorrise come suo solito-Ho un po’ di esperienza…e molta passione per queste cose!

    Forse la giornata sarebbe stata più interessante del previsto…


     
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  5. Dolcecattiva
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    Giornatina insolita





    Cominciò a rivelarsi una giornata molto interessante, quel ragazzino aveva un fare molto gentile e dopotutto non era nemmeno tanto male. Quello che mi colpì di lui furono i suoi occhi: uno strano colore giallo che facevano quasi paura; belli e spaventosi allo stesso tempo. Quel piccolo ragazzino dai capelli rosso scuro, molto grazioso, finalmente si presentò: si chiamava Kobo Matsuhisa e si rese disponibile ad aiutarmi a fare la spesa.

    << Ma sei di Kiri anche tu? Non ti ho mai visto in giro.. Forse perchè esco poco!>> gli dissi sorridendo. << Ad ogni modo - continuai il discorso - venendo qui al porto, ho ripetuto talmente tante volte quel che devo comperare che ormai non ho nemmeno più bisogno della lista! Poi mi sono venute in mente delle altre cose che secondo me mia madre non ha considerato.. Allora devo comperare del kombu e bonito per fare del dashi, gamberi di piccola taglia, del salmone, del pesce da brodo per fare il Kamaboko e un bel pò di polpo. Ah scusami hai ragione non mi sono presentata! Mi chiamo Maya Natsume, piacere di conoscerti Kobo!>> gli dissi arrossendo leggermente. Anche lui non mi sembrò da meno, anche lui era imbarazzato per non avermi chiesto il nome perchè cominciò a grattarsi i suoi bei capelli rossi dietro la nuca. Non riuscì a guardarlo nemmeno negli occhi, forse per paura del suo sguardo, forse per timidezza, forse per...... boh! Non saprei spiegarmelo..

    Mi guardai intorno e quel che prima poteva sembrare un accalcamento si rivelò un muro di persone dopo appena pochi minuti. Probabilmente scelsi il momento sbagliato per recarmi al porto, nell'ora di punta..Forse il fatto di aver incontrato Kobo mi avrebbe aiutato a risolvere la giornata nel migliore dei modi.


    Nell'attesa che si smaltisse un pò la folla cominciai a raccontargli e descrivergli tutto ciò che avremmo voluto preparare io e mia madre quella sera. Ci fu qualche attimo di totale imbarazzo, stavo parlando della mia cena con un totale sconosciuto e non riuscivo a capacitarmi di come mi venisse così naturale parlare con lui..
    Ripresi il discorso: << Vorremmo preparare del Chawan Mushi e degli onigiri sake, come primo faremo del Kake soba con una fetta di Kamaboko sopra al tutto a fine cottura, di secondo prepareremo il takoyaki ed infine come dolce faremo dei dango e del Kuzumochi. Ti piace come idea? >> mi voltai verso di lui e sorrisi. Gli diedi una lieve pacca sulla spalla in maniera molto amichevole per fargli notare la situazione "traffico" al porto.<< Allora che ne dici? Ci avventuriamo adesso o aspettiamo? Secondo me è il momento adatto!

    Aspettai una sua risposta dopodichè ci incamminando lungo la via alla ricerca dei venditori giusti. Appoggiai la mia mano sinistra sul suo avambraccio sinistro, "Mica male però!", perchè avevo una gran paura di perdermi e volevo un contatto fisico con la mia guida. "Se gli darà fastidio mi dirà di levarla". Avrei voluto fargli tante domande sulla sua vita giusto per conoscere qualche informazione in più su di lui, ma mi limitai a non dire nulla ed osservarlo. Mi misi a fare gli occhi dolci sperando che se si girasse per dirmi non toccarlo forse avrei avuto una piccola chance di lasciare la mia mano a contatto con la sua pelle.
    Tra uno slalom ed un altro ci addentrammo nella folla...





    Edited by Dolcecattiva - 15/5/2015, 11:39
     
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  6. kobo
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    Incontri speciali

    Compere



    La ragazza si dimostrò sorpresa del fatto che fosse anche lui di Kiri, aggiungendo che non lo aveva mai visto, un affermazione alquanto strana, considerato che era impossibile conoscere ogni abitante di un villaggio delle dimensioni di Kirikagure; al che lui alzò gli occhi al celo, scuotendo un poco la testa.

