Incontri speciali

Free GdR: Dolcecattiva - Kobo

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  1. kobo
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    Incontri speciali

    Compere



    La ragazza si dimostrò sorpresa del fatto che fosse anche lui di Kiri, aggiungendo che non lo aveva mai visto, un affermazione alquanto strana, considerato che era impossibile conoscere ogni abitante di un villaggio delle dimensioni di Kirikagure; al che lui alzò gli occhi al celo, scuotendo un poco la testa.

    Non sembra troppo sveglia….

    Prima di presentarsi, la giovane elencò gli ingredienti che gli servivano in una maniera tale che diede l’impressione allo studente che li stesse leggendo da un libro per la prima volta o che non avesse una grade dimestichezza con ciò che si apprestava a cucinare. Oltre a ciò, alcuni ingredienti sembravano piuttosto…strani, considerando ciò che lei voleva cucinare. A sentire lei voleva fare un kamaboko con un misto di “pesce da brodo”. Kobo scosse la testa, passandosi la mano destra sul viso, quindi la guardò in faccia, prima di esternare la propria perplessità, pur cercando di dimostrarsi gentile.

    Senti, ma dimmi una cosa…ma ai tuoi amici, ai tuoi ospiti di stasera, ci tieni? No, perché forse, se intendi fare il kamaboko sarebbe più indicata che ne so…della sogliola, del merluzzo…del barracuda, se proprio! Ma il “pesce da brodo” non mi sembra molto adatto…- Mentre parlava, senza accorgersene, Kobo gesticolò la forma dei vari animali che nominava-Lasciamo perdere il fatto che per un prezzo decente non troverai altro che pesci di piccola taglia, cosa che rende più problematica l’operazione di pulitura, le specie che vengono in genere vendute per zuppa o per brodo sono scorfano, gallinella, sarago…pagello e cicala quando s’è fortunati, non posseggono la giusta consistenza e sono molto poco saporiti! Certo, potresti aggiungere degli aromi, come succede spesso per il kamaboko confezionato, ma in questo caso non varrebbe nemmeno la pena di farlo in casa…comprarlo già pronto costerebbe meno e sarebbe infinitamente più semplice…

    Aveva cercato di essere diplomatico, ma non era sicuro di esserci riuscito. Nonostante ciò, dopo poco Maya riprese a parlare, elencando con il suo solito fare goffo, i piatti che voleva cucinare nel dettaglio. A colpirlo particolarmente fu il pessimo abbinamento di un piatto di riso e salmone, il nigiri, dal gusto agrodolce e un pudding di uova al quale, a giudicare dagli ingredienti citati poco prima, voleva aggiungere dei gamberetti, ottenendo quindi un piatto dalle note molto umami. Seguendo poi un ordine di portate, cosa piuttosto inusuale, avrebbe servito un piatto molto semplice e saporito, adatto a seguire il “pudding” ed avrebbe terminato con un piatto dalle note nuovamente agrodolci, ovviamente se avesse seguito le ricette più canoniche per quei piatti. Nel complesso i commensali avrebbero potuto rimanere piuttosto scossi da quello sballottamento di sapori. Kobo si sentì nuovamente in dovere di darle qualche consiglio.

    Scusa se te lo chiedo, Maya, ma c’è un qualche motivo per il quale dividete il servizio delle pietanze?? Non siete abituati a servire, almeno per quanto concerne il salato, tutto assieme, nel limite del possibile?? Non fraintendermi, la mia è solo una curiosità, non una critica! Pensando ai piatti di cui hai parlato io, però, sarei più propenso per fare un servizio unico, anche considerato che hai in programma due piatti agro, Nigiri e takoyaki, e due umami, il chawanmushi e la pasta. In questo modo i tuoi ospiti potranno mangiare secondo l’ordine che preferiscono, settorializzando le sensazioni gustative o mischiandole, ma senza essere costretti a seguire un ordine stabilito da te…- Mentre esclamava quelle parole nella sua mente se ne aggiungevano altre, che tuttavia avrebbero sicuramente fatto infuriare la ragazza- Anche perché non mi sembra tu ne capisca più di tanto… Arrivando in questo modo alla parte dolce del pasto con un palato, ma anche uno stomaco, meno “stressato” e riuscendo a godersi meglio sia le ultime due pietanze, che sono quasi sempre tra quelle che lasciano un ricordo più vivido nella mente del commensale, sia il pasto nella sua interezza…- Cercò di accentuare il sorriso per sembrare il più amichevole possibile- Certo che hai intenzione di preparare un bel po’ di pietanze impegnative…devi far da mangiare per un importante dignitario o qualcosa del genere?- Disse le ultime parole con un tono rilassato scherzoso, per farle capire quanto nelle sue parole di prima non ci fosse alcuna malevolenza.

