Yane yori takai koinobori

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  1. .Criss
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    Yane yori takai koinobori

    Quando i pesci volano nel cielo

    E il cibo vola nella mia bocca


    Quando mi svegliai, quella mattina, la prima cosa che notai fu un raggio di sole che filtrava da una fessura socchiusa della finestra.
    La cosa era già straordinaria di per sé, dato che generalmente le mattinate kiriane erano tutto tranne che soleggiate, e anche quando questo accadeva si trattava solo di un pallido disco dai contorni sfumati il cui calore tentava invano di attraversare la fitta coltre di nubi.
    Ma no, quella mattina era speciale anche per un altro motivo, come mi fu confermato dall'inusuale sorrisone che Mitsuko mi rivolse appena arrivata in cucina per fare colazione.
    - Vai fuori a dare un'occhiata al tetto - mi suggerì, mentre mi avvicinavo al ripiano dove si trovava la bottiglia con il latte.
    Sapevo già di cosa si trattava: come ogni anno, in quel giorno di festa mia mamma non lavorava, e piuttosto che starsene in casa con le mani in mano si alzava comunque alle cinque del mattino per rinnovare la tradizione. Anche quell'anno, le tre carpe di carta colorata ondeggiavano maestose sopra il tetto di casa Nonomura: una per Mitsuko stessa, una per mia sorella Alice e la più piccola, di uno sgargiante blu elettrico, per la sottoscritta.

    Adoravo il cinque maggio. Persino il plumbeo Villaggio della Nebbia pareva ricoprirsi di una luminosa e colorata coltre di luci, mentre gli abitanti si riversavano per le strade a fare ciò che per gli altri 364 giorni dell'anno pareva pura utopia: svagarsi.
    Bancarelle, ambulanti, figuranti di strada, ad ogni angolo che giravi ti trovavi davanti qualcosa che catturava la tua attenzione.
    - D'accordo, c'è qualcosa che volete fare? - esclamò Mitsuko radiosa come non l'avevo mai vista negli ultimi anni. Era un donnone imponente, con un fisico massiccio e asciutto - eredità delle lunghe giornate passate al porto a caricare e scaricare casse - che avrebbe fatto invidia anche a parecchi uomini: ma chi la conosceva bene sapeva che in realtà quel viso corrucciato contornato da una corta acconciatura a spazzola nascondeva un animo gentile e anche piuttosto sensibile.
    - A dire il vero, io avrei appuntamento con... -
    - ...con Yugo - sospirai io, impedendo a mia sorella di concludere la sua risposta. Eccolo, l'altro membro della nostra famiglia, che durante una festa dedicata alla famiglia stessa se ne tirava fuori per vedersi con il solito palestratone. Tanto lo sapevo, quei due avrebbero come al solito girovagato per massimo cinque minuti per le strade festose e poi colorate, per poi appartarsi in un vicolo buio.
    Lessi la delusione negli occhi di mia madre, che però si limitò ad annuire.
    - Divertiti.
    Restammo una ventina di secondi a guardare Alice che si dileguava saltellando come un coniglio fra la folla senza voltarsi indietro, poi Mitsuko si voltò verso di me accennando un mezzo sorrisetto.
    - Vorrà dire che i soldi che avevo intenzione di darle da spendere come voleva li useremo per comprarci qualcosa di buono - mi disse strizzandomi l'occhio.

    Oh, sì. Adoravo il cinque maggio.



    Per il momento il post è di "presentazione sul campo", diamo il via alle interazioni :wosd:
     
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21 replies since 8/5/2015, 00:10   489 views
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