    Non sembra troppo sveglia….

    Prima di presentarsi, la giovane elencò gli ingredienti che gli servivano in una maniera tale che diede l’impressione allo studente che li stesse leggendo da un libro per la prima volta o che non avesse una grade dimestichezza con ciò che si apprestava a cucinare. Oltre a ciò, alcuni ingredienti sembravano piuttosto…strani, considerando ciò che lei voleva cucinare. A sentire lei voleva fare un kamaboko con un misto di “pesce da brodo”. Kobo scosse la testa, passandosi la mano destra sul viso, quindi la guardò in faccia, prima di esternare la propria perplessità, pur cercando di dimostrarsi gentile.

    Senti, ma dimmi una cosa…ma ai tuoi amici, ai tuoi ospiti di stasera, ci tieni? No, perché forse, se intendi fare il kamaboko sarebbe più indicata che ne so…della sogliola, del merluzzo…del barracuda, se proprio! Ma il “pesce da brodo” non mi sembra molto adatto…- Mentre parlava, senza accorgersene, Kobo gesticolò la forma dei vari animali che nominava-Lasciamo perdere il fatto che per un prezzo decente non troverai altro che pesci di piccola taglia, cosa che rende più problematica l’operazione di pulitura, le specie che vengono in genere vendute per zuppa o per brodo sono scorfano, gallinella, sarago…pagello e cicala quando s’è fortunati, non posseggono la giusta consistenza e sono molto poco saporiti! Certo, potresti aggiungere degli aromi, come succede spesso per il kamaboko confezionato, ma in questo caso non varrebbe nemmeno la pena di farlo in casa…comprarlo già pronto costerebbe meno e sarebbe infinitamente più semplice…

    Aveva cercato di essere diplomatico, ma non era sicuro di esserci riuscito. Nonostante ciò, dopo poco Maya riprese a parlare, elencando con il suo solito fare goffo, i piatti che voleva cucinare nel dettaglio. A colpirlo particolarmente fu il pessimo abbinamento di un piatto di riso e salmone, il nigiri, dal gusto agrodolce e un pudding di uova al quale, a giudicare dagli ingredienti citati poco prima, voleva aggiungere dei gamberetti, ottenendo quindi un piatto dalle note molto umami. Seguendo poi un ordine di portate, cosa piuttosto inusuale, avrebbe servito un piatto molto semplice e saporito, adatto a seguire il “pudding” ed avrebbe terminato con un piatto dalle note nuovamente agrodolci, ovviamente se avesse seguito le ricette più canoniche per quei piatti. Nel complesso i commensali avrebbero potuto rimanere piuttosto scossi da quello sballottamento di sapori. Kobo si sentì nuovamente in dovere di darle qualche consiglio.

    Scusa se te lo chiedo, Maya, ma c’è un qualche motivo per il quale dividete il servizio delle pietanze?? Non siete abituati a servire, almeno per quanto concerne il salato, tutto assieme, nel limite del possibile?? Non fraintendermi, la mia è solo una curiosità, non una critica! Pensando ai piatti di cui hai parlato io, però, sarei più propenso per fare un servizio unico, anche considerato che hai in programma due piatti agro, Nigiri e takoyaki, e due umami, il chawanmushi e la pasta. In questo modo i tuoi ospiti potranno mangiare secondo l’ordine che preferiscono, settorializzando le sensazioni gustative o mischiandole, ma senza essere costretti a seguire un ordine stabilito da te…- Mentre esclamava quelle parole nella sua mente se ne aggiungevano altre, che tuttavia avrebbero sicuramente fatto infuriare la ragazza- Anche perché non mi sembra tu ne capisca più di tanto… Arrivando in questo modo alla parte dolce del pasto con un palato, ma anche uno stomaco, meno “stressato” e riuscendo a godersi meglio sia le ultime due pietanze, che sono quasi sempre tra quelle che lasciano un ricordo più vivido nella mente del commensale, sia il pasto nella sua interezza…- Cercò di accentuare il sorriso per sembrare il più amichevole possibile- Certo che hai intenzione di preparare un bel po’ di pietanze impegnative…devi far da mangiare per un importante dignitario o qualcosa del genere?- Disse le ultime parole con un tono rilassato scherzoso, per farle capire quanto nelle sue parole di prima non ci fosse alcuna malevolenza.

