Yane yori takai koinobori

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Yane yori takai koinobori

    Mai accettare cibo dagli sconosciuti.



    Quando una massa di persone tendeva a concentrarsi in un punto, ecco che i migliori disastri potevano accadere. Delle piccole bestioline affamate lasciate libere da Akira non avevo sentore, sopratutto perché Jukyu e Nana - due bambine piccole - camminavano dinanzi a me con passo allegro godendosi i loro palloncini a forma di carpa e mangiando ognuna un ghiacciolo che anche a volerlo rubare era ormai inutilizzabile. Presi un paio di Dango e ne offrii uno ad Ayame che rifiutò.
    Ho lo stomaco un po' sottosopra. Oh, tutto ok? lei annuì e tornò a guardare Jukyu e Nana che si erano fermate nuovamente ad ammirare qualche altra bancarella.
    Dietro il bancone un vecchio uomo dalle sopracciglia cespugliose rimaneva silenzioso a fissare la folla con il sorriso di un inguaribile ottimista. Dinanzi a lui c'erano diverse collane di metallo, sembrava un lavoro molto preciso ed artigianale. Vi erano anche braccialetti di diverso tipo. Ayame si fermò a guardare, interessata.
    Belle queste. Ti piacciono? Ne vuoi una?
    Ayame annuì ed iniziò ad osservare i bracciali. Il mio udito però rivelò qualcosa di anomalo nel caos del vociare quasi assordante della gente.
    EHI!Ladruncolo! Ma, dove diavolo sono finiti quei panini, li avevo poggiati qui un attimo fa!AAAAAAAAAAAH BRUCIAAAAAAAAAAA
    Ma cosa diavolo sta succedendo? Dissi voltandomi verso la folla. Il muro di persone dinanzi a me era abbastanza fitto e non mi lasciava intravedere molto. Jukyu e Nana avevano perso subito interesse in quei gioielli e si erano avvicinanti ad un ragazzino dai capelli rosso scuro che pareva molto intento a distribuire qualcosa alle bambine. Io non me ne accorsi subito, poiché il vociare del caos provocato dagli orfani aveva attirato la mia attenzione. Ayame, invece, osservava i gioielli. Lei era tranquilla, sicuramente le bambine non potevano smarrirsi con me capace di ritrovarle concentrandomi per qualche secondo.


    Dunque, questo è quello che accadde tra Kobo, Maya e le due adorabili gemelle dai capelli scuri e gli occhi chiari. Le bambine Ayame non le aveva mai vestite in maniera simile, per cui non si potevano confondere nonostante la loro somiglianza fosse a dir poco sconcertante. Del resto erano identiche! Una di loro, vestita con un abito chiaro, fissò le caramelle con la stessa espressione con cui poco prima aveva fissato il palloncino. Era Nana che - tra le due - era sempre stata quella più dolce ed ingenua, persino per una bambina di cinque anni.
    Oh caramelle... ho visto che le hai date a quell'altro bambino! Ce ne dai una signore? Nana, papà non vuole che prendiamo cibo dagli sconosciuti! disse Jukyu strattonando la sorella per poi voltarsi a gaurdarmi. Mi trovò voltato, intento a fissare qualcosa che stava accadendo a qualche centinaio di metri da lì. Solo una Nana! Jukyu provò a tirar via la sorella, con scarsi risultati: la forza di attrazione verso i dolcetti era inarrestabile.
    No! Lo dico a papà! La bambina parve un attimo titubante poi qualcosa le venne in mente Se tu dici a papà della caramella io gli dico che hai toccato la spada! Ah la spada.
    La spada alla quale Nana si riferiva era Garyuka. Oltre ad essere tremendamente affilata Garyuka aveva poteri alquanto ardenti. Avevo espressamente proibito alle due bambine di avvicinarsi all'arma perché era pericolosa (tenerla sotto chiave era scomodo nonché potenzialmente pericoloso nel caso dovessi prenderla velocemente per un'emergenza). Ed ovviamente qualsiasi divieto diventava una sfida per Jukyu.
    A quella contro minaccia Jukyu sbuffò ed arrossì, dunque puntò un ditino accusatore contro Kobo Se mia sorella sta male per la tua caramella lo dico a papà. E papà ti punisce, lui è suuuuper fortissimo! l'ultimo disperato tentativo di Jukyu di dissuadere la sorella dal prendere la caramella da uno sconosciuto.

    Povero Kobo. Se solo avesse saputo che quelle due adorabili gemelline erano le figlie del Mizukage probabilmente avrebbe desistito. Una possibilità su cinque che il Kage (lì' presente a pochi passi) udisse il pianto di una bambina dovuto al piccante della caramella era comunque troppo pericoloso.



    :guru:
    Lascio a Kobo la scelta, sai che il loropapà è "suuuuper fortissimo", lascio anche a te la scelta di che caramella finisce nelle mani della povera Nana.
    :wosd:
     
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21 replies since 8/5/2015, 00:10   489 views
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