Incontri speciali

Free GdR: Dolcecattiva - Kobo

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  1. kobo
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    Albicocche e tentacoli


    …Appoggiò il pentolino pieno a metà di acqua sul fornello medio e vi aggiunse una generosa quantità di konbu, prima di alzare la fiamma. Mentre questa si scaldava, Kobo mise in una terrina della polpa di umeboshi, qualche millilitro di salsa di soia leggera, un accenno di rocoto ed amalgamò il tutto con gesti deliberatamente lenti. Il ragazzo non aveva fretta quel giorno e aveva deciso di prendersela piuttosto comoda, vegliandosi quando il sole era già alto in cielo e preparandosi qualcosa di semplice, che non richiedesse una letterale lotta con l’ingrediente. Dopo aver cercato avanzi nel frigo e aver trovato un paio di tentacoli di polpo crudo, della confettura di albicocche salate e poco altro, aveva deciso di optare per uno shabu shabu di polpo accompagnato da una salsa di umeboshi piccante.

    Chissà, magari con un po’ di rocoto mi ripiglio…

    Pervaso da una profonda indolenza prese i due tentacoli per lavorarli, quando si accorse che l’acqua nel pentolino era sul punto di arrivare ad ebollizione, quindi si affrettò a togliere il konbu e a sostituirlo con fiocchi di bonito esiccati, coprendo con della pellicola trasparente il tutto e lasciando il composto da parte. Ritornato al tagliere dove aveva lasciato gli arti del cefalopode e, partendo dalla parte prossimale del tentacolo, cominciò ad incidere lungo la fila delle ventose con un tako hiki, rimuovendo il sottile strato di epidermide mano a mano che avanzava. Una volta spellati i due pezzi prese un panno di cotone e lo sfregò con delicatezza su entrambi, per rimuovere l’ultimo strato di membrana. Non sicuro di averla rimossa completamente li passò sotto un getto delicato d’acqua fredda, asciugandoli poi prontamente con della carta assorbente . Pronti ad essere tagliati, i due tentacoli venni posti nuovamente sul tagliere, dove vennero affettati ad usu zukuri e ridotti a uno spessore di pochi millimetri.

    Il dashi dovrebbe essere pronto ora…beh, sarebbe meglio un infusione più lunga ma ho fame…

    Mentre pensava ciò il ragazzo tolse la pellicola dal pentolino, filtrò il contenuto con un colino a maglie fini ed usò una parte del brodo marino per allungare il composto di umeboshi, rocoto e salsa di soia leggera, rendendolo appena appena denso. Il resto del dashi tornò nel pentolino, il quale tornò a sua volta sul fornello acceso. Una volta arrivato a ebollizione a Kobo non restò che tuffare per qualche secondo le sottili fette di polpo nel liquido, immergerle nella salsa piccante e mangiarle, cosa che si apprestò a fare. Aveva mangiato solo un paio di bocconi quando si accorse di aver bisogno di bere. Tornò al frigo, aprendolo e scoprendo, con suo grande rammarico, che l’hokusetsu, il sake, era finito.

    Altro che grande chef, il mio vecchio è un ubriacone!

    Spense il fornello e si apprestò ad uscire in direzione porto per acquistarne un po’. Si vestì come al solito, con la maglia blu a tre quarti ed i pantaloni grigi ed uscì, questa volta senza il grembiule bianco che per ben due volte si era dimenticato addosso. Il porto era affollato, indaffarato e puzzolente come sempre. Kobo non si stupì di far fatica a passare, era così quasi ogni giorno. Erano quasi cinque minuti che si strusciava su schiene sudate e personaggi luridi per passare quando adocchiò una via laterale vuota. Riuscì a raggiungerla e imboccarla, spuntando dall’altra parte, senza sapere dove si trovava. Mentre cercava di realizzare la propria posizione una ragazza lo investì letteralmente, finendo però per aver la peggio e cadendo, mentre Kobo si trovò solo sbilanciato, ma restò a restare in equilibrio. La giovane, vestita in modo sconcio, lo guardò male e gli abbaiò qualcosa riguardo il fatto che fosse colpa sua, mentre se ne stava a terra con le gambe aperte. Il che non sarebbe stato un problema se avesse indossato dei pantaloncini, anche corti, ma visto che aveva una corta gonna, ciò significava che ogni passante poteva, e nei fatti stava, vedere la sua biancheria. Privo di ogni interesse sessuale verso le donne Kobo non solo non guardò, ma si affrettò ad offrirle una mano per aiutarla a rialzarsi…

    Perdonami, sarò più attento a non venirti addosso mentre sono immobile, la prossima volta.., chissà se la ragazza avrebbe riconosciuto l’ironia nelle sue parole, Se non vuoi che tutti i pervertiti del villaggio vengano a guardarti forse ti conviene rialzarti, sai?,

    Sorridendo, allungò una mano verso la ragazza e aspettò la sua reazione…

     
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6 replies since 7/5/2015, 15:40   137 views
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