    Dopo poco Maya gli diede una pacca sulla spalla, azione che gli meritò uno sguardo in cagnesco da parte del ragazzo e gli indicò la situazione del traffico, esortandolo a fargli strada. Il ragazzo si incamminò, cercando di imboccare la strada in maniera tale da raggiungere i vari negozianti in maniera ragionata, riducendo il tragitto al più breve possibile. Erano partiti da qualche minuto quando lei gli prese l’avambraccio, Koboi si girò a guardarla interrogativo per un istante, poi realizzò che probabilmente aveva paura di perdersi nella calca che, seppur parzialmente defluita, rimaneva piuttosto soffocante. La prima tappa fu il piccolo e polveroso emporio del vecchio Onimanomis, un individuo ultra-settantenne il cui fisico imponente sembrava non essersi conto dell’età raggiunta e perseverare nel rimanere tonico e muscoloso. Il canuto uomo, proveniente da un altro continente del quale tuttavia parlava raramente, Era uno dei pochi produttori di sakè in grado di ottenere un prodotto capace di sprigionare caratteristiche di alto livello a tutte le temperature e non, come nel caso della stragrande maggioranza dei casi, solo se caldo. Kobo aveva sempre attribuito le sue capacità superiori a tecniche imparate nella sua terra natia ed a lungo aveva interrogato l’uomo, amico di lunga data del padre Nobuyaki, ottenendo solo risposte evasive. Una volta entrato nell’esercizio con Maya, si liberò dalla sua presa al braccio e lo utilizzò per fare un cenno ad Onimanomis.

    Buongiorno! Il mio vecchio ha bevuto tutto il sake e mi ha lasciato a secco, come al solito…Quindi è toccato venire fino a qui, per fare il solito ordine…l’indirizzo lo sai, il conto è quello di mio padre…aggiungerei un paio di bottiglie per “sopravvivere” fino all’arrivo del tuo garzone… - Si avviò allo scaffale, quando si ricordò di non aver presentato la ragazza ed il proprietario, cosa che fece senza distogliere lo sguardo dalle bottiglie che stava esaminando su uno scaffale polveroso- Oh, quasi dimenticavo, Onimanomis questa è Maya, una ragazza che mi è venuta addosso qualche ora fa e che sto aiutando per delle compere; Maya questo è Onimanomis, mastro distillatore di una terra lontana, l’unico cui mio padre si fida al punto da servire ai propri clienti qualcosa non preparato direttamente nei suoi locali.

    Il muscoloso e posato anziano, che fino a qual momento aveva assistito agli eventi limitandosi ad annuire col capo fece finta di fare un inchino e si rivolse ai due nuovi clienti.

    PIacere di conoscerti, Maya…hai intenzione di diventare una mia cliente?? Saresti di certo più adeguata di un ragazzino che entra e fa come se fosse a casa propria…- Aveva ragione e Kobo lo sapeva, ma nella voce di Onimanomis non si colse solo divertimento- Anche se devo dire che invidio un po’ questo sbarbato, far colpo su una ragazza come te! Ah, mi ricorda quando avevo cinquant’anni di meno …- il viso dell mastro distillatore si illuminò, mentre parlava della propria giovinezza, ma ad un punto l’espressione sembrò incrinarsi brutalmente, come se un ricordo sgradevole avesse raggiunto la mente dell’omone, che, tuttavia, si riscosse subito.

    Nah, nah, guard ache ti sbagli…sai bene che non mi interessano le ragazze, vecchiaccio! Non c’è niente tra di noi, vero Maya?...