    Dopo poco Maya gli diede una pacca sulla spalla, azione che gli meritò uno sguardo in cagnesco da parte del ragazzo e gli indicò la situazione del traffico, esortandolo a fargli strada. Il ragazzo si incamminò, cercando di imboccare la strada in maniera tale da raggiungere i vari negozianti in maniera ragionata, riducendo il tragitto al più breve possibile. Erano partiti da qualche minuto quando lei gli prese l’avambraccio, Koboi si girò a guardarla interrogativo per un istante, poi realizzò che probabilmente aveva paura di perdersi nella calca che, seppur parzialmente defluita, rimaneva piuttosto soffocante. La prima tappa fu il piccolo e polveroso emporio del vecchio Onimanomis, un individuo ultra-settantenne il cui fisico imponente sembrava non essersi conto dell’età raggiunta e perseverare nel rimanere tonico e muscoloso. Il canuto uomo, proveniente da un altro continente del quale tuttavia parlava raramente, Era uno dei pochi produttori di sakè in grado di ottenere un prodotto capace di sprigionare caratteristiche di alto livello a tutte le temperature e non, come nel caso della stragrande maggioranza dei casi, solo se caldo. Kobo aveva sempre attribuito le sue capacità superiori a tecniche imparate nella sua terra natia ed a lungo aveva interrogato l’uomo, amico di lunga data del padre Nobuyaki, ottenendo solo risposte evasive. Una volta entrato nell’esercizio con Maya, si liberò dalla sua presa al braccio e lo utilizzò per fare un cenno ad Onimanomis.

    Buongiorno! Il mio vecchio ha bevuto tutto il sake e mi ha lasciato a secco, come al solito…Quindi è toccato venire fino a qui, per fare il solito ordine…l’indirizzo lo sai, il conto è quello di mio padre…aggiungerei un paio di bottiglie per “sopravvivere” fino all’arrivo del tuo garzone… - Si avviò allo scaffale, quando si ricordò di non aver presentato la ragazza ed il proprietario, cosa che fece senza distogliere lo sguardo dalle bottiglie che stava esaminando su uno scaffale polveroso- Oh, quasi dimenticavo, Onimanomis questa è Maya, una ragazza che mi è venuta addosso qualche ora fa e che sto aiutando per delle compere; Maya questo è Onimanomis, mastro distillatore di una terra lontana, l’unico cui mio padre si fida al punto da servire ai propri clienti qualcosa non preparato direttamente nei suoi locali.

    Il muscoloso e posato anziano, che fino a qual momento aveva assistito agli eventi limitandosi ad annuire col capo fece finta di fare un inchino e si rivolse ai due nuovi clienti.

    PIacere di conoscerti, Maya…hai intenzione di diventare una mia cliente?? Saresti di certo più adeguata di un ragazzino che entra e fa come se fosse a casa propria…- Aveva ragione e Kobo lo sapeva, ma nella voce di Onimanomis non si colse solo divertimento- Anche se devo dire che invidio un po’ questo sbarbato, far colpo su una ragazza come te! Ah, mi ricorda quando avevo cinquant’anni di meno …- il viso dell mastro distillatore si illuminò, mentre parlava della propria giovinezza, ma ad un punto l’espressione sembrò incrinarsi brutalmente, come se un ricordo sgradevole avesse raggiunto la mente dell’omone, che, tuttavia, si riscosse subito.

    Nah, nah, guard ache ti sbagli…sai bene che non mi interessano le ragazze, vecchiaccio! Non c’è niente tra di noi, vero Maya?...





     
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6 replies since 7/5/2015, 15:40   137 views
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