     
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  7. Dolcecattiva
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    Puntati con gli spilli





    Pensai che quel ragazzo potesse essere una risorsa fondamentale per la mia "ricerca" degli ingredienti e decisi di fidarmi di lui, infondo era solo un ragazzino, non poteva farmi nulla di male e se solo ci avesse provato a far qualcosa di strano si sarebbe trovato davanti una donna non più tanto cortese e gentile bensì una belva. Ma questo lui non lo sapeva e forse era meglio così! Cercai di essere il più gentile possibile con lui data la mia indole ad ignorare la gente e provai ad instaurare un rapporto forse cadendo un pò nel banale, ma mi sembrava un modo come un altro per rompere il ghiaccio con una persona e fare conoscenza..
    Non saprei dire per quale motivo ma Kobo sembrava alquanto contrariato dalla cena e gli ingredienti di cui necessitavo. Mi dimostrai alquanto perplessa e forse per questo motivo prese a fare dei discorsi sull'affetto che avevo per quei miei ospiti e prese a "criticare" la nostra fantomatica cena. Scoppiai a ridacchiare quando nominando alcuni pesci gesticolava le dimensioni, diventai paonazza e non riuscivo a smettere di ridacchiare Kobo ti prego!! Smettila di gesticolare!! Sei abbastanza ambiguo! Non riesco a smettere di ridere se continui così!! Ahahahahah continuò il suo discorso sensato che mi fece accendere la lampadina..
    Sembra quasi un esperto nel settore, probabilmente sa molte più cose di me.........Mmmmmmm... Magari potrei chiedergli di darmi qualche consiglio in più... E magari...... Forse...... Chi lo sa...

    [...]…comprarlo già pronto costerebbe meno e sarebbe infinitamente più semplice…No, no, no! Fermati.. Preferirei non comprare nulla di già pronto.. altrimenti che cena sarebbe... E' come se avessi gente a casa e gli proponessi cibi già pronti solo da assemblare.. Non so se riesci a seguire quel che voglio dirti.. Preferirei essere io a preparare qualcosa e se sarà schifoso sarà colpa mia e non del cibo già pronto. Ma se avessi qualcuno a seguirmi e magari che mi consiglia bene potrei anche sorprenderli e non fargli mangiare robaccia... Che dici?
    Non è molto simpatico però se si comporta così.. Il fatto che sia più esperto di me è lampante dato come parla dell'argomento.. Meglio continuare a fare la gentile o finisce che ci litigo e perdo l'aiuto prezioso...

    Non c'è un motivo preciso per cui vorremmo dividere le portate..era solo per fare qualcosa di diverso. Ma forse è un pò troppo azzardato.. Beh... Mi aiuti tu no? Diciamo che questi nostri ospiti sono amici di vecchissima data e vengono da noi una volta al mese, all'incirca, e noi andiamo da loro quando possibile. Gli piace molto Kiri perchè è un villaggio tutto sommato tranquillo e adorano il nostro clima.. Diciamo che ci sono molte motivazioni per cui vengono da noi e cerchiamo sempre di dare loro il massimo di quel che possiamo offrirgli. Per questo vorremmo preparare piatti abbastanza impegnativi. Non hanno mai avuto da ridire sulla nostra cucina e sono sempre stati contenti delle pietanze.. Non abbiamo mai ucciso nessuno! gli dissi accennando un sorriso.



    Sembrava fosse passato tantissimo tempo da quando cominciammo a parlare, probabilmente in realtà erano passati appena pochi minuti, ma era davvero molto bello parlar con lui Forse con meno sarcasmo sarebbe stato meglio ma non si può pretendere tutto pensai tra me e me.
    Mi conquistai uno bello sguardo in cagnesco solo per avergli dato una pacca alla spalla, ma la mia intenzione era solo di fargli notare che forse era meglio incamminarsi.
    Dai Kobo! Non fare così.. Non prendertela a male, voleva essere solo un incitamento a farti notare che si sta diradando un pochino la calca..
    Detto questo il ragazzo si incamminò verso la calca ma non riuscendogli a stare dietro e la mia paura di perdermi mi aggrappai al suo braccio. Mi guardò abbastanza perplesso come per dire "ma che stai facendo?" e gli spiegai il motivo del mio gesto:Non guardarmi così male.. ho solo paura di perdermi e..... Se perdo anche te come punto di riferimento sono spacciata.. Ti ringrazio per l'aiuto, ma permettimi di starti vicina! e nell'attimo in cui dissi l'ultima frase gli feci uno spadino colpendolo esattamente tra la quarta e la quinta costola e per fargli capire che era un gesto scherzoso sorrisi e non poteva mancare una linguaccia.

    La prima tappa dei negozi fu l'emporio di Onimanomis, una sua "commissione", qui veniva venduto, a quanto pare, dell'ottimo sake. Quello che mi colpì del proprietario, un omino al quale non sapevo assegnargli un'età, era la possente muscolatura che per una persona come lui era raro avere. Mollai la presa al braccio perchè per adesso potevo considerarmi al sicuro. Kobo salutò il vecchio signore, lamentandosi del fatto che, probabilmente suo padre, aveva bevuto tutta la loro riserva di sake, ordinando un'altra quantità di bottiglie.. Io, nel mentre, non potei fare a meno di guardarmi attorno, avvicinandomi ai vari scaffali presenti nel negozio per leggere le varie etichette.. Adoravo il sake, ma, come sapevano bene tutte le persone che mi conoscevano bene, non reggevo molto l'alcool.. Bastava proprio poco per cominciare a delirare, ma questo forse era meglio che il ragazzo e il proprietario dell'emporio non lo sapessero. Mi venne la tentazione di prenderne una bottiglia da offrire ai nostri ospiti, ma non avevo idea di come avrebbe potuto prenderla mia madre...
    Forse è meglio evitare comperare dell'alcool... O poi chi la sente!!
    Il ragazzo si rese conto improvvisamente di non avermi presentata al vecchio signore e sentendomi nominare mi voltai con una faccia un pò perplessa a mo' di "ma adesso io che c'entro?". Fu così che Kobo mi presentò a quel signore come "la ragazza che gli è venuta addosso"
    Ah si??? Bella presentazione che mi fai! Mi vendicherò ragazzo!
    Buongiorno, signor Onimanomis, mi chiamo Maya Natsume come le ha già anticipato Kobo.. E si purtroppo gli son volata addosso perchè la troppa gente mi ha disorientata e spero lui possa aiutarmi seriamente! Scusatemi se mi solo allontanata, ma mi sono persa a leggere etichette e osservare le varie bottiglie di sake nella scaffalatura.. Insomma mi sono persa nei miei pensieri dissi sorridendo, portando una mano dietro la testa imbarazzata per la situazione creatasi.

    Non mi dispiacerebbe diventare una sua cliente.. Ma prima sarebbe meglio sentire la capa; diciamo che, essendo solo mia madre e i miei fratelli in casa non siamo abituati a bere.. Sono l'unica a bere qualcosina quando si esce qualche volta. Ci fu un attimo di silenzio e immediatamente l'uomo ammise di essere invidioso del ragazzo per aver fatto colpo su una ragazza come me. Portai le mani davanti a me e gesticolai con il mio solito fare goffo farfugliando qualcosa inizialmente

    No, no, no! Ma che ha capito signor Onimanomis!!! Si sbaglia! Non ho fatto colpo colpo su nessuno Magari fosse il contrario ne tantomeno lui ha fatto colpo su di me.. L'unico colpo che c'è stato tra di noi è stato lo sbattergli addosso e finire con il fondoschiena a terra.. purtroppo...

    Nah, nah, guarda che ti sbagli…sai bene che non mi interessano le ragazze, vecchiaccio! Non c’è niente tra di noi, vero Maya?
    Mmmmmmm.. Sembra imbarazzato anche lui.. Non gli interessano le ragazze????? Ma che r.... Ti farò cambiare idea ragazzino
    No, no! Non c'è nulla tra noi.. ....Per ora.... Ci siamo solo conosciuti poco tempo fa.... Ehm Kobo... Che dici ci avviamo?
    Aspettai una sua risposta, dopodichè mi riattaccai al suo braccio per addentrarci di nuovo tra la folla...
    Nel mentre che si camminava tra la folla mi venne in mente che sapevo poco o niente, se non il nome, e forse era meglio informarsi un pò di più sul conto del ragazzo.. Infondo avevamo un pò di tempo per parlare durante il nostro tragitto.
    Intanto che andiamo nei vari negozi si potrebbero scambiare due chiacchiere... Che ne pensi? Oppure vorresti fare tutto il percorso in silenzio? Su su! Raccontami un pò di te! Quanti anni hai? Dove abiti di preciso? Cosa fai nella vita? Dai raccontami! Sono curiosa!
    Nella speranza che avesse voglia di chiacchierare un pò continuammo ad addentranci nella calca....


     
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